Questo è un piatto da bistrot, quello che ogni giorno immagino sorga nella mia cucina e che, ora che la stagione mi permette si sfruttare anche lo spazio aperto dei balconi, mi sembra più reale che mai!
La ricetta non è mia, ma di Elena, e mi è piaciuta talmente tanto da farmi arrabbiare in quanto nella mia città non riuscivo a trovare gli agretti: a dire il vero nemmeno li conoscevo, ma quel colore così vivido unito alla mia passione per la cucina vegetariana ha fatto sì che me ne innamorassi e che inaspettatamente in un ipermercato lontanissimo da casa li vedessi. Con il dubbio ovviamente: saranno questi? O no? Il nome loro assegnato dall’ipermercato non l’avevo mai sentito (e manco me lo ricordo), ma ho ben pensato di attivare il marito per una ricerca lampo su Google mentre io li accarezzavo con lo sguardo, ammirata da cotanta beltà (sì, sono scema, ridete pure)!
Erano loro! Gli agretti, barbe di frate o come caspita li chiamavano loro, ma il tempo di realizzare di averli finalmente trovati ed ero già con il sacchetto in mano: un mazzolino, poi due… facciamo tre… dai… in barba all’avarizia!
Ed eccoli qua: favolosi in questa ricetta, con la loro freschezza insaporita dall’acciuga (che fa la differenza), dal piccante del peperoncino, con la delicata sapidità del feta e con la sempre perfetta presenza del nostro ottimo olio extra vergine di oliva… un connubio perfettamente equilibrato, un pasto al volo che non appesantisce, un aperitivo, un antipasto, una semplice merenda sanissima, perfetto sempre! Anche nel mio bistrot 🙂
Tempo di preparazione | 20 mins |
Tempo di cottura | 15 m |
Porzioni |
2 bruschette
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- 1 mazzo agretti
- 1 peperoncino
- 1 spicchio aglio
- q.b. sale
- q.b. olio extravergine di oliva
- 1 filetto acciuga sott'olio
- 2 fette pane casereccio
Ingredienti
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- Portare l'acqua ad ebollizione, salarla e versarvi gli agretti precedentemente puliti dalle radici e ben lavati, cuocere per dieci minuti: premetto che vanno cotti proprio nell'acqua in maniera da far perdere quel sentore di erba selvatica che, se eccessivo, disturba il palato, quindi non al vapore nè in padella con poca acqua. Colarli dall'acqua in eccesso e ripassarli per pochi minuti in una padella in cui si sarà fatto insaporire l'olio con uno spicchio d'aglio, un peperoncino ed un filetto di acciuga spezzettato. Nel frattempo abbrustolire leggermente un paio di fette di pane casereccio, versarvi gli agretti e sbriciolarvi della feta: ottimo come pasto saporito e veloce oppure per un aperitivo sicuramente più salutare che quello che può essere un sacchetto di patatine!
10 Comments
stravagaria
10 Maggio 2018 at 18:02Anche qui non mi pare di aver incrociato degli agretti, o forse son distratta io. Le bruschette sono il segno dell’estate che avanza… aperitivi e cene all’aperto si sposano benissimo con queste ricette. Bacioni!
Tatiana
10 Maggio 2018 at 18:06Sul web spopolano le ricette con gli agretti e mi sembrava impossibile fossero solo i negozi di Trieste ad essere sprovvisti di tale ortaggio: capisco che siamo sempre da terzo mondo in ambito commerciale, ma che nessuno li conoscesse…daiiii… Mi consoli almeno sul fatto che non siano così scontati!
Da oggi in poi bruschettine a go-go fino a settembre 🙂
Un abbraccio!
Serena
11 Maggio 2018 at 0:25Gli agretti li ho riscoperti di recente mi sbizzarirò a provare anch questa deliziosa bruschetta. Un abbraccio
Tatiana
15 Maggio 2018 at 19:22Ciao Serena, vedrai che non te ne pentirai: una resa ottima con poco e con un autentico dono della natura!
Un bacio 🙂
saltandoinpadella
11 Maggio 2018 at 11:51Che bello Tania, sono troppo felice che tu li abbia trovati e abbia provato la mia ricetta. Sono buoni vero? a casa mia (in romagna) si trovano facilmente, li chiamiamo lischi, invece a Bologna si trovano ma bisogna un po’ cercare. Io li adoro. Sono proprio felice che vi siano piaciuti.
Tatiana
15 Maggio 2018 at 19:21Eccome se sono buoni, o almeno preparati così mi hanno entusiasmata! Chiaramente non li ho più trovati, ma oramai mi ci sono messa d’impegno e giro per gli scaffali dell’ortofrutta come un cane da tartufo 🙂 E comunque sì, il nome che non ricordavo era proprio lischi, grazie per l’aiuto!
Un bacione.
Mile
11 Maggio 2018 at 17:49Ma dai davvero non li conoscevi?! Oddio per quanto anche io li ho scoperti forse 6 anni fa. E indovina, indovinello? Li adoro!
Bellissimi catturati tra i fiori del tuo terrazzo.
Un abbraccio Tati!
Tatiana
15 Maggio 2018 at 19:17Li vedevo sul web ovunque andassi a guardare, ma sui banchi dell’ortofrutta mai e mi attiravano un sacco con quel bel verde brillante! Praticamente me ne sono innamorata solo a vederli… comunque una volta cotti non mi hanno assolutamente delusa! Hai visto che bel giardinetto ho creato per le mie bruschettine? 🙂
Un abbraccio a te!
ipasticciditerry
14 Maggio 2018 at 9:31E qui mi prendi a nozze! Io li adoro e da me si trovano ovunque. In stagione me ne faccio grandi scorpacciate e proprio oggi sono uscita anche io con una ricetta che li contiene. Questa l’avevo già notata da Elena e faccio qualcosa di simile anche io. Bello il tuo bristot!! Buona settimana Tati, un bacione
Tatiana
15 Maggio 2018 at 19:14Infatti io li ho trovati quella volta e mai più 🙁 , peccato perchè a trovarli proprio da Elena ci sono un sacco di ricette strepitose! Non mi resta che sfogarmi tra sambuco e germogli di luppolo che davanti casa mia abbondano… ogni qualvolta porto a passeggio le cagnette torno con il bottino (perfetto per il bistrot!) 🙂
Un bacio!