Mi sveglio tardi alzandomi dal letto pigramente, stiracchiandomi come un gatto, appoggio i piedi nudi sul parquet riscaldato dal sole; dalle imposte filtrano gli ultimi raggi di un’estate tardiva, mi dicono che giovedì ci risveglieremo al gelo di un inverno improvviso, sto pensando solo che i maglioni e i soprabiti sono ancora in cantina e che alcuni acquisti si renderanno necessari.
Mi voglio godere quest’ultima domenica di sole caldo, salgo sulla cyclette e mentre fatico guardo il bosco dalla finestra aperta sul balcone, traendo piacere dai raggi caldi sul volto, mi immergo nel getto della doccia, sotto l’acqua caldissima come piace a me e, per una giornata ancora, posso permettermi di uscire di casa con i capelli umidi.
L’aria è tiepida, dolce e per una volta mi allontano dal mare: in venti minuti di macchina sono in Slovenia, immersa nei suoi boschi stupendi, mi guardo intorno e annuso l’aria… l’autunno è alle porte, lo sento nelle narici, le tinte degli alberi iniziano a virare verso l’arancione, il ruggine, inframmezzati dal rosso sanguinolento del sommaco, l’aria è fresca e umida mentre il sole si tuffa nel mare ancora una volta, mentre lascia il posto ad una nuova stagione e ad un nuovo profumo.
E’ stagione di cucina rustica, di colori tiepidi, di arancioni caldi ed avvolgenti, di bocconi confortevoli che ci accolgono con il loro profumo appena entriamo in casa, è stagione di tepore e di famiglia, dopo il calore della passione estiva, è un momento da vivere lentamente coccolandosi e io ho provato a rappresentarlo così.
Ingredienti:
110 g. di farina autolievitante mista (a vostra scelta, io ho usato la Vollkorn della Lidl)
90 g. di farina bianca
100 g. di zucchero
3 susine grosse
una manciata di uva passa
mezzo bicchiere di rhum
tre cucchiaini di cannella
un pizzico di zenzero in polvere
un pizzico di pimento
una manciata di semi di sesamo tostati
mezza bustina di lievito per dolci
sale q.b.
Procedimento:
Tagliare a cubetti le susine e mescolarle agli altri ingredienti, dopo aver bollito per qualche minuto l’uva passa in acqua e rhum: con l’impastatrice si fa in un attimo… il risultato dev’essere un composto abbastanza solido, speziato e molto scuro.
Cuocere a 180°C. (io ho usato il ventilato) per circa 45-50 minuti o comunque finchè la crosta non diviene un po’ croccante.
Qualsiasi variante può risultare gradevole poiché questa alla fine è una “non ricetta” realizzata con quanto mi avanzava in dispensa.
26 Comments
Francesca P.
20 Ottobre 2014 at 23:13Leggerti mi ha trasmesso calma, forse perchè questo weekend ho lavorato senza fare pause e la quiete della domenica mattina mi è mancata… è incredibile come l’umore – e il fisico – siano legati ormai a certe cose, a certe abitudini… e se le salto lo sento, anche una colazione non goduta bene nell’unico giorno che posso buttare l’orologio è una colazione persa… soprattutto se in tavola ci sono torte genuine così… 🙂
L’autunno è nascosto, ci osserva da lontano, pronto a fare un salto e raggiungerci, come fanno i miei gatti quando vogliono giocare… vediamo quando arriverà sicuro e deciso, noi siamo pronte…
cucinaincontroluce
21 Ottobre 2014 at 8:32L’autunno quassù sta arrivando oramai, anche se le temperature lo stanno un po’ tradendo: sono insolitamente elevate, ma la natura inizia a tingersi dei colori tipici e la sera si gela davvero… domenica rientravo verso casa e dalle campagne si levava uno strato soffice e fitto di nebbiolina che era degna di un horror… spettacolare!
I miei tempi ora li voglio perché l’anno scorso mi sono fatta rovinare l’esistenza dagli insegnanti di mio figlio, mentre questa volta mi sono imposta di tenermi i miei spazi e di puntare alla sua organizzazione, quindi almeno la domenica mattina non me la faccio toccare da nessuno… un’ora di ginnastica, una doccia bollente, una colazione gradevole e calma e poi magari qualche pagina di un libro, accoccolata sul divano… ti ho rilassata abbastanza? Ti aspetto per la prossima domenica mattina per fare quattro chiacchiere davanti ad un brunch?
Un abbraccione cara Francesca <3
stravagaria
21 Ottobre 2014 at 8:02È una sorta di pan dei morti rivisitato? Sembrerebbe perfetto da sbocconcellare davanti a un bel libro 🙂
cucinaincontroluce
21 Ottobre 2014 at 8:25Sinceramente non lo so perché non lo conosco, dalle mie parti non è una ricetta usuale… l’ho ottenuto mescolando quello che c’era in casa perché avevo molti ingredienti in quantità minime e ho provato a mescolarli: beh, mi è andata bene perché è venuto buonissimo!
Un bacione 🙂
carmen
21 Ottobre 2014 at 11:11E’ una ricetta interessante, anch’io amo “creare” (che parola grossa…) delle non-ricette con quello che si ha in casa, talvolta i risultati sono sorprendenti! La cosa buffa è che, se voglio ripetere con ingredienti comprati apposta, poi non mi esce così bene..
Buona giornata!!
cucinaincontroluce
21 Ottobre 2014 at 11:48E’ ovvio perché quando crei ci metti l’anima, il cuore e l’ispirazione del momento, perché ti esce il risultato di un momento di emozione che non potrà mai essere uguale ad un piano prestabilito a priori; i migliori risultati sono sempre frutto dell’improvvisazione e del genio del momento….
Buona giornata a te cara Carmen 🙂
ConUnPocoDiZucchero Elena
21 Ottobre 2014 at 14:46mi emozioni tu, sempre. hai questa vena poetica che ti distingue dalla massa che mi fa sentire legata a te più che mai . e mi immaginio vicino a te, sulla cyclette a guardar fuori e far pensieri. (però pedali tu eh che io sono pigra! ) 🙂
cucinaincontroluce
21 Ottobre 2014 at 14:47Tu sei magra…sei dispensata! 🙂
ConUnPocoDiZucchero Elena
21 Ottobre 2014 at 15:19eh si!!!! ma sono tutt’altro che tonica! ecco…
sherazade
21 Ottobre 2014 at 15:38Ma che dolcezza e che serenità sei riuscita a trasmettermi e che buon sapore solo leggendo la ricetta.
sheranchequicominciascurirel’aria
cucinaincontroluce
22 Ottobre 2014 at 10:52La serenità viene tutta dall’essermi imposta dei momenti per me: sono una che corre sempre, in casa faccio tanto e do sempre una mano a tutti volentieri, però dopo l’inverno scorso in cui stavo andando di matto ora ho tirato fuori le unghie e mi sono presa degli spazi… non che siano enormi, ma per quanto piccini sono diventati vitali. Dopo questi momenti mi sento rinascere….
Un abbraccio 🙂
afinebinario
21 Ottobre 2014 at 17:12Proprio vero che la serenità, la calma interiore migliorano la vita. Questo post ha avuto proprio questo merito, leggendolo ho avvertito il tipico benessere al quale tutti dobbiamo aspirare per vivere bene.
Dopo la lettura vedere quel bel dolcetto ha portato gioia al benessere, cosa possiamo desiderare di meglio?
L’idea di coccolarci almeno qualche ora a settimana, preferibilmente il dì di festa sai che non è niente male? Da adottare al più presto, dunque 😉
Grazie per la condivisione, un abbraccio
Affy
cucinaincontroluce
22 Ottobre 2014 at 10:54Le coccole sono fondamentali dopo una settimana a correre tra il lavoro e il tentativo di accontentare tutti: ci siamo anche noi, donne che faticano lavorando dentro e fuori casa, e un momento di relax ce lo meritiamo davvero! Vogliamoci bene perché se non lo facciamo noi chi ci pensa? 🙂
Ciao cara Affy <3
LaGreg
21 Ottobre 2014 at 22:22Vorrei che l’estate non finisse mai e lavare i capelli senza doverli asciugare con il phon…però l’autunno sta piano piano arrivando ed anche la mia cucina come la tua cambia e cambiano i suoi colori…anche io domani sono sul violaceo!
Mi piacciono tanto le spezie nei dolci e poi tu hai un fornitore speciale…
Un bacio
cucinaincontroluce
22 Ottobre 2014 at 10:58Io il phon non lo uso mai, fossero anche venti sotto zero! Però che bello uscire con i capelli umidi all’aria, è tutta un’altra cosa sentire che si asciugano sotto il sole, vero? Dal freddo che ha investito oggi la città mi sa però che ne riparliamo la primavera prossima…
Non sai quanto speri ogni giorno che il mio fornitore di spezie regga visto che tutte le attività commerciali e produttive stanno chiudendo…come farei senza?
Un bacione a te 🙂
Alessia Piva
22 Ottobre 2014 at 23:24Gli avanzi sono sempre sottovalutati: mi allontano un attimo e guarda cosa mi combini! 😉 E adesso che è arrivato il freddo, per me doppia porzione. Grazie <3
cucinaincontroluce
23 Ottobre 2014 at 9:06Sai, avevo veramente la dispensa vuota e nemmeno un euro per riempirla perché è stato un mese molto duro e negli ultimi giorni prima dello stipendio possono capitare questi problemi, solo che mio marito si deprime (io no) e allora sono giorni che lo coccolo a dolci di ogni tipo (rigorosamente di riciclo) perché so che se si siede davanti ad una tavola ricca e imbandita gli ritorna il buonumore! Basta non dirglielo che sono di riciclo…. 🙂
Un bacione e passa pure per la doppia porzione…c’è anche la cioccolata calda, ti va? <3
Alessia Piva
23 Ottobre 2014 at 22:05<3 <3 <3
Erica Di Paolo
4 Novembre 2014 at 15:44Uhhh, che intensi sapori autunnali. Accompagnati da una descrizione intensa di una trasformazione che può destabilizzare e che invece, con te, ammalia. Grazie ^_^
cucinaincontroluce
5 Novembre 2014 at 8:39Ciao Erica e benvenuta! La mia descrizione del mutare della natura è frutto di un’osservazione che sino ad un paio di anni fa non avevo affatto, presa com’ero dalla malinconia conseguente alla fine dell’estate, la stagione che in assoluto amo di più, e magari anche con l’ansia dell’inverno imminente, della neve, del Natale e della stagione sciistica; con il tempo e con la maturità cambia la consapevolezza e cambiano i ritmi, si apprende che ogni momento è un attimo che passa e che sarebbe un peccato perderselo distraendosi su altri pensieri… ed ecco che il risultato è stato l’intensità della mia narrazione…
Un caro saluto 🙂
lapetitecasserole
12 Novembre 2014 at 17:04Ah le susine! Che ricordo meraviglioso…. a dire la verità qua le trovo sempre, 365 gg all’anno, ma per forma mentis fino alla prossima estate non le compro!
cucinaincontroluce
17 Novembre 2014 at 10:35E’ un frutto splendido a guardarlo bene, a 360 gradi…. talvolta ridotto a un alimento di seconda scelta, se non di terza, relegato a decotti lassativi e punto: invece lo sai che è tradizione nella mia zona farne un piatto unico favoloso? Gnocchi di patate con le susine ripiene di zucchero al loro interno e il tutto condito con burro, cannella, zucchero e pangrattato…prima o poi te li presento! Altro che frutto di scarsa dignità….
Ti abbraccio <3
Elena
17 Novembre 2014 at 20:03Uno splendore e un tripudio di gusto, ma io in cucina sono proprio negata!
cucinaincontroluce
18 Novembre 2014 at 8:36Ciao Elena e benvenuta!
Ti confesso una cosa: in cucina sino a pochi anni fa non sapevo fare nulla, nemmeno un ovetto, quindi vedi che c’è speranza… se c’è la volontà l’unico limite è il cielo!
Un caro saluto.
Patalice
19 Novembre 2014 at 8:25…io rarissimamente mi sveglio tardi, anzi, direi tutto il contrario…
però, con un dolce di questo genere ad aspettarmi, anche l’insonnia riesce ad essere meno amara
cucinaincontroluce
25 Novembre 2014 at 8:29Ciao, innanzitutto benvenuta e poi mi scuso se ti rispondo solo ora, ma il tuo commento mi era finito in spam e non me n’ero accorta….
Tu pensa che c’è chi ha l’insonnia e chi, come me, non ce la fa ad arrivare a fine settimana dal sonno: sono sempre in debito di ore, mi addormenterei anche per terra (e ti giuro che mi è successo un paio di volte…), insomma sono un vero ghiretto!
Però è vero che una colazione ricca e gustosa qualsiasi risveglio prende quota, sia quello di chi di dormire non gli riesce proprio che quello dei ghiri come me!
Un caldo abbraccio 🙂