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Dolci e desserts

Dolci e desserts/ Natale

Prove tecniche di pasticceria: i frollini glitterati!

Da un po’ di giorni sto gironzolando da un blog all’altro e vedo un tripudio di dolcetti natalizi, le mie amiche sfornano biscotti come non ci fosse un domani, non faccio che vedere scatti perfetti di biscotti perfetti mentre io, come al solito, annaspo tra fisioterapisti, farmacie, badanti ammalate e mamma che scalpita perchè vuole (giustamente) riprendersi la propria vita. Ogni tanto lo stress ha la meglio e vado fuori dai gangheri con il primo che mi capita a tiro, ma la stanchezza è oramai ai limiti di guardia, le ore di sonno sono irrisorie e qualche strillo me lo perdonano, però oggi le uniche due ore libere le ho volute impegnare diversamente dal consueto “fare la larva sul divano” e mi sono avventurata con i biscotti. Che poi son certa che a voi sembrano una banalità, ma a me la pasta frolla non è mai venuta decentemente! Comunque premetto che anche questa volta ci ho messo due giorni per farli (sto migliorando rispetto ai gingerbread): uno per l’impasto e l’altro per tutto il resto, ma almeno la frolla è venuta perfetta (grazie Lucia!).

Li ho voluti intinti nel cioccolato bianco, che adoro, e cosparsi di glitter e di piccoli lapislazzuli turchesi, dei colori che anche in prossimità del Natale mi ricordano il mare! Dai che forse posso sperare di preparare anch’io dei pacchetti decenti da regalare alle amiche… mi alleno ancora un po’ e poi vai di frollini!

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Frollini
Tempo di preparazione 30 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Tempo Passivo 60 minuti
Porzioni
40 biscotti
Ingredienti
Per la frolla:
Per la decorazione:
Tempo di preparazione 30 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Tempo Passivo 60 minuti
Porzioni
40 biscotti
Ingredienti
Per la frolla:
Per la decorazione:
Istruzioni
Per la frolla:
  1. Impastate velocemente con la planetaria tutti gli ingredienti, unendo il burro freddo a pezzetti per non "bruciare" l'impasto, richiuderlo nella pellicola e tenerlo nel frigorifero per almeno un'ora (io ce l'ho lasciato fino all'indomani), poi stenderlo mantenendo lo spessore di mezzo centimetro aiutandosi con la spianatoia ed il mattarello sempre infarinati; tagliare i biscotti con le formine preferite ed infornare a 170°C. per 15 minuti circa.
Per la decorazione:
  1. Fondere il cioccolato al microonde, intingervi la parte di frollino che si vuole decorare e poi farvi aderire le codette. Lasciar asciugare pochi minuti.

Dolci e desserts/ Natale

I gingerbread cookies che riscaldano il cuore

Che questo non sia il mio anno migliore oramai lo hanno capito anche i sassi, ma non demordo e mi sono imposta di cucinare qualcosa di bello e profumato, che sa di Natale e affetto, di focolare e di famiglia, di tradizione e di appagamento: non è un periodo meraviglioso eppure mai come quest’anno ho ricevuto manifestazioni di affetto da chi nemmeno mi ha mai conosciuta di persona, da “amiche di web” che mi hanno capita e voluta bene sulla fiducia e che me lo hanno dimostrato ampiamente perchè per me hanno speso del tempo, hanno cercato di realizzare quello che è il “regalo perfetto” pur senza avermi mai incontrata, hanno cucinato per me e siccome sono sempre dell’opinione che nutrire gli altri sia un atto di amore incondizionato e disinteressato va da sè che tutto ciò mi abbia colpita nel profondo.
Grazie a loro mi sono resa conto che il Natale è alle porte e ho voluto almeno tentare di infornare qualcosa, pur se a fatica: un giorno mi è andato per impastare, un altro per stendere quanto preparato ed infornare i biscotti, un altro ancora per rendermi conto che tre quarti si erano sfasciati, l’ultimo per decorarli (con scarso risultato oltretutto) e oggi per fotografare i pochi superstiti… con la conclusione che essendomi mangiata i rottami posso garantire che sono buonissimi!
Quindi traete insegnamento dalla mia esperienza: non toccateli per 24 ore! E buona fortuna….

 

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Gingerbread
Procedimento
Tempo di preparazione 10 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Tempo Passivo 1 ora
Porzioni
15-20 biscotti grandi
Ingredienti
Per l'impasto:
Tempo di preparazione 10 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Tempo Passivo 1 ora
Porzioni
15-20 biscotti grandi
Ingredienti
Per l'impasto:
Istruzioni
  1. Impastare velocemente tutti gli ingredienti, possibilmente usando la planetaria o altro strumento analogo, in modo da non riscaldare troppo il burro; mettere il panetto ottenuto, avvolto nella pellicola, in frigorifero per almeno un'ora. Successivamente stendere con il mattarello sulla spianatoia infarinata e usare le formine per tagliare i biscotti, appoggiarli subito sulla leccarda ed infornare a forno statico a circa 170°C. per 15 minuti. Una volta sfornati lasciarli a riposo sino a completo raffreddamento per evitare di romperli: potete anche farli con un giorno di anticipo poichè (provato a mie spese) per molte ore rimangono fragilissimi.
  2. Inserire la glassa in una sac a poche con il beccuccio molto sottile o in una siringa per dolci e poi decorare a piacere (chiedo pietà per la parte decorativa perchè ancora non ci ho preso la mano).

 

Conserve/ Dolci e desserts

Caramel au beurre salè (caramello al burro salato)

foto3Premessa: l’italiano medio demonizza il burro. Se poi è pure salutista, animalista, vegano o produttore d’olio d’oliva ancora di più. Non parliamo dell’italiano a dieta (salvo poi strafogarsi di croissant al bar), quello è la specie peggiore: niente burro, il sale è il demonio, l’acqua del rubinetto fa malissimo, pure l’olio d’oliva dev’essere dal sapore delicato.

Ecco, ora sappiatelo: io amo il burro! E’ grasso? Bene, è proprio perché è grasso che è saporito! Amo il burro giallo e grassoccio, adoro il grasso del prosciutto (è la parte migliore), mi piace da matti il buono e vecchio strutto e adoro i ciccioli, tiè!

E poi voglio vedere come lo fate un caramello al burro salato con l’olio… me lo spiegate? Con tutto il rispetto per l’olio (sono figlia di un toscano e per l’olio buono porto una riverente ammirazione), ma vivo pure in una città di tradizione austro-ungarica, quindi il burro quando ci va ci va. Punto. E guai a voi se mi portate in tavola quello light che sa solo d’acqua.

Insomma, se c’è da farsi male facciamolo almeno bene!

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foto1

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Caramello al burro salato
Procedimento: Versare lo zucchero in un pentolino antiaderente, facendo attenzione a non utilizzare alcun utensile che potrebbe far impazzire il caramello a seguito dello sbalzo di temperatura, limitandosi quindi ad inclinare il tegame per muovere continuamente lo zucchero; non appena questo inizierà a brunire leggermente aggiungere la panna e portare lentamente ad ebollizione mescolando con un mestolo in legno, poi spegnere il fuoco, aggiungere il burro ammorbidito e cuocere ancora pochi minuti. Versare in un vasetto di vetro pulito e sterilizzato e conservare in frigorifero: se ce la fate a non farlo fuori a cucchiate è perfetto sulle crepes, sul gelato e per decorare i dolci (se viene refrigerato è perfettamente plasmabile)... insomma è molto versatile, ma a me finisce subito già a colazione spalmato sul pane! 🙁
Porzioni
1 vasetto
Ingredienti
Porzioni
1 vasetto
Ingredienti

Dolci e desserts/ Ifood

La fluffosa al limone e limoncello per il corso di Food photography!

 

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Ho sempre amato la fotografia e sempre ho scattato fotogrammi su fotogrammi, in ogni occasione, anche quando il trend era la videocamera, quando tutti erano alle prese con i filmati, con le videocassette, i dvd… io no, sempre e solo impegnata a catturare il movimenti con lo scatto, in maniera più poetica ed artistica.

Non che sia mai stata tecnicamente avanzata, ma i risultati hanno sempre soddisfatto l’occhio artistico di chi qualcosa ne capisce, eppure volevo di più, innamorata come sono sempre stata di certi scatti che sembrano degli olii su tela, da far quasi concorrenza a Rembrandt o a Renoir, degli incanti, piccole chicche di chiaroscuri, giochi di luci ed ombre che mi hanno sempre incantata.

Amo i controluce (l’avevate capito dal titolo del blog, vero?) e mi riescono anche bene, ma ho sempre scattato ad istinto, forse un istinto buono, ma quando hai in mano una reflex ti vien da piangere al pensiero di non saperne sfruttarne appieno le potenzialità, quindi eccomi qui, presente in pole position al corso di Foodphotography tenuto da Monica e dallo studio Bordercross, due intensissimi giorni nel corso dei quali ho appreso moltissime nozioni, tra ISO, stop, aperture del diaframma e mille altre cose che mi hanno fatto comprendere come i pulsanti della reflex non siano meramente decorativi; ore a seguire maree di nozioni proiettate a parete, appunti scritti in maniera forsennata mentre la spalla sinistra mi doleva per la scomodità dello scrivere appollaiata su una sedia di fortuna, la destra rincorreva i fogli che scappavano dal notes, gli occhi che guizzavano dallo schermo con le proiezioni al quaderno, le difficoltà di mettere a fuoco (mie, mica della macchina fotografica) perché o ci vedo da vicino o da lontano, ma una terza mano per mettere e togliere gli occhiali non ce l’avevo…

E poi abbiamo provato a realizzare dei set, con l’aiuto creativo della dolcissima Monica e le nozioni tecniche di Stefano e Marko, umili insegnanti con un background di tutto rispetto, in un ambiente in cui ci siamo sentiti lontani anni luce dalla mera didattica o dal rapporto “io so tutto e tu non sai nulla”… ore volate nell’intento di apprendere quanto più possibile, specie per chi, come me, tecnicamente è messo male, ore faticose che i giorni seguenti ho sentito pesare sulle spalle già provate da giornate infernali, ma emozione pura e tanta soddisfazione nell’aver realizzato il mio primo scatto decente che per protagonista ha visto la fluffosa al limone e limoncello.

Questa foto l'ha scatta Monica (il copyright a mio nome è presente solo per evitare che venga copiata senza alcuna autorizzazione)

Questa foto l’ha scatta Monica (il copyright a mio nome è presente solo per evitare che venga copiata senza alcuna autorizzazione)

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Fluffosa al limone e limoncello
1. Setacciare in una ciotola la farina, lo zucchero, il lievito e il cremor tartaro; 2. aggiungere un'emulsione realizzata con il limoncello, l'olio e l'acqua calda, aggiungere la scorza di limone grattugiata e i tuorli; 3. gli albumi andranno montati a neve ferma, a parte, con un pizzico di sale e solo da ultimo aggiunti al composto aiutandosi con una spatola, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto per non smontare il tutto; 4. versare nell'apposito stampo per angel cake, rigorosamente non imburrato nè infarinato, e infornare a 160°C., forno statico, per un'ora e un quarto; 5. a cottura ultimata fare il controllo con lo stecchino e capovolgere la fluffosa su piedini dello stampo sino a completo raffreddamento.
Tempo di preparazione 10 minuti
Tempo di cottura 1 1/4 ore
Porzioni
1 stampo da 17,5 cm.
Tempo di preparazione 10 minuti
Tempo di cottura 1 1/4 ore
Porzioni
1 stampo da 17,5 cm.

Dolci e desserts

Gelato allo yoghurt di ciliegia sotto il sole di ottobre

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E’ il primo giorno di ottobre e il sole nuovamente splende cocente sulla mia città, il mare luccica e invitante è il suo richiamo per una nuotata tardiva nonostante l’autunno sia iniziato da pochi giorni, l’aria è insolitamente calda, nemmeno un alito di brezza fresca a ricordare che luglio è trascorso da un po’ e che le vacanze sono già lontane… di tempo libero per una nuotata non ne ho e solo io so quanto mi sarebbe piaciuto trascorrere un’ora rilassante a forza di lente bracciate nell’acqua salata. Purtroppo il mio tempo libero è molto limitato nonostante sia sabato, ma i problemi familiari non sono ancora risolti e si sa che per arrivare a dei risultati bisogna spenderci del tempo e delle energie; io comunque di ignorare un sole così caldo ed un cielo tanto terso non ne voglio proprio sapere e allora me lo godo a modo mio con un gelato di una facilità estrema ma il cui risultato è qualcosa di incredibilmente buono e cremoso.

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Ingredienti:

2 vasetti di yoghurt da 150 g. alla ciliegia (possibilmente con i pezzi di frutta)

150 g. di zucchero semolato

200 g. di panna

Procedimento:

Quasi non c’è: basta mescolare tutto e versare nella gelatiera, ma se non la usate sarà sufficiente congelare il composto e poi spezzarlo e mantecarlo con un buon frullatore.

Insomma, un dessert da fare al volo con pochi mezzi e pochissimo tempo a disposizione, ma il risultato è sorprendente!

Io l’ho decorato con dei pistacchi di Bronte che con l’aroma della ciliegia stanno benissimo, ma a voi la scelta tra panna, liquori, toppings o ciò che più vi piace.

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Dolci e desserts

Biscottini al limone ed un soffio di felicità

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Sono iniziate le giornate piovose, alternate a pochi raggi di sole che ancora riscaldano gli animi e non fanno temere troppo l’autunno incombente, ogni tanto il cielo diviene nero come la pece e l’acqua inizia a scrosciare senza pietà rendendo i boschi più verdi e l’aria più pulita e respirabile.

Non ne sono affatto dispiaciuta perchè la cosa più bella del vivere a queste latitudini è proprio il cambio delle stagioni, il poter godere di estati mediterranee e di inverni al limite del gelo costante, almeno nella mia zona dove gli inverni sono rigidi e si fanno rispettare.

La stagione è cambiata che nemmeno me ne sono accorta, presa da corse, preoccupazioni ed arrabbiature e dal vedere la sacca del mare penosamente abbandonata in un angolo della camera, trascurata da pensieri ben più pressanti, mi sono ritrovata alla ricerca di giacchini impermeabili, di sneakers e di calzoni lunghi, quasi con la voglia di riprendere ad accendere il forno e di mettere in tavola qualcosa di buono e di confortante.

Ho voluto lasciare l’estate con una carezza, con una scia di profumo di limone e con un soffio di felicità dinanzi alla speranza di avere davanti a me un futuro migliore dell’oggi che sto lasciando dietro le spalle con i suoi dolori e le sue angosce.

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Ingredienti:

la buccia di un limone

il succo di mezzo limone

1 uovo

100 g. di zucchero

100 g. di olio di semi

1 cucchiaino di lievito per dolci

300 g. di farina più un po’ per la spianatoia

zucchero a velo q.b.

Procedimento:

Impastare tutti gli ingredienti, tranne lo zucchero a velo, nella planetaria, poi lasciare l’impasto a riposare per almeno mezzora dopo averlo lavorato ancora un po’ sulla spianatoia infarinata e successivamente formare delle palline: ripassarle in una ciotola con lo zucchero a velo, disporle sulla leccarda ricoperta da carta forno e cuocere a 180°C, per circa 20 minuti.

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Dolci e desserts/ Ifood

Crostata al limone e cocco… come in un piccolo bistrot!

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Questo giugno non ne vuol sapere di ingranare, continua a piovere e, almeno qui al nord, fa anche piuttosto freddino: sono tranquilla a casa in un giorno di festa, ma non importa e approfitto per ricaricare ancora un po’ le pile in attesa delle follie estive. Ogni tanto mi godo il piacere di alzarmi con calma, senza la sveglia delle sei a farmi venire il mal di testa e a ricordarmi di avere davanti a me delle interminabili ore di discussioni infinite, di pratiche e di codici di procedura civile, è bello gironzolare per la casa in pigiama e passare dal letto al divano con una tazza di the, un po’ di tv e un bel libro… anche oggi diluvia, tuona e si gela, accendo il pc e ascolto un po’ di buona musica prendendo fiato prima del fine settimana tra i monti, con partenza domani anche se mi sa che la pioggia continuerà ad accompagnarci senza sosta.

Però come sempre la mia tranquillità la trovo creando tra i fornelli, in tutto relax, come nella cucina di un piccolo bistrot parigino, pesando, mescolando, fondendo tegamini di burro e grattugiando bacche di vaniglia, infornando teglie profumate di limone come già pochi giorni fa con la fluffosa, oggi aggiungendovi anche il cocco, preparandomi almeno nei profumi per un’estate di sole e di mare.

La ricetta l’ho presa nuovamente dal suo blog, praticamente fedele ma ho sostituito lo yoghurt alla vaniglia con uno al cocco, tanto per accompagnare gli altri ingredienti… e comunque avevo in casa solo quello 🙂

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Ingredienti per la frolla:

300 g. di farina

180 g. di burro morbido

120 g. di zucchero a velo

50 g. di tuorlo d’uovo

1/2 bacca di vaniglia

la buccia grattugiata di 1/2 limone

Ingredienti per la crema:

180 g. di burro a temperatura ambiente

200 g. di zucchero a velo

4 uova intere

90 g. di cocco rapè

la scorza grattugiata di un limone

il succo di mezzo limone

uno yoghurt al cocco

Procedimento:

Mescolare velocemente tutti gli ingredienti per la frolla fino ad ottenere un composto ben amalgamato e metterlo nel frigorifero finchè non sarà pronta la crema.

Mescolare con le fruste o la planetaria tutti gli ingredienti per la crema, aggiungendole le uova una alla volta e fino ad ottenere in composto molto cremoso ed amalgamato, stendere la frolla nello stampo e versarvi la crema, poi infornare a 180° C. per 30/40 minuti.

A crostata raffreddata servirla con un’abbondante spolverata di zucchero a velo.

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Bimby/ Dolci e desserts/ Ifood

Attimi per un respiro nuovo e per una fluffosa al limone glassata

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Attimi di vita in cui ti perdi a rincorrere una miriade di punti senza riuscire a collegarli perchè tu sei qui e loro laggiù, attimi in cui sei senza forze e non comprendi perchè non ce la puoi fare, attimi in cui capisci che dopo tanto lavoro, tanta fatica, tanto impegno a tenere a posto una casa, tenere in equilibrio una famiglia nonostante le difficoltà quotidiane… beh, non ce la fai più.

Attimi in cui desideri solo un periodo di dolce far niente, pur sapendo che quest’anno nemmeno l’estate porterà alla tanto sognata tregua, attimi in cui l’unica soluzione è chiuderti in te stessa, nel tuo mondo di fantasia e di sogni perchè quando chiudi gli occhi il mondo esterno scompare e scivoli nel sonno.

Attimi in cui ci provi e non ci riesci e qualunque minima occupazione ti sembra un ostacolo insormontabile e il mattino diventa una corsa ad ostacoli, attimi in cui a fatica organizzi tutta la famiglia, arrivi faticosamente alla tua scrivania e vieni aggredita dal collega polemico, attimi in cui vorresti mollare tutto e volare lontano.

Attimi in cui sai di avere tutto ma di avere chiesto troppo a te stessa, attimi in cui ti rendi conto che tutti fanno affidamento su di te senza capire che nessuno è privo di limiti, attimi in cui alla fine molli tutto perchè sai che non si vive per uccidersi di lavoro, attimi in cui finalmente ti stendi e dormi quasi per due giorni di fila, attimi in cui finalmente qualcuno si rende conto che sei allo stremo e ti tende una mano.

Attimi in cui inizi a vivere di nuovo, a rientrare in cucina e a vivere senza sopravvivere, attimi in cui, pur sempre in compagnia del tuo mondo magico, riprendi a pesare, mescolare, impastare, annusare, assaggiare ed infornare… ed è di nuovo vita!

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Ingredienti per uno stampo da cm.17,5 (adattati da una ricetta di Monica Zacchia):

150 g. di zucchero

145 di farina 00

5 uova piccole (oppure 3 grandi)

80 g. di succo di limone filtrato

la buccia grattugiata dei limoni da spremere

120 g. olio di semi di girasole

1/2 bustina di lievito per dolci

un cucchiaino raso di cremor tartaro

1 pizzico di sale

i semini di mezzo baccello di vaniglia

Ingredienti per la glassa al limone:

il succo di mezzo limone

200 g. di zucchero a velo

un albume

acqua q.b. (io ho abbondato poichè volevo venisse assorbita dalla torta))

Procedimento:

separare i tuorli dagli albumi  montare a neve ferma questi ultimi con un pizzico di sale; in una ciotola versare la farina con il lievito e il cremor tartaro, setacciati, poi unire al centro della farina, nell’ordine, l’olio, i tuorli, la spremuta di limone, le scorze di limone grattugiate e i semi di vaniglia. Dopo  aver mescolato bene con le fruste fino ad ottenere un composto spumoso, aggiungere gradualmente e con una spatola, mescolando dal basso verso l’alto, gli albumi a neve, facendo attenzione a non sgonfiare il composto.

Versare in uno stampo da angel cake, non imburrato nè infarinato (invece fatelo se usate uno stampo di diverso tipo) e ponete ne forno statico a 165°C. per circa 40-45 minuti.

Trascorso il tempo di cottura estraete la fluffosa e capovolgete lo stampo sugli appositi piedini fino a completo raffreddamento.

Per la glassa al limone ho unito l’acqua, il succo di limone, lo zucchero e l’albume e ho sbattuto tutto con il Bimby a vel. 6 per 20 secondi, poi l’ho versato sulla fluffosa raffreddata e ho atteso che solidifichi.

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Dolci e desserts/ Ifood/ Un po' del mio mondo

La mia fluffosa all’arancia per il primo compleanno di Ifood

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Quando ho iniziato a scrivere su queste pagine non avevo ben chiaro dove sarei andata a parare vista la mia naturale reticenza nell’aprirmi agli altri, la mia riservatezza, la mia timidezza che spesso mi blocca in situazioni inamovibili.

Però alla fine mi sono trovata a chiacchierare con molte di voi, ad aprirmi in tranquillità come non mai, senza timori nè tremarelle inutili: quindi iniziamo a spiegare le cose per bene che è meglio.

Io sono figlia unica di due genitori anziani, almeno per l’epoca in cui sono nata, per giunta figlia femmina, estremamente controllata al fine di plasmare una bimba a propria immagine e somiglianza: ero la classica brava figliola da esibire perchè “non mi ha mai dato un problema” mentre in realtà dentro di me soffrivo come un cane in quanto crescevo insicura e in totale solitudine. Mi hanno dato tanto, tantissimo amore, ma sempre tenendomi sotto una campana di vetro, vietandomi qualsiasi esperienza che mi potesse anche minimamente allontanare da loro, magari facendo crescere dentro di me qualche possibile istinto di ribellione.

Mi hanno aspramente disapprovata ogni qualvolta tentavo di seguire la mia natura riprendendomi se usavo la mano sinistra anzichè la destra perchè mi sarei discostata dalla normalità, mi hanno fatta vestire come loro credevano, preferibilmente di rosa (puahhhh), vietandomi jeans e scarpe da ginnastica: le prime che sono riuscita ad ottenere erano rosa e non aggiungo altro! E le liti per avere le prime lenti a contatto? Potrei scriverci un libro…

Non è un post di critica il mio , ma solo una riflessione del perchè io abbia sviluppato una tale insicurezza da cercare sempre rifugio in rapporti sbagliati che mi facevano unicamente stare peggio, una riflessione sul fatto che delle volte i nostri genitori ci amano come sono in grado di fare e che mettono il massimo del loro impegno, anche se talora combinano dei gran pasticci! Non è un post di critica anche perchè grazie ai loro errori oggi per mio figlio sono una madre abbastanza equilibrata (e parecchio easy…) quindi alla fine ho appreso qualcosa che mi è tornato utile 🙂 … ho capito che la libertà dell’individuo è il bene più prezioso e che per mio figlio desidero solo la sua felicità, anche se ciò si discosta dal mio modo di vedere le cose. E non è poco.

Il mio essere me stessa è iniziato nel momento in cui ho preteso la possibilità di conseguire la patente (orrore, una donna che guida… e pure bene!) e con la mia ribellione verso mio padre che mi voleva apprendista parrucchiera e sposata ad un bravo operaio: non solo ho ottenuto la possibilità di diplomarmi (purtroppo a patto che la scuola la scegliessero loro), ma ad un certo punto della mia vita ho turbato l’idillio familiare iscrivendomi all’università (mantenendomi da sola, ci mancherebbe) e trovando pace solo a laurea conseguita e dimostrando loro le mie capacità grazie al master che ho voluto frequentare a completamento della mia formazione.

Questo è un breve riassunto della mia vita, non come l’avrei voluta anche se meglio di tante altre, ma voglio arrivare alla conclusione che anche sputando sangue e ingoiando lacrime si può arrivare a qualcosa e che uno degli obiettivi che ho conseguito grazie alla mia caparbietà è stato l’ingresso in questo meraviglioso mondo di Ifood (e se mi chiedete quale vantaggi concreti io ne abbia tratto potrò solo dirvi: nessuno, tranne la mia soddisfazione personale… e mica è poco!).

Oggi non solo ho vinto le mie battaglie ma ricorre il nostro compleanno, il nostro primo momento di entusiasmo unito a volare fino alle stelle perchè, soprattutto grazie a chi ha avuto la possibilità di fare da portavoce più di altri, ma in prima battuta grazie ad una comunione di anime e di intenti, abbiamo realizzato degli obiettivi che mai avrei pensato si potessero raggiungere in un anno di vita insieme. Ciò grazie ad un gruppo prevalentemente femminile costituito da persone con grandi passioni, lontane centinaia di chilometri l’una dall’altra, ma che hanno unito i loro cuori con grande generosità per crescere tutte insieme!

Buon compleanno Ifood!

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Ovviamente lo voglio festeggiare con il nostro simbolo: la Fluffosa (alias Angel-cake o Chiffon-cake).

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La ricetta è quella di Monica, pur avendo ridotto le dosi.

Ingredienti per la torta (per uno stampo da cm.17,5):

  • 150 g. di zucchero
  • 140 g. di farina 00
  • 4 uova (io ne ho usate 5 perchè erano molto piccole)
  • 105 g. di spremuta di arancia
  • scorza di un’arancia non trattata
  • 60 g. di olio di semi
  • 1/2 bustina di lievito per dolci
  • 1/2 bustina di cremor tartaro
  • 1 pizzico di sale
  • 1 baccello di vaniglia

Ingredienti per lo sciroppo (a me ne è avanzato tanto, quindi riducete almeno l’acqua):

  • 3 cucchiai di zucchero semolato
  • la spremuta di un’arancia filtrata
  • 200 ml. di acqua
  • più 250 ml. di panna da montare per la copertura e qualche fettina di arancia  per decorare

Procedimento:

Separare i tuorli dagli albumi montando questi ultimi a neve ferma con un pizzico di sale e metterli da parte in un’altra ciotola versare la farina, i tuorli, l’olio, il succo d’arancia, lo zucchero, la scorza grattugiata e i semi di vaniglia, sbattendo bene il tutto in maniera tale che incorpori aria, poi aggiungere il lievito e il cremor tartaro amalgamando bene. A questo punto aggiungere gli albumi mescolando con una spatola, facendo in modo che l’impasto non smonti.

Versare tutto nello stampo da angel cake senza imburrare assolutamente: deve assolutamente attaccare un po’!

Cuocere in forno a 165°C. per 55 minuti e successivamente a  175 per ulteriori 10; estrarre lo stampo e capovolgere sugli appositi piedini senza girare sino a completo raffreddamento.

A questo punto procedere con la preparazione dello sciroppo, utilizzando un pentolino e mescolando continuamente a fuoco lento: andrà versato tutto sulla torta (magari aiutandovi con un pennello) perchè comunque sarà completamente assorbito.

A raffreddamento avvenuto decorare con la panna montata e con qualche fettina di arancia.

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Dolci e desserts

Torta cioccolatosa al latte caldo con camy cream per un secondo compleanno

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Alla fine mio marito il compleanno lo festeggia due volte perché quando tra famiglie di origine non si va d’accordo è l’unica strada per la serenità di tutti, quindi dopo averlo tormentato per giorni senza riuscire a fargli capire che una torta non si organizza con soli cinque minuti di anticipo… finalmente ha organizzato le visite parentali e io mi sono tolta un problema!

E’ passato qualche anno dal momento in cui , dopo aver ingoiato molte mancanze di tatto e parecchie umiliazioni, mi sono stancata di abbassare sempre il capo, cosa a me non congeniale visto il mio carattere molto forte e dominante, e ho fatto saltare tutti i rapporti, complice l’ennesima palata di fango addosso; non ne sono affatto pentita e avrei dovuto farlo molto prima, ma per amore di mio marito ho tenuto duro (o saltavano loro o saltava il matrimonio). Adesso i rapporti sono un po’ più distesi poichè alcuni membri della sua famiglia hanno fatto un primo passo dimostrando una certa dose di umiltà e di buona volontà, tuttavia io continuo a vivere la mia vita finchè anche l’ultimo di coloro i quali mi hanno ferita non sarà in ginocchio… e se ciò non avverrà mai andrà bene ugualmente poichè sono felice e serena anche in compagnia di me stessa. Ciò però quest’anno non mi ha impedito di omaggiare mio marito e la sua famiglia di una torta uscita dalle mie mani: un piccolo segno di collaborazione nonostante tutto.

L’idea iniziale era di cuocere una angel cake, la nostra mitica fluffosa (Bloggalline docet), tuttavia sarebbe risultata troppo alta per un trasporto sicuro (ce li vedete marito e figlio con una torta in perfetto equilibrio che arrivi sana a destinazione? Io no. Appunto 🙂 ), quindi serviva qualcosa di semplice dopo il lavoraccio della Sachertorte. Proviamo con questa accoppiata di delizie spesso proposte da molte amiche bloggers? Non rammento quante e quali proposte io abbia visto sino ad oggi, posso solo dire che erano tutte splendide, ma un grazie particolare lo devo ad Enrica, la cui ricetta avevo appuntato mesi fa e che oggi ho avuto modo di sperimentare.

Ingredienti per la torta:

3 uova 170 g. di zucchero

60 g. di burro

120 ml. di latte intero

140 g. di farina

30 g. di cacao amaro

una bustina di lievito per dolci

farina di cocco e scaglie di cioccolato per la farcitura

Procedimento:

Montare le uova intere con le fruste elettriche o la planetaria con un pizzico di sale e con lo zucchero sino ad ottenere un composto spumoso, con molta pazienza poiché le uova devono incorporare aria, quindi procedere pure per circa cinque minuti.

Incorporare la farina setacciata con il cacao e il lievito, utilizzando una spatola  e con movimenti dal basso verso l’alto; nel frattempo riscaldare il latte con il burro senza farlo bollire e unendolo successivamente all’impasto utilizzando una frusta e versando il latte a filo, mescolando poi delicatamente con la spatola  e sempre con movimenti dal basso verso l’altro per non smontare il composto.

Imburrare ed infarinare uno stampo di diametro da 20 cm., versarvi il composto e far cuocere in forno preriscaldato, statico, a 170°c. per circa 35-40 minuti, facendo la consueta prova stecchino prima di toglierlo dal forno.

Lasciar raffreddare la torta e nel frattempo procedere con la camy cream.

Ingredienti per la camy cream:

500 g. di mascarpone

250 g. di panna fresca non vegetale

un tubetto di latte condensato (170 g.)

Preparazione:

Montare la panna molto fredda con le fruste e rimetterla nel frigorifero; montare con le stesse fruste il mascarpone con l’aggiunta, a filo, di latte condensato, finchè il composto sarà sodo. A questo punto aggiungere la panna con movimenti lenti e dal basso verso l’alto per non smontare il tutto.

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Assemblaggio:

Tagliare in tre sezioni orizzontali la torta oramai ben raffreddata e farcire le basi con la camy cream, aiutandosi con una sac à poche, eventualmente farcendo con una manciata di scaglie di cioccolato, ciò per tutti gli strati interni, mentre l’esterno andrà spalmato di sola camy cream e spolverizzato con la farina di cocco per rifinire il tutto.

Con poco si otterrà una torta di tutto rispetto senza grossa fatica né ingredienti impegnativi, visto che la torta al latte è talmente morbida ed umida da consentire una farcitura immediata senza l’utilizzo di alcuna bagna.

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Nota:

queste dosi sono indicate per uno stampo da 20 cm, che io non avevo, pertanto ho dovuto usarne uno da 24, rinunciando ad un risultato più sviluppato in altezza e quindi ho tagliato la torta in due sole sezioni.

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PS: per l’ottima riuscita della torta sono stata ringraziata con un video a mezzo Whats App… chi l’avrebbe detto? 😉

 

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