Vieste, un incanto!
E’ la quinta volta che visito questa meravigliosa terra, ma sino ad oggi mi ero sempre diretta in Salento, quindi dopo aver scartato moltissime idee proposte da mio marito, il quale è sempre in difficoltà quando si sente chiedere di programmare una vacanza che contempli dei soggiorni al mare, abbiamo optato per il Gargano: la sua idea era di fare una capatina toccata e fuga per poi risalire lungo la costa adriatica con delle tappe intermedie, ma si sa che quando sento parlare di atmosfere mediterranee io raramente cedo, quindi gli ho letteralmente depennato le suddette tappe a favore di una permanenza più lunga in Puglia.
In realtà i giorni comunque erano pochi per poter visitare tutto ciò che avrei voluto vedere, specie considerando i due giorni di viaggio partendo in camper da Trieste: la volta scorsa facemmo una tirata unica, ma arrivammo morti di stanchezza e sinceramente iniziare già stressati così non avrebbe avuto senso, quindi abbiamo fatto il primo pernottamento a Loreto, con annessa visita al santuario e ripartenza, il mattino seguente, alla volta di Manfredonia.
I pescherecci a Manfredonia
Il centro di Manfredonia è carino, ordinato e pulito, mentre la spiaggia del campeggio non era proprio il massimo, anche se devo ammettere che siamo arrivati con il maltempo ed un vento fortissimo, non l’ideale per riposare sulla sabbia (che io già detesto di mio), mentre le tappe migliori sono state sicuramente Vieste, Peschici e le Isole Tremiti.
Panoramica dal castello di Vieste (adibito a zona militare interdetta)
Vieste ha un centro storico che è una meraviglia, ci siamo stati nel tardo pomeriggio per poter scattare un po’ di foto senza la ressa serale, ma quando le luci hanno iniziato ad accendersi è cominciata la magia, resa unica da una meravigliosa cena vista mare in occasione del quindicesimo compleanno di nostro figlio; penso sia il centro più bello tra quelli che abbiamo avuto modo di visitare, nonostante anche Peschici abbia avuto il suo perché! Il momento più bello è stato quando abbiamo raggiunto i trabucchi e la scogliera posta alla punta estrema del paese, proprio di fronte al faro: amo moltissimo le scogliere, il mare deserto con il vento che ti soffia sul viso, ho una passione per i fari e su quel lembo solitario di terra c’eravamo solo noi ed un pescatore… poesia pura!
Peschici è stata piacevole grazie al soggiorno presso l’area di sosta del signor Dattoli, un simpaticissimo vecchietto d’altri tempi che comandava a bacchetta tutti coloro i quali tentavano di parcheggiare e che dovevano sottostare ai suoi ordini imperiosi su come sistemare il camper… una sagoma! In compenso ci siamo ritrovati parcheggiati sotto un limone ed un ulivo… un profumo intensissimo e favoloso come gli agrumi che ci sono stati regalati! La costa aveva l’acqua più cristallina delle precedenti e la curiosità maggiore l’ho trovata grazie ad una porta posta a lato della spiaggia e dalla quale si accedeva ad un orto immenso, interamente coltivato nella sabbia, e ricco della verdura più bella che io abbia mai visto: ci hanno trattato benissimo e siamo tornati al camper stracarichi di ortaggi appena colti e profumatissimi.
Le Isole Tremiti sono un’esperienza da vivere assolutamente poiché rappresentano l’amore per il mare allo stato più puro e vivo, dall’imbarco sul traghetto al giro delle isole in barcone: l’idea era di partire da Rodi Garganico ma a seguito di un disaccordo tra la società dei traghetti ed il porto in merito al dragaggio del fondale mancava il trasporto per tutta la stagione, ragione per cui siamo partiti da Capojale, vicino a Torre Mileto, godendoci quarantacinque minuti di navigazione nel mare più cristallino che c’è sino all’Isola di San Nicola, dalla quale poi abbiamo fatto il giro delle isole in barcone, insinuandoci in grotte e calette meravigliose! Ho avuto quindi l’occasione di ammirare Capraia dal mare, bellissima oasi naturale protetta e sede del carcere, nonché tutte le isole minori, incontaminate e con un mare che virava dal turchese al verde cristallino.
Bellissima è stata l’esperienza di potersi tuffare dal barcone al largo di Capraia per ammirare la statua sommersa di Padre Pio: in quel punto il fondale è molto profondo ma l’acqua è talmente pura da permetterne la visione con una semplice maschera anche dalla superficie, nonostante i tredici metri di profondità.
Mi è dispiaciuto vedere San Nicola così trascurata e sporca perché sicuramente ha un fascino ed una potenzialità non di poco conto, nonostante sia rimasta stupita piacevolmente dell’immensa pulizia dei centri che ho avuto modo di visitare, nonché dalla gentilezza e dall’onestà che ho incontrato negli abitanti del luogo e questa è una frecciata diretta a tutti i nordici che detestano il sud: è vero che alcune zone sono caotiche e disorganizzate, alcune anche sporche, ma è anche vero che se avessi lasciato in spiaggia la sacca non mi sarebbe stato sottratto nulla, mentre nella mia città non ti saresti ritrovato nemmeno il telo!
E poi, la cosa per me più bella di tutte, è stata la frutta! Finalmente ho mangiato della frutta maturata sull’albero e non quelle schifezze che vendono quassù al nord e che vengono raccolte acerbe e lasciate giorni nei frigoriferi, a discapito completo della qualità: questa era frutta dal sapore e dal profumo unici ed inimitabili, un vero regalo della natura, un prodotto meraviglioso che non ti faceva nemmeno venire quell’insana voglia di dolci perché già il suo sapore zuccherino soddisfava il palato… penso sia la cosa che più rimpiangerò poiché un mare pulito e bellissimo ce l’ho comunque sotto casa, i taralli e le friselle si possono cuocere da sè senza difficoltà, ma la frutta qui fa schifo anche se cerchi di usarla per un gelato o per farci la macedonia, non c’è nulla da fare!
Ho mangiato bene, molto bene, anche se cucinavo da me in camper, ma sempre con i prodotti locali e che c’è di meglio di una frisella condita con dell’olio buono (e quello prodotto dal signor Dattoli ve lo raccomando con tutto il cuore poiché già il colore è uno spettacolo), dei pomodori maturati al sole del sud e una spruzzata di origano profumatissimo? Nessun piatto da gourmet potrà mai eguagliare i prodotti della nostra terra…
Questo viaggio mi ha portato un profondo senso di benessere psico-fisico, mi ha regalato molta serenità ed incredibilmente alla fine è stato apprezzata anche dal marito riottoso, ma soprattutto mi ha dato molti spunti in cucina e piano piano vi farò assaggiare idealmente i risultati.
Per ora lascio la parola alle foto e riprenderemo il discorso del viaggio di ritorno e delle tappe intermedie, con delle visite altrettanto interessanti, tra qualche giorno!
I faraglioni di Vieste in notturna