Pochissime righe per riproporre un’altra delle ricette della mia infanzia: questa era la mia merenda “lussuosa”, quella che la mamma mi regalava grazie all’avanzo di impasto degli gnocchi (qui quelli con le susine).
Spesso la merenda la preparava il papà, una fetta di pane cosparsa di sale, olio e origano e poi subito infornata per qualche minuto, se mi andava bene c’erano le “schnitte”, pane ammollato nel latte zuccherato e fritte (magari uno di questi giorni le facciamo insieme), talora qualche “palačinka” avanzata dalla cena golosissima della sera precedente, ma i “chifeleti” erano proprio il massimo, mangiati caldi e morbidissimi, con il sapore della pasta di patate che andava a fondersi con il dolce dello zucchero a velo… un’estasi! Peccato che li trovassi in cucina solo quando la mamma faceva avanzare un pezzettino di impasto degli gnocchi: è incredibile come questi ricordi rimangano impressi nella mente e spesso mi chiedo se anche a mio figlio rimarranno questi frammenti di infanzia profumati nel suo cuore goloso!
Eh, qui c’è poco da dire… si lavora l’impasto a rotolini per poterne fare la forma che vedete nella foto, con le estremità incurvate, e si friggono nell’olio di semi bollente (mai usare quello di oliva perchè ne coprirebbe il sapore); una volta assorbito l’olio in eccesso spolverizzare con dello zucchero a velo e mangiarli caldi… sono deliziosi!
E’ una merenda povera, ma quanto più sana rispetto a merendine e creme spalmabili?
26 Comments
speedy70
23 Settembre 2015 at 13:17Sììììì con questi mi fai tornare bambina, quanti ne ho mangiati, che ghiottoneria!!!!!
Tatiana Bruni
23 Settembre 2015 at 15:11Ecco il termine giusto: ghiottoneria! E dire che sono tanto semplici: li ho riproposti proprio per non dimenticare le sane merende di una volta, forse uno degli ambiti in cui il progresso ha portato solo dei passi indietro! Meglio un dolcetto fritto che tutto l’olio di palma dei prodotti industriali e i relativi conservanti 🙂
Un bacione!
Stravagaria
23 Settembre 2015 at 19:57Che prelibatezza, ma… ho capito bene? È la pasta degli gnocchi che invece di essere messa nell’acqua bollente viene fritta? Mi viene fame solo a vederli…
Tatiana Bruni
24 Settembre 2015 at 7:24Esatto Viv, proprio così: li friggi nell’olio di semi bollente! Semplici, veloci e golosissimi!
Un bacio 🙂
zia Consu
25 Settembre 2015 at 22:31Non sai quante volte avrei voluto farli..non fanno parte della mia tradizione ma hanno un chè di familiare e rassicurante.
Un abbraccio dolcissima Tati e felice we <3
Tatiana Bruni
28 Settembre 2015 at 11:22Prova! Sono facilissimi e uno tira l’altro… e pensa che si tratta di una merenda sana (sì…sana! fritta ma senza porcherie industriali : ) e a bassissimo costo, meglio di così che vuoi?
Un bacione!
Alessia
27 Settembre 2015 at 19:57Che bontà! Non li conoscevo, grazie della bella ricetta! …penso proprio che tuo figlio si ricorderà delle merende 🙂 Leggendo l’articolo mi è tornata in mente la mia merenda da piccolina: pane, burro e zucchero! (Adesso inorridiremmo pensando a tutte le calorie e i grassi di quella squisitezza.) Un bacione
Tatiana Bruni
28 Settembre 2015 at 11:27Calorie e grassi? Ahahah…guarda, ti racconto questa: sabato incontro un’amica al discount sotto casa, la quale mi tira una filippica a favore dell’integrale, dello zucchero di canna (ma quello vero eh, mica questo qui che fa schifo…), del vegan e menate varie… io a dirle che se metto in tavola un piatto di penne integrali marito e figlio me le tirano dietro ad una ad una, che se non compro la carne mio marito se la va a comperare da solo e spende pure il doppio e lei a farmi sentire una scema con una famiglia di dementi! Alla fine guardo il suo carrello, pieno zeppo di sacchi di patatine e di merendine industriali: ho taciuto perché ero troppo stanca di litigare (però ho riso tanto della sua stupidità), ma a questo punto cosa sceglieresti? Forse un bel piattone di dolcetti casalinghi fritti, vero?
Un bacione 🙂
Miss Fletcher
28 Settembre 2015 at 17:55E caspiterina, pure a me viene fame solo a guardarli, magnifici! Devo provare a farli!
Un bacione!
Tatiana Bruni
29 Settembre 2015 at 7:21Ciao!!! Provaci perché sono talmente semplici: si tratta di un dolce contadino in piena regola, ma di una bontà assoluta… alla fine, almeno per quanto mi riguarda, sono le pietanze più semplici e antiche ad essere le migliori 🙂
Un bacio!
ipasticciditerry
29 Settembre 2015 at 10:05Molto golosi, non li conoscevo. Ho in mente un altro biscotto con un nome simile ma in questo momento il mio rimbambimento non mi fa tornare alla mente il nome esatto … forse kipfel? Ora vado a cercarli altrimenti non mi do pace. Comunque al di là della mia fobia contro tutto ciò che è fritto un paio di questi me li mangerei. Sono riuscita a mettermi a pari con i tuoi post e ti auguro una buona settimana amica mia di letture. ♥
Tatiana Bruni
29 Settembre 2015 at 11:45Beh, i Kipfel sono sempre loro, solo con il nome tedesco…potrebbe essere! Però appena li fai vengo a vedere così ci capiamo e magari imparo qualcosa di nuovo (slurp!) 🙂
Un bacione!
ConUnPocoDiZucchero Elena
30 Settembre 2015 at 8:32e’ vero: certi ricordi rimangono indelebili nella nostra memoria e rievocano amosfere calde e gioiose, pomeriggi di amore famigliare e tenera bontà… sono sicura che con la tua delicatezza sei capacissima di dare tutte le basi giuste in qst senso anche a tuo figlio!
E regalare a noi tutti qst dolcetti fritti specialissimi e paricolari è un dono meraviglioso per cui io ti posso solo ringraziare!!
Tatiana Bruni
1 Ottobre 2015 at 11:45La cosa più bella sono proprio quei pomeriggi invernali quando con lui ci mettiamo a preparare qualcosa di dolce e profumato: delle volte cerca di sbrigarsi con lo studio proprio per mettersi con me in cucina godendosi la calma e il relax… sì, penso proprio che questi siano dei momenti che gli rimarranno nel cuore!
Un bacio 🙂
Silvia
3 Ottobre 2015 at 13:06Tatiana ricordi bellissimi… Adoro questi racconti…
Tatiana Bruni
4 Ottobre 2015 at 15:33E a me fa piacere perchè tutti i sapori e le tradizioni che passano dai fornelli di casa mia sono legati a ricordi, emozioni, vita vissuta… alla fine la memoria olfattiva si dice essere quella predominante e io non posso che confermarlo 🙂
Un bacio!
Emanuela
8 Ottobre 2015 at 15:39Ciao! non conoscevo questo dolce! è vero i profumi sono i maggiori “attiratori” di ricordi che ci possano essere 😀 😀 per bloglovin hai ragione non ho aggiornato dopo il passaggio perchè non riesco ad usarlo non mi ci trovo per niente 🙁 poi mi sono dimenticata di inserire il nuovo link 😀 mi sa che deve sistemare visto che viene usato come sistema 🙂
Tatiana Bruni
9 Ottobre 2015 at 8:30Se metti la possibilità di seguirti via mail forse potrebbe risultare comodo… io almeno mi ci trovo benissimo 🙂
E’ un dolce povero, rammento che la mia mamma lo faceva sempre con gli avanzi della pasta degli gnocchi, ma forse la faceva avanzare appositamente poiché con poco ottieni questi rotolini morbidi e profumati… se ne hai l’occasione provaci e non te ne pentirai!
Un bacio!
Francesca
9 Ottobre 2015 at 15:28Emozionante leggerti,io preferirei non ricordarle le mie colazioni e ricordare invece quelle che offro,quelle che vivo oggi..Tatiana mi emoziona seguirti e leggerti ,bellissime foto e una ricetta davvero unica e speciale !!
Tatiana Bruni
9 Ottobre 2015 at 19:57Non so quale sia il motivo per cui non le vuoi ricordare, ma l’importante è che quelle che oggi condividi siano deliziose e appaganti! E questa merenda non ti resta che provarla, deliziosa nella sua semplicità…
Un bacio 🙂
Viviana
14 Ottobre 2015 at 12:44Invitantissimi e di certo buonissimi. La cucina di un tempo ed i ricordi rendono poi ogni piatto davvero speciale. Un abbraccio
Tatiana Bruni
14 Ottobre 2015 at 18:11Quand’ero una bimba non solo non c’erano i soldi per le merende confezionate, ma ti pare che in una famiglia operaia si pensasse ad acquistare ciò che si poteva fare in casa? E, ti dirò, tutto sommato ciò denotava anche una gran saggezza, nonostante ricordo sbavassi per un panino con la Nutella… (chiaramente off-limits) 🙂
Un bacio!
Margherita
17 Ottobre 2015 at 1:51Tatiana ma tu mi vuoi far morire??? L’unica fortuna che ho é che non essendo brava “friggitrice” non friggo mai… ma quanto mi piace! Devono essere squisiti…. p.s cmq anche la merenda del tuo babbo non doveva essere niente male!
Tatiana Bruni
18 Ottobre 2015 at 21:05Ahahah, nemmeno io friggo mai ma per queste bontà bastano pochi minuti e zero spruzzi… quindi non hai più scuse! Un giorno questi e l’altro pane all’olio, così per non stancarsi 🙂
Un bacio!
Martina
20 Ottobre 2015 at 6:25Non sono una maga della frittura ma giuro che la prossima volta che mi metterò a fare gli gnocchi ne farò avanzare “casualmente” un pezzo … 😉
Di questi piccoli dolci ho sempre sentito il solo nome, è giunto forse il momento di rimediare alla mancanza!!!
E poi con le merende povere, le ricette del recupero e i morsi che sanno risalire la memoria vado a nozze.
Buona giornata cara e che giovedì arrivi presto 😉
Tatiana Bruni
20 Ottobre 2015 at 7:40Ciao Martina, lo sai che ti ci vedo a provarli? Tu che proponi sempre delle chicche che affondano le proprie radici nella semplicità e nella genuinità, che parti sempre dai prodotti più semplici, dai frutti della terra… sì, mi sembri proprio la persona giusta e mi aspetto di leggere quanto prima qualcosa sulle tue pagine: non ne rimarresti delusa!
Un abbraccio… e già che ci siamo puntiamo pure a venerdì che è meglio! 🙂