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Olive fresche, come utilizzarle (senza combinare danni)

Olive fritte

Chi mi conosce lo sa che l’ulivo ai miei occhi è l’albero più bello in natura: forte, resiste al vento impetuoso, al sole cocente, alla pioggia torrenziale e alla siccità, con quel meraviglioso fogliame di un verde che sotto il sole brilla d’argento, con quella sagoma inconfondibile che lo rende spettacolare protagonista di molti dei miei scatti.

L’ulivo mi ha incantata nel mio peregrinare lungo la terra salentina, perso tra distese di fichi d’india e muretti a secco, mi ha legata sempre più al centro Italia, con la sua ricca terra collinare disseminata di cipressi, di vitigni e di olivi maestosi e sconfinati, mi ha sorpresa nel ritrovarlo arrampicato in terra veneta, lungo i Colli Euganei, tra case a mattoni e chiesette inaspettate che se chiudi gli occhi ti ritrovi tra Toscana e Umbria in un soffio.

L’albero del mio cuore, della mia anima, del mio corpo che tutto cura con il suo olio, l’olio buono, quello che sin da piccina in casa mia non entrava se non certificato toscano puro e ritirato personalmente al frantoio di Quarrata, l’olio che ancora oggi è “quello buono” che non passa dal supermercato.

Stavolta casa mia è stata travolta da una quantità tale di olive appena raccolte da essermi trovata in crisi in quanto non ne rammentavo più il percorso da seguire per renderle commestibili, erano anni che non ne vedevo di così fresche, così uniche e preziose.

Ne ho utilizzate in due preparazioni diverse, a seconda della loro grandezza, dopo lunghi ripensamenti e infinite ricerche nella memoria.

Olive in salamoia

Mettere a bagno le olive, per 20 giorni e avendo la cura di cambiare l’acqua quotidianamente, in una terrina ricoperte da acqua e sale, in maniera tale da eliminarne il sapore amaragnolo che le contraddistingue.

Nel mentre vengono scolate si procede alla preparazione della salamoia, unendo 50 g. di sale fino per ogni 500 g. di acqua e portando il tutto ad ebollizione; iniziare il procedimento mediante la sterilizzazione dei vasetti e dei relativi coperchi, che io eseguo passando i vasi al microonde alla massima potenza per quattro minuti, mentre i coperchi vengono semplicemente bolliti in poca acqua, poi iniziare ad inserirvi le olive, aggiungendo a metà vasetto, uno spicchio d’aglio e del rosmarino appena raccolto, per concludere poi versandovi la salamoia bollente e richiudendo il vasetto.

Io ho preferito bollire nuovamente per dieci minuti i vasetti chiusi al fine di esser certa di avere il sottovuoto, visto che questi dovranno riposare per almeno quaranta giorni prima di poter essere consumati.

Olive fritte

Ottima soluzione per un aperitivo sano e diverso dalle consuete bombe caloriche e devastanti per il nostro corpo, ho condito le olive più grandi in una ciotola con uno spicchio d’aglio tagliato finemente, del sale per togliere la nota amara, del peperoncino e un bel po’ di olio buono, le ho lasciate ad insaporire e poi ripassate in padella finché non ammorbidiscono. Semplice e lineare ma assolutamente deliziose, aromatiche ed amarognole, per i miei gusti irresistibili!

Olive in salamoia

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Ketchup fatto in casa

Mio figlio ne va matto come sempre, io non l’ho mai sopportato, mio marito lo gradisce se ce n’è in casa. Appunto: se ce n’è. Durante il periodo che abbiamo trascorso chiusi in casa tra malattie e quarantene c’è stata la “crisi del ketchup”, una crisi talmente pesante che nemmeno Wall Street nel ’29. .. togliere il ketchup a mio figlio è come toglierli l’aria, del resto da uno che lo spalma sul pane manco fosse la Nutella che c’è da aspettarsi?

Ed ecco un’altra delle mie genialate dovute al momento di acuta necessità: ci sarà il modo di farlo in casa, vero?

C’è. Eccome se c’è… ed è talmente buono che ho iniziato a mangiarlo pure io.

Vi lascio una ricettina facile facile e, per chi ha il Bimby, anche la versione da pigroni!

Ketchup fatto in casa

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Serves: 1 bottiglia grande Cooking Time: 30 mins

Ingredients

  • 400 g. di passata di pomodoro di buona qualità
  • 50 g. di zucchero semolato
  • 60 g. di aceto di vino bianco
  • un pizzico di sale fino

Instructions

1

Il procedimento è semplicissimo poichè è sufficiente unire tutti gli ingredienti all'interno di una casseruola e cuocere, mescolando spesso, per 25-30 minuti, facendo attenzione al bollore per non inondare la cucina di salsa.

2

Quando arriva alla densità desiderata spegnere il fornello e lasciar raffreddare.

3

Io lo conservo in una bottiglia del ketchup riciclata e che lavo bene ad ogni preparazione.

4

Procedimento velocissimo con il Bimby (oramai lo faccio sempre così per non sporcare la cucina):

5

mettere nel boccale tutti gli ingredienti e cuocere per 20 minuti, 100 gradi, velocità 1;

6

cuocere ancora 5 minuti, temperatura Varoma, velocità 1;

7

mescolare per 20 secondi a velocità 6.

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Gelatina d’uva

Oggi è il 13 gennaio e non faccio la spesa da prima di Natale. Sembra uno slogan di disintossicazione da shopping e invece tra influenze, tamponi e quarantene siamo ancora qua, con cinque bocche da sfamare, comprese le cagnoline, e impossibilitati a fare la spesa.

Io acquisto tutto online ma la spesa alimentare no, proprio no, non ci riesco, quindi ho iniziato a programmare tutti i pasti in maniera tale da farmela bastare finchè non potrò ritornare al supermercato.

Tra mille esperimenti (sapeste quante possibilità ho scoperto, ma ci arriveremo) c’è anche questo: mi è stato regalato un chilo di uva, sembrava molto appetitosa ma, in tutta onestà, non mi piaceva. Non è mia abitudine buttare il cibo quindi a forza di pensarci ecco qua cosa sono riuscita a farne di quest’uva scadente.


Gelatina d'uva

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Cooking Time: 1 ora

Ingredients

  • 1 kg. di uva bianca
  • 1 kg. di zucchero

Instructions

1

Per prima cosa lavare bene l'uva, poi sgranare tutti gli acini, frullarli e passare il succo al setaccio.

2

Pesare il succo ottenuto, aggiungere pari quantità di zucchero e cuocere a fuoco medio fino al bollore, poi abbassare la cottura e proseguire, lasciando un po' aperto il coperchio, in maniera tale da restringere il composto, proseguendo per circa un'ora.

3

Travasare nei vasetti precedentemente sterilizzati e capovolgere fino a raffreddamento.

4

Ho provato a farla anche con l'ausilio del Bimby, quindi vi lascio il procedimento dopo aver pesato, frullato e filtrato il tutto:

5

cuocere il succo d'uva con lo zucchero per 60 minuti, temperatura Varoma, vel.2.

Notes

Questa gelatina è ottima al momento dell'aperitivo da spalmare sui formaggi: ha un sapore leggermente caramellato, è profumatissima e si accoppia molto bene ai formaggi stagionati.

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Marmellata di limoni di Sicilia

E un altro anno (di qualità discutibile) se n’è andato, da schifo così com’è iniziato: avevo faticato a prendere dei giorni di ferie, avevo dei problemi con la salute di papà ma sembrava tutto sotto controllo, avevo anche promesso casa a mio figlio affinchè potesse farci tranquillamente una festicciola di Capodanno con gli amici (vista l’impossibilità di accedere a qualsiasi sala se non sottostando ad odiosissimi controlli pseudo-sanitari, rifiutati per principio), insomma le condizioni perfette! Il camper era già pronto sotto casa, avevamo telefonato ad un’area di sosta in cui nessuno rompesse le scatole con pass di ogni tipo, la neve era tanta e… la mattina del 31 dicembre mio marito pensa bene di alzarsi con la febbre a 38 e mezzo!

Abbiamo rimpacchettato le nostre cose, rassegnandoci ad un capodanno da trascorrere all’interno del camper parcheggiato sotto casa per lasciare la casa ai ragazzi e ce ne siamo andati a dormire con la speranza di poter vivere un po’ più tranquilli l’anno a venire!

Quindi non mi rimane che sognare le vacanze estive tra i profumi del Mediterraneo, quelle affacciate sul mare che io amo tanto, tra ulivi, aranceti e profumo di limoni.

Io ne ho sempre tanti di limoni belli, quelli che mi faccio spedire dalla Sicilia, e questa volta mi sono buttata a farci la marmellata così almeno a colazione posso rivivere il sogno ogni mattina.

Marmellata di limoni di Sicilia

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Serves: 1,5 kg. di marmellata Cooking Time: 1 ora circa

Ingredients

  • 1 kg. di limoni con buccia edibile
  • 45o g. di acqua
  • 700 g. di zucchero semolato

Instructions

1

Per prima cosa lavare bene i limoni, affettarli sottili, togliere tutti i semi e metterli a bagno per 24 ore, trascorse le quali verrà fatto un altro cambio dell'acqua in maniera tale da rendere gli agrumi più dolci; il giorno seguente togliere nuovamente l'acqua, colare bene i limoni e metterli un una pentola capiente insieme all'acqua e cuocerli a fuoco moderato per venti minuti.

2

Trascorso i tempo necessario, unire lo zucchero e cuocere per altri venti minuti, sobbollendo e continuando a mescolare affinchè la marmellata non esca dalla pentola e non spruzzi lo zucchero ovunque (lasciate perdere le troppe precauzioni, io avevo la marmellata ovunque 🙂 ), poi iniziare a controllarne la densità, io ho proseguito la cottura per un altro quarto d'ora e comunque prima di spegnere il fuoco ho fatto la solita prova piattino.

3

Sterilizzare i vasetti (io inserisco i vasi nel microonde e faccio andare 4 minuti alla massima potenza, mentre i coperchi li faccio bollire in poca acqua), travasare la marmellata, chiudere e capovolgere finchè non saranno freddi.

4

Serve un po' di pazienza ma alla fine si tratta di una ricetta facile che regala grandi soddisfazioni, sentirete tutto il profumo di una terra bellissima ogni volta che aprirete un vasetto!

Conserve/ Dolci e desserts/ Vegan

Chocolate tahini spread

Trovo il titolo un po’ fuorviante, un nome per una (non) ricetta quasi pretenzioso, ma ho voluto provarla non appena lei l’ha proposta perché sono consapevole che tutto ciò che di più assurdo proviene dal suo blog è una garanzia. Nonostante gli ingredienti inaspettati, nonostante talora siano assolutamente assurdi, nonostante il suo coraggio negli abbinamenti.

E’ anche vegan, cosa non voluta né cercata nonostante il mio spirito assolutamente animalista, è pure golosissima e cioccolatosa, e io non amo il cioccolato, tuttavia c’è il sesamo che mi fa sempre esplodere le papille gustative, insomma è un qualcosa di assolutamente perfetto, da spalmare su una fetta di pane casereccio, ma anche da far fuori a cucchiaiate, spudoratamente.

Dura tre giorni in frigorifero, così dicono, ma tanto lo so che tra le mie mani farà la fine che si merita. E con tanta soddisfazione.

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Chocolate tahini spread
Tempo di preparazione 5 mins
Porzioni
250 g. circa
Ingredienti
Tempo di preparazione 5 mins
Porzioni
250 g. circa
Ingredienti
Istruzioni
  1. Prestare attenzione a pochi particolari: che la tahine sia ben amalgamata con il suo olio e che le polveri siano setacciate per evitare grumi. Per il resto mescolate tutto insieme, molto bene e fino ad avere un composto perfettamente liscio; invasettate e conservate in frigorifero. Se ce la fate ad arrivarci.

 

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