Una domenica di dicembre, il cielo è piombo liquido, il solo atto di uscire dalle coperte mi crea una sofferenza inaudita, per mezz’ora vago nel torpore del sonno e ci metto un bel po’ a capire dove mi trovi, incantata davanti ad una tazza di caffè e con l’atroce pensiero di dover scendere per la passeggiata delle mie coinquiline con la coda. La temperatura esterna è prossima allo zero termico, piove e soffia un vento gelido da far cadere le orecchie, ma tant’è che non ho alternative e affronto l’inevitabile.
Una domenica invernale senza impegni da affrontare, senza corse in ufficio e senza alcun appuntamento è un regalo, una giornata da sfruttare al meglio, da non sprecarne nemmeno un minuto. È una di quelle fortune che ti permettono di godere di qualche ora di lettura senza sensi di colpa, di avere finalmente qualche stanza in perfetto ordine e addirittura di provare un anomalo senso di vuoto, quasi come una boa solitaria in un mare di giornate caotiche e in perenne affanno.
Ho voglia di creare qualcosa, la consueta necessità che si fa largo nel mio essere, quella che compare sempre non appena mi fermo, prendo fiato e mi accomodo in compagnia di me stessa, in un costante dialogo con la mia interiorità, ho voglia di impastare qualcosa di profumato, di caldo, una coccola per la mia famiglia, qualcosa di avvolgente che la accolga al rientro a casa, che la riscaldi nel corpo e nel cuore.
E allora perché non impastare qualcosa di diverso, lontano dalla tradizione della mia città e che mi riporti a quel centro Italia delle mie radici, quello che tanto amo? Non li avevo mai fatti i cantucci, li adoro pucciati nel vin santo, ma si abbinano al cappuccio la mattina e al tè nel pomeriggio, profumano di mandorla tostata e sono confortevoli.
Bellissimi e perfetti direi che non sono riusciti, non sempre il concetto di perfezione mi appartiene nonostante quando lavori su qualcosa io sia di una cocciutaggine adamantina, ma posso fare di meglio. Buoni assolutamente sì! Promossi senza se e senza ma, croccanti nella tostatura della mandorla, friabili nell’impasto, assolutamente armonici ed appaganti.
Versare nella planetaria le uova con lo zucchero e il sale, lavorare bene, aggiungere gli aromi mescolando ancora. Successivamente aggiungere la farina e il lievito e, solo ad impasto omogeneo, aggiungere le mandorle, mescolando ancora un po’ affinché vengano incorporate al meglio. Stendere l’impasto in un paio di filoncini rotondeggianti e stenderli sulla leccarda del forno ricoperta dalla carta apposita, infornare in forno preriscaldato a 180 gradi per 12-15 minuti; estrarre la teglia e tagliare i filoncini ancora morbidi in pezzetti da circa 2 cm, se possibile utilizzando un tarocco al fine di non sbriciolarli. Infornare nuovamente finché saranno dorati, serviranno dai 5 ai 10 minuti, a seconda del forno.Cantucci
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