A te che appena mi hai vista non ti sei più voluto allontanare, a te che mi hai voluta a tutti i costi, senza se e senza ma, a te che sei andato contro il mondo intero pur di avermi al tuo fianco, a te che hai sopportato ed esaudito ogni mio desiderio, a te che ogni giorno lo trasformi in una scoperta, che riesci a stupirmi in ogni istante, che ti metti a ridere anche se ti mando a quel paese perchè lo sai che comunque faccio le cose di testa mia e continuo a ripeterti che quello che mi può dare degli ordini deve ancora nascere.
A te che mi hai sempre sostenuta, nelle difficoltà fisiche, economiche e morali, a te che dopo turni di lavoro massacranti la sera lavavi i pavimenti mentre io facevo crescere dentro di me il nostro bimbo senza potermi reggere in piedi, a te che sei stato un super papà mentre io durante la notte preparavo gli ultimi esami, a te che nei periodi economicamente più bui hai fatto l’impossibile per noi, a te che sei talmente aperto e tollerante da ascoltare i miei sproloqui ideologici pur collocandoti agli antipodi rispetto al mio pensiero costantemente anticlericale.
A te che sopporti i miei malumori, il mio pessimo carattere e il tenerti testa in ogni discussione, il mio impormi senza mai mollare anche dinanzi all’evidenza, a te che continui a brontolare perchè lascio il frigorifero aperto, a te che apri le finestre mentre io le chiudo infilandomi sotto una montagna di coperte, a te che alzi il volume dello stereo mentre io lo abbasso infastidita, a te che guardi film demenziali mentre io guarderei solo pellicole d’autore, a te che sei così diverso da me perchè tanto lo so che ami i formaggi di malga mentre io vivrei di pecorini e ti strafogheresti di tutto il cioccolato che a me non piace 🙂
A te che piaccio tutta ciccia e che mi ostacoli la dieta in tutti i modi, a te che continui a gasarti solo per essere (leggermente 😉 ) più giovane di me, a te che di inglese non capisci una cippa e in vacanza mi mandi avanti ridendo della mia timidezza, a te che sei un gran chiacchierone ma che comprendi i miei silenzi, a te che sei un festaiolo eppure hai accettato di sposare una solitaria, a te che alla fine sei sempre orgoglioso di ciò che sono anche se mi chiami “cotechino” e che dopo diciotto anni volati in fretta ancora mi regali i fiori, a te… buon compleanno amore!
Con amore, gratitudine e con la tua torta preferita 🙂
Ingredienti per la base:
6 uova
160 g. di zucchero
160 g. di burro
160 g. di farina
200 g. di cioccolato fondente
200 g. di confettura di albicocche
1 pizzico di sale
1 bustina di lievito per dolci
Ingredienti per la glassa:
200 g. di cioccolato fondente
2 cucchiaini di zucchero a velo vanigliato
acqua q.b.
latte q.b. (a piacere)
Procedimento per la base:
In una boule sciogliere a bagnomaria il burro, il cioccolato fondente e metà dello zucchero; nel frattempo separare gli albumi dai tuorli e montarli a neve ferma con un pizzico di sale, aggiungendo poi lo zucchero rimanente.
Quando la crema si sarà sciolta grazie al bagnomaria lasciarla a raffreddare senza che però solidifichi e, nel frattempo, sbattere grossolanamente i tuorli, che andranno incorporati alla crema raffreddata utilizzando lo sbattitore elettrico; a questo punto aggiungere gli albumi a neve utilizzando una spatola e mescolando, con molta delicatezza, dal basso verso l’alto.
Aggiungere anche la farina setacciata insieme al lievito, sempre mescolando con la spatola e versando poca farina per volta in maniera tale da amalgamare il tutto alla perfezione.
Imburrare ed infarinare uno stampo a cerniera da 24 cm, versarvi l’impasto e cuocere a 150°C., forno statico, per un’ora e un quarto, controllando la cottura con la consueta prova stecchino.
A base raffreddata tagliarla a metà con un filo e spalmare l’interno con della confettura di albicocche (se è troppo densa riscaldatela con un goccio d’acqua, ma se vi becco a cambiarla con un altro gusto vi insulto in qualsiasi lingua vietata), spolverizzare con un po’ di cacao amaro e richiudere con il disco superiore, poi procedere con la glassatura.
Procedimento per la glassa:
Innanzitutto spalmare tutta la superficie della torta con dell’altra confettura (la minaccia vale ancora 🙂 ) e, a parte, sciogliete il cioccolato fondente con dell’acqua (io ho aggiunto anche un po’ di latte perchè aiuta a stemperare il fondente), ma sempre tenendo d’occhio la densità della glassa, per la quale purtroppo non c’è una regola che batta l’esperienza; appena la glassa sarà pronta aggiungervi due cucchiai di zucchero a velo setacciato.
A questo punto appoggiare la torta su una gratella appoggiata su di un piatto e iniziare la glassatura versando piano il cioccolato e lavorando molto velocemente in quanto solidifica presto: è la fase peggiore, rassegnatevi, perchè il cioccolato colerà da tutte le parti 🙁
Soluzioni? Io non ne ho ancora trovate a parte lo sfogo di imprecare in aramaico… (infatti l’estetica lascia a desiderare, ma aspettate di addentarla 🙂 )
Ora lasciate raffreddare circa 45 minuti e poi godevi questa bomba calorica! Ovviamente con un bel ciuffo di panna montata… come da tradizione viennese 🙂 (Per i viennesi dell’epoca la torta risultava troppo asciutta e quindi la panna era d’obbligo per mandarla giù meglio…)
Infatti (giusto per tediarvi con un po’ di storia):
Una delicatezza principesca
Vienna nell’anno 1832. La leggenda narra di Franz Sacher, giovane apprendista cuoco alla corte del Principe Metternich, che a causa dell’improvvisa malattia del capo cuoco dovette improvvisare un dessert speciale per alcuni ospiti di riguardo… Lui creò una delicata torta al cioccolato con la farcitura di marmellata di albicocche leggermente speziata e ricoperta con una ricca glassa di cioccolato. Il gradimento degli ospiti si rivelò stravolgente. In breve tempo il dolce, chiamato appunto Original Sacher-Torte, divenne famoso e richiesto in tutti i casati nobilari e alle feste dell’alta società europea. (Informazioni tratte dal web).
A te uno dei brani più dolci ed intensi mai sentiti…