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Fresco dall’orto

Bimby/ Primi/ Ricette vegetariane

Piove? E che cavolo…. ci faccio la zuppa!

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Non mi sembra vero: è sabato, è finalmente arrivato il sabato, quello che stavo aspettando dalle 6.30 di lunedì mattina, quando ho iniziato la settimana lavorativa già sfiancata e che ho sostenuto a ritmi disumani sino alle 14 di ieri, quello che aspettavo ogni pomeriggio quando, tra un turno di lavoro e l’altro correvo dal dentista, al colloquio con gli insegnanti di mio figlio, pulivo la casa, cucinavo e controllavo i compiti, quando lo interrogavo prima di una verifica e mi si chiudevano gli occhi, quando finalmente la sera aprivo un libro e cedevo sulle pagine oppure faticavo a rilassarmi davanti ad un bel film.

E’ la mia meta dopo una settimana di corse ovunque, di commissioni per tutti, dopo una settimana in cui non c’è mai un momento per me, in cui mi sento chiamare da tutti appena avvisto una sedia libera… è vero, alle 7 ero in piedi che preparavo mio figlio per la scuola, ma appena uscito lui mi sono infilata nel suo letto, tra i suoi peluches… sì, proprio nel suo letto perchè volevo avere la massima solitudine, come quand’ero ragazzina e potevo dormire a sazietà, ho chiuso la porta e ho tirato un sospiro di sollievo, di quelli ristoratori… e ho chiuso gli occhi godendomi una pace immensa, un silenzio ovattato che si faceva spazio tra le gocce d’acqua che scendevano fuori dalla finestra, un momento di tepore nell’umidità di questo sabato autunnale, due ore di tranquillità immensa…

Il mio pranzo è stata la celebrazione del comfort-food, un perfetto equilibrio tra la mia consueta passione per i vegetali e una preparazione vellutata e cremosa, un gusto soffice nonostante gli ingredienti poveri, una ciotola quasi pannosa creata in pochi minuti di lavoro.

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Ingredienti:

600 g. di acqua

un cavolfiore medio

20 g. di burro

2 cucchiai di olio evo

2 cucchiai di farina

30 g. di pecorino

noce moscata q.b.

sale q.b.

Preparazione Bimby:

mettere le cimette di cavolo nel boccale con l’acqua e del sale: 15 min. 100° vel.1;

aggiungere il burro, la farina e l’olio: 5 min. vel.9;

aggiungere noce moscata e sale a gusto e mescolare ancora pochi secondi.

Per ridurre la zuppa alla cremosità desiderata: 10 sec. vel.turbo.

Servire nelle ciotole con un giro di olio evo, scaglie di pecorino e crostini di pane all’olio (nella foto non ci sono, ma poi la fame ha prevalso e ce li ho messi…)

Preparazione classica:

cuocere il cavolo nella pentola a pressione venti minuti, poi aggiungere gli altri ingredienti e ridurre in purea con l’aiuto di un minipimer… insomma, è veloce comunque!

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Autoproduzione/ Bevande/ Conserve/ Un po' del mio mondo

Colori di settembre e preludio d’autunno ♥

 

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I colori non sono solo colori, sono sensazioni ben precise e hanno un carattere proprio: il rosso è una patata bollente, il bianco è la morbidezza dell’ovatta, il marrone è morbidissimo e caldo, l’arancione non è solo solare, ma anche il colore dei boschi di ottobre, quando le foglie virano dal verde al giallo, per poi raggiungere punte di rosso fuoco come quelle del sommacco dei miei boschi.

Settembre detestato per decenni, foriero di un disagio profondo, del termine delle scorribande estive fatte di spiagge e discoteche, delle nuotate in notturna quando l’acqua è fluorescente sotto la luna piena, settembre da poco apprezzato grazie ad un nuovo amore nei confronti dell’autunno, caldo, romantico ed accogliente, stagione di riposo dopo gli eccessi estivi, il calore e il divertimento sfrenati.

Settembre, stagione di piccole coccole, di colori caldi e di tazze di the con i dolcetti, di passeggiate nei boschi con la famiglia, preludio di caldarroste con il vino novello e di di cioccolate calde con la cannella, settembre di fichi e di more, ma anche di bacche di sambuco, succose e scurissime, che ti lasciano le dita viola quando le raccogli, con cui fare la marmellata per le crepes o aromatizzare la grappa, ma questa volta ho dato la precedenza alle frequenti tossi invernali di mio figlio e ho preparato lo sciroppo, che è buonissimo da bere anche diluito con acqua e limone.

Il procedimento è semplicissimo e con poco lavoro ho fatto scorta di bottiglie per l’inverno, come una formichina, ma sarebbe stato un peccato non sfruttare questi preziosi doni di stagione che la natura ci offre!

Dopo aver sgranato le bacche le ho frullate molto velocemente e ho aggiunto metà dell’acqua prevista dalla ricetta e il succo di limone, poi ho lasciato macerare ventiquattrore in un contenitore di vetro coperto da un piatto; trascorso il tempo necessario alla macerazione, ho filtrato il liquido con un colino da the e solo a questo punto ho aggiunto il resto dell’acqua, lo zucchero e portato ad ebollizione, in modo da versare immediatamente lo sciroppo nei vasetti o nelle bottiglie precedentemente sterilizzati ed ottenere il sottovuoto capovolgendo il contenitore.

Un cucchiaio di sciroppo puro è ottimo per la tosse mentre, volendo preparare una bibita dissetante, diluire una parte di sciroppo con quattro di acqua, aggiungere del ghiaccio e una fetta di limone (io qui ho usato l’arancia).

Ingredienti:

200 g. di bacche sgranate

400 g. di acqua

100 g. di zucchero

il succo di mezzo limone

E’ stata bello e rilassante la preparazione di questo sciroppo, dopo aver sgranato una quantità non da poco di bacche, insieme ad un’amica che imparava da me il procedimento, con gli insetti che uscivano dal sacchetto facendo sobbalzare mio figlio (e anche la mamma che li doveva accompagnare sul balcone, lo confesso….), ma ridendo come pazze e, per una volta, pensando un po’ a noi stesse con calma e tranquillità, scambiandoci chiacchiere e piccoli segreti… sarà stata la rilassata atmosfera di settembre?

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Vi lascio con un po’ di buona musica, con uno dei brani che prediligo, in grado di riconciliarmi con il romanticismo che prelude all’autunno….

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Autoproduzione/ Conserve

Andando per campi… sciroppo di sambuco

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Nei primi anni in cui uscivo con il moroso (sempre lui, oramai mio marito), ogni tanto il poveraccio cedeva e mi faceva contenta con una bella giornata di trekking dolomitico: all’epoca ero magrissima e molto allenata, quindi lo facevo morire di fatica… ma mai come la volta in cui mi portò a fare il giro delle Tre Cime di Lavaredo, una camminata che è uno spettacolo, consigliata però su due giorni con il classico pernottamento al Rifugio Locatelli; quella volta, purtroppo, scese tanta di quella pioggia che fummo costretti a ripiegare su un alberghetto di paese per poi fare l’intero giro in giornata… un massacro! Al Locatelli però ci arrivammo ugualmente e una coppia di ragazzi ci consigliarono lo strudel di mele e un bel bicchiere di sciroppo di sambuco, che ancora non conoscevo… lo strudel si scioglieva in bocca, molto diverso dallo strudel tipico della mia zona e lo sciroppo era qualcosa di divinamente squisito….

Successivamente ho scoperto che questo magnifico elisir, leggermente dolce, acidulo e rinfrescante era semplicemente dello sciroppo di sambuco preparato abitualmente dai valligiani, essendo la zona ricca di alberi profumatissimi… ora sono anni che lo preparo e ogni qualvolta lo offro a qualcuno ne rimane colpito per il perfetto equilibrio che si crea tra il profumo intenso dei fiori, quasi mielato, e il fresco acidulo del limone.

I fiori vanno raccolti in zone distanti dal traffico poichè non vanno lavati, altrimenti le infiorescenze si rovinano, e vanno posti in un recipiente insieme all’acqua e ai limoni tagliati a pezzetti (io li divido in quarti) e lasciati macerare  al sole, coperti da un foglio di alluminio, per tre giorni, rimescolando il tutto una volta al giorno per evitare che le parti esposte all’aria ammuffiscano; il terzo giorno si filtra tutto in una pentola, strizzando bene i fiori e i pezzetti di limone, si aggiunge lo zucchero, lo si fa sciogliere mescolando e si porta ad ebbollizione, tenendo la pentola coperta.

A questo punto si travasa: se lo volete conservare utilizzate le bottiglie della salsa di pomodoro, ben lavate e sterilizzate, che poi andrete a capovolgere come si fa con i vasi di marmellata, mentre per l’uso immediato va bene qualsiasi bottiglia, che però andrà conservata nel frigorifero.

Al momento di servire, lo sciroppo andrà diluito con acqua ghiacciata e dell’altro succo di limone, ottenendo una bevanda fresca e dissetante d’estate, ottima per curare la tosse d’inverno, con l’aggiunta di un po’ di Prosecco è un ottimo aperitivo e sappiate che si sposa divinamente con lo strudel di mele!

Riepilogo degli ingredienti:

15 infiorescenze di sambuco

4 limoni

1,5 l. di acqua

1,5 Kg. di zucchero

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Insalate/ Pesce

Filetto di rombo con gamberetti e verdura

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La primavera finalmente inizia a farsi sentire e, come al solito, non sono riuscita a perdere nemmeno mezzo etto, nonostante i miei convintissimi sproloqui invernali sulla dieta e sul fitness (fragorosa risata…prego…), quindi sono alla pazza ricerca di ricette decenti e che mi facciano sentire un po’ meglio, almeno psicologicamente!

Questa volta la mia vittima è il rombo, prodotto ittico non tra i miei preferiti, ma,  causa i miei orari di lavoro, non riesco proprio ad andare in pescheria, quindi ho puntato ai prodotti da surgelatore più facilmente reperibili: vista la scelta per me non felicissima ho cercato di vestire al meglio questo povero rombo….

Per prima cosa ho tagliato a pezzettini dei pomodori ciliegini, ,ma se usate dei pomodori ramati incideteli e  scottatateli un paio di minuti per poterli pelare senza difficoltà, poi ho pulito gli asparagi e spuntato i fagiolini, prima di cuocerli: io ho fatto tutte le cotture al vapore, in modo da controllare senza difficoltà i tempi necessari perchè i vegetali vanno cucinati, ma devono restare croccanti al punto giusto.

Nel frattempo, in una ciotola, ho mescolato due cucchiai di aceto con un pizzico di sale e di pepe, ho aggiunto dell’olio evo e ho emulsionato con una forchetta, successivamente ho aggiunto due cucchiai di capperi, un po’ di prezzemolo tritato e del basilico (lo avevo conservato sott’olio dall’estate scorsa), ma si possono variare gli aromi… ad esempio il coriandolo va benissimo se si desidera un sapore un po’ più delicato e particolare, poi ho aggiunto qualche cappero e delle olive verdi tagliate a rondelle per dare un tocco di sapore in più al rombo.

Ora è il turno del “quasi odiato” pesce, che ho cotto al vapore (se volete previa aggiunta, nell’acqua della vaporiera, di limone e aromi a piacere, ma io questa volta non ho usato nulla perchè  mio avviso il condimento che andremo ad usare è già molto saporito), mentre  i gamberi, acquistati già puliti, sono stati cotti al vapore con dell’aceto aggiunto nell’acqua di cottura.

A questo punto, sempre tenendo tutto il resto al calduccio, ho tostato i pinoli in un padellino antiaderente finchè non sono diventati di un bel bruno dorato… sembra una procedura lunga, ma è già finito tutto! Ora basta distribuire il filetto sul piatto di portata insieme alle verdure mescolate ai pinoli e condite con l’emulsione preparata in precedenza: se avete il basilico fresco utilizzate qualche fogliolina per la decorazione… il mio basilico sott’olio non era proprio l’ideale per una decorazione!

Ah… nonostante gli improperi il pesce era buonissimo!!! 🙂

E ora, dopo gli insulti al pescetto, potete procedere con la lettura della mia “Ode al pescetto” e insultare me!

PS: confesso… ho sempre detestato le poesie (ma la rima costituisce conditio sine qua non per accedere al contest), che sono quasi peggio del pesce surgelato….

Per tentar l’estate in forma

con le calorie il conto torna

se le verdure nella ricetta metto

anche se il pesce non è perfetto

pietà di me abbiate

e non mi prendete a bastonate!

Riepilogo degli ingredienti:

3 filetti di rombo

300 g. di gamberi

300 g. di fagiolini

1 mazzetto di asparagi verdi

6 pomodori ciliegini

2 cucchiai di capperi

80 g. di olive verdi

30 g. di di pinoli

prezzemolo e basilico q.b. (calcolate circa un ciuffetto ciascuno)

olio evo q.b.

aceto bianco q.b.

sale e pepe q.b.

Con questa ricetta partecipo al contest “Meraviglia di primavera, colori e sapori di stagione”   indetto da Sallychef.

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Insalate/ Un po' del mio mondo

La vita inizia a fiorire….

La mia insalata ricciolina, appena un momento prima di finire nel piatto.

La mia insalata ricciolina, appena un momento prima di finire nel piatto.

Oggi finalmente qualcosa inizia a girare, dopo un periodo di forti tensioni a causa di tanti piccoli intoppi sovrapposti… è vero, è proprio primavera, è rinascita… sono ritornata dal lavoro e ho trovato mio figlio finalmente sorridente con due bei voti e il libretto sul quale apporre la firma di una mamma orgogliosa e paga dei tanti pomeriggi spesi con lui sui libri, con la speranza che finalmente lo scoglio del passaggio alla scuola media sia stato superato, con l’obiettivo di andare al di là degli ostacoli elevati da un personale docente talvolta privo di ogni minima comprensione.

Sono rincasata con la speranza di riprendere in mano questo angolino di web trascurato da troppo tempo, tiranneggiato da adempimenti più urgenti e pressanti, con la certezza di farcela a pubblicare la ricetta per la partecipazione ad un contest, almeno all’ultimo giorno… con la speranza di pubblicare un po’ dei vari premietti che le amiche bloggers ogni tanto mi donano, che mi fanno tanto piacere perchè mi piace giocare, ma riesco a colpevolizzarmi quando non ce la faccio a tenere il passo…

Sono rincasata, ho aperto il terrazzo e ho trovato tutto questo bene della natura, cresciuto in due giorni senza che nemmeno me ne rendessi conto: è vero che ho curato le semine con tutte gli accorgimenti bio di cui ero capace, riciclando foglie di the verde e fondi di caffè, ma mai avrei pensato che mentre mi dannavo su vertenze e ricorsi le mie piantine stessero lavorando per strapparmi un sorriso, quello della soddisfazione, lo stesso che mi ha regalato mio figlio oggi!

Prezzemolo

Prezzemolo

Spinaci, ravanelli e zucchine ancora in arrivo

Spinaci, ravanelli, lattuga ricciolina e zucchine ancora in arrivo

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Ricette vegetariane

La mia Pasqua e un’insalata disintossicante…

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Solo pochi scatti per condividere con voi i momenti bellissimi trascorsi tra Città di Castello, Anghiari, Ravenna, Bologna e Ferrara….

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Ho passeggiato lungo chiostri, sotto mosaici di stelle e torri medievali,  costeggiando dolci colline piene di ulivi….

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I mosaici bizantini che regnano incontrastati a Ravenna

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Il Castello degli Estensi a Ferrara

…gli scorci erano stupendi, ho scattato 540 fotografie in sei giorni…

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Anghiari… un borgo meraviglioso…

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Dopo una settimana di panini di porchetta, finocchiona e soppressata… però… ora un’insalata disintossicante ci voleva proprio…

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E’ solo un semplicissimo incontro tra del finocchio tagliato sottile, un arancia Tarocco (che andrebbe pelata al vivo, ma che a me piace così com’è) e delle olive, quelle che volete, purchè amarognole; il condimento è un’emulsione di olio evo, sale ed un pizzico di pepe… l’incontro tra i sapori, inaspettato, è qualcosa di particolare e di armonioso, un contraltare tra la dolcezza dell’arancia e l’amarognolo delle olive, legati dalla croccantezza del finocchio e ammorbiditi dall’aroma inebriante dell’olio extravergine di oliva, che esalta al tempo stesso il profumo delle olive.

E’ stato un piacere non solo per la linea, ma soprattutto per il palato!

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Riepilogo degli ingredienti:

mezzo finocchio

mezza arancia Tarocco grossa

una manciata di olive nere amarognole

olio, sale e pepe q.b.

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Conserve/ Dolci e desserts

Mousse speziata con gli scarti di mela

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Ricordate il succo di frutta alla mela di qualche tempo fa? Vi dissi di non buttare le bucce e i torsoli e che vi avrei spiegato il perchè di ciò… spero vivamente li abbiate surgelati perchè in effetti ci ho messo un po’ di tempo… 🙂

L’operazione è semplicissima: ponete in una pentola gli scarti delle mele, con l’unica eccezione dei semini (proviamo ad interrarli?) e dei piccioli (chi fa il compost li può riutilizzare…eh, qui non si butta proprio nulla!), aggiungete dello zucchero di canna, della cannella in polvere, un po’ di zenzero in polvere e un pizzico di chiodi garofano in polvere, spruzzate il succo di un limone e cuocete a fiamma vivace per 2 o 3 minuti, una frullatina di minipimer e la mousse è pronta!

Io la porto al lavoro, chiusa in un barattolo di marmellata, per merenda… è deliziosa anche fredda!

Sappiate però che ho provato a congelare il vasetto già pronto e anche a fare il sottovuoto, come per le marmellate, e il risultato non mi ha delusa, quindi con poco si possono avere delle merende sempre pronte, sane e gustose.

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Riepilogo degli ingredienti:

scarti di mela (bucce e torsoli privati dei semini)

zucchero di canna

cannella, zenzero e chiodi garofano (tutti in polvere)

succo di limone

E’ da un po’ che non ci ascoltiamo un po’ di musica… ci state? E’ un brano che a me trasmette sempre una passione immensa….

[youtube=http://youtu.be/NnEmE8qanG8]

Ricette vegetariane

Il mutuo aumenta? E io ugualmente metto insieme una cena da re: tortino di verdure!!!

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Oggi sono proprio imbufalita: nel giro di mezzora mio figlio mi porta a casa un paio di insufficienze e mi trovo a dover rincorrere la rata del mutuo per il quarto mese consecutivo, con conseguente addebito degli interessi moratori… eh sì, per la quarta volta di seguito il RID si è perso nei meandri della rete, ovviamente l’istituto bancario erogatore del finanziamento ha chiuso i battenti nella mia città, il che mi costringe a rincorrere i truffaldini telefonicamente per mezza Lombardia!!! Non lo so ancora se ho risolto o meno, so solo che mi sono trovata a dover pagare una botta di soldi e quindi a dover tirare ancora più la cinghia sulla spesa!

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Questa sera ho preso spunto da una ricettina proposta da Maddalena (grandissima esperta nel risparmio in cucina) e ho provato a fare un tortino di verdure con quanto avevo in casa, utilizzando il pane raffermo e le foglie esterne della verza, che sono state sbollentate al vapore mentre il pane ammollava in acqua e latte: successivamente ho strizzato bene il pane e l’ho aggiunto alla verdura, mescolando bene e unendo due uova intere, un pizzico di sale, di pepe e una generosa grattugiata di parmigiano.

E’ stata sufficiente una breve cottura in una padella unta di olio evo, il tempo di ottenere una bella crosticina croccante sulla superficie: l’armonia di sapori che si ottiene con così poco è davvero inaspettata, visti gli ingredienti umili che sono alla base di tale preparazione.

Il tortino l’ho servito a cucchiaiate perchè se mio figlio lo vedeva bello compatto non me lo mangiava (e non chiedetemi il perchè…dinamiche infantili…), accompagnato da una bella fetta di formaggio di malga alla piastra (mica pensavate che agli uomini bastasse il tortino, vero?): una cena da re, sostanziosa senza appesantire, gustosissima e fatta con ben poco… alla faccia del mutuo!

Riepilogo degli ingredienti:

300 gr. di verdura a scelta (ho usato la verza)

100 gr. di pane raffermo

acqua e latte q.b.

sale e pepe q.b.

2 uova

parmigiano a gusto

olio evo per la padella

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Le foto sono quello che sono perchè il piatto è stato assalito da un’orda di lupi famelici e la fretta incombeva pena il dover postare la ricetta senza immagini, quindi cerco di farmi perdonare con un po’ di buona musica…

[youtube=http://youtu.be/hX3pWWNTXW0]

Autoproduzione/ Ricette vegetariane

Polpette di patate e cicoria (ma l’olio esausto non si butta…)

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Qualche giorno fa Maddalena ha proposto una ricetta molto particolare a base di patate e ortiche, dalla quale ho tratto spunto per realizzare questa cenetta economica e deliziosa… le polpette con patate e cicoria!

Ho bollito le patate intere in acqua salata, poi le ho pelate e schiacciate con i rebbi della forchetta, mentre in un’altra pentola ho lessato la cicoria, che è stata strizzata e tagliuzzata bene una volta fredda; successivamente il tutto è stato impastato assieme a della farina, un po’ di sale, del parmigiano grattugiato e un pizzico di cannella… tutto qua!

Con le mani inumidite ho preparato delle polpettine da friggere in un po’ di olio evo… vanno mangiate belle calde e servite su un letto di cavoli cappucci grattugiati e conditi con sale, pepe e olio sono deliziose!

Le ho accompagnate con una birra leggera, ma saporita: perfetta una Pils come una Lager, ma secondo me anche servite con un boccale di buona birra rossa non sono affatto male!

Riepilogo degli ingredienti (io però ho fatto tutto ad occhio come al solito):

400 gr. di patate

400 gr. di verdura

40 gr. di farina

2/3 cucchiai di grana

sale e cannella q.b.

olio evo per la cottura

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Una volta terminata la frittura io sono solita lasciar raffreddare l’olio e conservarlo, filtrato, in una bottiglia, sino ad averne un chilo, da riutilizzare per ottenere del buon sapone da bucato (e, detto onestamente, anche sulla pelle è delicatissimo): il procedimento è sempre lo stesso, però l’olio che utilizzo quasi sempre è quello di girasole, dal quale ottengo un sapone più morbido e più lungo nella solidificazione… in questo modo non inquino le falde acquifere e non sono costretta a raccoglierlo per portarlo ai centri di raccolta e, cosa non da poco, non acquisto più detersivi per il bucato in quanto questo funziona benissimo, sia grattugiato e versato nel cestello della lavatrice, sia sciolto nell’acqua ed utilizzato allo stesso modo.

A mio avviso vale la pena provare perchè il procedimento è semplicissimo, porta via poco tempo e dà tanta soddisfazione… non pensate che l’odore di fritto permanga poichè la reazione con la soda caustica lo riporta a dei livelli ottimali! Questo è l’ultimo che ho preparato, utilizzando i contenitori dello stracchino…

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Questa invece è la musica che ascoltavo nel mentre “impolpettavo”…. troppo bella per non condividerla con voi…

[youtube=http://youtu.be/W3PopvgcuZk]

Microonde/ Ricette vegetariane

Topinambur velocissimi al microonde

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Ricette di questo tipo nascono nei ricordi di me bambina che correva tra i campi coltivati dai nonni, che aveva paura delle galline della nonna (sì, erano proprio proprietà della nonna, che acquistava i pulcini e poi le cresceva… sotto lo sguardo truce del nonno che le aveva in antipatia), che non capiva perchè non venissero mai seminati i fiori, ma i fiori non servivano al sostentamento della famiglia, mica si mangiano i fiori… anche se io avrei da ridire qualcosa in merito, ma con il senno di poi ragiono in maniera diversa.

Queste ricette nascono dalla mia attuale ricerca di ciò che era e non è più, di quando, sino a due anni fa, andavo a passeggio dietro casa mia con la piccola Yoghi e, nel mentre la piccoletta pascolava e annusava tutti gli angolini, io raccoglievo la malva, il finocchietto selvatico, la melissa, la menta, le gemme di luppolo e tutto ciò che trovavo.

Tutto ciò non c’è più, un giorno sono venute le ruspe e hanno deciso di darla vinta al cemento, ancora una volta, perchè non hanno capito niente… e hanno iniziato a disboscare per realizzare un parcheggio esteticamente ineccepibile in cui ci stanno dieci automobili dove prima ce ne stavano trenta… l’intelligenza umana è anche questa!

Ricordo lo sguardo del signor Fiore, un dolce vecchietto che viveva nelle case popolari, ma che amava la terra più di se stesso, tanto da realizzare un piccolo paradiso in poca terra brulla… era bello il giardinetto del signor Fiore, tant’è che lo rammento guardare le ruspe con le lacrime agli occhi, mentre veniva divelto anche il piccolo albero di fico, quello che tanto faticosamente era riuscito ad impiantare, retto con amore da alcuni bastoncini di legno intagliati dalle mani di questo vecchietto eccezionale.

Il bosco davanti casa c’è ancora, la Yoghi se n’è andata portandomi la dolce Bubu a risanarmi il cuore lacerato dalla sua perdita, il signor Fiore non l’ho più incontrato perchè non ho il coraggio di passeggiare in un parcheggio di cemento e ricordare lo scempio che c’è stato, ma le ricette che utilizzano i prodotti della terra, quelli più semplici ed economici, riuscendo a trasformarli in qualcosa di speciale, come sempre sa fare Libera, mi affascinano e mi fanno rammaricare di non poter avere un orticello tutto mio.

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Qualche giorno fa, gironzolando tra le scaffalature del supermercato sotto casa, nel banco frigo li ho visti… nemmeno il mio organizzatissimo fruttivendolo di fiducia li ha mai…. i topinambur!!!

Memore del fatto che la mia amica Libera nel suo blog avesse proposto svariate proposte con questo semisconosciuto ingrediente, li ho acquistati senza indugio e ho provato immediatamente questa ricetta, che ripropongo con pochissime varianti e che ho portato a termine in pochi minuti.

Ho pelato ed affettato 500 gr. di topinambur e una cipolla rossa, che sono stati poi adagiati in una terrina in coccio ben oleata e successivamente posti nel forno a microoonde per 4 minuti e alla massima potenza; nel frattempo ho sbattuto 3 uova con poco sale, due generose cucchiate di parmigiano, due cucchiaiate tra basilico, origano e prezzemolo e circa 3 cucchiate di latte di riso; solo alla fine ho aggiunto un vasetto di pisellini sgocciolati e mescolato il tutto.

Nel frattempo ho estratto dal forno la terrina e ho versato anche l’impasto a base di uova, mescolando bene e rimettendo nel forno per altri 12 minuti, sempre alla massima potenza: Libera nella sua versione era riuscita a ridurre la cottura a 4 minuti, ma innanzitutto lei aveva usato del burro anzichè l’olio (che aumenta la conduzione di calore) e certamente aveva affettato i tuberi con più cura rispetto a me (in effetti i miei erano un po’ spessi).

Solo alla fine ho inserito il grill per 2 minuti in maniera tale da migliorare l’estetica di questo sformatino delizioso: il topinambur è un tubero strano, di colore violaceo e bitorzoluto, che cresce spontaneo vicino ai fossati donando dei bei fiori gialli che mai farebbero pensare alla loro natura infestante e assolutamente predominante sulle altre specie vegetali… eppure, una volta cotto, sprigiona un sapore intenso di cuore di carciofo, se mangiato crudo e condito con sale e olio è delicatissimo e se ne può ricavare anche un’ottima farina priva di glutine. Insomma,un prodotto ottimo e a buon prezzo, sicuramente da rivalutare!

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Riepilogo degli ingredienti:

500 gr. di topinambur

1 cipolla rossa

3 uova

2 cucchiai di parmigiano

2 cucchiai tra basilico, origano e prezzemolo

3 cucchiai di latte di riso

sale q.b.

olio evo per ungere la teglia

Bubu, la mia compagna di passeggiate.

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