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Dolci coccole

Dolci e desserts

In preparazione per l’Avvento

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Anche stamani mi sono svegliata letteralmente in mezzo alle nuvole, una nebbia da tagliare con l’accetta, un’umidità da far paura, con i vetri delle finestre che gocciolano, un proliferare (di nuovo…) di muffa sulle pareti della camera (problema da risolvere quanto prima), la strada davanti casa che mette tristezza solo ad affacciarsi al balcone, tutto lucido d’acqua, rivoli che scendono lungo il selciato, le foglie schiacciate nelle pozze… persino il bosco sembra triste, gli alberi con le fronde abbattute sotto questa nebbia schiacciante che sta penetrando ovunque, nei muri, nelle ossa, nell’anima. Bisogna infornare un dolcetto, assolutamente, è una questione di sopravvivenza della specie.

In queste giornate forzatamente casalinghe sto approfittando per risistemare la casa (impresa epica) e nello scartabellamento della cucina ho trovato (oltre ad un quintale di polvere 🙂 ) un sacco di bellissimi libricini che usavo all’epoca in cui non avevo internet per la ricerca di idee e ricette.

Tra questi ho rinvenuto un libretto molto carino sui dolci tedeschi delle feste e, in particolar modo, la ricetta di un dolce tradizionale viennese dell’Avvento: non ho potuto riprodurlo fedelmente per mancanza di ingredienti visto che ancora non sono uscita a fare la spesa, ma il risultato è stato epico (come l’ha definito mio figlio)!

Ho ottenuto un consistenza dolce, ricca e morbida, con uno strato di glassa colorata e agrumata a stemperare la dolcezza dell’impasto e lo scrocchiare delle scorzette di arancia caramellate sotto i denti completa il tutto in maniera superba!

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Ingredienti per l’impasto:

160 g. di zucchero

75 g. di cioccolato fondente + 1 cucchiaio di cacao amaro

70 g. di burro

50 g. di noci sgusciate

60 g. di farina di frumento

4 uova

1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci

un pizzico di sale

Ingredienti per la glassa:

150 g. di zucchero a velo

2 cucchiai di succo d’arancia

1 cucchiaio di succo di limone

2-3 cucchiai di alchermes

Ingredienti per decorare:

buccia d’arancia caramellata a pezzettini

Procedimento:

Frullare il burro morbido insieme con lo zucchero, il cioccolato ed il cacao, sino ad ottenere un composto omogeneo. A parte montare gli albumi a neve ferma con un pizzico di sale e mettere da parte. Unire i tuorli con l’impasto appena preparato, aggiungendovi anche la farina e il lievito, mescolare ancora e, solo alla fine, aggiungere delicatamente gli albumi affinchè l’impasto non smonti.

Imburrare uno stampo da plumcake ed infornare nel forno preriscaldato cuocendo a 180° per circa 40 minuti.

A questo punto, nel mentre se ne attende il raffreddamento, viene preparata la glassa, sciogliendo lo zucchero a velo nel succo degli agrumi con l’alchermes in un padellino antiaderente e a fuoco basso poichè si scioglie subito e utilizzarla colandola sul dolce raffreddato e sformato.

Ora sarà possibile caramellare velocemente le scorzette di arancia e decorare il nostro dolcetto dell’Avvento (ho aggiunto qualche pezzettino di colatura della glassa perchè è golosissima e ha un bel colore)!

Le foto sono state scattate in condizioni di luce pietosa, ma finchè la nebbia non se ne va non ci sono speranze….

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Dolci e desserts

Una coconut milk cake per riscaldarsi

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Fuori la nebbia è feroce, ti gela le ossa, non posso uscire da casa a causa di una tosse tenace, non mi posso scatenare nei lavori domestici pena delle crisi da portarmi alle lacrime, mi godo un po’ il calore della mia casa, sul divano con libro e plaid… il che non mi dispiace affatto per qualche giorno 🙂

Questa sera ho acceso le candele profumate e finalmente ho deciso di imparare a scattare le foto anche con la luce artificiale, senza flash perchè il risultato è pessimo, solo utilizzando lo scatto manuale (questo sconosciuto): sono ai primi esperimenti, senza props per non complicarmi troppo la vita che tra ISO, diaframma, scelta della luce per non scombinare i bianchi, ancora troppo difficili da bilanciare per un’imbranata come me, è già molto complesso.

Non potevo attendere la luce del giorno perchè la torta sarebbe terminata, poi il giorno chi lo vede tra i banchi di nebbia? Questa sera mio marito rientra molto tardi dal lavoro, troppo per una cena tradizionale, quindi la coccola mi sembrava d’obbligo e allora, aperta la dispensa, mi sono trovata davanti una lattina di latte di cocco, golosità che di solito abbino ai piatti a base di carne, ma che stavolta si è tuffata in un dolcetto dal sapore di casa!

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Ingredienti:

2 uova

160 g. di latte di cocco

alcuni semi di vaniglia

200 g. di farina 00

200 g. di zucchero semolato

un pizzico di sale

2/3 cucchiaini di lievito per dolci

75 g. di burro morbido

zucchero a velo per spolverizzare

Procedimento:

Nella planetaria (o dove volete) sbattere le uova intere, a lungo, con 50 g. di latte di cocco e, successivamente, versare il resto del latte insieme con il burro, i semi di vaniglia e il pizzico di sale; mescolare ancora per tre minuti sino ad ottenere un composto amalgamato e chiaro. Poi aggiungere lo zucchero, la farina e il lievito e mescolare ancora un po’, poi imburrare una tortiera quadrata di circa 20×20 (o rotonda con 20 cm di diametro) e cuocere in forno a 180 gradi per circa 40 minuti.

E’ di una bontà indescrivibile….

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Antipasti e stuzzichini/ Dolci e desserts/ Economiche

“Chifeleti”, dolcezza dell’infanzia

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Pochissime righe per riproporre un’altra delle ricette della mia infanzia: questa era la mia merenda “lussuosa”, quella che la mamma mi regalava grazie all’avanzo di impasto degli gnocchi (qui quelli con le susine).

Spesso la merenda la preparava il papà, una fetta di pane cosparsa di sale, olio e origano e poi subito infornata per qualche minuto, se mi andava bene c’erano le “schnitte”, pane ammollato nel latte zuccherato e fritte (magari uno di questi giorni le facciamo insieme), talora qualche “palačinka” avanzata dalla cena golosissima della sera precedente, ma i “chifeleti” erano proprio il massimo, mangiati caldi e morbidissimi, con il sapore della pasta di patate che andava a fondersi con il dolce dello zucchero a velo… un’estasi! Peccato che li trovassi in cucina solo quando la mamma faceva avanzare un pezzettino di impasto degli gnocchi: è incredibile come questi ricordi rimangano impressi nella mente e spesso mi chiedo se anche a mio figlio rimarranno questi frammenti di infanzia profumati nel suo cuore goloso!

Eh, qui c’è poco da dire…  si lavora l’impasto a rotolini per poterne fare la forma che vedete nella foto, con le estremità incurvate, e si friggono nell’olio di semi bollente (mai usare quello di oliva perchè ne coprirebbe il sapore); una volta assorbito l’olio in eccesso spolverizzare con dello zucchero a velo e mangiarli caldi… sono deliziosi!

E’ una merenda povera, ma quanto più sana rispetto a merendine e creme spalmabili?

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Economiche/ Primi

Gnochi de susini, profumo della mia terra contadina!

Un piatto splendido, un primo dolce delizioso, semplice, economico, saziante… e non storcete il naso perchè il fatto che sia dolce non equivale ad un piatto da evitare!

Lo faceva la mia mamma con le susine raccolte dall’albero dei nonni e quando sentivo nell’aria il profumo del burro e della cannella il mio stomaco già rotolava dalla gioia, tant’è che mi alzavo da tavola con il baricentro sposato e pericolosamente pendente verso la punta delle scarpe 🙂

Da quando mi sono sposata non ne ho più mangiati perchè non mi riusciva bene l’impasto degli gnocchi, poi l’anno scorso ho riprovato e mi sono rincuorata poichè erano ottimi.

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Ed ecco la ricetta, di una semplicità disarmante:

Ingredienti per l’impasto:

800 g. di patate

200 g. di farina

un pizzico di sale

un uovo da 60 g.

una susina per ciascun gnocco

un cucchiaino di zucchero semolato per ciascun gnocco

Ingredienti per il condimento:

burro q.b.

pangrattato q.b.

zucchero q.b.

cannella in polvere q.b.

Procedimento:

Lessare le patate (io le pelo prima di cuocerle al vapore, con un pizzico di sale, per averle più asciutte), impastarle con la farina e un pizzico di sale, poi lavorare l’impasto ancora caldo sulla spianatoia infarinata; a parte togliere i noccioli alle susine e sostituirli con un cucchiaino di zucchero, richiudere il frutto e disporlo al centro di un disco di impasto che andrà subito richiuso ottenendo una sfera molto grossa.

La cottura segue il solito principio dello gnocco che quando viene a galla è cotto (io non salo l’acqua).

Il condimento verrà realizzato tostando il pangrattato nel burro, aggiungendo dello zucchero che andrà leggermente a caramellare profumandosi grazie alla cannella che, tostando, sprigionerà tutti gli olii essenziali che la caratterizzano; il tutto sarà pronto quando il colore sarà di un dorato brunito e quasi croccante al morso. Nel caso dovesse  risultare troppo asciutto aggiungere qualche cucchiaio dell’acqua di cottura degli gnocchi, ma tenete presente che non appena arriverete al cuore dello gnocco si sprigionerà anche il succo del frutto al suo interno.

Fatelo e non ve ne pentirete perchè è un perla di saggezza contadina che vi sazierà con pochissima spesa e grande soddisfazione!

PS: lo so…tre foto e nemmeno una ad intravedere il cuore dello gnocco… ma erano talmente buoni che quando mi sono girata il piatto era vuoto 🙁

 

Dolci e desserts/ Economiche

La buona scuola inizia dalla merenda: saccottini di mela

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Mio figlio ha ricominciato la scuola, finalmente è arrivato alla prima superiore ed è felice: la scelta è stata tutta sua con il mio totale appoggio perchè sta frequentando l’istituto tecnico industriale, quello cui miravo io all’epoca ma venni osteggiata dai miei genitori. Le ore di frequenza sono tante e non è molto vicino a casa, quindi quando termina alle due la fame è moltissima visto che ci mette un’ora per rincasare con gli autobus… so che vorrebbe un mezzo di trasporto tutto suo, ma ancora non me la sento, è troppo piccolo per buttarlo nel mezzo del traffico infernale di  ogni giorno, ho sinceramente paura nonostante mi renda conto che non potrò tirare il freno ancora per molto visto che è dall’età di tre anni che viaggia in scooter con me.

Non lo voglio appesantire con merende eccessive e piene di grassi, quindi gli preparo per ciascuno dei due riposi un tramezzino a base di verdura con pochissimo formaggio e prosciutto, ma arrivare sino alle tre (per personale esperienza lavorativa) è durissimo quindi, visto che è ghiotto di mele, ecco una chicca dolce che me lo tenga in piedi sino a casa.

Premetto che la macchina fotografica mi si è guastata e quindi le immagini sono state scattate con il cellulare, con la qualità che ne consegue.

Ingredienti per la pasta brisè:

250 g. di farina 0

100 g. di burro bavarese

1 pizzico di sale

70 g. di acqua fredda

Ingredienti per il ripieno:

4 mele piccole

zucchero q.b.

cannella q.b.

Procedimento:

Impastare velocemente tutti gli ingredienti, possibilmente con l’aiuto di una planetaria, poi richiudere in un canovaccio e riporre in frigorifero per almeno un quarto d’ora.

Nel frattempo preparare una dadolata con le mele e cuocerle in padella per pochi minuti con un paio di cucchiai d’acqua, lo zucchero e la cannella.

Stendere dei pezzi di impasto e porvi su un lato un paio di cucchiai di ripieno, sigillare bene il fagottino e spennellarlo con un po’ di latte; preriscaldare il forno e cuocere 20 minuti a 180° ventilato, estrarre dal forno non appena il colore è dorato.

Dolci e desserts/ Light

Sogni che rotolano nel profumo di rosa

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Sono ritornata a poter vivere appieno i miei momenti, a sapere che ci sono finalmente anch’io, mi sono riappropriata dei miei spazi in un modo che nemmeno conoscevo più: la scuola è finita, un anno da incubo, mio figlio finalmente si prepara per le superiori, è rifiorito ed ha acquistato la propria autonomia, è circondato da pochi amici fidati e quando rincaso non so se lui sta da qualche compagno o se mi ritrovo la casa invasa da adolescenti. Non è un problema, sono bravi ragazzi e l’importante è lasciare sempre qualcosa di fresco e commestibile nel frigorifero, per il resto si arrangiano da soli, sono responsabili e se si discostano dalla routine quotidiana mi tempestano di messaggini!

Trascorro le mie bellissime giornate coccolando la casa che tanto amo, guardando il marito con occhi diversi, stiracchiandomi in riva al mare come una lucertola al sole, nuotando come se non ci fosse un domani mentre i pesci mi guizzano intorno e mi fanno sorridere, leggendo romanzi uno dietro l’altro e assaporandone le pagine rilassanti che narrano di luoghi lontani, di profumi esotici e di sapori delicati, dolcissimi ed intensi.

Rincaso nel tardo pomeriggio con la pelle calda che ancora profuma di sale, mi stendo sul balcone in compagnia delle cagnoline e delle piante di basilico godendo della fresca brezza del bosco… sono pause meritate dopo un inverno lungo, logorante, faticoso come non mai, denso di preoccupazioni e con i nervi tesi come le corde di un violino… ecco i miei momenti di pace che mi fanno godere il presente e che, ancora una volta, mi confermano che vivere è la cosa più bella!

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Ingredienti:

savoiardi q.b. per la base

300 g. di ricotta

estratto di rosa a piacere

acqua di rose a piacere

pistacchi di Bronte (una manciata)

farina di pistacchi di Bronte (2 o 3 cucchiaini da the)

rosolio q.b. per la bagna

Procedimento:

Spezzettare i savoiardi in maniera tale da ricoprire il fondo dei bicchieri, versarvi del rosolio e, nel mentre i biscotti si ammorbidiscono, mescolare la ricotta con un po’ di acqua di rose e dell’essenza, sino ad ottenere una crema morbida.

Stendere la crema di ricotta sulla base di savoiardi inzuppati e poi spolverizzare con la farina di pistacchio, alternando un paio di volte biscotti e crema, ultimando la preparazione con una spolverata di farina di pistacchio e con qualche pistacchio intero.

L’idea iniziale era quella di preparare una crema di ricotta ricca di uova e zucchero, ma viste le temperature elevate e la voglia di leggerezza ho provato questa versione più semplice e profumata 🙂 E’ un dessert da servire fresco ed è delicatissimo….

 

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Dolci e desserts

Sognando un’estate tra gli ulivi

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Sto leggendo un libro nelle poche pause libere che ho, porto il Kindle sempre in borsa e quindi ogni tanto un capitolo riesco a godermelo: non è alta letteratura, ma la trama si svolge tra Inghilterra e Sicilia con brevi accenni alla Gran Bretagna e tantissimo sentimento incentrato sul Mediterraneo, sui suoi sapori, la sua cucina, i suoi profumi.

Mi fa sognare perchè mai come quest’anno ho un desiderio intenso di mare, è stato un anno difficile dopo un’estate piovosa e fresca, troppo per i miei gusti: qui si narra di ulivi a picco sul mare, di oleandri fioriti, di profumo di limoni, di ricotta e di arance candite, si parla di ville in pietra grezza, di vino passito, di cielo blu cobalto.

E allora la mia fantasia sale su una barchetta e raggiunge il largo cristallino, sfiora le cavità turchesi delle volte rocciose e delle grotte, scende su una spiaggia, nel’insenatura più piccola e appartata, e fa una nuotata lunga e rigeneratrice in un’acqua splendida, fresca, meravigliosamente pulita e limpida.

Mi vedo in un cortile a tagliare pomodori profumati, ad affettare peperoni e melanzane, ad insaporire i miei piatti con le olive nere, grosse, amarognole come piacciono a me… sono a piedi nudi coperta solo da un prendisole bianco sulla pelle abbronzata, ho i capelli bruni ancora umidi dopo la nuotata che mi scendono mossi sulle spalle, mi sento leggera e ancora fresca mentre mescolo istintivamente gli aromi del basilico e dell’origano, mentre uso gli agrumi per regalare al pesce fresco un tocco di carattere in più.

Sono circondata da personaggi che preparano un caffè forte, denso, intenso, un caffè che riallaccia la tradizione sicula con quella degli antenati moreschi le cui influenze ancora oggi permeano la sponda occidentale dell’isola, mi offrono una tazza di questa bevanda il cui aroma mi arriva a stuzzicare le papille gustative già da lontano, a me che nemmeno amo il caffè, ma che in questo contesto mi attrae.

E allora mi metto in cucina e realizzo qualcosa che del caffè abbia almeno il carattere deciso, andando istintivamente ad occhio nelle dosi e nell’uso degli ingredienti, mescolando il tutto secondo il gusto del momento, per ricreare un po’ di quella magia tutta mediterranea.

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Ingredienti:

5 uova

300 g. di zuccchero

1 pizzico di sale

500 g. di farina

1 bustina di lievito per dolci

150 g. di burro bavarese

250 g. di latte

50 g. di caffè solubile forte

zucchero a velo per rifinire (che io non ho usato perchè non amo i sapori troppo dolci)

Procedimento:

Mescolare bene le uova con lo zucchero e il sale in modo tale da incorporare un po’ d’aria, poi gradualmente unire il latte, il burro fuso e il resto degli ingredienti. Le dosi sono abbastanza abbondanti, ma oltre allo stampo da kuglupf che ho usato ne ho riempito anche un altro piccolino da plumcake per portare un po’ di merenda in ufficio (mica posso far morire di fame le colleghe…), quindi sappiate regolarvi…..

Infornare a 180° per 45 minuti.

PS: il cuore del dolce rimane morbidissimo e quasi liquido…una goduria…..

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Dolci e desserts

Il the delle cinque in un plumcake

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Le mie giornate sono sempre faticose, sempre strette in una morsa di orari che mi fanno dannare e che al solo pensiero scendo dal letto già con le scatole girate: mancano ore di sonno, ore libere per me, sono sempre a dannarmi l’esistenza con quei pazzi scatenati che stanno rovinando l’anno scolastico e la serenità di venti ragazzini, esco dall’ufficio che sono già cotta e devo appena affrontare la spesa, i compiti da controllare, una breve verifica per capire se lo gnomo ha studiato seriamente, i cani da far passeggiare almeno per qualche minuto e immancabilmente appena rincaso la frase d’ordine è sempre la stessa, finalizzata al menu della cena.

Io invece ho voglia di leggere un bel libro e di sognare, di rimettere a posto la casa perchè è un lavoro che mi dà sempre soddisfazione, di imparare a fotografare, di fermarmi a respirare e bermi una tazza di the, di rilassarmi dopo una doccia bollente e un massaggio con l’olio di mandorle; forse è anche questa necessità di un ritmo di vita più lento a farmi amare l’estate e i suoi ritmi pigri e sonnacchiosi, con quei momenti in cui mi addormento sotto il sole cocente sbadigliando e nessuno mi mette fretta.

Consapevole che la meta è ancora lontana mi sono presa tre ore di relax totale occupandomi di me stessa e, nel mentre pasticciavo tra maschere e capelli, il the ho voluto metterlo in un plumcake: è il the che preferisco in assoluto, che bevo leggerissimo, il tempo di un’infusione di pochi secondi, il tempo necessario per avere un Earl Grey delizioso e profumatissimo.

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Ingredienti:

200 g. di farina

2 uova medie

170 g. di zucchero

75 g. di burro

140 g. di latte intero

75 g. di miele millefiori

1 bustina di lievito per dolci

1 pizzico di sale

4 cucchiaini (o 4 filtri) di the Earl Grey

Procedimento:

Riscaldare il latte e mettervi in infusione due dei quattro cucchiaini di the (o due bustine) e, nel mentre il latte si insaporisce (almeno dieci minuti di infusione) fondere il burro e metterlo da parte, poi sbattere bene le uova con lo zucchero ed infine aggiungervi tutti gli altri ingredienti, sempre mescolando, compreso il latte aromatizzato (strizzate bene le bustine se le avete usate) e il resto del the avanzato; se avete usato quello sfuso sminuzzatelo un po’ in un mortaio, mentre quello dei filtri, che andranno aperti e svuotati, è perfetto.

Versare il tutto in uno stampo da plumcake e cuocere in forno preriscaldato a 180°C. per 45 minuti.

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https://youtu.be/uEqjXBH9ahE://

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Dolci e desserts

Mille giorni di te e di me

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Ci sono giorni in cui le mie preoccupazioni vengono cancellate dal tuo sorriso sempreverde sulle gote paffute,

ci sono giorni in cui il mio nervosismo si scioglie come neve al sole grazie al calore del tuo umorismo,

ci sono giorni in cui la mia agitazione viene cancellata in un attimo dalla tua proverbiale calma.

Però ci sono quei giorni in cui io mi arrabbio dinanzi alle questioni serie e tu fai i musi buffi,

ci sono anche i giorni in cui l’unica cosa seria che ti passa per la mente è l’organizzazione delle vacanze,

ci sono i giorni in cui io mi arrabatto per aggiustare la casa che cade a pezzi e tu allegramente e fischiettando pensi solo ad appendere un quadretto in camper,

ci sono giorni in cui ci lascio la pazienza, i nervi e le diottrie sui libri con nostro figlio e tu ridacchiando guardi un film,

ci sono i momenti in cui ti strozzerei e quelli in cui sei il mio porto sicuro, la mia ancora di salvezza,

ci sono i giorni in cui mi chiedo chi me l’abbia fatto fare di dirti “sì” davanti all’altare, ma poi lo so che solo a te avrei potuto dirlo,

ci sono giorni come questo, in cui sono stanca morta eppure mi trovo ai fornelli a cucinare per te che ami il cioccolato quasi più della moglie 😉 ,

ci sono giorni in cui per te farei qualsiasi cosa, ci sono quelli in cui ti appenderei alla parete, ci sono mille giorni di te e di me…..

buon compleanno amore della mia vita!

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Ingredienti:

200 g. di cioccolato fondente ad alta percentuale di cacao

200 g. di burro bavarese

130 g. di zucchero

1 pizzico di sale

4 uova

50 g. di farina 00

cacao amaro

zucchero a velo

Procedimento:

Sciogliere il cioccolato e il burro insieme, aggiungere lo zucchero e mescolare bene, poi mettervi le uova e mescolare ancora molto bene; setacciare la farina facendola cadere a pioggia e versare il tutto in uno stampo imburrato e spolverizzato con cacao amaro in polvere per non fa attaccare il dolce e infornare in forno già caldo a 180° ventilato (confesso di essermi scordata il forno a 200°….) per circa 20 minuti. Servire spolverizzando di zucchero a velo.

Non è una torta che “cresce” perchè senza lievito, ma il cuore morbido di cioccolato che uscirà al taglio della prima fetta sarà impareggiabile!

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Dolci e desserts

Un dolce della nonna per il mio giorno speciale

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Mi sembra ieri che andavo a ballare, che volevo conquistare il mondo, che non ero mai stanca e correvo da un corso di ballo alla palestra, che la sera dopo una sfiancante giornata di mare andavo in discoteca, mi sembra ieri che dopo un sabato a sciare ero capace di alzarmi alle cinque del mattino anche la domenica per correre in montagna e fare una pista di fondo, mi sembra ieri che facevo dannare i miei genitori, che li assordavo con “Save a prayer” dei Duran Duran che io, figlia degli anni ’60, sparavo a palla dallo stereo.

Mi sembra ieri che vedevo i miei genitori in gamba, che mi seguivano e mi incoraggiavano, che talvolta mi smontavano in maniera incomprensibile, che tutto sommato erano contenti di me e dell’educazione impartitami, mi sembra ieri che trascorrevo ore attaccata al telefono (con il filo e appeso alla parete!!!) chiacchierando con le amiche o con il fidanzatino di turno, mi sembra ieri che risparmiavo i soldini per comprarmi il motorino….

Oggi mi sento come allora, con la stessa energia, la stessa forza, lo stesso cuore che va a mille pieno di entusiasmo per tutto, ma i genitori che mi seguivano con tanta dedizione ora hanno bisogno di me, del mio aiuto costante, e quelli da far dannare non sono più mamma e papà, ma siamo io e mio marito, oggi c’è un tredicenne pieno di insicurezze e in crisi con il mondo a farmi star male, ci sono due cagnoline che mi costringono a lavorare il doppio in casa a causa dei peli che generosamente spargono ovunque, oggi ci sono io che devo badare a me stessa e che non posso più andare a sciare perchè i soldi non ci sono.

Oggi compio quarantatotto anni, sono nata il 28 febbraio del 1967 a Trieste, ma non li sento: sono entusiasta della vita anche se con il magone costante dato da un figlio che combina pasticci in continuazione, da un papà infortunato che non ce la fa, da una mamma che appassisce ogni giorno sempre di più minata da una malattia che negli anni l’ha consumata, oggi festeggio in sordina, ma un dolcetto confortante (nonostante la dieta) ho voluto metterlo nel forno; è uno di quei profumi che ricordano l’infanzia e oggi ne ho davvero bisogno perchè questa cosa di aver già superato la prima metà della vita media di un individuo non mi va mica tanto a genio!

Venite tutti qui intorno a me, abbracciatemi forte e mangiatevene una fettina perchè è davvero buono!

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Ingredienti:

150 g. di farina

100 g. di burro

150 g. di zucchero

un pizzico di sale

una bustina di lievito

2 uova intere

6 mele

160 g. di latte

la scorza di un limone

Procedimento:

Per prima cosa pelare le mele e tagliarle in quarti, successivamente ridurre ogni quarto in ulteriori tre spicchi e metterle da parte il tempo di mescolare gli altri ingredienti, iniziando con il fondere il burro nel latte e procedendo poi con il resto. Alla fine aggiungere le mele e versare tutto nello stampo: se usate uno stampo che non sia di silicone ungetelo bene e aggiungetevi del pangrattato perchè la consistenza molto morbida favorisce l’attaccatura a tutti i materiali.

Cuocere in forno preriscaldato a 180° (ventilato) per 45 minuti (le mele diventeranno dorate).

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