Serbia/ Viaggi

Secondo giorno in Serbia e una piccola delusione…

Immagine che, idealmente, rappresenta un uomo, una donna ed un bambino.

Dopo aver lasciato Niś ci apprestiamo a visitare i dintorni, tra cui il Bubanj Memorial Park, del quale vi avevo accennato nel precedente post, un complesso commemorativo della seconda guerra mondiale istituito in ricordo dell’esecuzione di oltre diecimila cittadini serbi.

Al sito si accede dopo una breve e piacevole passeggiata nel bosco, tant’è che noi ce la siamo fatta con le cagnoline, soprattutto visto che, contrariamente a quanto avviene nel nostro paese, il memoriale non prevede alcun divieto di accesso agli animali.

L’accesso al memoriale.

Lasciato il memoriale ci siamo recati alla Torre dei Teschi, interessantissima vista l’originalità del luogo, indubbiamente un po’ macabra, ma vale una visita: si tratta di una torre che incorpora dei teschi umani nella sua costruzione, fatta erigere dai turchi ottomani presso la città di Niś, che sorge sul sito della Battaglia di Ćegar, quale monito ai serbi volto a dissuaderli dal proseguire nella rivolta contro l’impero ottomano.

Accesso alla Torre dei Teschi.
Uno dei quattro lati della torre.

Come ultima tappa della giornata abbiamo visitato lo scavo archeologico di Costantino, a Medijana, un sito archeologico di epoca tardo romana situato nel sobborgo orientale della città di Niś; esso rappresenta quel che resta di una lussuosa residenza altamente organizzata, grazie alla presenza di una villa completa di peristilio, di terme, di un granaio e addirittura di una torre dell’acqua. Il sito sorge su una importante via commerciale della ex strada romana “via militaris” che collegava l’attuale Belgrado (allora Singidunum) a Sofia (Sedica) e Istanbul (Costantinopoli); la sua posizione ha fortemente condizionato il suo rapido sviluppo economico, in particolar modo nel IV secolo d.C., periodo in cui Naissus, attuale Niś, era una città imperiale prospera anche grazie alla fabbricazione di armi. Il sito porta in evidenza la vita dell’aristocrazia romana e della popolazione locale, tra ville di lusso, fienili, centri artigianali, oltre alle sopra citate terme, il tutto riccamente decorato con dei mosaici meravigliosi e tutt’ora ben conservati, alcuni con motivi geometrici e floreali, mentre ricordiamo uno raffigurante la testa di Medusa e un altro riportante la figura di una divinità fluviale (probabilmente Nettuno).

I mosaici.
Il forno.

La delusione citata nel titolo, invece, riguarda Novi Pazar, cittadina esclusivamente islamica che detiene il primato di sede della più bella moschea di Serbia: avevo già letto delle recensioni in cui si citava la cattiva accoglienza dei suoi abitanti, cosa che purtroppo abbiamo avuto modo di confermare. Ci siamo ritrovati a dover transitare per il centro, strada obbligata per raggiungere il parcheggio, ma ci siamo sentiti non voluti, ostacolati, addirittura ci siamo beccati un urto (volontario) sullo specchio retrovisore, quindi ci abbiamo ragionato sopra, soprattutto alla luce del fatto che essendo accompagnati da due cani non avremmo avuto una bella accoglienza; ci è dispiaciuto perchè sarebbe stata una visita curiosa, tra moschee ovunque, il canto del muezzin e la vista su un cimitero a cielo aperto ricco di monumenti di arte islamica, insomma si trattava della nostra consueta curiosità verso una cultura diversa dalla nostra!

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