Diversi mesi fa iniziavo a postare alcuni suggerimenti mirati al risparmio, oltretutto ben accolti da molti amici di questo salottino virtuale che mi invitavano a stilarne degli altri, poi però, a causa di mille problemi, imprevisti ed intoppi vari, non ho proseguito su questa strada… a mio avviso commettendo un errore non di poco conto perché chi si affaccia sul web non sono solo persone benestanti che ricercano la ricettina sfiziosa o la fotografia ricercata che fa apparire anche l’insalata più banale come un dipinto di Rembrandt.
Cerco sempre di utilizzare ingredienti semplici, di facile reperibilità, di stagione e possibilmente a chilometri quasi zero, sia per etica personale sia perché, inutile girarci intorno, le mie finanze non sono particolarmente floride: lavoriamo ambedue in casa, ma quando dallo stipendio se ne va più della metà solo in tributi versati allo stato c’è poco da farci i salti di gioia!
Stavo entrando al discount, arrovellandomi la testolina sull’acquisto o meno di alcune confezioni di carne in scatola per le cagnette (antefatto: ero in partenza e il frigorifero del camper non ne voleva sapere di raffreddare quindi di acquistare carne fresca manco a parlarne, Bubu è allergica a qualsiasi tipo di cibo preconfezionato per cani… a voi le conclusioni…), conscia del fatto di avere in tasca solo dieci euro, detratto il mutuo, le bollette e le spese fisse: nell’assurdità della situazione e non volendo privare mio figlio del viaggio da lui tanto chiesto ed atteso con ansia e trepidazione, mi sono fermata un attimo a valutare e, nel contempo, ad osservare una persona anziana che, aiutata da un bastone, frugava nei cassonetti posti all’ingresso del discount in cerca di avanzi. Questa è la realtà, sono fortunata perché pur tiratissimo, un viaggio lo posso fare, ma c’è chi non mangia, chi ha fame, chi non ha un centesimo per curarsi e questo me lo ha fatto notare mio figlio pochi giorni fa dicendomi: “Mamma, ma lo sai che ultimamente vedo tanta gente giovane senza denti? Perché?”… forse perché nessuno te li rimpiazza i denti perduti se non hai il portafoglio a fisarmonica? Perché l’assistenza pubblica i denti te li toglie se stai male ma non te li ricostruisce? Sono tutti segni tangibili del malessere dilagante, piccole spie di grossi disagi che (e questo mi fa un piacere immenso) anche un ragazzino come lui è riuscito a cogliere perché ciò mi dimostra che ai giovanissimi non sempre tutto è dovuto, ma che hanno una sensibilità.
E dopo tutto questo sproloquio arrivo al dunque: accanto alla cucina che ho sempre portato avanti tornerò anche a postare quei piccoli stratagemmi che in capo al mese possono aiutare al risparmio, anche minimo, ma che può divenire considerevole se sommato ad un certo livello di attenzione. Voglio iniziare da alcuni prodotti di uso comune, non alimentare, cercando di citare le case produttrici solo se strettamente necessario perché non voglio privilegiare nessuno né tantomeno risultare di parte: nessuno mi paga per farlo (magari 🙂 ), ma se un prodotto di nicchia va valorizzato ritengo corretto farlo.
Sgrassatore per la cucina
Cosa serve:
una confezione riciclata da un precedente sgrassatore o dallo spray per i vetri
1 cucchiaio di soda Solvay (cioè carbonato di sodio, non soda caustica che è idrossido di sodio!)
2 bicchieri di aceto (possibilmente bianco)
22 cucchiai di detersivo per piatti (o Marsiglia liquido)
acqua (del rubinetto!) q.b. a riempire la restante parte vuota del flacone
20 gocce di olio essenziale di tea tree (facoltativo)
Iniziare versando i vari ingredienti nel flacone, molto lentamente poiché il contatto tra l’aceto e la soda produrrà una grande quantità di schiuma: sarebbe auspicabile effettuare l’operazione all’interno del lavello per evitare di impiastricciare il piano di lavoro. A “schiuma terminata” versare l’acqua necessaria ad ultimare la capacità del flacone, eventualmente aggiungere l’olio essenziale di tea tree in quanto è antibatterico, anche se io speso lo ometto perché comunque ha un costo.
Con questo prodotto si puliscono benissimo i fornelli, anche se appena usciti da una sessione di frittura all’ultimo spruzzo, si sgrassano perfettamente le pentole prima di metterle nella lavastoviglie ad evitare di ungere tutto il resto (che dopo una frittura non è un evento raro), si puliscono senza problemi tutti i piani di lavoro, io ci lavo pure i davanzali delle finestre perché non contiene nulla di aggressivo, il tutto senza intossicarsi vista la compatibilità ambientale degli ingredienti usati e senza spellarsi le mani con additivi chimici. Il costo? Pochi centesimi….