Dopo tante giornate calde e umide, climaticamente fuori stagione, finalmente a Trieste si è sollevata la prima bora, ancora molto modesta, ma il cielo ne ha beneficiato diventando terso e soleggiato, il termometro ha iniziato a scendere e a segnare i primi cenni di vero autunno, i marciapiedi hanno iniziato a coprirsi delle prime foglie gialle e ad assumere la connotazione paesaggistica più consona alla stagione entrante.
Il cambio dell’ora, che detesto da sempre e che trovo inutile, non fa che accelerare il mio naturale stato letargico invernale, mi intorpidisce il corpo, mi fa sentire freddo anche se ancora il termometro mi smentisce, perchè in questa città le giornate veramente fredde sono ben altra cosa, sono quelle che ti mozzano il fiato, che non ti fanno sentire più le dita nonostante l’uso dei guanti, sono quelle in cui la bora ti entra ovunque, penetrandoti lungo il collo e gelandoti la schiena, facendoti lacrimare gli occhi, anestetizzandoti la punta del naso e delle orecchie.
Però, nonostante il clima ancora mite, sono rientrata tardi dal lavoro, stanca, stremata, nervosa e irritabile dopo aver combattuto per ore con persone arrabbiate, scontente, mortificate, con persone disperate che hanno perso il lavoro, che non mettono insieme il pranzo con la cena… sono rincasata con il freddo dentro, con un disperato bisogno di una doccia bollente e di un pasto confortevole, uno di quei pasti invernali semplici, ma ricchi di calore familiare, quelli che ti fanno apprezzare il fatto di essere rincasato e di non uscire più sino all’indomani.
Non volevo cuocere il solito arrosto, ma qualcosa che avesse un sapore un po’ diverso, che potesse comunque piacere a tutta la famiglia, niente di eccessivo, ma che avesse un tocco particolare, e allora ho provato a utilizzare un bel pezzo di spalla di maiale, acquistato in offerta il giorno prima, sul quale ho spalmato una generosa dose di senape saporita, acquistata in Slovenia e un po’ più forte di quella classica che si trova nei più comuni supermercati, forse più simile ad una senape rustica. Prima di ciò ho insaporito la carne inserendo nelle fessure praticate con il coltello delle foglie di alloro freschissime, qualche rametto di rosmarino appena colto, alcune bacche di ginepro e del sale aromatizzato,
Nel frattempo ho imbiondito nell’olio evo abbondante cipolla e vi ho rosolato il pezzo di arrosto, in modo da conservare all’interno della carne tutti gli umori, per poi trasferire il tutto in una pirofila da forno, aggiungervi quattro mele pelate e tagliate a cubetti e bagnare con abbondante vino rosso prima di infornare per circa un’ora (a forno ventilato).
Il mio forno è ancora nuovissimo, quindi i tempi sono in fase di sperimentazione: cuocete secondo i vostri tempi abituali e verificate spesso il grado di cottura… posso solo assicurare che il risultato è davvero gradevole, con una punta di piccantezza grazie alla presenza della senape e con la dolcezza delle mele, che sgrassano al punto giunto la carne di maiale, il tutto amalgamato con l’incredibile profumo di alloro, rosmarino e ginepro!
PS: la foto fa pena, lo so…. ma ho preso l’ultima luce del giorno…
Ingredienti:
1700 g. spalla di maiale
4 mele
senape
1 cipolla grossa
rosmarino
alloro
vino rosso
bacche di ginepro
sale aromatizzato
31 Comments
edvige
31 Ottobre 2013 at 19:08Ma buonooooooo bell’incontro senape e profumi di rosmarino ecc. Io ho anche il forno ventilato e alle volte certi arrosti rimangono troppo asciutti quindi li copro con la stagnola che levo 20 minuti prima della fine cottura. Forza cara purtroppo è così e sarà ancora peggio lascia fuori casa tutto il resto tira la saracinesca. Buona fine settimana cara baseto.
cucinaincontroluce
3 Novembre 2013 at 21:06Sul fatto che sarà sempre peggio sono perfettamente d’accordo (purtroppo), ma non sono proprio in grado di non farmi coinvolgere:cerco di aiutare quando e quanto posso, ma il vedere che lo stato ti ha levato ogni potere di tutela nei confronti della classe operaia ti destabilizza parecchio…
In casa mia la carne non entra molto spesso perchè faccio di tutto per evitarla e per non alimentare ulteriormente il maltrattamento degli animali da macello, ma ho a che fare con due carnivori e talora li devo accontentare…ma che almeno si cambi gusto!
Un bacione!
stravagaria
31 Ottobre 2013 at 19:28La tua descrizione degli aromi mi ha fatto venire l’ acquolina in bocca!
Buon week end lungo, spero che tu riesca a ricaricarci 🙂
cucinaincontroluce
3 Novembre 2013 at 21:08Questo week end lungo è stato funestato da valanghe di compiti e bimbo poco studioso e recalcitrante, ma almeno non ho visto l’ufficio per tre giorni…. solo all’idea di tornarci domani per farmi tutto il giorno in quel manicomio mi viene l’orticaria!
Un bacio!
martina
31 Ottobre 2013 at 20:17A Trieste sono stata ma pochi giorni in cui ho visto anche il territori magnifico intorno. Una zona bellissima, in cui vorrò tornarei il prima possibile anche perchè la bora mi manca e le tue immagini mi fanno venire ancora più voglia.
cucinaincontroluce
3 Novembre 2013 at 21:09Ma dai…eri qua? Accipicchia, se ci ritorni avvisami e organizziamo un bel “Trieste-tour”, magari in piena battuta di bora così non te la scordi più… 🙂
Un abbraccio!
la Greg
31 Ottobre 2013 at 22:30Odio il vento che mi entra nelle orecchie e mi stordisce…e non credo riuscirei a vivere a Trieste!
Qui oggi nebbia e temperature in calo ma credo sia normale visto che a fine ottobre in casa ci sono ancora 23 gradi…
Un piattino come questo ti rigenera dal freddo, da una giornata così così e dalla stanchezza di una settimana lavorativa appena più corta. Ultimamente non consumiamo molta carne ma l ‘abbinata maiale/mele mi manca e devo rimediare presto.
Bacioni e buon fine settimana.
Silvia
cucinaincontroluce
3 Novembre 2013 at 21:12Carissima Silvia, pensa che noi la bora la amiamo, ma mi sa che bisogna nascerci per starcisi bene!
Nemmeno io mangio molta carne, mi stanca e, in tutta onestà, mi fanno tremendamente pena quelle povere bestie che potrebbero vivere nei pascoli senza subire il maltrattamenti del mercato alimentare… ma devo accontentare anche gli ometti ogni tanto! Il maiale con le mele è un abbinamento divino….
Un abbraccione! 🙂
carmen
31 Ottobre 2013 at 23:46Che bella ricetta antifreddo, mi salvo anche questa…grazie!!
Buon fine settimana, ciao!!
cucinaincontroluce
3 Novembre 2013 at 21:13Semplice, gustosa e velocissima! Come creare un piatto da gourmet con un taglio di carne da poco….
Buona settimana! 🙂
Alessia Piva
1 Novembre 2013 at 9:51Una bellissima idea per le giornate più fredde. Un piatto così ti coccola 🙂 Buon weekend lungo!
Ciao, Alessia
cucinaincontroluce
3 Novembre 2013 at 21:14Mi piace ritornare a casa e trovare il profumo di una pietanza semplice e sostanziosa che ti riappacifica con il mondo!
Un bacio cara Alessia!
Daniela Mazzero
2 Novembre 2013 at 22:39DEve essere davvero delizioso questo piatto!
Anche se non amo particolarmente la carne ,il fatto della senape e degli aromi ..mi stuzzica!
Non sapevo che tu fossi di Trieste…domani sarò nella tua città per uno stage di yoga,ma in ogni caso siamo vicine di casa,abitando io in provincia di Udine!
Un abbraccio e buona domenica!
Dani
cucinaincontroluce
3 Novembre 2013 at 21:16Evvai, un’altra amica “di zona”…mi fa piacere, siamo sempre di più! E’ un piatto da provare, credimi… con pochi ingredienti hai una cena con un tocco in più!
Un abbraccio! 🙂
conunpocodizucchero
4 Novembre 2013 at 16:24non so se amerei il freddo come te io, ma qst tuo piattino con mele e senape mi piace propio molto sai?
cucinaincontroluce
6 Novembre 2013 at 10:15Ciao Elena, io sono un “animale estivo”, ma il freddo intenso e secco mi affascina da sempre e quando esco da casa e sento l’aria frizzante ed impregnata dal profumo di legna bruciata mi si risvegliano i sensi… poi anche il ritorno a casa è più bello quando si è intirizziti dal freddo, si apre la porta e si sente tutto il calore che ti imporpora le gote e gli abbracci dei tuoi cari ti riscaldano il cuore! Ecco perchè per me gli abbracci d’inverno sono più belli…
Un bacio!
conunpocodizucchero
6 Novembre 2013 at 15:30la tua poesia mi ha contagiata e adesso vorrei la neve!
cucinaincontroluce
6 Novembre 2013 at 15:48E allora aspettiamo che nevichi… ti porto sul nostro Carso e giochiamo a palle di neve sotto gli abeti, poi corriamo a casa e ci facciamo la cioccolata con la panna! 🙂
conunpocodizucchero
6 Novembre 2013 at 15:54va bene tutto, tranne la panna che sulla cioccolata non mi piace! 😀 per me una bella spolverata di cannella e ci sto!
cucinaincontroluce
6 Novembre 2013 at 16:08Consideralo fatto! 😉
Saray
5 Novembre 2013 at 20:04E’ un’ottima ricetta, gli aromi deliziosi, io adoro la senape.
Grazie per esser passata da me Tatiana, mi spiace per quello che vedi ogni giorno e come ne soffri. Speriamo che le cose migliorino, che altro si può fare?
Buona serata ^_^
cucinaincontroluce
6 Novembre 2013 at 10:22Eh…se continua così che ci puoi fare? Posso solo cercare di aiutare quando posso, ma oramai anche le istituzioni hanno le mani legate e ai lavoratori sono state tolte tante tutele che prima, ex-lege, spettavano a moltissime categorie… ora siamo lì, impotenti, a vedere famiglie intere sul lastrico, lavoratori sfruttati e maltrattati, diritti sindacali svaniti nel nulla, gli stessi diritti per i quali i nostri nonni hanno lottato duramente e che ora sono stati vanificati da una situazione di degrado generalizzato… ecco, queste sono le cose che mi rattristano profondamente…. situazioni generate dal qualunquismo e dall’egocentrismo della gente e dalla corruzione dei vertici, che tristezza!
Un bacio!
la signorina piciecastagne
8 Novembre 2013 at 9:06mi piace molto la spalla di maiale fatta a questo modo! le mele, la senape, le bacche di ginepro.. mi sembra di poterne immaginare il sapore : )
col forno io ci litigo anche adesso che sono passati due anni. giusto un paio di weekend fa ci ho fatto due torte, ricette prese da un affidabilissimo ed illustrissimo libro, e mi ha fatto impazzire!
quanto al lavoro… ti assicuro che anche io qui non sorrido…
bacio!
cucinaincontroluce
10 Novembre 2013 at 21:14Ciao Serena, questo è davvero un profumo che si addice alle atmosfere appenniniche che ritrovo nel tuo blog, quelle che amo tanto e che ricordo nei profumi del cibo, anche se qui c’è il tocco nordico della senape, che quassù mettiamo ovunque, e delle bacche di ginepro, anch’esse usatissime, specie sulla selvaggina… e le mele, quante ce ne sono sui nostri monti… insomma, un tocco di profondo nord a valorizzare un superbo piatto contadino, quello che all’epoca costituiva forse il pasto delle feste, ma che oggi fa piacere riproporre nelle occasioni speciali e quando si è miracolosamente tutti a tavola insieme… e che c’è di più speciale di questo?
Un abbraccio! 🙂
accantoalcamino
8 Novembre 2013 at 14:38Ciao Tat, io, come saprai, adoro la bora e l’aria frizzantina che ne consegue, i capelli scompigliati, la sciarpa che vola via da rincorrere sperando che non cada dal Molo Audace ma, si sa, noi triestini siamo strani e, direi, speciali, sicuramente mai banali e scontati 😉 Se te va a far a bale de neve, no metter el sasso dentro me raccomando. Questo arrosto mi ispira molto e mi fa felice immaginarti mentre apri il forno, bello lucido, pronto ad accogliere tante torte. Tra non molto posterò una torta che ti piacerà senz’altro, per la versatilità e semplicità di esecuzione. Ciao Tat, scusa se mi sono dilungata 🙂
cucinaincontroluce
10 Novembre 2013 at 21:17Ciao Libera, sulla bora ci troviamo in perfetta armonia…quel vento gelido che deterge il cielo e che ti fa sentire viva, l’aria frizzante e secca, anche la raffica improvvisa che ti fa sobbalzare…ah, che meraviglia!!!!
Eh sì, questo forno sta lavorando alla grande e, per quanto rincorra la tariffa bioraria, non oso pensare alla prossima bolletta… ma quanto mi diverto! Finalmente!
Un bacio.. e dilungati pure che mi piace!!!! 🙂
Sweet sweet house
11 Novembre 2013 at 22:53La carne di maiale mi piace molto accostata al sapore dolce delle mele, la tua ricetta mi ha colpito particolarmente e me la sono copiata, l’unica cosa che non aggiungerò è la senape che a me non piace!
buon proseguimento di settimana
Giusy
cucinaincontroluce
11 Novembre 2013 at 22:55Ciao Giusy, benvenuta!
Mi fa piacere ti sia piaciuto questo arrosto un po’ diverso: è un piatto semplice ed inflazionato, ma un tocco di fantasia talora non guasta e permette di non stancarsi dei soliti piatti, per quanto gratificanti e di semplice esecuzione.
Buona serata e un abbraccio!
marisamoles
20 Novembre 2013 at 14:36Leggo questo post un po’ in ritardo rispetto ai tempi di pubblicazione e scopro che sei triestina. Anch’io lo sono anche se da 28 anni abito a Udine. Credo che in questi ultimi giorni tu abbia un po’ rimpianto il clima mite di fine ottobre … la bora non è mancata! 🙂
Interessante questa ricetta. La proverò.
cucinaincontroluce
20 Novembre 2013 at 15:24Ma quante bloggers concittadine che sto scoprendo, non sai quanto piacere mi faccia che da una città così decentrata e chiusa in se stessa, pur nel suo naturale elemento cosmopolita che la contraddistingue da sempre, stiano uscendo delle persone curiose e che hanno la volontà di estrinsecare il proprio pensiero in rete!
Lo sai che adoro la bora? E che amo tutte le stagioni perchè sono così belle e diverse tra loro? Sarebbe un peccato perdersi dei bei momenti solo perchè se piove è d’obbligo uscire brontolando… ecco, va bene anche così!
Sappimi dire se la cenetta ti è piaciuta….
Un bacio!
marisamoles
20 Novembre 2013 at 17:40Io personalmente non ne ho mai incontrate di triestine, almeno non su WP. Solo qualche friulana appassionata di cucina.
Trieste chiusa? Dovresti vivere a Udine. 🙁
L’ultima volta che sono andata a Trieste di sera (ho partecipato alla festa per i 150 anni del Dante, lo scorso 19 ottobre), sono rimasta particolarmente stupita nel vedere la gente riversata nelle piazze e per le strade del centro a bere l’aperitivo. Sembrava fosse mezzogiorno più che le 8 di sera. A parte che non esco quasi mai la sera, ma qui non c’è tutta ‘sta vita. Sarà per questo che gli studenti friulani si fermano a Trieste anche dopo la laurea? Io sono atipica: dopo la laurea presa a Trieste me ne sono venuta qui. Ma ci sto bene, è un posto tranquillo con un centro storico che è un piccolo gioiello. Poco vivace ma a me va bene così.
Mi piace tantissimo cucinare ma ho poco tempo e ciò mi rende particolarmente nervosa ai fornelli. Tutt’al più faccio qualche torta. Per la tua ricetta dovrò aspettare le vacanze di Natale, perché fino ad allora sarò (sono) sommersa dai compiti.
Un bacio anche a te.