Sono stata attratta dal titolo e dalla copertina, possibili forieri di una leggerezza di cui in questo periodo ho davvero bisogno per staccare la mente da un momento faticoso e che mi sta mandando i nervi a mille, piena di dubbi sull’effettivo valore del contenuto, eppure se ora sono qui a scriverne significa che ne è valsa la pena.
Ho iniziato la lettura destreggiandomi tra personaggi strambi, orientandomi tra assurde manifestazioni di fantasia senza il minimo filo di logica, incerta se rinunciare alle prime pagine o se insistere ancora un po’: ho scelto la seconda opzione e non me ne sono pentita poichè, ad un certo punto, la trama ha iniziato ad intrecciarsi in maniera ineccepibile, rivelando un romanzo di una dolcezza incredibile, un’opera che è un inno alla fantasia, alla creatività e un’ode all’immaginazione.
La protagonista è Meg, diminutivo di Megnut (noce moscata), la quale si trova a doversi confrontare con il pizzico di follia della propria madre, combattuta tra la dolcezza dell’amore materno e il bisogno di imporre la propria razionalità: in questo percorso Meg verrà continuamente contaminata dal pensiero logico-razionale del noiosissimo fidanzato e dalla fantasia equilibrata e saggia del giardiniere.
E’ un libro che contrappone l’immaginazione che può portare alla cancellazione della realtà a quella che può aiutare ad affrontare il trauma di un passato doloroso e della malattia, è un libro in cui si pongono a confronto l’indomabile fantasia della madre e la razionalità della stessa Meg, che alla fine comprende di essere stata sempre protetta dal mondo fantastico della mamma, la quale ha voluto cancellarle i dolori subiti e ha cercato di offrirle il meglio di sè e del suo mondo bizzarro.
E’ un testo intelligente, scritto da un’autrice estremamente sensibile, che ha toccato le corde più profonde della mia anima oltre ad aver soddisfatto il mio amore per i libri scritti bene, è davvero un lavoro che ha trattato il tema della malattia in modo delicato e profondo, senza mai perdersi in banalità o pressapochismi, è un romanzo che mi ha fatto versare parecchie lacrime, ma da non perdere assolutamente.
14 Comments
Margherita
23 Giugno 2015 at 22:43Adesso si che posso apprezzare le tue recensioni Tatiana… mi sono regalata un kindle! L’amore per la carta stampata rimane, ma fare una valigia di libri tutte le volte che torno in Italia era diventato impossibile! Grazie mille per la dritta!
cucinaincontroluce
25 Giugno 2015 at 13:05E hai fatto bene, benissimo! Il Kindle è una gran cosa perché la batteria dura a lungo, non affatica la vista (e detto da una talpa come la sottoscritta è una garanzia…) e ci puoi scaricare comodamente decine e decine di volumi portando poi con te un’intera libreria! Quindi non mi resta che pubblicare recensioni, almeno finchè non riprendo quota con la cucina: finalmente il periodo più incasinato è finito, ma la stanchezza che mi ha sopraffatta sino ad oggi non se ne va in un giorno e in questo momento ho bisogno solo di stendermi in compagnia di una bella storia da leggere 🙂
Un bacio!
luna
25 Giugno 2015 at 7:23Ecco, mi è stato appena prestato questo libro,ma devo ancora decidermi ad aprirlo.
anche a me il titolo e la copertina non invogliano molto, ma ora mi hai incuriosita. Un unico dubbio; anche io ho voglia in questo periodo di letture leggere, rasserenanti… In questo libro si parla di malattia,dici che hai pianto,che ti ha commosso… Mi pare di capire che non sia propriamente distensivo. Ma lo leggerò, ne riparleremo!
Grazie Tatiana,tanti baci buona giornata♥
cucinaincontroluce
25 Giugno 2015 at 13:09A me la copertina e il titolo hanno ispirato, ma è stato l’inizio a bloccarmi, era troppo strampalato per i miei gusti: invece è proprio carino e non triste, assolutamente… però ti commuove perché quando si narra dei sentimenti più puri tra le persone, e li si analizza, inevitabilmente si finisce con l’immedesimarsi nel protagonista, ma se ciò accade significa che l’autore ha lavorato bene!
Un bacio a te cara Luna!
luna
15 Settembre 2015 at 7:38Ecco l ho letto! Volevo dirti che mi è piaciuto tantissimo, avevi proprio ragione. Scritto benissimo, ti trascina in questo mondo fatto di fantasia, profumi di cibo e dolcezza infinita. Anche io ho pianto,e mi è dispiaciuto tanto quando è finito!! Avrei continuato a leggere ancora e ancora. Peccato sia l unico libro scritto da questa autrice, ne avrei letti altri, ma può darsi che ne scriverà ancora. E speriamo altrettanto belli!! Ciao un bacione grandissimo grazie del suggerimento!!
Tatiana Bruni
15 Settembre 2015 at 9:17Ma davvero? Ne sono felicissima perché mi rendo conto che all’inizio può sembrare un po’ ostico e non tutti hanno la pazienza di proseguire nella lettura: visto che dolcezza in queste pagine? Lo spero davvero anch’io di poter leggere altre opere di questa autrice, ma quel che è certo è che la marcherò stretta…. 🙂
Un bacione!
Alessia
26 Giugno 2015 at 21:02Ammetto di avere dei gusti un po’ più adolescenziali quando si tratta di libri… La passione per la narrativa distopica non mi ha mai lasciato dai 15 anni 😀
Però capisco perfettamente la bellezza di farsi trascinare nella storia, che diventa viva e non è più fatta solo di inchiostro. In fondo, leggere un libro è un momento magico in cui si può dimenticare la realtà e scoprirne una nuova (un po’ come la cucina) 🙂
Un bacione,
Alessia
cucinaincontroluce
29 Giugno 2015 at 12:40I libri sono una questione molto personale e spesso assecondano le esigenze del momento: amo da sempre le narrazioni lente e talora un po’ pesanti, ma poi scattano i momenti in cui ho bisogno di sognare e di evadere e non sempre è scontato trovare romanzi di questo tipo tra tanta (troppa) spazzatura che c’è in giro. Amo le cose scritte bene e questo libro è molto curato: c’è la fantasia, il romanticismo, la leggerezza e tanto sentimento.
Un bacio 🙂
carmen
7 Luglio 2015 at 9:34Ciao Tatiana, questo libro mi attira molto…grazie della recensione!
Anche a me hanno regalato il Kindle ma non mi dà la stessa sensazione di un bel libro…capisco che per chi viaggia però è comodo.
Qui da noi fa un caldo pazzesco…spero proprio che si calmi un po’..
Tatiana Bruni
7 Luglio 2015 at 12:38Ahhh…non mi parlare del caldo perché sono reduce da un weekend nella Bassa Padana e sono ritornata liquefatta, ma siccome sono una che ama il sole cocente e l’estate me ne sto zitta che è meglio! 🙂
Il Kindle io l’adoro, mi piace più della carta stampata perché è compatto, non ingombra, è leggerissimo e posso anche cambiare titolo quando ne ho voglia (oltretutto senza perdere i segnalibri, cosa che mi accade spesso): l’unico mancanza che riscontro è che non visualizzo continuamente titolo e copertina, pertanto talora tendo a confondere i volumi letti da quelli in attesa se prima non procedo a controllare la sinossi.
Ora però sarà il caso che torni in cucina a produrre qualcosa perché qui si nutre molto la mente ma poco la pancia….
Un bacio!
ipasticciditerry
8 Luglio 2015 at 9:31Davvero intrigante come trama. io adoro leggere e lo sai (anzi, ancora grazie mille!) lo cercherò e vedrò di leggerlo. Spero che riuscirai a trovare il tempo per riposarti dal tuo periodo faticoso. un abbraccio
Tatiana Bruni
9 Luglio 2015 at 9:29Beh, sicuramente è particolare! Poi dimmi che ne pensi….
Sto tenendo duro: il periodo peggiore è passato, ora sto recuperando ancora degli impegni arretrati ma inderogabili e poi torno in cucina 🙂 Purtroppo le ferie sono ancora lontane e sto lavorando davvero tanto….
Un bacio!
Francesca P.
11 Luglio 2015 at 10:52Capisco perchè ti sia fatta attrarre dalla copertina, rimanda a luoghi fiabeschi che in fondo non abbandoniamo mai, perchè pensiamo che ci sia sempre una strada davanti piena di luce da attraversare… non sappiamo cosa ci sia alla fine, ma lo sguardo dritto e curioso per scoprirlo non ci manca mai… e un libro può essere guida e compagnia, che sia di narrativa per sognare un po’, oppure di cucina per imparare tutte le ricette segrete, anche di vita…
Tatiana Bruni
11 Luglio 2015 at 15:58Lo sapevo che a vedere la copertina mi avresti capita! Solitamente amo i libri più lenti e impegnati, ma l’estate mi piace sognare un pochino di più, senza per questo scadere sulla bassa letteratura: questo è scritto bene e vola dalla leggerezza alla tragedia dei dolori quotidiani, ma senza perdere mai il garbo e la delicatezza che contraddistingue tutto il romanzo. E ti ci perdi dentro ritrovandoti dopo poco ad accompagnare per mano la protagonista, e la vorresti aiutare, guidare e farle compagnia in quel giardino ricco di alberi da frutto… e allora sai di aver scelto il libro giusto per te in quel momento 🙂