
Ogni tanto riusciamo a ritagliarci un fine settimana per gironzolare a bordo di Chewbecca: avevamo molta nostalgia dell’Austria e della Baviera, quindi, dopo giorni di sospirata attesa siamo riusciti a partire, tralasciando i consueti problemi per organizzare il tutto visto che ogni volta capita qualche imprevisto, ma ce l’abbiamo fatta.

L’equipaggio è il solito: io, mio marito, Margot e Bubu, le nostre codine a quattro zampe, diretti per la prima tappa (e la prima notte) direttamente in Baviera (confesso che due volte all’anno andiamo nei Getränkemarket e facciamo scorta di birre buonissime oltre a riportare i vuoti della volta precedente) e da lì, il mattino seguente, a Randstadt, cittadina di sport invernali sui Tauri, visto che la distanza dalla Baviera è di meno di un’ora.
Qui sorsero le mura della città di Radstadt
Un bellissimo museo di costruzioni perfettamente funzionanti (vi ricorda il Meccano?)
Del resto “RAD” (di Radstadt) significa ruota, bicicletta.



Questa sera abbiamo fatto una breve passeggiata lungo il Kaiserweg, un sentiero carinissimo che ci ha letteralmente inondati d’autunno e del quale vi lascio qualche scatto, ma ci rivediamo domani per esplorare la cittadina.

Stamattina ci aspetta una giornata estiva: all’ora di pranzo abbiamo toccato i 24 gradi e, pur non abbigliati per il freddo, comunque ci siamo sciolti, specie mentre pranzavamo su una terrazza dell’hotel con una Wiener Schnitzel, patatine fritte e gelatone, non un pasto da cinque stelle ma era l’unico locale aperto. La nostra idea era di visitare la Torre dei Cappuccini, ma (udite un po’…) il fine settimana è chiusa, quindi abbiamo semplicemente visitato la chiesa parrocchiale, della quale non sono riuscita a rinvenire il nome (chiamata semplicemente Stadtpfarrkirche), molto semplice ma curata nei minimi particolari; è la classica struttura circondata da un piccolo cimitero ma decorata all’interno con zucchette e piante di erica, quindi in sintonia con la stagione, oltre alla graditissima presenza di un’area per i bambini, con un tappeto ed uno scatolone di giocattoli… non frequento le chiese ma l’ho trovato davvero un tocco di delicatezza incredibile anziché leggere di sacerdoti che cacciano i bimbi lamentosi, che giustamente si annoiano durante le funzioni.




La Torre dei Cappuccini


È seguita una passeggiata lungo l’Enns, il fiumiciattolo del paese, che nella sua semplicità è stata una gioia per gli occhi e del quale vi lascio alcuni scatti; in definitiva se volete sciare attendete ancora un po’ ma se la vostra intenzione è rilassarvi e riposare si tratta di una località che potrebbe fare al caso vostro.









Mi sono goduta un fine settimana di relax a tutto tondo, immersa nella dolcezza dell’autunno, ho fatto felici le mie bimbe pelose e ho avuto comunque modo di conoscere una località diversa senza stressarmi come delle volte mi accade durante i nostri viaggi.


Ora però vi lascio anche qualche cenno storico, trovato a fatica e solo alla fine della giornata: Radstadt è situata a 856 m. slm ed è circondata dai due gruppi montuosi del Dachstein a nord e del Radstäter Tauern a sud; l’area fu colonizzata dai Celti nel IV secolo a.C., per poi finire sotto mano romana. Una delle sue strade dí maggior rilievo conduce da Aquileia direttamente a Iuvavum, l’odierna Salisburgo, tramite i Radstäter Tauern. Però la vera storia di città di montagna inizia nel VII secolo d.C. con l’insediamento bavarese; il nome ancora non è stato chiarito se fisse di origine slava o germanica, viste le varie versioni di Rastat (1074), di Radestat (1092) e di Rastat (1139). Nel corso del XIII secolo la città venne fortificata e fu anche il primo centro del Salisburghese, sotto l’arcivescovo Rudolph von Hohenegg, a ricevere il diritto di città il 27 luglio 1289. Essa subì molti incendi e ciò portò alla distruzione di diversi edifici storici, inoltre dovette resistere anche alle rivolte contadine nel periodo 1525/26, uscendone vittoriosa, tant’è che gli sconfitti dovettero espiare le proprie colpe costruendo tre torri circolari. Nel 1816 l’arcidiocesi di Salisburgo divenne terra della corona austriaca.
Nota: questo post risale all’autunno ed è rimasto in archivio in quanto desideravo portare a termine il tour serbo, motivo per il quale vedete ancora la piccola Bubu… e a me si stringe il cuore ♥️