Questa mattina abbiamo lasciato Carcassonne alla volta di quattro castelli, insomma dei resti di quattro castelli, tutto sommato ancora visitabili ma situati sul cucuzzolo di una collina, quindi dopo mille ripensamenti (miei) abbiamo indossato le pedule e, armati di bastoncini da montagna, siamo partiti… due ore (due!!!) di scarpinata sotto un sole cocente senza una chiazza d’ombra! Nel mentre salivamo ho insultato mio marito, mi sono imbufalita come una iena, ho sbuffato come un toro, mi sono chiesta se queste fossero ferie, fino ad arrivare al primo castello, poi al secondo, addirittura al terzo e… udite udite… anche al quarto!
Ve la faccio breve perché non amo i ruderi e detesto sfacchinare sotto il sole, quindi, riassumendo: i resti appartenevano ai castelli di Cabaret, Surdespine, Tour Régine e Quertiheux, tutti associati alla guerra dei Catari.
Il bello è venuto dopo con la visita alla Abbazia di Fontfroide, sorta nel 1093 e legata all’ordine cistercense dal 1145; essa nel corso degli anni, grazie alle donazioni, si estende sino a coprire 30000 ettari, ma la peste nera, che colpirà Narbonne dal febbraio 1348, ucciderà quasi l’intera comunità.
Oggi rimane una meravigliosa abbazia circondata da giardini di piante officinali e di rose, con cespugli di lavanda ovunque a profumare l’aria bollente spazzata da un vento caldissimo e allietata dal frinire costante delle cicale.
Noi ci risentiamo domani sera, non so ancora il programma esatto che mi aspetta, certo è che oramai siamo veramente “on the road” e temo che i castelli in programma saranno faticosi da raggiungere….
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