Ve lo dico subito: non era previsto… ma.
Era il mio sogno della vita, il Grande Nord.
Avevo un altro sogno, salire su un aereo e volare.
E mentre me ne stavo per conto mio a studiare una vacanza completamente diversa, mio marito mi ha trascinata di peso in agenzia viaggi e mi sono trovata il regalo più bello… lui, il sogno della mia vita, già studiato e confezionato.
Più di un mese di attesa e arriva “il” giorno, quello carico di emozione, di tensione, di aspettativa, anche di pioggia, tanta pioggia, cosa che accentua la mia ansia da neofita del volo. Sono state settimane faticose, condite dall’incubo di dover vuotare casa in quanto gli operai, attesi da tempo immemore, hanno sommato l’inizio della ristrutturazione alla data della nostra partenza.
È il 2 maggio, le cagnoline già sono in crisi a causa del caos in casa, vedono le valigie e si preoccupano ancora di più, la mia ansia sale ma alla fine saliamo sul pulmino del transfer che ci porterà all’aeroporto di Venezia. Lì inizia quella che per me è già una giostra fatta di check-in, di controlli, di gates e di altre parolacce che mi confondono sempre di più.
Un altro pullman e mi ritrovo sull’aereo, una trappoletta piccina che mi rende claustrofobica, inizia il panico, siamo in ritardo fortissimo e rischiamo di perdere, a Vienna, il volo per Keflavik… insomma non il migliore dei battesimi!
Mio marito ride e mi filma mentre il decollo mi vede impallidire, ansimare, tremare e irrigidire ma… ce l’ho fatta! In pochi secondi la laguna di Venezia si stende sotto di noi come il plastico di un trenino ed è subito magia! Sono stata rilassata? No. Emozionata? Moltissimo.
La corsa a Vienna per non perdere il secondo volo è stata epica e condita dal timore che non riuscissero a caricare i bagagli, ma almeno il velivolo che mi sono trovata davanti era molto più spazioso e decisamente più grosso. Il decollo è stato paurosamente emozionante, incollata ai sedili ed impennata come non mi aspettavo, ho sorvolato la Germania, la Danimarca, il Mare del Nord, ho visto il sole sorgere ai miei occhi alle 23 mentre ci avvicinavamo al Circolo Polare Artico, ho avuto paura perché il volo era lungo, i motori erano enormi e ruggivano, poi la discesa in mezzo alle nubi, sentire il vuoto nello stomaco, non vedere nulla al di fuori della propria impotenza e del senso di ingabbiamento. E di colpo le luci di Keflavik, un atterraggio “in tromba” (comprendo il ritardo ma devo aver imbroccato un pilota allegro e molto sicuro di sè)… ed eccomi in terra d’Islanda, il mio sogno, quello che mai avrei pensato di poter realizzare ma mio marito mi ha davvero regalato un sogno!
Tra le pratiche per il noleggio della nostra gippetta e la strada fino a Reykjavik abbiamo raggiunto il cuscino, stanchi ed affamati, alle due del mattino (le quattro ora italiana)…
Ho voluto condividere le mie emozioni di una giornata speciale, una di quelle che attendi da tutta una vita, anche se ho iniziato il post per raccontarvi del primo impatto con la natura selvaggia di questo luogo incantato, ma va bene così. Ci rileggiamo domani che vi racconto il resto?
MELANIA
7 febbraio 2018 at 19:23Quante cose però si riesce a fare solo se lo si vuole. Arrivano questi momenti Tati, ma con forza e costanza si riesce a superare ogni cosa. A volte, occorre solo tempo. Serve allontanarsi dal superfluo per afferrare l’essenziale.
Sono felice di leggere che tua mamma sta meglio. Felice tu ti stia concentrando sulle cose che più ami fare. Tienile strette a te. Non ti lasciare abbattere dalla stanchezza, Trova la forza che è in te. E avanti tutta! Ti stringo piano e con affetto.
MILE
7 febbraio 2018 at 19:39Tati… Alle volte conviene tacere e ascoltare… Ti abbraccio forte con un sorriso.
IPASTICCIDITERRY
7 febbraio 2018 at 20:42E sono qui a dare anche il mio abbraccio a Margot, felice vi siate trovate. Sono davvero contenta che la tua mamma stia recuperando e spero tanto possa presto finire anche il tuo tour de force. Sai quante volte sono passata di qui, cercando tue notizie? Ho notato anche il nuovo template, che mi piace … Un abbraccio e a presto tesoro bello.
LUNA
8 febbraio 2018 at 4:40Benvenuta bellissima Margot e bentornata tu carissima Tatiana. Mi mancava infatti, non leggerti più, ma certi periodi di stacco totale servono.
Sono davvero felice di sapere che la tua mamma ora stia bene e che tu abbia deciso di fare tutte queste cose bellissime per te stessa, a cominciare dai colori che hai scelto per colorare la tua vita!
Ti mando tanti baci ❤
STRAVAGARIA
8 febbraio 2018 at 6:30Ci sta… la vita è quello che accade quando chiudiamo i social 😉 ti auguro una primavera smagliante. Baci 😚
EMMETTÌ
9 febbraio 2018 at 9:58♥
@Emmetì: grazie tesoro! Un bacio 🙂