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Enrica Tesio

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“I sorrisi non fanno rumore” di Enrica Tesio

I SORRISI NON FANNO RUMORE

Avevo già conosciuto questa scrittrice in passato leggendo “La verità, vi spiego, sull’amore”, apprezzatissimo grazie alla verve ironica che accompagna tutto il romanzo già a partire dalle prime pagine, quindi ho affrontato anche questo libro con l’assoluta certezza mi sarebbe piaciuto. Indubbiamente è molto diverso da quello precedentemente citato, più sofferto, tuttavia sempre narrato con l’ironia tipica della Tesio, anche se in questo caso più sfumata nella serietà di un tema intriso di sofferenza: il rapporto con la figlia.

La narrazione prende inizio da un evento tragicomico, quando Toni, scrittrice di libri destinati all’infanzia, esordisce pubblicamente con una frase atta a sconfessare in maniera radicale l’esistenza di Babbo Natale, dando origine ad una serie di eventi concatenati e lesivi della sua immagine, nonostante il sollievo provato nel mettere in chiaro questa indiscutibile verità. Purtroppo i bambini presenti all’evento la prendono molto a male e, ancor più, i genitori, sempre onnipresenti nel voler tutelare i figli contro qualsiasi dispiacere, anche esagerando, a parer mio, nel pretendere di evitare loro qualsiasi dolore, qualsiasi delusione, qualsiasi esperienza di vita che permetta loro di crescere, esattamente come avviene nell’attuale società, generatrice di figli inconcludenti e incapaci di affrontare anche la difficoltà più elementare.

La necessaria fuga cui Toni è costretta la mette dinanzi ad una serie di riflessioni sul proprio passato, dando quindi origine ad una storia che ruota continuamente tra il concetto di presenza e quello di assenza, facendo capire al lettore come la melodia sia proprio nelle sfumature tra le note dell’esistenza. L’assenza citata riguarda la perdita di persone che non sono più presenti nel suo mondo, per motivi diversi, mentre la presenza si identifica con l’immenso amore provato nei confronti della figlia, nonostante la gelosia che la attanaglia a causa del rapporto che essa ha costruito con la nuova giovane compagna del padre, solare e che affascina la ragazza. Tutto ciò in un momento in cui il caos prende il sopravvento, tra il dolore dei ricordi che ancora persistono e che non riesce ad allontanare e il disastro di una routine crollata improvvisamente.

Il nodo del romanzo è nella comprensione che l’unica felicità possibile risiede in ciò che ci possiamo permettere, nell’accettazione degli errori e nel godere di ciò che tale accettazione ci concede, raggiungendo quindi una felicità semplice fatta di sbagli, di tempo che passa, di piccole cose che però sono in grado di fare la differenza.

E’ un libro intimo, sincero, molto onesto nell’ammissione dei limiti della protagonista, è rappresentato da una prosa lieve e delicata, nonostante la feroce analisi emozionale che viene affrontata, è una storia che alla fine si può adattare a qualunque di noi… l’ho letto in pochissimi giorni, nonostante non tutti i capitoli siano leggeri, ma è un romanzo che può far riflettere se affrontato nella maniera corretta.

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