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Fresco dall’orto

Antipasti e stuzzichini/ Economiche/ Pizze e pane/ Ricette vegetariane/ Ricette velocissime

Torta salata melanzane e cipolla di Tropea

In questa estate calda e complicata, tra giornate a studiare, altre a lavorare da casa, poche trascorse in ufficio, tutto va organizzato al meglio e in maniera veloce per potersi ritagliare dei pomeriggi al mare e delle cene tranquille, fresche e gustose.

Personalmente sto facendo il possibile per godere delle nuotate finchè posso, nonostante l’acqua sia oramai fredda e appena il sole scende il brivido sia dietro l’angolo, ma fino all’ipotermia io non mollo che poi l’inverno sarà lungo come ogni anno, insomma passare dall’anguria alla zucca è un attimo, lasciarsi affascinare dalla copertina e il the caldo è una tentazione costante… invece voglio viverla fino in fondo questa estate, arricchendola di apericene sul balcone non appena possibile, senza stressarmi la sera dopo il mare.

 

In tutto questo ho adottato il sistema di sopportare il forno acceso per 30-40 minuti al giorno, la mattina presto, quando ancora si respira, e di metterci dentro di tutto, dalle torte salate, alle parmigiane, alle verdure condite con un filo d’olio… insomma un piccolo sacrificio che però mi permette di avere il pasti pronti per tutto il giorno, sani e soprattutto che si cuociono da soli mentre lavoro o studio.

Quindi ecco il primo risultato dei miei esperimenti estivi!

 

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Torta salata melanzane e cipolla di Tropea
Tempo di preparazione 15 mins
Tempo di cottura 40 mins
Porzioni
4 persone
Tempo di preparazione 15 mins
Tempo di cottura 40 mins
Porzioni
4 persone
Istruzioni
  1. Stendere la pasta brisée sulla teglia, utilizzando la carta forno inclusa nella confezione, bucherellarla con i rebbi della forchetta e, nel frattempo, cuocete per pochi minuti, a fuoco vivace, una padellata di cipolla di Tropea affettata finemente e di melanzana a cubetti, con un velo d'olio extra vergine ed un pizzico di sale. Potete unirvi del timo o qualunque erba aromatica voi preferiate.
  2. Una volta cotte le verdure versarle sulla pasta brisée, stenderle bene e ricoprirle con dell'uovo sbattuto mescolato alla panna da cucina e ad un pizzico di sale. A piacere spolverizzare sulla superficie un po' di parmigiano o di pecorino grattugiati o in scaglie.
  3. Piegare i bordi su se stessi ed infornare in forno preriscaldato, a 180 gradi, per circa 40 minuti.
Antipasti e stuzzichini/ Economiche/ Ricette vegetariane/ Salse e sughi

Pesto di ricotta con fiori di erba cipollina

Questa è una ricetta che risale ad ancor prima delle vacanze, quindi stiamo parlando di inizio giugno, ma non ce l’ho fatta a pubblicarla prima nè a stare un po’ in vostra compagnia: troppo caldo, una pigrizia infinita, una stanchezza cronica e un paio di fastidi che proprio non mi hanno fatta sentire in forma hanno fatto sì che la lasciassi in archivio e mi rifacessi vedere solo ora per proporvela.

Come sapete ho un balcone pieno di verde, molto del quale è dato da piante aromatiche (in realtà coltivo anche la lattuga e la rucola 🙂 ), ma spesso mi sfugge di mano e fiorisce prima che io riesca a togliere i boccioli per non indebolire la pianta e una di queste è stata l’erba cipollina: solo che di fiori me ne sono trovati proprio tantissimi e mi piangeva il cuore a buttarli, quindi ci ho provato, complice una ricottina ancora immacolata nel frigorifero. Diciamo che mi piaceva l’abbinamento dei colori 🙂 ma vuoi mettere la delicatezza della ricotta con l’aroma leggermente pungente di questi stupendi fiorellini viola?

Non solo l’esperimento è stato approvato all’unanimità, ma è piaciuto moltissimo, insomma ne abbiamo ricavato dei crostini da aperitivo deliziosi! Se ne avete sui vostri balconi o in giardino provate… è delicatissimo!

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Pesto di ricotta con fori di erba cipollina
Tempo di preparazione 15 mins
Porzioni
1 ciotola
Ingredienti
Tempo di preparazione 15 mins
Porzioni
1 ciotola
Ingredienti
Istruzioni
  1. Utilizzare dei fiori di erba cipollina pulitissimi e tritarli insieme ai gherigli di noce: andrà bene un mortaio o un robot da cucina. Unirvi poi l'olio extravergine di oliva fino ad ottenere una consistenza cremosa.
  2. Alla fine aggiungere la ricotta, il sale e il pepe ed amalgamare bene; decorare con qualche fiorellino tenuto da parte.
  3. E' ottima sul pane ma anche per condire una pasta (e non sta affatto male nemmeno accompagnata alla carne).
Dolci e desserts/ Rigoni di Asiago

Torta tutta arancia con confettura agrumi e zenzero

Amiche care, eccomi qui di ritorno, mi avete data per dispersa vero? Non ce l’ho fatta, sto sventrando tutta la zona giorno di casa mia, ho la cucina a disposizione ancora per pochi giorni quindi ne ho approfittato per una ricettina dolce e fresca prima dello stop definitivo dei prossimi giorni.

Avrò finalmente una cucina grande, bella e luminosa, dove potrò cucinare, invitarvi a far merenda e scattare tante foto, non mi sembra vero! Questa ricetta andava fatta, domani passeremo dai nostri nuovi vicini di casa per quattro chiacchiere, faticose perchè è una famiglia di Lubiana che viene “in vacanza” a Trieste ogni fine settimana, quindi con lo scarsissimo italiano di Marija e il mio altrettanto scarso sloveno ci facciamo un sacco di risate in inglese, con i rispettivi mariti che ci guardano allibiti 🙂 E ridere davanti ad una torta è più divertente!

Quindi tutti pronti ad affettare, grattugiare e spremere le arance? Le mie sono delle tarocco meravigliose, arrivate direttamente dalla Sicilia pochi giorni fa, quindi casa mia è inondata da un profumo intenso e favoloso…

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Torta tutta arancia con confettura agrumi e zenzero
Tempo di preparazione 20 mins
Tempo di cottura 45 mins
Tempo Passivo 2 ore
Porzioni
6 persone
Ingredienti
Per la crema all'arancia
Tempo di preparazione 20 mins
Tempo di cottura 45 mins
Tempo Passivo 2 ore
Porzioni
6 persone
Ingredienti
Per la crema all'arancia
Istruzioni
Per la torta
  1. Tagliare l'arancia a pezzetti e frullarla bene fino a ridurla in crema, aggiungere lo zucchero e, con uno sbattitore elettrico, amalgamare bene il tutto, unire il sale, l'olio e le uova. Appena la crema sarà liscia unire la farina e, da ultimo, il lievito, continuare a sbattere. Ungere ed infarinare bene uno stampo a cerniera da 18 cm. ed infornare, in forno preriscaldato, a 180 gradi per 45 minuti.
Per la crema
  1. Sbattere bene con le fruste lo zucchero con la scorza d'arancia grattugiata, poi unire i tuorli e il latte, da ultimo aggiungere un po' alla volta la farina, riscaldando lentamente a fuoco basso e continuando a mescolare per non formare grumi; a fine cottura, quando oramai il tutto si è addensato, unire il succo d'arancia e mescolare ancora un po'. Far raffreddare in frigorifero per almeno un paio d'ore.
Per assemblare
  1. Tagliare la torta a metà, spalmarla con la marmellata Fiordifrutta Agrumi e Zenzero Rigoni di Asiago, unire l'altra metà torta e spalmarla con la crema all'arancia; decorare con fette di arancia.

 

Post in collaborazione con Rigoni di Asiago.

Insalate/ Ricette vegetariane

Non è la solita insalata…

 

Pressapoco con queste parole avevo postato una foto sul mio profilo FB, pochi giorni fa, in una delle tante caldissime giornate di sole, mentre mi godevo un pranzo in famiglia sul terrazzo di casa mia: questa foto ha colpito parecchie persone, tant’è che mi è stato chiesto più volte cosa fosse!

Non intendevo postare la ricetta di un’insalata, ma a questo punto… Dev’essere stata la quarantena e il bisogno di alleggerirsi dopo tanta vita trascorsa chiusi in casa, dev’essere stato l’aspetto di questa bowl non proprio da insalata, dev’essere stata la palette di colori allegri, fatto sta che eccomi qui a condividere con voi uno dei miei pasti preferiti.

Perchè io posto tanti dolci, lo so, ma in realtà amo le insalate oltre ogni logica, ne mangio a quintali e se non vario le ricette finisce che mi vengono a noia… Premetto che per i miei gusti le olive non dovrebbero mai mancare, magari accompagnate al feta, ma con tutte le difficoltà che vi sono in questo momento per fare la spesa mi sono appellata al frigorifero e alla fantasia!

A proposito, dopo le calorie della ricetta precedente, questa proposta light cade a pennello! 🙂

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Non la solita insalata...
Tempo di preparazione 20 mins
Tempo di cottura 10 mins
Porzioni
1 persona
Tempo di preparazione 20 mins
Tempo di cottura 10 mins
Porzioni
1 persona
Istruzioni
  1. Mentre mettete a bollire il riso basmati, in acqua non salata, fate lo stesso con l'uovo che andrà rassodato e nel frattempo mondate le verdure.
  2. Una volta che il riso e l'uovo saranno cotti lasciateli raffreddare e tagliate finemente le foglie del cipollotto e i ravanelli, poi tagliate a spicchi l'uovo sodo e i pomodorini a metà e mettete tutto in una ciotolina capiente (la classica bowl sarà perfetta), aggiungete le olive, un pizzico di sale e condite con un giro di olio di sesamo. Decorate a piacere con le foglioline di basilico.
  3. E' un piatto veloce, saporitissimo, light e perfetto anche da portare con sè al lavoro o al mare perchè, non essendoci l'aceto, le verdure non appassiscono.

Antipasti e stuzzichini/ Conserve/ Ricette vegetariane

Cachi vaniglia acerbi sott’olio: tutti i colori dell’autunno!

La giornata per me inizia presto nonostante ami tanto dormire, ma sono una persona organizzata che prima di andare al lavoro vuole rifare i letti, vuotare la lavastoviglie, preparare il pranzo e portare fuori i cani, quindi oramai apro le tapparelle e le giornate sono grige, ancora tiepide nonostante il brivido mattutino, ma la luce è cambiata profondamente.

Non c’è più la luce vivida del mattino nè il tepore che invoglia ad alzarsi per non perdere nemmeno un minuto di sole, la sera si chiudono i balconi e spesso si stende il plaid sul divano, però si esce volentieri, spesso ancora con una maglietta a mezze maniche, mentre i banchi dell’ortofrutta si colorano di tinte calde, aranciate e rugginose, si riempiono di zucche, di ricchi grappoli d’uva, di melograni, di mele rosse e di cavoli colorati di ogni tipo, poi ci sono i cachi, quelli golosissimi da mangiare con il cucchiaio e quelli mela, insolitamente duri ma dolcissimi.

Le mele le prendo dal contadino, assolutamente italianissime e a chilometro quasi zero, stanca della frutta che arriva sui banconi del supermercato direttamente dal frigorifero, acerba fuori e marcia dentro, e poi vedi le provenienze e ti cadono le braccia: le migliori albicocche le ho mangiate in Austria ed erano italiane, ma perchè devo acquistare i limoni spagnoli e l’uva peruviana? Quindi, con le mele, ho acquistato un chilo di cachi: purtroppo sono arrivati dei cachi vaniglia, che non amo, e per giunta molto acerbi. Non mi andava di aspettare che maturassero, quindi ne ho fatto dei regalini per le amiche più care.

 

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Cachi vaniglia sott'olio
Tempo di preparazione 30 mins
Tempo di cottura 5 mins
Tempo Passivo 1 mese
Porzioni
5 vasetti piccoli
Ingredienti
Tempo di preparazione 30 mins
Tempo di cottura 5 mins
Tempo Passivo 1 mese
Porzioni
5 vasetti piccoli
Ingredienti
Istruzioni
  1. Nel mentre iniziate a tagliare i cachi a fettine sterilizzate i vasetti: io li passo, senza tappi, al microonde alla massima potenza per 4 minuti, mentre i tappi li faccio bollire in poca acqua. In una pentola versate il vino e l'aceto in rapporto 1:1, magari per non doverne usare troppo procedete con la cottura in più fasi, visto che 5 minuti alla volta saranno sufficienti, poi versatevi i cachi affettati appena a bollore, toglieteli con una schiumarola e fateli raffreddare su un canovaccio.
  2. A questo punto iniziare a posizionarli nei vasetti alternandoli con l'aglio tritato, l'origano e poco sale, poi versarvi l'olio in modo che tutta la frutta venda coperta, chiudere bene e lasciare a riposo almeno un mese. Se li fate ora potete regalarli a Natale: saranno un perfetto accompagnamento a salumi e formaggi!

 

Conserve/ Ricette vegetariane/ Salse e sughi

Battuto di salvia e mandorle tostate (e tramonti imperdibili)

Una domenica gelida, una bora da far cadere le orecchie 🙂 , ma se hai dei cagnolini che strepitano per uscire non puoi fingere di non accorgertene, quindi ci si riunisce in conclave e si valuta la soluzione migliore: oggi abbiamo optato per il Sentiero della Salvia, bellissima località in provincia di Trieste dove la bora non la si sente affatto ed è costantemente esposta al sole.

Siamo usciti abbastanza tardi considerato il tramonto imminente, ma ne è valsa la pena, bastano le foto per descrivere la bellezza di quei momenti che hanno illuminato di rosso tutta la zona che, come risulta intuibile dal nome, è cosparsa di salvia selvatica, meravigliosamente profumata e che viene raccolta anche da chi la coltiva nell’orto, vista la sua superiorità qualitativa: cresce tra le rocce carsiche, in condizioni di povertà d’acqua, quindi l’aroma è intensissimo e lo si sente già passeggiando, inoltre è circondata da cespugli di timo vulgaris, delizioso, intenso, tant’è che solo ad accarezzarne i rametti ne si porta il profumo sulla pelle.

Sono ritornata a casa soddisfatta, rigenerata e con un bel bottino, quindi mettiamoci subito in cucina a farne uscire qualcosa di delizioso: pronti per questa (non) ricetta?

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Battuto di salvia e mandorle tostate
Non è una ricetta vera e propria, la chiamerei "Pesto di salvia e mandorle tostate", ma rischierei il linciaggio da parte dei genovesi per aver usurpato il nome alla loro salsa di campanile, quindi accontentiamoci del termine "battuto", tanto è buonissimo ugualmente 🙂 Non ci sono dosi né indicazioni precise, si segue il proprio gusto...
Porzioni
Ingredienti
Porzioni
Ingredienti
Recipe Notes

Frullate tutto insieme con il minipimer, punto! Mica vorrete altre spiegazioni, vero? Assaggiate e poi ditemi...

 

 

Economiche/ Primi/ Ricette vegetariane

La ribollita, un ritorno alle radici

Era previsto: un’ondata di gelo, ovviamente apprezzata dopo un autunno eccessivamente caldo che a me personalmente ha disturbato parecchio in quanto il cambio delle stagioni mi è sempre gradito, con l’alternarsi dei colori e dei prodotti della terra.

E’ arrivato: un freddo cane, Trieste è spazzata da una bora gelida e la pioggia scende a fiocchetti di ghiaccio, io imperterrita me ne vado al lavoro in scooter altrimenti con gli orari non ci entro, ma la sera rientro a casa e c’è solo voglia di caldo e comfort food.

In questo fine settimana ho cucinato tanto, molte zuppe, torte, strudel di mele, prevalentemente piatti tipici della mia zona, finchè sabato, passeggiando tra i banchi del supermercato, l’ho visto… lui! Ricercato da sempre, assolutamente introvabile nella mia regione, un mito della mia infanzia: il cavolo nero! Ne ho fatto incetta, sbollentandone buona parte e congelandone le foglie, ma soprattutto rifacendo finalmente, dopo anni ed anni che non la mangiavo, la ribollita: sono figlia di un toscano, non c’è nulla da fare, alcuni piatti mi sono rimasti nel cuore e la voglia di metterli in tavola è costante.

E’ stata gradita, bollente, fumante, mio figlio l’ha spazzolata, i cani si sono messi volentieri in fila per una scodella, mio marito si è messo a dissezionarla togliendone tutte le foglie di cavolo e di verza, ma lui è senza speranza si sa… praticamente ha mangiato una zuppa di patate e cannellini, non commento oltre.

Le foto purtroppo sono dure a farsi in pieno inverno, alle quattro del pomeriggio è già notte, quindi faccio del mio meglio ma con scarsi risultati…

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Ribollita
Porzioni
Ingredienti
Porzioni
Ingredienti
Istruzioni
  1. Preliminarmente avviso che non ho messo alcuna tempistica né porzioni ben definite in quanto trattasi di una zuppa contadina, di quelle che vengono messe insieme un po' ad occhio, ci si mette quello che c'è ed infatti tradizionalmente si iniziava a sobbollire ciò che avanzava dell'orto già il venerdì sera per poi arrivare ad avere una zuppa sontuosa per il pranzo della domenica, quindi non vi create troppi problemi e iniziate con l'appassire gli odori nell'olio buono e poi ad aggiungervi le verdure cuocendole con il brodo, piano piano per ammorbidirle, senza fretta, tanto la ribollita va, per l'appunto, bollita e ribollita più volte. Non c'è una ricetta precisa da seguire, voi cuocetela dosando le verdure a piacere, con amore e senza mai far mancare il cavolo nero che, grazie alla sua dolcezza, fa la differenza. Una volta preparata tostate un po' le fette di pane raffermo e iniziate a stendere, a strati e meglio se in un coccio, verdure e pane spezzettato alla buona con le mani, cuocete ancora un pochino che se anche si appiccica sul fondo del coccio prende un po' di sapore affumicato e delizioso! Aggiungete, all'occorrenza, del brodo caldo e servite bollente, avrete un piatto povero, saporito e conviviale. I contadini ne sapevano parecchio di comfort food...
Etniche/ Light/ Ricette vegetariane/ Secondi

Melanzane al caprino

Non mi faccio viva dai primi mesi dell’estate, lo so, ma avevo bisogno di un periodo di stacco totale, provata da un caldo infernale, dagli oramai ricorrenti problemi con i genitori anziani, stanca morta da non reggermi in piedi, da crollare sul divano all’ora di cena per poi non riuscire a dormire a causa della troppa stanchezza.

Mi sono dedicata a me stessa, ho spento il pc, ho trascorso più tempo possibile al mare, ho nuotato per ore ogni giorno, ho bevuto litri e litri di acqua e ho curato l’alimentazione come non mai, ho voluto iniziare un percorso che mi aiutasse a riprendere la forma perduta a causa dell’eccessivo stress e delle preoccupazioni, ho chiuso completamente porte di stanze che non mi appartenevano più, ho lasciato fuori maleducazione e cattiveria, ho deciso che la mia strada dev’essere questa, un blog indipendente, aperto a delle collaborazioni perché sono sempre stimolanti, ma con la libertà di decidere da sola quali passi intraprendere, quando e se pubblicare.

Ho trascorso due settimane in Francia, una vacanza bellissima e a mia misura che mi ha ricaricata, il tutto documentato in una quantità esagerata di scatti, molti ancora da sistemare e che prima o poi vedranno la luce anche su queste pagine, ma con calma perché sto avendo una vita molto complicata e faticosa…

Oggi la proposta è semplice, sperimentata dopo aver visto questo post, incuriosita dal sapore mediorientale di questa ricetta, sicuramente perfetta per il regime alimentare che sto seguendo: c’è chi la trova favolosa, da far esplodere le papille gustative, e penso che ciò sia legato sia alla qualità della melanzana scelta, sia a quello del sommacco, purtroppo di non facile reperibilità in Italia. Quello utilizzato nella ricetta dalla quale ho tratto gli ingredienti è a base di melograno essiccato, sicuramente più acidulo, mentre io ho usato il classico sommacco libanese, che già di suo è complicato da trovare. Il sapore, anche a causa della pessima qualità della melanzana da supermercato, sicuramente ne ha risentito: sperimentate, ma solo se avete le melanzane dell’orto e cercate di trovare un buon sommacco, fresco e saporito, altrimenti lasciate perdere.

Il caprino a me non piace, ma qui ci va, ci va proprio perché il connubio di sapori che si ottiene è perfettamente equilibrato, con la sapidità del formaggio, l’amarognolo dell’ortaggio e l’asprigno del sommacco. E’ la perfezione. Se gli ingredienti sono perfetti (i miei non lo erano).

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Melanzane al caprino
Tempo di preparazione 5 mins
Tempo di cottura 45-60 mins
Porzioni
Ingredienti
Tempo di preparazione 5 mins
Tempo di cottura 45-60 mins
Porzioni
Ingredienti
Istruzioni
  1. Lavare bene le melanzane e disporle in una teglia intere e con il picciolo, nel frattempo portare il forno a 190° ed infornare per 45-60 minuti (io ho usato la modalità ventilata), in maniera tale che la polpa si cuocia al vapore grazie alla buccia. Poi tagliarle a metà e condirle con sale, pepe ed olio, disporvi qualche cucchiaiata di caprino, del sommacco ed ancora un giro d'olio. Servirle ancora calde.

Antipasti e stuzzichini/ Insalate/ Light/ Pizze e pane/ Ricette vegetariane

Agretti piccanti con briciole di feta

Questo è un piatto da bistrot, quello che ogni giorno immagino sorga nella mia cucina e che, ora che la stagione mi permette si sfruttare anche lo spazio aperto dei balconi, mi sembra più reale che mai!

La ricetta non è mia, ma di Elena, e mi è piaciuta talmente tanto da farmi arrabbiare in quanto nella mia città non riuscivo a trovare gli agretti: a dire il vero nemmeno li conoscevo, ma quel colore così vivido unito alla mia passione per la cucina vegetariana ha fatto sì che me ne innamorassi e che inaspettatamente in un ipermercato lontanissimo da casa li vedessi. Con il dubbio ovviamente: saranno questi? O no? Il nome loro assegnato dall’ipermercato non l’avevo mai sentito (e manco me lo ricordo), ma ho ben pensato di attivare il marito per una ricerca lampo su Google mentre io li accarezzavo con lo sguardo, ammirata da cotanta beltà (sì, sono scema, ridete pure)!

Erano loro! Gli agretti, barbe di frate o come caspita li chiamavano loro, ma il tempo di realizzare di averli finalmente trovati ed ero già con il sacchetto in mano: un mazzolino, poi due… facciamo tre… dai… in barba all’avarizia!
Ed eccoli qua: favolosi in questa ricetta, con la loro freschezza insaporita dall’acciuga (che fa la differenza), dal piccante del peperoncino, con la delicata sapidità del feta e con la sempre perfetta presenza del nostro ottimo olio extra vergine di oliva… un connubio perfettamente equilibrato, un pasto al volo che non appesantisce, un aperitivo, un antipasto, una semplice merenda sanissima, perfetto sempre! Anche nel mio bistrot 🙂

 

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Agretti piccanti con briciole di feta
Tempo di preparazione 20 mins
Tempo di cottura 15 m
Porzioni
2 bruschette
Ingredienti
Tempo di preparazione 20 mins
Tempo di cottura 15 m
Porzioni
2 bruschette
Ingredienti
Istruzioni
  1. Portare l'acqua ad ebollizione, salarla e versarvi gli agretti precedentemente puliti dalle radici e ben lavati, cuocere per dieci minuti: premetto che vanno cotti proprio nell'acqua in maniera da far perdere quel sentore di erba selvatica che, se eccessivo, disturba il palato, quindi non al vapore nè in padella con poca acqua. Colarli dall'acqua in eccesso e ripassarli per pochi minuti in una padella in cui si sarà fatto insaporire l'olio con uno spicchio d'aglio, un peperoncino ed un filetto di acciuga spezzettato. Nel frattempo abbrustolire leggermente un paio di fette di pane casereccio, versarvi gli agretti e sbriciolarvi della feta: ottimo come pasto saporito e veloce oppure per un aperitivo sicuramente più salutare che quello che può essere un sacchetto di patatine!

 

Autoproduzione/ Bevande/ Conserve/ Vini e bevande

Arancello, con il cuore nel colore dell’estate

Ci sono istanti di cui mi innamoro, colori e profumi che mi entrano nel cuore, emozioni che mi rimangono impresse nell’anima come timbri indelebili.

Ci sono momenti in cui mi fermo rapita ad osservare e mi manca il fiato, istanti in cui mi si mozza il respiro e rimango fissa ed incantata.

Ci sono attimi in cui mi sento parte unica di questo meraviglioso universo ed in totale comunione con la natura, perfetti respiri di libertà assoluta.

Ci sono dei pezzetti di vita in cui tutto è armoniosamente completo pur nella bellezza dell’imperfezione, morsi di esistenza in cui questa vita è ancora più bella.

Ci sono forme perfette, simpatiche, che regalano un sorriso solo a vederle, c’è la sfera, così perfetta, liscia, morbida, priva di angoli insidiosi, così levigata da rotolare ovunque la si appoggi.

C’è la perfezione di un’arancia, con il suo profumo intenso, che mi riporta il cuore al Mediterraneo, che mi riporta l’emozione al mare estivo, c’è la sua rotondità così assoluta, una sfericità che solitamente sui banchi dei nostri supermercati settentrionali non si può ammirare, una geometricità incredibile che non poteva non racchiudere il suo aroma intenso in un liquore con il colore carico di un elisir.

 

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Arancello
Tempo di preparazione 10 mins
Tempo di cottura 10 mins
Tempo Passivo 15 giorni
Porzioni
75 ml.
Ingredienti
Tempo di preparazione 10 mins
Tempo di cottura 10 mins
Tempo Passivo 15 giorni
Porzioni
75 ml.
Ingredienti
Istruzioni
  1. Pelare le arance con un pelapatate i modo da prelevare solamente la parte esterna della buccia, metterle in un vaso di vetro con l'alcool e lasciare 15 giorni a macerare, scuotendo spesso in modo da smuoverle. Sciogliere lo zucchero nell'acqua, togliere dal fuoco, lasciar raffreddare e versarvi l'alcool dal quale saranno state tolte le bucce e strizzate, mescolare bene e filtrare il tutto con una garza, imbottigliare e servire freddo dopo almeno una settimana di riposo. In alternativa, se non fate uso di alcoolici, è perfetto per la preparazione di dolci.

 

 

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