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Profumi mediterranei

Insalate/ Pesce

Il verde e il rosa

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Lo avevo promesso: basta leccornie, basta calorie, basta carboidrati… sono già due settimane che il fisico mi dà segni di intolleranza e di sete costante, di bisogno di frutta e di verdure crude, fresche, ricche d’acqua; sento già il profumo d’estate grazie allo scirocco che porta l’odore del mare fino al portone di casa mia, sento la voglia di immergermi nell’acqua turchese e di pranzare a mezzogiorno in terrazza, sotto l’ombrellone, con i piatti in ceramica gialla e blu, di bere il the verde aromatizzato ai fiori, freddo, gelato, con le goccioline che scivolano lungo il bicchiere…

Ho voglia della mia brandina al sole del terrazzo, dove mi attende un libro e mi trovo a crogiolarmi con Bubu tra le gambe, che si acciambella e si gode la fornace del mattino pensando di essere un gatto, ho voglia del profumo del basilico che mi stuzzica le nari mentre mi immergo nella lettura, ho voglia di svegliarmi al mattino con il primo sole che entra dal balcone e stirarmi come un micio, ho voglia della calma pigrizia estiva e di dormire al sole quando mi va… ho voglia di ghiaccioli all’arancia e di sale tra i capelli, ho voglia di uscire al mattino con la mia borsa gialla, ho voglia di sandaletti colorati, ho voglia di mini leggins e canotte, ho voglia di colori, tanti colori!

Per la cena di questa sera ho voluto il rosa del salmone, il rosso intenso delle arance tarocco e il verde del finocchio… e anche della terrina perchè il finocchio da solo non ce la faceva… e ho mescolato tutto in un’armonia che sembra banale ma non lo è, in un bilanciamento di sapori fresco ed intrigante, in un girotondo di colori che chiudi gli occhi ed è già estate!

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Ingredienti:

250 g. di salmone crudo scongelato

mezza testa di finocchio

due arance tarocco più una da spremere

olio

sale

facoltativo: olive nere (che io ho omesso perchè mio figlio le detesta)

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Ho semplicemente tagliato il tutto a pezzettini pelando le arance a vivo e utilizzando il succo della terza arancia per condire l’insalata insieme all’olio evo e ad un pizzico di sale; prepararla con un po’ di anticipo affinchè vi sia il tempo per amalgamare al meglio i sapori.

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Bimby/ Pizze e pane/ Ricette vegetariane

Una torta salata per lenire la stanchezza…

2013-11-27 19.43.07

Trascorrono i giorni, le settimane e io sono sempre più intasata, indaffarata, di corsa… gli impegni si fanno sempre più pressanti tra appuntamenti dal dentista, il figliolo da marcare sempre più stretto affinchè studi e non dimentichi la testa a casa quando va a scuola, il computer che dà sempre più problemi… non che non cucini, ci mancherebbe, ma non riesco a scattare le foto, a scrivere un post, a cucinare qualcosa di carino da condividere con voi perchè quando arrivo a sera e ho sfornato delle cose che mi hanno soddisfatta manca il tempo per la foto, manca oramai la luce e…zac…passano le cavallette e la pietanza non c’è più!

Ieri sera me li sono imposti un paio di scatti, ben lontani dalla perfezione, ma la torta salata era davvero deliziosa, economica, semplice, veloce e gradita da tutti, anche dal piccolo biondo fastidioso che vivrebbe solo di salamini piccanti e di speck affumicato: ci sono le sere in cui rincasi disperato, cerchi di recuperare le forze con una doccia bollente e poi apri il frigorifero… nel mio c’erano solo le coste, frutto di un’offerta da cinquanta centesimo al chilo, poche uova regalatemi da un’amica che vive in campagna, qualche pacco di farina e un po’ di latte, il tempo stringeva da paura e ho provato a realizzare un pasto pressochè completo a base del mio alleato “salvacena” di sempre: il Bimby (santo subito)!

Premesso che non ci vuole assolutamente nulla a replicare la pietanza senza il famigerato attrezzo, che io ho usato solo a causa dei tempi ristretti a mia disposizione, quindi ecco qua le spiegazioni adatte ad ogni cucina:

Ingredienti per la pasta brisè all’olio:

250 g. di farina

60 g. di olio evo

un cucchiaino di lievito madre in polvere

100 g. di acqua

un pizzico di sale

Ingredienti per la farcitura:

600 g. di bietole bollite (pesate dopo la cottura)

50 . di pecorino romano

mezza cipolla

3 uova

50 . di latte

sale q.b.

Preparazione Bimby:

  • inserire il pecorino nel boccale e tritare 20 sec. a vel.8, poi mettere da parte;
  • mettere nel boccale la farina, il liveito, l’acqua e l’olio e far andare 20 sec. a vel.5;
  • stendere la pasta nella terrina,
  • mettere la cipolla nel boccale e tritare 5 sec. a vel.6, aggiungere l’olio e cucere 3 min. a 100° in senso antiorario a vel.1;
  • inserire anche le coste (precedentemente cotte 15 min. al Varoma) e far andare 5 min. a 100°, antiorario e a velocità soft;
  • versare nella teglia sopra la pasta brisè;
  • inserire ne boccale le uova, il pecorino, il latte e il sale e far andare 10 sec. a vel.3;
  • versare il tutto nella teglia e infornare a 180° per 30 minuti a forno ventilato.

La preparazione classica prevede la preparazione della brisè a mano o con l’aiuto di un robot da cucina e un po’ di cottura della verdura, quindi i passaggi sono abbastanza superflui: qui riporto la versione ultrarapida perchè non penso di essere l’unica a trovarmi nel panico alle 8 di sera dopo una giornata di lavoro massacrante e non aver nemmeno la forza d cucinare… insomma, si tratta di ingredienti quasi sempre presenti nelle nostre dispense, non è un piatto di alta cucina, ma con poco ho ottenuto una cena che ha soddisfatto tutti e anche esteticamente gradevole!

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Conserve

Feta sott’olio e profumi mediterranei

2013-07-25 18.40.22

Oramai da un po’ di tempo mi ritrovo ad ammirare dei foodblog con delle foto strepitose, ineguagliabili, spesso con delle ambientazioni country o shabby-chic che mi fanno impazzire e che, soprattutto, mi hanno riportata ai miei sogni di sempre, sogni che da tempo languivano nell’oblio…

Ho sempre desiderato vivere in campagna, in una vecchia casa in legno e pietra, in una di quelle case che i miei genitori definiscono ruderi, ma che a me affascinano tanto, con i muri spessi, con le travi a vista, con il camino e il tappeto rustico davanti, con il divano e la coperta di lana ecru, dove potermi coccolare nelle sere d’inverno, con un bel libro e una tazza di the bollente tra le mani.

Una casa immersa nei fiori a primavera e nel canto delle cicale nelle serate estive, circondata dall’orto dove poter coltivare insalata e pomodori che sanno di sole e non di vaschette di polistirolo, dove seminare i fiori nei secchi di latta, dove godere del profumo del basilico e della lavanda, dove far giocare dei bambini.

Mi vedo rilassata, in cucina, mentre preparo le conserve per l’inverno con le verdure raccolte nell’orto, mi vedo la sera, rannicchiata sul divano a chiacchierare con il mio amore mentre i bimbi giocano sul tappeto davanti al camino, mi vedo l’indomani, in sella alla bicicletta, mentre percorro le stradine inondate di sole.

Questa sono io, lontana anni luce dalla vita che realmente faccio e un po’ più vicina a ciò che cerco di essere, io che non ho una cascina, ma un appartamento di 70 mq., ho il mio amore e un bimbo solo perchè se lavori e non hai nessuno che ti aiuti sei costretta a limitarti, ho solo due balconi, ma l’orto e le erbe aromatiche non mancano mai!

Ho voluto anche fare la conserva, semplice semplice come insegnatomi da La Greg , una preparazione che mi ha permesso di conservare sott’olio l’ultimo frammento di vacanza rimastomi, un pezzettino di Grecia che ancora sbirciava dal frigorifero!

Lei ha religiosamente specificato le dosi da usare, io invece sono anarchica e sono andata completamente ad istinto, limitandomi a riporre in un vasetto di vetro, preventivamente sterilizzato, dei dadini di feta alternati a basilico, rosmarino e grani di pepe rosa e cospargendo il tutto, alla fine, con del buon olio greco; ora la conserva riposerà nel frigorifero per una decina di giorni prima di essere gustata come contorno o per uno sfizioso antipasto!

Ingredienti:

feta

rosmarino

basilico

pepe rosa in grani

olio evo 

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Autoproduzione/ Conserve/ Dolci e desserts

Lemon curd, una golosità estiva!

2013-07-13 12.48.46

Quest’estate è strana, instabile, si passa dal sole cocente alla pioggia, alla bora… ti prepari per il mare e in pochi minuti ti ritrovi costretto a cambiare i tuoi programmi, così com’è stato oggi, giornata in cui si è andati dal sole alle nubi, per poi cambiare mille volte di seguito… e ce ne siamo andati in centro!

Non ero convinta, pensavo di ritrovarmi in un centro città spopolato a favore della costa, a causa del caldo e della crisi economica che, comunque, si sente pesantemente… e invece ho trovato le strade affollatissime, piene di artisti di strada, di voglia di vivere la bella stagione, voglia di panini all’aperto e di aperitivi, complice anche l’affollamento degli “apprendisti marinai” della nave scuola statunitense appena approdata nel nostro porto.

Questa è la vita che mi sono goduta, mi è dispiaciuto quando siamo rincasati, amo questa vita lenta dell’estate, il poter spilluccare qualcosa in giro, tutti insieme in armonia, con marito, figliolo e cagnetta, sono momenti deliziosi che adoro, mi sembrano un regalo dopo l’affanno dell’inverno, è un po’ come essere in vacanza in compagnia della mia città e del mio mare!

Al ritorno mi sono goduta ancora un momento rilassante in cucina, a preparare questa crema deliziosa, che d’estate è gradevolissima sia nei dolci che sul pane, ma io me la mangio a cucchiaiate quando ho voglia di coccolarmi un po’!

Il lemon curd l’ho scoperto qualche anno fa e l’avevo già postato sul blog che poi mi è stato cancellato, quindi lo volevo proprio rifare!

In un pentolino ho versato l’uovo intero e i tuorli e mescolati con una frusta, a fuoco medio, insieme con lo zucchero e il succo di limone; solo a cottura quasi ultimata  ho aggiunto il burro, mescolato ancora un po’ e… finito!!! La cosa più semplice del mondo con pochi minuti di cottura e senza soffrire sui fornelli….

Ora me la sto mangiando a cucchiaiate appena estratta dal frigorifero…. deliziosa!

Ingredienti:

1 uovo intero + 4 tuorli

100 g.  di zucchero

40 ml. di limone

15 g. di burro di ottima qualità (io uso quello bavarese) 

Piazza Unità d'Italia al tramonto, mentre il sole si tuffava nel mare

Piazza Unità d’Italia al tramonto, mentre il sole si tuffava nel mare

Tramonto sulle rive di fronte a piazza Unità

Tramonto sulle rive di fronte a piazza Unità

La nave scuola che ci ha fatto visita

La nave scuola che ci ha fatto visita

Quanto amo questo mare... qui è dove facciamo il bagno!

Quanto amo questo mare… qui è dove facciamo il bagno!

Il Canale di Ponterosso, braccio di mare che lambisce il centro città, in notturna

Il Canale di Ponterosso, braccio di mare che lambisce il centro città, in notturna

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Arte, storia ed architettura/ Un po' del mio mondo

Sono ritornata… con il turchese nel cuore!

Sospesi tra mare e cielo

Sospesi tra mare e cielo

E’ trascorsa già una settimana dal mio rientro, ma mi sono trovata catapultata subito nel lavoro, tantissimo lavoro, e ciò non mi ha dato la possibilità di metabolizzare il rientro, cosa di cui ho sempre assoluto bisogno prima di poter scrivere… devo riflettere, sentire il pensiero dentro di me… e poi le parole iniziano a fluire come acqua in piena…

La malinconia del ritorno...

La malinconia del ritorno…

Nella notte tra venerdì e sabato scorso sono sbarcata a Trieste, la mia città, stanca dopo un tragitto via mare troppo lungo, essendo partiti da Patrasso e avendo trascorso la maggior parte del tempo in cabina a causa del forte maltempo che ci ha accompagnati  per buona parte del viaggio… una sofferenza dopo tre settimane sospese tra cielo e mare, tre settimane vissute all’insegna di tutte le sfumature di colore, dal blu intenso al turchese più profondo, tre settimane caldissime, ventose, secche… il clima che più amo al mondo!

Solo fiori e mare!

Solo fiori e mare!

Sono partita per la Grecia con la fermissima intenzione di visitare alcune isole, tra cui Santorini, che era il mio sogno di sempre: purtroppo abbiamo dovuto rinunciare poichè i traghetti, a causa della pesante crisi che ha colpito il paese, sono stati interamente privatizzati, con conseguenti prezzi proebitivi… ci sono stati chiesti 440 euro per Santorini!!! I traghetti partivano vuoti, ovviamente… un altro aspetto che mi ha creato dei problemi è stato il fare la spesa, la comunissima spesa alimentare… prezzi da paura! Sia nelle botteghe di paese che negli ipermercati… ci siamo salvati grazie ai Carrefour, ma mi sono chiesta come questo dignitosissimo popolo riesca a mangiare a questi prezzi e con gli stipendi tagliati sensibilmente. La situazione, sino a poco tempo fa florida, che permetteva al turista di cenare allegramente in una trattoria sul mare, ora è completamente rovesciata: i prezzi sono molto elevati, anche se la qualità che ho trovato nel cibo è stata ottima, però non ho potuto cenare che due sole volte e già mi è pesato sul bilancio. In compenso ho trascorso delle bellissime serate sulle coste del Peloponneso a sorseggiare bicchieri di Ouzo ghiacciato e ascoltando lo sciabordio del mare, nella pace più assoluta e lontana anni luce dal caos della città.

Dopo una lunga nuotata...

Dopo una lunga nuotata…

Un momento di fresco... mi sono innamorata i queste bottiglie!

… un momento di fresco… mi sono innamorata i queste bottiglie!

Il turchese è ovunque...

Il turchese è ovunque…

... nel mare...

… nel mare…

... nel cielo cocente di mezzogiorno...

… nel cielo cocente di mezzogiorno…

... oltre il faro... adoro i fari!

… oltre il faro… adoro i fari!

E la prossima volta... isole aspettatemi!

E la prossima volta… isole aspettatemi!

Il terzo problema che ho riscontrato è stata la “recentissima” tolleranza zero nei confronti dei camper, in riferimento ai quali spesso non viene ammessa nemmeno la sosta, al pari di qualsiasi altro veicolo… le amministrazioni comunali hanno stabilito che la sosta equivale al campeggio e ciò ci ha portato a spendere una somma considerevole per i campeggi, soldi che ovviamente abbiamo dovuto levare dal fondo destinato ad altri obiettivi!

Posso dire però di aver trovato un popolo meraviglioso, gentile, onesto e generoso, un popolo che dona quel poco che ha, gente semplice, povera, gente di mare che ha scavato con le mani per toglierci da una sabbiola nella quale ci eravamo impantanati e che ha avuto molte difficoltà nell’accettare almeno un paio di birre in segno di gratitudine.

Non avendo potuto visitare le isole mi sono mancate le spiagge belle, quelle che abbiamo incontrato non erano proprio granchè, però la bellezza estrema del mare che le bagnava ci ha ripagati, nonostante tutto… come giustamente ha osservato mio marito un mare così ce l’abbiamo attaccato a casa, in Croazia, ma l’aspetto selvaggio delle calette scoperte per me è stato impagabile, è una natura diversa, più vera e più viva!

Il percorso seguito nelle tre settimane di “vagabondaggio” ci hanno portato a dei siti archeologici meravigliosi: l’emozione delle tombe di Agamennone e di Clitennestra, il brivido della Porta dei Leoni, la meraviglia dello stadio di Olimpia, l’incredibile bellezza di Mystras, antica città bizantina, patrimonio dell’Unesco, sulla cui collina ci siamo faticosamente arrampicati sotto il sole cocente delle ore di punta (tutti i siti archeologici chiudono alle 15.00, anzichè alle 20,00, a causa della crisi nazionale che ha portato al taglio degli stipendi dei dipendenti pubblici), essendo però ricompensati dalla deliziosa accoglienza delle suore ricamatrici che ancora vivono all’interno del monastero situato sulla sommità del colle e che ci hanno accolto con delle profumatissime caramelle al garofano di loro produzione.

Ci sarebbe tanto, tantissimo da scrivere, ma preferisco lasciare che queste poche immagini parlino per me e del mio desiderio di ritornare in questo mondo bianco e turchese dove la bellezza non riesce ad offuscare le concrete ed evidenti difficoltà di un popolo lontano anni luce da una modernità forse auspicata, ma che vive dignitosamente e serenamente a contatto con la purezza di una natura ancora incontaminata.

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Insalate/ Pesce

Filetto di rombo con gamberetti e verdura

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La primavera finalmente inizia a farsi sentire e, come al solito, non sono riuscita a perdere nemmeno mezzo etto, nonostante i miei convintissimi sproloqui invernali sulla dieta e sul fitness (fragorosa risata…prego…), quindi sono alla pazza ricerca di ricette decenti e che mi facciano sentire un po’ meglio, almeno psicologicamente!

Questa volta la mia vittima è il rombo, prodotto ittico non tra i miei preferiti, ma,  causa i miei orari di lavoro, non riesco proprio ad andare in pescheria, quindi ho puntato ai prodotti da surgelatore più facilmente reperibili: vista la scelta per me non felicissima ho cercato di vestire al meglio questo povero rombo….

Per prima cosa ho tagliato a pezzettini dei pomodori ciliegini, ,ma se usate dei pomodori ramati incideteli e  scottatateli un paio di minuti per poterli pelare senza difficoltà, poi ho pulito gli asparagi e spuntato i fagiolini, prima di cuocerli: io ho fatto tutte le cotture al vapore, in modo da controllare senza difficoltà i tempi necessari perchè i vegetali vanno cucinati, ma devono restare croccanti al punto giusto.

Nel frattempo, in una ciotola, ho mescolato due cucchiai di aceto con un pizzico di sale e di pepe, ho aggiunto dell’olio evo e ho emulsionato con una forchetta, successivamente ho aggiunto due cucchiai di capperi, un po’ di prezzemolo tritato e del basilico (lo avevo conservato sott’olio dall’estate scorsa), ma si possono variare gli aromi… ad esempio il coriandolo va benissimo se si desidera un sapore un po’ più delicato e particolare, poi ho aggiunto qualche cappero e delle olive verdi tagliate a rondelle per dare un tocco di sapore in più al rombo.

Ora è il turno del “quasi odiato” pesce, che ho cotto al vapore (se volete previa aggiunta, nell’acqua della vaporiera, di limone e aromi a piacere, ma io questa volta non ho usato nulla perchè  mio avviso il condimento che andremo ad usare è già molto saporito), mentre  i gamberi, acquistati già puliti, sono stati cotti al vapore con dell’aceto aggiunto nell’acqua di cottura.

A questo punto, sempre tenendo tutto il resto al calduccio, ho tostato i pinoli in un padellino antiaderente finchè non sono diventati di un bel bruno dorato… sembra una procedura lunga, ma è già finito tutto! Ora basta distribuire il filetto sul piatto di portata insieme alle verdure mescolate ai pinoli e condite con l’emulsione preparata in precedenza: se avete il basilico fresco utilizzate qualche fogliolina per la decorazione… il mio basilico sott’olio non era proprio l’ideale per una decorazione!

Ah… nonostante gli improperi il pesce era buonissimo!!! 🙂

E ora, dopo gli insulti al pescetto, potete procedere con la lettura della mia “Ode al pescetto” e insultare me!

PS: confesso… ho sempre detestato le poesie (ma la rima costituisce conditio sine qua non per accedere al contest), che sono quasi peggio del pesce surgelato….

Per tentar l’estate in forma

con le calorie il conto torna

se le verdure nella ricetta metto

anche se il pesce non è perfetto

pietà di me abbiate

e non mi prendete a bastonate!

Riepilogo degli ingredienti:

3 filetti di rombo

300 g. di gamberi

300 g. di fagiolini

1 mazzetto di asparagi verdi

6 pomodori ciliegini

2 cucchiai di capperi

80 g. di olive verdi

30 g. di di pinoli

prezzemolo e basilico q.b. (calcolate circa un ciuffetto ciascuno)

olio evo q.b.

aceto bianco q.b.

sale e pepe q.b.

Con questa ricetta partecipo al contest “Meraviglia di primavera, colori e sapori di stagione”   indetto da Sallychef.

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Insalate/ Un po' del mio mondo

La vita inizia a fiorire….

La mia insalata ricciolina, appena un momento prima di finire nel piatto.

La mia insalata ricciolina, appena un momento prima di finire nel piatto.

Oggi finalmente qualcosa inizia a girare, dopo un periodo di forti tensioni a causa di tanti piccoli intoppi sovrapposti… è vero, è proprio primavera, è rinascita… sono ritornata dal lavoro e ho trovato mio figlio finalmente sorridente con due bei voti e il libretto sul quale apporre la firma di una mamma orgogliosa e paga dei tanti pomeriggi spesi con lui sui libri, con la speranza che finalmente lo scoglio del passaggio alla scuola media sia stato superato, con l’obiettivo di andare al di là degli ostacoli elevati da un personale docente talvolta privo di ogni minima comprensione.

Sono rincasata con la speranza di riprendere in mano questo angolino di web trascurato da troppo tempo, tiranneggiato da adempimenti più urgenti e pressanti, con la certezza di farcela a pubblicare la ricetta per la partecipazione ad un contest, almeno all’ultimo giorno… con la speranza di pubblicare un po’ dei vari premietti che le amiche bloggers ogni tanto mi donano, che mi fanno tanto piacere perchè mi piace giocare, ma riesco a colpevolizzarmi quando non ce la faccio a tenere il passo…

Sono rincasata, ho aperto il terrazzo e ho trovato tutto questo bene della natura, cresciuto in due giorni senza che nemmeno me ne rendessi conto: è vero che ho curato le semine con tutte gli accorgimenti bio di cui ero capace, riciclando foglie di the verde e fondi di caffè, ma mai avrei pensato che mentre mi dannavo su vertenze e ricorsi le mie piantine stessero lavorando per strapparmi un sorriso, quello della soddisfazione, lo stesso che mi ha regalato mio figlio oggi!

Prezzemolo

Prezzemolo

Spinaci, ravanelli e zucchine ancora in arrivo

Spinaci, ravanelli, lattuga ricciolina e zucchine ancora in arrivo

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Autoproduzione

Tanta voglia di primavera… iniziamo con la lavanda?

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Visto il freddo e il maltempo che iniziano a stancarmi, l’umidità che oramai sento nelle ossa da mesi, il continuo ripulire i terrazzi dal fango nella speranza che sia la volta buona… finisce che trascorro decine di minuti a guardare e riguardare foto bucoliche e invoglianti, foto che mi fanno bramare giardini fioriti, prati verdi e the all’aperto, indubbiamente dei ritagli di vita molto shabby, ma perchè non iniziare almeno con un po’ di profumo di lavanda? Così rasserenante, così delicata, di un viola che mi fa impazzire, assolutamente perfetto anche per chi, come me, detesta questo colore….

Non è una ricetta vera e propria perchè in questo periodo non riesco a dedicarmi alla cucina come vorrei (ma chi l’ha mai detto che questo debba essere un blog di sole ricette?), ma un’idea, frutto di svariati esperimenti con lo zucchero, che ho provato ad aromatizzare con i limoni, le arance, con un mix di cannella, pimento, rhum, zenzero e chiodi garofano, con il rosmarino… ma questo è quello che mi è riuscito meglio, quello più particolare, raffinato, perfetto per una tisana, per un pasticcino un po’ diverso dal solito…

Questi scatti mi hanno riportata all’estate in cui, al ritorno dalla Normandia, mi sono fatta un brevissimo passaggio in Provenza, me la sono goduta pochissimo e intendo ritornarci, ma ho serbato il ricordo nel profumo di questa saponetta arricchita da fiori essiccati di lavanda.

Vi lascio con questo profumo pieno di freschezza e con l’idea per quello che può essere un regalino simpatico da fare all’amica del cuore, quella che, come me, riesce a sciogliersi davanti ad una ceramica retrò finemente decorata, davanti ad un rusticissimo mazzo di lavanda o ad una delicata tazza di the dolce come questo zucchero…

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Per il procedimento è sufficiente disporre in un barattolo di vetro, alternativamente, dello  zucchero e dei fiorellini di lavanda, chiudere e attendere… il tempo vi ricompenserà.

Pizze e pane

La felicità di una focaccia in padella!

I fiori regalati dal maritino

I fiori regalati dal maritino

Oggi sono felice: è un dato di fatto inconfutabile!

Perchè ieri sono riuscita a spuntare la mia battaglia contro il mistero del RID fantasma e mi è stato restituito il maltolto (e già farcela contro un grosso istituto bancario non è cosa da poco…), perchè mio figlio si è deciso finalmente a studiare, sebbene con la motivazione che se si fa bocciare l’anno prossimo non sarà in seconda media e quindi perderà la settimana bianca, perchè la mia amica più cara, la mia laotong,si è presentata sotto casa mia all’improvviso con un tardivo regalo di compleanno, ma gradito da morire perchè per me è LEI il mio regalo, poterci parlare fitto fitto, farci le nostre consuete risate, vederla sbellicarsi dalle risate quando le ho detto che a Carnevale siamo partiti per Firenze con 5 euro in tasca (io) e 1 euro (mio marito)…eh sì, perchè il pezzo economicamente forte della famiglia sono io! Perchè lei quando sta con me non si prende molto sul serio e si sganascia appena mi vede (e ciò la dice lunga su di me…), anche se poi mi dice che se riesco a spuntarla anche contro una banca avrei dovuto fare l’avvocato e non lavorare per una pubblica amministrazione che mi massacra per pochi euro… e se mi dice questo significa che, al di là dell’ilarità che le provoca lo stare con me, evidentemente riesco anche ad infonderle un po’ di fiducia professionale!

Ma anche le amiche mi vogliono bene...

Ma anche le amiche mi vogliono bene…

Cassettina di giacinti in perfetto stile shabby...

Cassettina di giacinti in perfetto stile shabby…

... che adoro!!!

… che adoro!!!

La contemporaneità di questi tre fattori nel corso di un’unica giornata mi ha fatta sorridere, dopo giorni che litigo con tutti perchè appena ti giri cercano di fregarti, e da ieri tutto sta andando meglio, molti nodi si stanno sciogliendo da soli… che sia la volta buona? Non lo so, ma io intanto mi godo il momento e, colta da un impeto di coraggio, ho provato finalmente ad accontentare mio figlio che da tempo chiede a gran voce una pizza pur sapendo che non ho ancora provveduto alla riparazione del forno… ma quando un bimbo studia va premiato, no? E allora via con questa focaccia che mi ha risolto la cena con poco!

Invitante vero?

Invitante vero?

Già al primo taglio profumava tutta la cucina!

Già al primo taglio profumava tutta la cucina!

Ho preparato un impasto con 400 gr. di farina, una bustina di lievito di birra liofilizzato, un cucchiaino di sale, uno di zucchero, un po’ di olio evo e acqua q.b., ho lasciato un po’ a lievitare, in una scodella coperta da un canovaccio, in un angolino caldo della cucina e poi mi sono limitata a tirare due dischi di impasto: il primo l’ho adagiato sul fondo di una padella antiaderente un po’ oleata, poi ho steso un po’ di salsa, una bella manciata di origano e delle sottilette (ossia quanto c’era in casa), alla fine ho richiuso il tutto con il secondo disco di pasta, cuocendo circa 15-20 minuti per parte, coperto e a fuoco bassissimo.

Confesso il terrore altalenante tra la remota possibilità che l’impasto rimanesse crudo al centro e l’elevato rischio di bruciare il tutto… e invece… il miracolo!!! Non aggiungo altro… vedetevi le fotografie e tenete da conto la ricetta per la prossima estate, quando schiatterete dal caldo e non ne vorrete sapere di accendere il forno perchè si tratta di una soluzione ottima e da riproporre con le farciture più fantasiose!

Riepilogo degli ingredienti (serve?):

400 gr. di farina

sale, zucchero, olio evo e acqua q.b.

salsa di pomodoro (1 vasetto di polpa)

origano

sottilette a piacere

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