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Cibo per la mente

Letture

“Finchè le stelle saranno in cielo” di Kristin Harmel

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Foto tratta dal web

Per lungo tempo ho rinviato la pubblicazione di alcuni post che riguardassero la lettura, tenendomi sempre da parte qualche bozza mezza scritta senza però decidermi a portare a termine il lavoro: talora penso che non è detto che i libri possano interessare a tutti, ma alla fine la passione per la lettura è stata più forte di me e mi sono decisa!

Questo romanzo l’ho letto molti mesi fa, ma lo rileggerei mille volte perché è pieno di sentimento, perché quando l’ho finito ho pianto tanto, le ultime pagine sono state velate dalle lacrime e quando un libro riesce a trasmettere un’emozione significa che è un buon libro.

La figura chiave, pur non protagonista diretta, è Rose con la sua abitudine, nell’attimo che precede la sera, di volgere lo sguardo al cielo alla ricerca della prima stella del crepuscolo: ciò le riporta la memoria al suo passato trascorso a Parigi, lungo le rive della Senna, e ad una pasticceria i cui ricordi si stanno affievolendo, divorati dalla perdita della memoria. Rose ha un ultimo desiderio, prima di smarrire ogni ricordo, il desiderio di ritrovare la propria famiglia e tale compito viene affidato ad Hope, la nipote, il cui nome oltretutto è davvero di buon auspicio per un compito simile; l’unico punto di partenza per lei è una serie di ricette che quotidianamente mette in pratica nella propria pasticceria, ereditata da Rose, a Cape Cod. Prima di mettere nelle mani di Hope ciò che resta della sua memoria, Rose le confessa di non essere cattolica, ma ebrea e da questo punto si dipana un gomitolo di avvenimenti che trovano il proprio nucleo tra sinagoghe, moschee ed Olocausto, non quello narrato nei libri di storia, ma quello vissuto da Rose sulla propria pelle, quello del proprio passato cui appartiene anche Jacob, l’amore che nemmeno l’Alzheimer che l’ha colpita riesce a spazzar via.

In un’atmosfera profumata di vaniglia, cannella e cioccolato, di cupcakes e di pains au chocolate, Hope decide di partire per Parigi e lì, tra Places des Voges e le stradine del Marais, incontrerà l’unica persona in grado di far luce sui ricordi di Rose, per collegare la tragedia della deportazione degli ebrei alla più grande lezione di vita, quella dell’amore che non muore mai, a dispetto del tempo e della distanza, e che per un’ultima volta accompagnerà per mano il lettore sino alla fine, con le lacrime agli occhi come è accaduto a me.

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Letture

“Una luna magica a New York” di Suzanne Palmieri

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Foto di copertina tratta dal web

Mamma diceva sempre che i neonati scelgono dove andare. Che vivono tutti insieme nel guf, la stanza delle anime. Che quando nascono, gli angeli della nascita mettendo loro un dito davanti alle labbra e gli sussurrano: “Sst, non dirlo”. “E’ per questo che si forma la fossetta sul mento”, diceva.

E’ da tanto tempo che non riporto qui le pagine di un libro e non è che non ne abbia letti, anzi, ne ho fatti fuori a decine, ma questo proprio mi ha colpita, pur essendo stato scritto da un’autrice esordiente, ma è tanto diverso dagli altri, ricco di fantasia e con un tocco di magia che mi ha incuriosita pagina dopo pagina e che me lo ha fatto divorare tutto d’un fiato!

Il racconto inizia d’inverno, forse non a caso visto che proseguendo nella lettura la storia si evolve verso una rinascita sempre più profonda mano a mano che il clima migliora e che le temperature divengono più tiepide, per concludersi con il calore estivo… e l’atmosfera è magica, in una New York particolare, in un Bronx che nulla ha del quartiere malfamato solitamente narrato nei romanzi o nella cinematografia comune, un Bronx dove tutto è iniziato e tutto si evolve sino alla rinascita della protagonista.

Lei è Eleonor, ribattezzata Elly da quando ritorna nel magico mondo della famiglia di origine, gli Amore, uno strambo nucleo familiare italo-americano che di ordinario non ha nulla, che vive in un mondo magico di visioni e premonizioni, di segreti malcelati e, soprattutto, di gentilezza verso di lei che della sua famiglia di origine non ricorda nulla, protetta da un incantesimo messo in pratica nel corso della sua infanzia. Elly fugge da un rapporto insano e violento con il padre della bimba che porta in grembo, incompresa anche dalla stessa madre, Carmen, divenuta fredda ed indipendente proprio per non essere stata amata quando più ne aveva bisogno… e l’amore che non è stato donato a Carmen dalla propria madre verrà riversato interamente su Elly e sulla bimba che verrà, proprio perché la nonna sa di poter cambiare il corso delle cose, sa di poter salvare la vita ad ambedupur se sacrificando se stessa, sa di poterlo fare con un atto di magia che annulli quello posto in essere anni prima e che ha portato tanta infelicità.

Il libro è continuamente intervallato da sbalzi temporali che potrebbero confondere la lettura, ma che, con un po’ di attenzione, la rendono scorrevole e gradevolissima appassionando il lettore che sempre di più si perde nel mistero della trama e che, a poco a poco, si innamora anche delle bizzarrie della famiglia Amore, incuriosendosi sempre di più nel progredire della lettura.

E’ un romanzo delizioso la cui trama più di così non può esser svelata perché se ne perderebbe la magia, ma è da leggere assolutamente per la sua originalità e per la positività che trasmette anche nei passaggi più bui della narrazione.

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