Questa fluffosa mi aveva incantata sin dalla prima volta che avevo sfogliato il libro di Monica, ma la presenza del the matcha mi intimoriva, forse trattandosi di un ingrediente a me sconosciuto, di difficile reperibilità nella mia città e, non so il perchè, il termine “frosting” mi inquietava, mi sembrava fosse una cosa di complicata realizzazione (probabilmente perchè alcune decorazioni mi riportano la mente alla sac-a-poche, terribile strumento di tortura 🙂 )… e invece non ho resistito! Ad Oderzo l’ho assaggiata, una bontà divina, morbida, delicata, un perfetto equilibrio di sapori nonostante il the matcha sia fortemente erbaceo e i semi di papavero possano non piacere, potevo non provare? Ho acquistato il the matcha online e via con la fluffosa! Facilissima, altro che seguire i miei timori infondati! E il frosting… una cosa da nulla, quindi buttatevi che ne vale davvero la pena 🙂
Separare le uova in due ciotole: gli albumi andranno montati a neve ferma con l'aggiunta del cremor tartaro, mentre i tuorli andranno emulsionati con l'olio, l'acqua e la scorza dei lime. A parte mescolare lo zucchero, la farina, il lievito, il the matcha e i semi di papavero, praticare un foro al centro e versare l'emulsione di tuorli, acqua, olio e lime, mescolare con una fusta e, non appena saranno amalgamati bene, aggiungere delicatamente gli albumi a neve utilizzando una spatola per non smontare il tutto (sempre mescolando dal basso verso l'alto).
Versare nello stampo da chiffon cake senza imburrare, infornare a forno statico a 150° e cuocere per 75 minuti; estrarre, fare la consueta prova stecchino e capovolgere immediatamente lo stampo su un piatto (o su carta forno cosparsa di zucchero a velo) attendendo che la torta si stacchi da sola. Nel caso, e solo a torta raffreddata, aiutarsi con una spatola di plastica.
Attendere il più possibile prima di farcire: l'ideale sarebbe cuocere la torta il giorno prima.
Per il frosting:
Versare nella planetaria o in una ciotola il mascarpone, iniziando a montare a bassa velocità, poi aggiungere metà della panna e lo zucchero a velo, continuando a mescolare sempre a bassa velocità e aggiungendo la panna restante. La crema risulterà molto liquida, ma insistete e vedrete che in breve tempo diventerà corposa e gonfia.
Tagliare a metà la torta (a me si è spezzata mentre si staccava dallo stampo, quindi sappiate che può capitare, ma non preoccupatevi, vi sarete risparmiati la fatica di tagliarla longitudinalmente), farcirla con un generoso strato di frosting, ricomporla e decorarne l'esterno. La quantità è sufficiente anche per una ricca decorazione con la sac-a-poche, che io ho evitato in quanto sono una perfetta incapace con il suddetto strumento di tortura, quindi ciò che avanzava se l'è divorato mio marito 🙂
Queste cose non si fanno! E adesso? Non ho in casa nemmeno uno straccio di dolcetto per acquietare la voglia di zuccheri che mi hai fatto venire con questa torta… che già il nome mette allegria e fa venir voglia di addentarla! Una meraviglia ?
Male, malissimo! 🙂 Un dolcetto in casa ci deve sempre essere per un momento di coccole: questa torta è stata proprio un esperimento azzeccatissimo, morbidissima, golosa ma non stucchevole e assolutamente diversa dai soliti impasti, oltretutto con un impatto cromatico e visivo non da poco! E facilissima da realizzare, a parte la decorazione che, come vedi, non è il mio forte: ci ha provato anche un’amica pasticcera ad insegnarmi (passo-passo, mica cippe) l’uso della sac-a-poche, ma usando l’altra mano non ho capito una cippa! Quindi l’addobbo floreale era d’obbligo 😉
Un bacio!
Eccola la mia musa panificatrice :)! Questa è una botta calorica, ma ero troppo curiosa e ho dovuto provare: quel color verde è irresistibile! Dopo aver assaggiato una fetta di questa fluffosa ad Oderzo non potevo più soprassedere 🙂 🙂 🙂
Un bacio!
Questa la conosco bene, ogni tanto me la faccio e credo di averla già pubblicata. Senza frosting però … una botta di calorie non indifferente! Io di solito queste torte le preparo per la colazione e il frosting meglio evitarlo al mattino. Brava, visto? Nella vita bisogna sempre buttarsi e poi tu devi pensare solo una cosa: Se ce l’ha fatta lui/lei, perchè non devo farcela io? Questo è stato il mio mantra tanti anni fa, quando ho cominciato con i lievitati. Buona settimana bimba bella, un bacio
Verissimo, il frosting è una botta, tant’è che ieri sera ho provato a preparare quella di soli albumi, per avere qualcosa di dolce che non mi regali una botta calorica, anche se a dire il vero non mi ha soddisfatta molto 🙁
Il tuo consiglio lo prendo per buono per i lievitati: mi stanno facendo dannare, ma ce la farò! Intanto qualcosa di commestibile sta uscendo…
Un bacio!
Ha un’aria un po’ antica, vero? Ma non sapendo fare una decorazione degna di un pasticcere me la sono cavata con la fantasia 🙂 E ti dirò che l’effetto finale è piaciuto anche a me 🙂
Un abbraccio!
Ma come si fa a resistere ad una torta così morbidoso e poi di quel colore?! Non si resiste: si affetta e mangia 🙂 E come è stata la tua esperienza con il tè matcha? Io trovo con al naso sappia di acqua salmastra ma nei dolci (devo ancora provare i salati) è piacevole. Ciao Tati!
Ciao Mile, allora il mio primo impatto con il matcha è stato “oddio puzza di erba” :), però è vero che dosato in armonia con gli altri ingredienti regala quel tocco particolare: del resto metà fluffosa l’ho regalata ai miei genitori e se hanno apprezzato loro che sono fastidiosissimi e poco inclini alle novità… Ora non resta anche a me che provarlo nei piatti salati!
Un bacio!
Ne ho assaggiate tante di fluffose di Monica anch’io ero scettica su quella al the matcha e invece ho scoperto che aveva il suo perchè. La tua realizzazione è impeccabile molto bella brava Tatiana!
Sto notando che molte di noi erano titubanti dinanzi a questa versione, ma fortunatamente siamo anche tutte curiose, tant’è che ne sto sperimentando delle altre (poi ve le mostro, promesso!) 🙂
Grazie per le belle parole Serena, la presentazione stavolta si presta molto ad un’ambientazione retrò e l’ho realizzata con soddisfazione (visto che solitamente sono ipercritica nei confronti dei miei scatti).
Un bacio!
Una bontà indescrivibile!! Noi siamo di parte, e amiamo tutti i dolci con il matcha, a me personalmente, mi riportano a ricordi e profumi del mio amato Giappone <3
Si abbina incredibilmente bene anche con i semini di sesamo nero!
La fluffosa ti è venuta uno splendore, elegantissima!
Un abbraccio grande
L.
Ma dai? Con il sesamo nero… se lo trovo allora provo, di te mi fido ciecamente poichè so che parli con cognizione di causa, poi lo sai bene che quando si parla di cultura nipponica mi trovi in pole position 🙂
Un bacio a tutte e due (e a Ginello, sia mai…)!
Dunque il thè matcha è l unica cosa che io abbia apprezzato della cucina giapponese (so di essere una voce fuori dal coro, ma non piacendomi il pesce crudo, una bella fetta di scelta se ne andava così). Il matcha invece l ho adorato. Bevuto in tutti i modi, compreso servito con scagliette di oro, e mangiato in tante preparazioni. Questa tua torta mi ha fatto venire tanta nostalgia. È stupenda oltre che deve essere buonissima e sei brava più che mai. Tantissimi baci
Arghhhh…io vivrei di sushi, soprattutto di pesce, e invece mi tocca impazzire a farmelo in casa (perchè mica è semplicissimo) o cercarmi un ristorante decente; il the matcha è stata un’altra piacevolissima scoperta, anche se ne temevo il forte tono erbaceo, ma come sempre il segreto è nella misura e nell’armonia degli ingredienti 🙂
Un bacio e grazie cara Luna!
18 Comments
Stravagaria
15 Ottobre 2017 at 19:22Queste cose non si fanno! E adesso? Non ho in casa nemmeno uno straccio di dolcetto per acquietare la voglia di zuccheri che mi hai fatto venire con questa torta… che già il nome mette allegria e fa venir voglia di addentarla! Una meraviglia ?
Tatiana Bruni
18 Ottobre 2017 at 9:00Male, malissimo! 🙂 Un dolcetto in casa ci deve sempre essere per un momento di coccole: questa torta è stata proprio un esperimento azzeccatissimo, morbidissima, golosa ma non stucchevole e assolutamente diversa dai soliti impasti, oltretutto con un impatto cromatico e visivo non da poco! E facilissima da realizzare, a parte la decorazione che, come vedi, non è il mio forte: ci ha provato anche un’amica pasticcera ad insegnarmi (passo-passo, mica cippe) l’uso della sac-a-poche, ma usando l’altra mano non ho capito una cippa! Quindi l’addobbo floreale era d’obbligo 😉
Un bacio!
Piccolalayla - Profumo di Sicilia
16 Ottobre 2017 at 10:25Amo la crema al mascarpone… e questo dolce con questo tocco di the è speciale… bellissimo e sopratutto golsoo!
Tatiana Bruni
18 Ottobre 2017 at 8:55Eccola la mia musa panificatrice :)! Questa è una botta calorica, ma ero troppo curiosa e ho dovuto provare: quel color verde è irresistibile! Dopo aver assaggiato una fetta di questa fluffosa ad Oderzo non potevo più soprassedere 🙂 🙂 🙂
Un bacio!
ipasticciditerry
17 Ottobre 2017 at 13:16Questa la conosco bene, ogni tanto me la faccio e credo di averla già pubblicata. Senza frosting però … una botta di calorie non indifferente! Io di solito queste torte le preparo per la colazione e il frosting meglio evitarlo al mattino. Brava, visto? Nella vita bisogna sempre buttarsi e poi tu devi pensare solo una cosa: Se ce l’ha fatta lui/lei, perchè non devo farcela io? Questo è stato il mio mantra tanti anni fa, quando ho cominciato con i lievitati. Buona settimana bimba bella, un bacio
Tatiana Bruni
18 Ottobre 2017 at 8:46Verissimo, il frosting è una botta, tant’è che ieri sera ho provato a preparare quella di soli albumi, per avere qualcosa di dolce che non mi regali una botta calorica, anche se a dire il vero non mi ha soddisfatta molto 🙁
Il tuo consiglio lo prendo per buono per i lievitati: mi stanno facendo dannare, ma ce la farò! Intanto qualcosa di commestibile sta uscendo…
Un bacio!
saltandoinpadella
17 Ottobre 2017 at 16:23Che bella, mi ha fatto pensare ad un thè inglese tipo quelli descritti nei romanzi di Jane Austen
Tatiana Bruni
18 Ottobre 2017 at 8:44Ha un’aria un po’ antica, vero? Ma non sapendo fare una decorazione degna di un pasticcere me la sono cavata con la fantasia 🙂 E ti dirò che l’effetto finale è piaciuto anche a me 🙂
Un abbraccio!
Mile
17 Ottobre 2017 at 16:45Ma come si fa a resistere ad una torta così morbidoso e poi di quel colore?! Non si resiste: si affetta e mangia 🙂 E come è stata la tua esperienza con il tè matcha? Io trovo con al naso sappia di acqua salmastra ma nei dolci (devo ancora provare i salati) è piacevole. Ciao Tati!
Tatiana Bruni
18 Ottobre 2017 at 8:43Ciao Mile, allora il mio primo impatto con il matcha è stato “oddio puzza di erba” :), però è vero che dosato in armonia con gli altri ingredienti regala quel tocco particolare: del resto metà fluffosa l’ho regalata ai miei genitori e se hanno apprezzato loro che sono fastidiosissimi e poco inclini alle novità… Ora non resta anche a me che provarlo nei piatti salati!
Un bacio!
Serena
18 Ottobre 2017 at 11:10Ne ho assaggiate tante di fluffose di Monica anch’io ero scettica su quella al the matcha e invece ho scoperto che aveva il suo perchè. La tua realizzazione è impeccabile molto bella brava Tatiana!
Tatiana Bruni
24 Ottobre 2017 at 21:45Sto notando che molte di noi erano titubanti dinanzi a questa versione, ma fortunatamente siamo anche tutte curiose, tant’è che ne sto sperimentando delle altre (poi ve le mostro, promesso!) 🙂
Grazie per le belle parole Serena, la presentazione stavolta si presta molto ad un’ambientazione retrò e l’ho realizzata con soddisfazione (visto che solitamente sono ipercritica nei confronti dei miei scatti).
Un bacio!
Laura e Sara Pancetta Bistrot
18 Ottobre 2017 at 18:18Una bontà indescrivibile!! Noi siamo di parte, e amiamo tutti i dolci con il matcha, a me personalmente, mi riportano a ricordi e profumi del mio amato Giappone <3
Si abbina incredibilmente bene anche con i semini di sesamo nero!
La fluffosa ti è venuta uno splendore, elegantissima!
Un abbraccio grande
L.
Tatiana Bruni
24 Ottobre 2017 at 21:47Ma dai? Con il sesamo nero… se lo trovo allora provo, di te mi fido ciecamente poichè so che parli con cognizione di causa, poi lo sai bene che quando si parla di cultura nipponica mi trovi in pole position 🙂
Un bacio a tutte e due (e a Ginello, sia mai…)!
Luisa Napolitano
18 Ottobre 2017 at 19:35decisamente da provare!
Tatiana Bruni
24 Ottobre 2017 at 21:47Assolutamente! Non te ne pentirai 🙂
Luna
18 Ottobre 2017 at 19:45Dunque il thè matcha è l unica cosa che io abbia apprezzato della cucina giapponese (so di essere una voce fuori dal coro, ma non piacendomi il pesce crudo, una bella fetta di scelta se ne andava così). Il matcha invece l ho adorato. Bevuto in tutti i modi, compreso servito con scagliette di oro, e mangiato in tante preparazioni. Questa tua torta mi ha fatto venire tanta nostalgia. È stupenda oltre che deve essere buonissima e sei brava più che mai. Tantissimi baci
Tatiana Bruni
24 Ottobre 2017 at 21:50Arghhhh…io vivrei di sushi, soprattutto di pesce, e invece mi tocca impazzire a farmelo in casa (perchè mica è semplicissimo) o cercarmi un ristorante decente; il the matcha è stata un’altra piacevolissima scoperta, anche se ne temevo il forte tono erbaceo, ma come sempre il segreto è nella misura e nell’armonia degli ingredienti 🙂
Un bacio e grazie cara Luna!