Sì, questo è il mio augurio! Perché sento chi si lamenta del Natale sottotono, chi di quello triste, chi non vuole nemmeno decorare casa…
Sicuramente è un anno pesante, chi perché preoccupato per la situazione sanitaria, chi per il posto di lavoro, chi perché arrabbiato per la situazione… io non sono preoccupata per nulla, per carattere non mi preoccupo mai, ma sono scocciata, tanto, per le restrizioni esagerate, perché hanno demolito un paese che già non se la passava proprio benissimo, ma soprattutto perché hanno cercato di toglierci l’entusiasmo.
Ecco, io non ci sto, l’entusiasmo non lo mollo, sorrido e me ne frego di tutto il terrorismo mediatico, non mi faccio deprimere e festeggio alla grande, quindi tra mille lucine e candele profumate oggi ho messo in tavola questa torta coloratissima.
La ricetta è sempre quella della mia drip cake del Natale scorso, ma l’ho decorata con biscotti e zuccherini colorati e la posto per dedicarvela tutta e per dirvi… SORRIDETE E VIVETE CON GIOIA ED OTTIMISMO!!!
Estate. La prima da quando ero una ragazzina che mi sto godendo a piene mani, ho più tempo organizzando e svolgendo quasi tutto il lavoro da casa, senza lo stress di timbrare il cartellino e producendo molto di più con enorme soddisfazione, senza continue interruzioni, senza il rumore continuo dato dalla gente maleducata che strilla nei corridoi, senza lo sbattere delle porte degli uffici…
Ho più tempo perchè provvedo alla spesa solo quando sono al perso, autoproducendo quasi tutto ed evitando i negozi come la peste: c’è ancora l’obbligo della mascherina, ma con i problemi di allergia che mi ritrovo mi è impossibile usarla, quindi volo a prendere poche cose con un foulard trasparente e me ne scappo a casa.
Ho più tempo in quanto ho dovuto privilegiare gli acquisti online, che già facevo ma che ora stanno coprendo il fabbisogno no food di casa mia al 100%, e anche se perdo le promozioni del negozio fisico pazienza, se non altro il mio tempo libero in più non ha prezzo…
Mi manca qualcosa? Forse i viaggi degli anni passati e, sotto questo sole e questo cielo terso che sovrastano il mio balcone, ritorno con la mente all’ultima volta in cui ho passeggiato tra i campi di lavanda della Provenza, sotto il tiepido sole di un tramonto spettacolare che tingeva di rosso il viola dei filari fioriti, due estati fa, l’ultima in cui siamo riusciti a portare il figliolo con noi, poco prima dl suo diciottesimo compleanno.
Rammento la mia felicità quando, coperta da un abitino azzurro e un cappello di paglia bianca, passeggiavo in mezzo ai fiori, meravigliosamente profumati, poco prima del raccolto; rammento la notte trascorsa davanti ad un laboratorio di distillazione di lavanda, la notte più profumata della mia vita 🙂
So che partirò anche quest’anno, ma mi rimane nel cuore quel viaggio meraviglioso, e lo voglio ricordare così…
q.b.latte interosino ad ottenere un composto fluido
1cucchiaiofiori di lavandaedibili più una manciata per la decorazione
Istruzioni
Mescolare bene gli ingredienti sino a far sciogliere lo zucchero e poi versare in gelatiera sino a che il tutto non sarà perfettamente freddo e mantecato.
In alternativa alla gelatiera mettete il tutto nel congelatore avendo cura di mescolare il composto ogni paio d'ore con una spatola.
Servire le palline di gelato con una manciata di fiori di lavanda.
Sono giornate vissute in maniera anomala, (quasi) chiusi in casa, per esigenze sanitarie com’è giusto che sia, per me quasi perchè avendo due cani da pascolare ed un papà quasi novantenne e molto fragile di stare chiusa in casa proprio non me lo posso permettere.
Sto però provando un’esperienza per me nuova ed estremamente piacevole: lo smart working, il lavoro svolto da casa, che per una persona come me, che corre sempre e che somatizza molto lo stress, è davvero un valore aggiunto! Mi rende più rilassata, più produttiva e sì… lo adoro! Grazie a ciò sono tranquilla, non rientro stanca ad orari improbabili nonostante abbia la fortuna di amare il mio lavoro e di poterlo svolgere in totale autonomia visto che tutti i miei responsabili mi hanno sempre lasciato carta bianca con la massima fiducia.
Questo è anche uno dei motivi per cui sono (nuovamente sparita): avendo più tempo a disposizione ho iniziato un decluttering casalingo senza pari, sono già a circa venti sacchi solo dalla cantina e ancora non ho terminato, diciamo che mi sono dovuta, per il momento, fermare poichè in questo periodo di isolamento forzato anche le associazioni di volontariato cui verrà devoluto il contenuto dei sacchi sono ferme. Insomma non è che non cucino, anzi… faccio ogni giorno il pane in casa ed essendo i negozi sprovvisti di lievito (è letteralmente introvabile), nel mentre ho scongelato la pasta madre e cerco di riprenderla, sto sperimentando la panificazione con la pasta di riporto, ottenendo dei risultati ottimi.
Tra tutti i manicaretti di sopravvivenza in un periodo in cui per accedere ad un supermercato la fila media è di un’ora e che mi costringe a cucinare con quello che c’è, oggi vi propongo la crostata più buona al mondo, quella di Ernst Knam, decorata secondo gusto personale perchè dovevo travestirla da torta per il compleanno di mio marito e perchè, in tutta onestà, non sono mai riuscita a realizzare delle strisce decenti da applicarvi sopra.
Il risultato è indescrivibile, una bontà unica anche per me che non amo il cioccolato, ma facilissima nella realizzazione (ok, a parte le striscioline 🙂 ), giusto per incoraggiare chi magari ancora ci pensa su… fatela, vedrete che risultato con pochissimo lavoro!
Preparare la frolla lavorando il burro freddo a pezzetti con lo zucchero, poi aggiungere l'uovo continuando a lavorare velocemente e solo alla fine unire la farina con il lievito setacciato e il cacao; amalgamare bene, ricoprire il panetto con della pellicola e lasciar riposare nel frigorifero per almeno un'ora.
Nel frattempo procedere con la preparazione della crema pasticcera portando a bollore il latte aromatizzato con la vaniglia, poi toglierlo dal fuoco e, a parte, montare i tuorli con lo zucchero, continuando a mescolare mentre si aggiunge la farina gradualmente per non formare grumi. Versare il composto nel latte, rimetterlo a fuoco lento e mescolare con la frusta sino a far addensare la crema.
A questo punto preparare la ganache portando la panna a bollore e aggiungendovi il cioccolato spezzettato, mescolando sino a scioglierlo completamente.
Non appena la ganache si sarà intiepidita aggiungerla alla crema pasticcera mescolando delicatamente.
Estrarre il panetto di frolla dal frigo e stenderlo con il mattarello tra due fogli di carta forno, ad uno spessore di circa 4 cm., tenendo da parte un pezzetto per la decorazione.
Foderare uno stampo da crostata con carta forno (io ho utilizzato uno stampo di ceramica quindi mi sono limitata a spennellarlo con un po' d'olio visto che poi lo avrei portato direttamente in tavola) e stendervi il disco di pasta frolla, rifinendo bene i bordi.
Versare la crema livellando bene e procedere con la decorazione (le famose strisce 🙂 ): io con uno stampino da biscotti ho realizzato le stelline, così che la crostata sembrava un enorme pan di stelle 🙂
Infornare in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 40 minuti.
PS: le foto sono state letteralmente rubate al volo, senza poter immortalare alcuna fetta tagliata, ma il festeggiato era dietro a me che scattavo già con il coltello in mano 🙂 🙂 🙂
Nel corso di questo mese vi ho riempiti di piccole idee per dei regali fai da te, doni senza impegno ma, per chi li sa apprezzare, mille volte meglio dei prodotti industriali, pieni di conservanti e di qualità più scarsa.
Oggi vi propongo l’ultima puntata di questo percorso che mi ha tenuta lontana dai cattivi pensieri e mi ha riappacificata nuovamente con il Natale, periodo in cui da bambina sono vissuta in mezzo al dolci, a quelli tradizionali che la mia mamma ogni anno impastava con passione e amore, sempre gli stessi, quelli della nostra tradizione, ma che le riuscivano talmente bene che a tutt’oggi per me sono inarrivabili.
Ecco, quello era il mio Natale bello, a sbirciare mamma in cucina tra chili di frutta secca, quintali di cioccolato, ciotole di uva passa e tanto profumo di rhum! Oggi il Natale che amavo tanto non c’è più, ma ho voluto mantenere la tradizione di creare qualcosa di buono, qualcosa che donasse piacere e felicità a chi l’avrebbe mangiato, ho voluto aderire alla richiesta di una torta al cioccolato ma a modo mio, con qualcosa che non fosse la solita torta, bensì qualcosa di bello in cui metterci la passione che mi avrebbe riportata al ricordo nei Natali perfetti, la stessa passione che mi è stata insegnata allora.
Sembra difficile, ma non lo è affatto! Provateci, vedrete la soddisfazione 🙂
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Drip cake al cioccolato
Tempo di preparazione
30mins
Tempo di cottura
30mins
Porzioni
10persone
Ingredienti
Per le due basi (gli ingredienti sono riferiti ad ambedue le basi)
Utilizzare uno stampo da 18 cm. in modo da ottenere una torta stretta ed alta, se ne avete due meglio perché vi facilitate il lavoro.
Dividete tutti gli ingredienti sopra elencati a metà e utilizzate ogni metà per ciascuno stampo.
Detto questo sbattete a lungo le uova con lo zucchero per far sì che incorporino aria, poi aggiungete il latte e l'olio, infine setacciate la farina con il lievito e il cacao in polvere, mescolando lentamente con una spatola per non far smontare il composto.
Versate il tutto nello stampo precedentemente oleato ed infarinato ed infornate a 180° per circa 30 minuti, facendo poi la consueta prova stecchino.
Una volta raffreddato sformate la prima base e procedete alla stessa maniera con la seconda.
Per ognuna delle due basi tagliare la calotta formatasi in cottura con la lievitazione e poi tagliare a metà in maniera tale da ottenere due dischi uguali.
Per la crema al mascarpone
Montare la panna a neve ferma e metterla da parte.
Con le fruste sbattere il mascarpone e il Philadelphia con lo zucchero a velo sino ad ottenere un composto ben amalgamato; poi unire delicatamente la panna con una spatola .
Assemblare la torta
Iniziare con il fissare il primo disco al piatto con un cucchiaio di crema, poi spalmare dell'altra crema su ogni disco (se ve la cavate con la sac-a-poche usatela, io sono andata di cucchiaiate) ed unirli ad uno a uno sino ad impilarli tutti.
Ricoprire l'ultimo disco di impasto con la crema ben fredda e poi fare lo stesso con le pareti, aiutandosi con una spatola ed una base girevole. Ricoprire la parte bassa della circonferenza con le gocce di cioccolato.
Mettere in frigorifero e procedere con la ganache al cioccolato.
Per la ganache al cioccolato
Sciogliere il cioccolato fondente, spezzettato, nella panna, a fuoco basso e mescolando con una frusta.
Lasciar raffreddare e versare sulla torta ben fredda, lasciando colare un po' alla volta in modo che la ganache solidifichi creando l'effetto gocciolato tipico della drip cake.
Per la decorazione
Usate cioccolatini, cioccolate e ovetto come elencati nelle istruzioni, a vostri piacimento e per creare un effetto scenografico: io ho dimenticato l'ovetto Kinder perché la superficie era già bella carica, ma volendolo utilizzare mettetelo spezzato a metà, in maniera tale che l'interno bianco regali un tocco di colore alla decorazione.
Domenica mattina, il momento del piacere: rimanere sotto il piumone un po’ di più, alzarsi senza la sveglia che ti perfora i timpani, stiracchiarsi come un gatto e concedersi una lunga colazione, con calma, senza lo sguardo fisso sull’orologio pensando al cartellino da timbrare, al tempo impiegato ai semafori, all’autovelox fisso del viale che mi fa perdere minuti preziosi.
La colazione della domenica è diventata un momento fisso di pace con me stessa, seduta con una tazza di caffè fumante, due righe da leggere e qualcosa di buono da sgranocchiare: la settimana scorsa avevo infornato una torta di riciclo che proporrò nei prossimi post visto che me l’hanno divorata ancora calda e non sono riuscita a fotografarla, mentre oggi ho preparato questo dolcetto da credenza, semplice e utilizzando ciò che mi rimaneva in dispensa, compresa una confezione di panna in procinto di scadere, che ha sostituito egregiamente il burro.
E’ stato un regalo concedermi finalmente un momento di pace, sono massacrata da allergie da stress di ogni tipo e dormo malissimo, so di avere bisogno di coccolarmi, di respirare a fondo, di progettare, programmare, sognare momenti di svago e di piacere e iniziare da una mattinata pigra e oziosa mi è sembrata una scelta giusta…
Montare bene le uova con lo zucchero, sbattendo finchè non si ottiene un composto gonfio e spumoso, poi aggiungere la panna, la vaniglia, il sale e la farina un po' alla volta; per ultimo inserire il lievito amalgamando ancora un po'. Appoggiare sulla superficie un po' di mandorle a piacere (volendo si possono usare quelle a scaglie).
Ungere ed infarinare uno stampo a cerniera da 24 cm. e cuocere in forno preriscaldato a 180° (io ventilato) per 30 minuti.
E' perfetta per la colazione, eventualmente spolverizzata con dello zucchero a velo.
Cosa può fare una floodblogger in una giornata di assenza dal lavoro? Beh, i primi giorni solo coccolarsi al caldo vista la febbre che non molla, ma poi, arrivata all’ultimo giorno di malattia, quando oramai uno non ne può più, non resta che mettersi in cucina: non che mi senta molto in forma, ma tra un aerosol e l’altro una fluffosa non guasta mai!
Avevo adocchiato questa meraviglia sul libro di Monica, attirata da quello splendido colore rosa della copertura e dal contrasto cromatico con l’interno di un cioccolatosissimo color marrone: la sua presentazione chiaramente è spettacolare mentre la mia assolutamente non rende giustizia a questo splendore, però vi assicuro che appena ne assaggiate un boccone anche l’estetica della foto lascia il tempo che trova. E’ un’esplosione di cioccolato, leggerissima, che a contatto con la panna della copertura si bilancia alla perfezione: a dire la verità io non mi sono limitata a farcire la torta con la panna, ma ho fatto un frosting aggiungendovi il mascarpone, insomma una cosa golosissima perchè se c’è da farsi del male bisogna farlo bene 🙂
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria molto lentamente e, nel frattempo, montare i tuorli sino a farli diventare chiari e spumosi, poi aggiungere ai tuorli, nell'ordine, l'olio, il latte ed infine il cioccolato fuso, continuando a mescolare con le fruste a bassa velocità.
Aggiungere poi, setacciati, la farina, il lievito, il sale, il bicarbonato ed il cacao, continuando a mescolare sino ad ottenere un impasto omogeneo e privo di grumi.
Versare tutto nello stampo da chiffon cake, non imburrato nè infarinato, ed infornare a forno statico, a 160°, per 50 minuti. A fin cottura estrarre lo stampo dal forno e capovolgere sugli appositi piedini fino al completo distacco della torta; eventualmente aiutarsi con una spatola di plastica.
A questo punto montate a neve ferma gli albumi unendovi un pizzico di cremor tartaro, poi aggiungeteli all'impasto mescolando delicatamente con una spatola per non smontare il tutto.
A parte montate la panna (io ho messo anche il mascarpone), aggiungete lo zucchero e l'estratto di barbabietola. Se non avete nè la centrifuga nè l'estrattore sarà sufficiente frullare la barbabietola cotta e filtrarla.
Decorare la torta, ben raffreddata, con la copertura rosa.
Oggi è il tuo compleanno. Mi sono presa la giornata libera per festeggiarti come si deve e per fare tutto con calma: alle otto del mattino stavo già preparando l’impasto per la torta, alle otto e mezza mi rendevo conto che l’unico stampo da 24 cm. era scomparso da casa e che quello da 30 era troppo grande, pertanto rifacevo un’altra porzione di impasto che, fortunatamente, assaggiavo per rendermi conto di aver scordato lo zucchero. Finalmente infornavo e, in piena lievitazione, mi chiamava nostro figlio che si era sentito male a scuola, correvo a prenderlo lasciando la torta nel forno: incredibile ma vero… al ritorno era assolutamente perfetta, in tempo per essere estratta dal forno e correre da mamma vista un’assenza improvvisa della signora che la assiste, cogliendo l’occasione per portare con me quelle due povere cagnoline che oramai stavano aspettando l’uscita a zampine strette per non sporcare casa.
Mille lavori dopo, tra un bucato ed una pentola di ragù, ce l’ho fatta anche a sformare la ciambella e a preparare la glassa: mi ero presa la giornata libera anche per fare tutto con calma e invece anche oggi sembra vi siate messi tutti d’accordo per farmi impazzire… la torta è spettacolare, la glassa assolutamente divina, le foto hanno rischiato grosso poichè nel caos totale ho dimenticato di impostare gli scatti in raw e sono rimasti in jpeg… eppure anche questa volta ce l’ho fatta, sono riuscita a farti sentire il centro del mio mondo, amato e coccolato, oggi che compi 48 anni così come quando ti ho conosciuto, che di anni ne avevi 29.
Inserire nel mixer o nella planetaria, nell'ordine, i seguenti ingredienti:
farina setacciata con il lievito, cacao, zucchero, sale, uova, olio e panna fresca, poi montare tutto a velocità sostenuta per cinque minuti.
Ungerle ed infarinare lo stampo, versarvi il composto ed infornare a forno statico a 170° per 45-50 minuti circa, controllando poichè ogni forno si comporta diversamente.
Per la glassa
Mescolare con una frusta lo zucchero con il cacao amaro, unire il burro fuso e, gradualmente, l'acqua calda, continuando a mescolare fino d ottenere un composto liscio e privo di grumi.
Versare subito sulla torta.
Ho bisogno di tempo per me stessa, da molti mesi oramai, i ritmi sono sempre feroci eppure ho deciso di organizzare le poche ore libere che ho sfruttandole al meglio… ho bisogno di tempo per coccolarmi, per leggere un libro, per starmene sul divano con le cuffiette davanti al pc, ho bisogno di tempo per stare in cucina, dove le ore volano e la stanchezza non esiste, ho bisogno di tempo per stringere tra le mani i ricordi, per far sì che non si impolverino, ho bisogno di istanti di respiro per aprire una finestra e guardare il bosco che lentamente si sta risvegliando dal torpore invernale, ho bisogno di momenti di gentilezza verso me stessa per cancellare i segni della stanchezza che mi cerchiano gli occhi.
Ho bisogno di star bene perchè anche a cucinare la mancanza di concentrazione si fa sentire, com’è accaduto a me inizialmente con questa torta che, se fatta seguendo perfettamente la ricetta, esce morbida come una piuma, altrimenti… beh, lasciamo perdere i primi risultati perchè tra uno sbadiglio e l’altro di pasticci ne ho fatti in abbondanza (compresa un’ustione da paura).
Qui non ci sono altri grassi che la panna montata con tutto il suo sapore delicatissimo, si sporca una sola ciotola (sempre se si lavora con la testa e non come ho fatto io)… insomma merita, sia da sola come dolce da credenza sia eventualmente farcita per un’occasione golosa!
Montare la panna ben fredda con le fruste e, uno alla volta, inserire le uova, poi aggiungere il sale, lo zucchero, la vaniglia e la buccia di limone; aggiungere la farina setacciata con il lievito e mescolare delicatamente sino ad ottenere un impasto omogeneo.
Versare in una teglia imburrata ed infarinata e cuocere nel forno preriscaldato a 180°: il tempo previsto è di 45 minuti, ma io ho dovuto prolungare la cottura a causa dell'eccessivo spessore dello stampo. Fate comunque la prova stecchino.