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Un po’ del mio mondo

Un po' del mio mondo

La bellezza delle piccole cose

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Prima di riaprire la cucina a nuove possibilità ritorno con le mie foto perché rappresentano i momenti di libertà che ho vissuto: vi ho lasciati in riva al mare e ritorno prendendovi per mano per accompagnarvi in mezzo al bosco a passeggiare nella neve.

Questi sono gli scatti del mio capodanno da eremita, trascorso in compagnia della mia famiglia e di tre amici tranquilli come noi, lontani anni luce da botti e festeggiamenti, nel silenzio ovattato della neve che scendeva lentamente ammantando tutto di un candore che al buio della notte scintillava.

E’ stato meraviglioso svegliarsi il mattino e poter passeggiare con passo felpato, lasciando le orme sul bianco immacolato, ammirando i boschi finalmente soffici come la panna, mentre le nostre amiche a quattro zampe si rincorrevano giocando come bambine.

Questa è la bellezza delle piccole cose, della semplicità di un festeggiamento fatto solo di anime belle, con pochi soldi ed un piatto di pasta che ci ha regalato un cenone da magia pura: noi, l’affetto che ci ha uniti e la natura incontaminata 🙂

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Fusine in Valromana (UD)

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Per Polly, da quando è stata adottata, ogni esperienza è un momento di gioia!

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La principessa Bubu disdegna le zampette bagnate….

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I ghiacciolini sul camper rendono l’idea?

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Un po' del mio mondo

Il mare d’inverno

Come spesso accade sono in partenza, una piccola vacanza improvvisata verso i boschi alpini, tanto per congelarmi i sentimenti e respirare un po’ di natura e di aria pulita: mi aspetta qualche passeggiata nei boschi del tarvisiano e qualche escursione intorno ai laghi ghiacciati.

Adoro stare in mezzo alla natura, anche al gelo, pur di poter respirare a pieni polmoni l’aria tersa e priva di smog, di poter trascorrere le notti sotto il cielo più stellato che c’è, ad anni luce dall’inquinamento luminoso della città… potrò brindare all’anno nuovo nell’intimità di un camper, con l’amore della mia famiglia e l’affetto dei pochi amici che, nonostante alcuni periodi tempestosi, alla fine si sono sempre dimostrati tali.

Sono una solitaria e una romantica, ne sono consapevole, sfuggo ai rapporti sociali e non mi presento alle cene tra colleghi, partecipo raramente alle feste e tendo ad isolarmi, ma io sto bene così… lontana dall’ipocrisia e dalla superficialità, sono diretta fino all’inverosimile, mai diplomatica e spesso scomoda, ma mi sento me stessa solo al contatto con la natura e la madre terra.

Il ventisei dicembre, dopo il consueto Natale palloso ed odiatissimo, mi sono riappropriata di mio marito per una passeggiata con le cagnette sul lungomare: vi offro questi scatti del mio bellissimo mare d’inverno e brindo con voi affinchè  l’anno che ci aspetta possa essere ricco di salute, di serenità e di lavoro per tutti coloro i quali se la stanno passando davvero male.

Ci riabbracciamo a gennaio!

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Antipasti e stuzzichini/ Arte, storia ed architettura/ Bevande/ Ifood/ Un po' del mio mondo

Un sabato al Caffè San Marco

Gli interni del Caffè San Marco

Gli interni del Caffè San Marco

Sabato 3 ottobre, un sabato qualunque, come al solito costellato dai consueti impegni: spesa, pulizie di casa, cani a passeggio… poi casualmente do un’occhiata all’app di Facebook sul telefonino e, grazie ad un post di Cristina, vengo a sapere che Jessica è in visita nella nostra città: la mia prima reazione è una sonora protesta perchè anch’io voglio conoscere la “napoletana che viene da Seattle” e, detto fatto, complice mio figlio che si è eclissato a casa di un amico, il marito al lavoro, i miei genitori che non hanno combinato altri danni, i cani che sono democratici rinunciando al giretto lungo e Jessica che è molto disponibile… ci incontriamo davanti allo storico Caffè San Marco, all’interno del quale è in procinto di svolgersi una visita guidata (premesso, scovata da Jessica… perchè gli “indigeni” come la sottoscritta queste cose col cavolo che le sanno 🙂 !).

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Il caffè e i libri…

E insomma…. ne è uscito un pomeriggio bello, divertente, rilassante, pieno i chiacchiere nemmeno ci conoscessimo da un decennio, perchè lei è così, semplice, solare, verace ed esplosiva! Una forza della natura, accompagnata da Matteo, simpatico quanto lei e che mi hanno fatta sbellicare dalle risate… un incontro che a pelle è andato alla grande e io ad istinto non ho mai sbagliato!

Ho avuto modo così di sapere che lo storico Caffè San Marco nacque nel 1914 quale sala da biliardo e che venne parzialmente convertito in caffè per intrattenere le mogli dei relativi frequentatori, pur essendone proibita la tazzina alle donne (che però bevevano la cioccolata e forse tanto male non andava….), per divenire poi negli anni com’è ora… o quasi visto che due anni fa è stata nuovamente convertita un’ala del caffè al fine di poter ospitare alcune presentazioni letterarie, con conseguente vendita di volumi stampati. Del resto i suoi tavolini sono sempre stati occupati dagli intellettuali della città, quali Umberto Saba, James Joyce, Italo Svevo e Giani Stuparich, abitudine ancora portata avanti da molti studenti che su quei tavolini scribacchiano riempiendo quaderni di appunti o ripetendo intere lezioni di esame.

Libri, libri e ancora libri!

Libri, libri e ancora libri!

Alla descrizione del contesto ambientale e storico si è accompagnata anche una dettagliata spiegazione in merito al caffè, alle miscele usate e scelte personalmente dallo storico locale sino alla tostatura che viene effettuata in perfetta autonomia presso l’unica torrefazione di Trieste che ancora funziona a legna: in questo modo si ottiene un caffè al 90% arabica e 10% robusta intriso dell’aroma del legno e delle sue resine, un caffè “da conversazione” come è stato definito e come abbiamo avuto modo di assaggiare, una bevanda che non disturba il sonno nemmeno se gustata a pomeriggio inoltrato.

Il caffè all'origine

Il caffè all’origine

Il caffè verde

Il caffè verde

Chicchi crudi e tostati a confronto

Chicchi crudi e tostati a confronto

Il prodotto finale

Il prodotto finale

Di notevole interesse è la macchina che viene usata per riempire la tazzina, in quanto l’acqua scende a caduta verticale e non viene portata in orizzontale come in tutte le macchine espresso che vengono usate abitualmente: mi astengo dai dettagli tecnici perchè non sarei in grado di dare delle spiegazioni dettagliate e corrette, ma già l’aspetto estetico è notevole!

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Il nostro pomeriggio insieme non si è esaurito con il tour del caffè, ma si è prolungato in tutto relax ad un tavolino del San Marco dove abbiamo assaggiato una prelibatezza, tipica delle nostre zone, che Jessica non conosceva: un calice di Hugo, cocktail a base di sciroppo di fiori di sambuco, Prosecco, acqua minerale frizzante, lime e foglie di menta… che l’ha conquistata! Insomma, un altro punto a favore di Trieste… tant’è che penso per lei i nostri simboli d’ora in poi saranno piazza dell’Unità, affacciata sul mare, e lo Hugo 🙂

Lo Hugo

Lo Hugo

Torna ancora a trovarci Jess, con la tua travolgente simpatia… questa volta è stato un incontro improvvisato in mezzora (con tanto di foto scattate al cellulare perchè nella fretta ho dimenticato anche la  reflex), ma per la prossima volta lo Hugo ce lo organizziamo con cura!

Jess, a sinistra, ed io... l'incontro è stato talmente frettoloso che le foto sono state scattate tutte con il cellulare!

Jess, a sinistra, ed io… l’incontro più repentino della storia delle Bloggalline!

Arte, storia ed architettura

Il vento del mare del nord

Sono trascorsi un po’ di giorni dal mio rientro dalle vacanze e solo ora ho scaricato le fotografie perché nel frattempo la reflex ha avuto un problema e dovrà passare dal tecnico per una visitina 🙁

Gli scatti sono stati tantissimi perché questa volta mio figlio si è impadronito della mia fidata macchinetta (che il guasto sia un caso?) e ha scattato a ripetizione come un giapponesino, riuscendo a riempire 2 GB di schedina in due settimane!

Del resto la vacanza l’ha scelta lui e io ho accettato, mio malgrado, ben sapendo che scarpinare nella polvere cittadina non è certamente né riposante né tantomeno rilassante: la prima tappa è stata Cesky Krumlov, delizioso borgo boemo sulle rive della Moldava, dove ho assistito ad una fervente attività natatoria sulle sue acque, godendomi la città sorseggiando una deliziosa birra ghiacciata su un pontile galleggiante.

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Cesky Krumlov

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Cesky Krumlov e la Moldava

Cesky Krumlov, un piccolo gioiello sulle rive della Moldava

Cesky Krumlov, un piccolo gioiello sulle rive della Moldava

Successivamente ci siamo spostati a Berlino (e tralascio Dresda perchè la ricordavo più bella e invece è sporca e trascurata), metropoli più gradevole da vivere più che da visitare, nonostante la ricchezza delle proposte, forse perché già l’avevo vista in maniera molto approfondita, forse perché tutto riporta ad eventi storici legati alla dominazione nazista, che personalmente non apprezzo molto, forse perché alla fine detesto le grandi città; comunque sia a Berlino ho visto di tutto, dal tipo che con 40° girava vestito da orso bruno al signore (?) che passeggiava tranquillamente a sedere scoperto con la musica a palla… e il bello è che lì si può, nessuno si scandalizza né obietta alcunché e ciò mi piace da morire! In compenso nessuno sgarra perché alla prima cavolata che fai ti ritrovi in guai seri e ciò dimostra che il rispetto della libertà altrui può convivere tranquillamente con quello per le regole: stupendo!

Finalmente al Pergamon! Queste ceramiche me le sarei portate a casa subito....

Finalmente al Pergamon! Queste ceramiche me le sarei portate a casa subito….

Lo Zwinger (Dresda)

Lo Zwinger (Dresda)

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I giardini interni dello Zwinger

Il trasferimento successivo è stato ad Amburgo, meravigliosa città sull’Elba, un porto che è una città nella città: facendo il giro del porto in barca, due ore in tutto, ci si rende conto della sua enormità e del relativo indotto realizzato su un fiume! E’ una cosa di proporzioni mostruose, un fermento silenzioso e continuo di merci a livelli epici, nonostante tutto ciò riesca a convivere con i canali sparsi lungo la città a lambire le fondamenta dei palazzi, con delle spiagge estese e organizzatissime, con un porticciolo da diporto che è una chicca: trovarsi alle 11 del mattino a sorseggiare una magnifica birra fredda (sì, in Germania si può, anzi… si deve!) sul ponte di prua di un battello è un’esperienza deliziosa ed una soddisfazione impagabile, mentre il sole scalda come non mai e l’Elba luccica ondeggiando sotto lo scafo di motoscafi e barche a vela.

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Il porto di Amburgo

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Ancora la meravigliosa Amburgo

La tappa seguente è stata una piacevole sorpresa, un piccolo borgo nell’estremo nord tedesco, dove sarei rimasta un giorno in più se non fosse stato che il tempo era davvero bizzarro e ciò ha scoraggiato i miei fastidiosi coinquilini: Laboe, una frazione di Kiel, nello Schleswig-Holstein, completamente estesa sul lungomare, con una fila lunghissima di cottage bianchi su un lato e la spiaggia sull’altro, ventosa e colorata dalle vele multicolori dei ragazzi che praticano il kitesurf con una maestria tale che mi sono seduta sulla sabbia a guardarli mentre le cagnette erano libere di scorrazzare inseguendo il frangersi delle onde, senza nessuno che avesse da obiettare grazie alla splendida mentalità nordica di grande rispetto verso chiunque e di grande educazione ed etica.

Bellissimo quel momento in cui, coperta da una felpa pesante e da un megafoulard, mi sono goduta il vento del nord, ridendo delle evoluzioni dei kitesurfers e immaginando mondi lontani nello scrutare il lembo di terra danese che avevo di fronte, stupendo vedere Bubu che, pur nemica dell’acqua, correva con le zampette a mollo per portare a riva i sassi bagnati e regalarli a Polly: mi sono sentita viva come non mai contemplando quel cielo che virava dal sole cocente al temporale in pochi secondi, respirando quel vento sferzante freddo e tanto pulito nonostante la sabbia circostante che talora si sollevava formando delle dune nel mezzo della poca vegetazione e dei licheni.

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Laboe (Kiel): Bubu a caccia di sassi da portare alla sorella

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Il meraviglioso mare del nord

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Le due sorelline finalmente libere dai rispettivi guinzagli!

Il ritorno è stato costellato dalla visita a Sachsenhausen, che già avevo avuto modo di conoscere molti anni fa, ma presso cui siamo ritornati su richiesta di mio figlio il quale, dopo aver studiato il nazismo a scuola, giustamente voleva toccare con mano ciò che rimane della disperazione dei lager, pur avendone visto già più di uno; è seguito Buchenwald (con una capatina nella vicina e deliziosa Weimar), che nemmeno io conoscevo, almeno per completare un po’ la mia cultura in merito, iniziata anni fa nella mia città, unico centro italiano ad avere un campo di prigionia (la Risiera di San Sabba) e culminata pochi anni fa con Auschwitz-Birkenau. Conoscere la storia per comprendere il presente. Sante parole.

E piano piano siamo rientrati a casa, con un giorno di anticipo perché il budget era finito, ma è stato meglio così perché due giorni dopo è iniziata la scuola, un ambiente nuovo per mio figlio, un passo importante per lui che nei tre anni di scuola media ha sofferto tanto in un ambiente di pessima qualità che sembrava una caserma. E rimane il sogno, per l’anno venturo, di vedere ancora il mare, quello che io amo tanto, quello dei borghi di pescatori e dalle case bianche e blu, quel Mediterraneo che fa parte di me e senza il quale vivo male.

Il castello di Torgau

Il castello di Torgau

Il castello e l'Elba sullo sfondo

Il castello e l’Elba sullo sfondo

 

 

Un po' del mio mondo

Un altro “Share the love”… perchè l’amore non è mai abbastanza!

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Questa volta l’award in questione mi è stato donato da Debbie

Le regole per partecipare sono queste:
– Nominare da un minimo di 5 blog a un massimo di 10 blog;
– Scrivere una poesia oppure un pensiero d’amore così da portare tutti insieme l’amore nel mondo;
– Inserire il logo del premio.

Innanzitutto inizio dalla condivisione del logo, che è la cosa più semplice da fare… poi passiamo alla parte più complicata!

La volta scorsa, in occasione di un premio simile, ho voluto condividere le bellissime parole di “Se” di Rudyard Kipling, dedicandole a mio figlio, mentre oggi, in armonia con le tematiche ricorrenti nella giornata dell’8 marzo, ho il piacere di far conoscere una poesia non comune, molto semplice, il cui autore è Guru Nanak, il primo profeta del Sikkismo (1469-1539) e che sono tratte dal libro sacro Guru Grant Sahib; è un modo tutto mio di festeggiare la festa della donna, perché come sempre detesto le ricorrenze “preconfezionate” ed infatti nella data di ieri mi sono astenuta dal postare alcunché. Però va detto che ogni giorno incontro delle donne che sono delle leonesse, che realizzano cose impensabili scaturenti da una creatività ed una manualità geniali, donne con delle capacità immense e che, nonostante ciò (o forse a causa di ciò), sempre di più destabilizzano una categoria di uomini deboli destando in loro gli istinti peggiori e più violenti che si possano immaginare. A queste donne di incommensurabile valore voglio dedicare queste semplicissime righe in cui si racchiude tutta la loro essenza.

“Da una donna è nato l’uomo

Dentro una donna, l’uomo è concepito

Con una donna l’ uomo si  fidanza  e si sposa

Una donna diventa l’ amica di un uomo

Attraverso una donna, arrivano le generazioni future

Quando la donna di un uomo muore, lui ne cerca un’altra

Ad una donna, l’uomo si lega

Da una donna, sono nati i re

Da donna, nasce un’altra donna

Senza una donna, non ci sarebbe nessun uomo

Come può una donna essere il male?”

Dedicato a tutte le donne (e agli uomini intelligenti) che hanno il piacere di proseguire questa catena di buoni sentimenti!

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Un po' del mio mondo

Un award per condividere l’amore

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Dopo un periodo in cui sono stata inondata da premi di vario tipo sono di nuovo qui a condividere con voi un’ulteriore nomination, questa volta donatami dal blog Il sabato mattina: si tratta di un award diverso dai soliti perché il tema è la condivisione dell’amore, quindi trattasi di un argomento a me caro e che voglio affrontare con la cura che merita.

Premetto che per me l’amore è la forza che muove il mondo e che non costa nulla donare, che l’amore è la base della tolleranza verso il resto dell’umanità, verso gli animali, verso i diversi; l’amore è la base di ogni nucleo familiare, di quello etero come di quello omo, per me non fa differenza, perché dove c’è amore c’è famiglia, di qualsiasi tipo essa sia; l’amore è prerogativa di qualsiasi razza umana, non ha colore né religione né tratti somatici.

A mio figlio ho sempre insegnato l’amore, non quello impartito dalla chiesa cattolica perché non sono credente, ma quello dell’empatia, dell’anima, quello che non costa nulla donare all’amico dalla pelle scura, a quello ebreo, a quello gay… prese tre categorie bistrattate così a caso, tanto per esemplificare il concetto. Purtroppo troppo spesso mi riporta espressioni sentite a scuola che mi fanno vergognare di essere parte di questa umanità priva di apertura mentale, di idee ristrette, di profonda ignoranza e di sensibilità pari a zero; eppure ogni giorno, tramite il dialogo, ho cresciuto un ragazzino (anticlericale come la mamma) che difende i gay, che tra gli amici ha l’ambulante senegalese al punto di averlo invitato a casa nostra a vedere la partita Senegal-Ghana, che il sabato pomeriggio va al cinema con un compagno ortodosso e l’altro testimone di Geova… sono fiera di te mio dolce amore e per questo ti dedico la poesia più bella mai sentita nella letteratura internazionale, te la dedico perché ne hai bisogno, perché ti vedo spesso disperato e scoraggiato, perché il miglior atto d’amore che tu possa mettere in pratica verso te stesso e verso che ti vive accanto è questo.

Leggila fino in fondo e impara a volare!

SE – Rudyard Kipling

Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall’odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: “Tieni duro!”.

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l’amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E – quel che è di più – sei un Uomo, figlio mio!

Nel 1910 questo grande uomo l’ha dedicata a suo figlio, come io oggi faccio con te… qualunque saranno le tue scelte future io sarò con te, dalla parte tua e della tua felicità, ma combatti sempre con umiltà, coraggio e, soprattutto, amore!

La tua mamma

Dopo questa parentesi un po’ personale, ma il cui intendimento di base è condivisibile con tutti voi, coerentemente al mio modo di essere non pongo in atto alcuna nomina: proseguite voi se ve la sentite e portate tanto amore ovunque voi andiate!

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Contest e giveaway/ Un po' del mio mondo

Una “ola” per Stefania!

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Non sono una persona che partecipa volentieri a contest, giveaway o altre iniziative, anche se ultimamente ho avuto qualche spinta per qualche partecipazione, che ho accolto ben volentieri anche nella speranza di non fossilizzare questo povero blog trascurato con l’idea che se ho una scadenza magari qualcosa si muove….

Araba ha aperto questa iniziativa e il motivo principale per il quale ho aderito è: LEI! Perché ho sempre avuto un’ammirazione sconfinata per questa donna coraggiosa che si è avventurata in un mondo difficile e ostile per un’occidentale dalla mentalità aperta e che riesce ogni giorno ad affrontare qualsiasi ostacolo con una dose di umorismo assolutamente contagioso… ancora mi sganascio dalle risate quando penso ad un post in cui descriveva in maniera molto realistica l’approccio con un povero macellaio sprovvisto di carne di coniglio 🙂

Questo post è tutto per te Stefania, perché proponi delle cose strepitose in maniera talmente pratica (“furba”, secondo la tua terminologia, peraltro molto appropriata) e realizzabile anche da chi, come molte di noi, arriva la sera stremato da una giornata di lavoro, perché sei intelligente, simpatica, dissacrante e hai la forza travolgente di un uragano!

Dopo decine di volte che hai allietato le mie letture per una volta volevo regalare in pensiero di cuore a te… buon “blogcompleanno” Araba!

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Antipasti e stuzzichini/ Economiche/ Ricette vegetariane/ Secondi

Il profumo di settembre

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E’ trascorso del tempo oramai da quando detestavo settembre, povero mese maltrattato solo perché rappresentava la fine della mia stagione preferita, perché segnava la fine delle giornate trascorse a sguazzare nel mio mare, la fine di pomeriggi pigri a godersi le carezze del sole sulla pelle e anche l’inizio degli impegni, di un lungo inverno di fatica e lavoro, senza nemmeno un giorno di ferie se non qualche giorno libero dall’ufficio solo per studiare o per sostenere qualche esame. Ora gli impegni sono diversi, forse seguire mio figlio con la scuola è ancora più faticoso e frustrante perchè l’impegno non è più in prima persona, perché ogni giorno devo mediare tra le spesso eccessive richieste scolastiche e la sua esasperazione che alla fine si concretizza in rifiuti che ledono solo la sua posizione… e l’estate comunque finisce, la temperatura è più mite, però ho imparato che si può godere della giornata di sole e scendere al mare ugualmente, che il fresco della sera può essere piacevole, che i colori cambiano e anche le nuove sfumature hanno una loro poesia perché la natura è viva e come tale va recepita.

Penso sia una consapevolezza diversa di sé, un’accettazione del momento, un saperlo cogliere lontano anni luce dall’arroganza dei vent’anni, quando tutto o è bianco o è nero, quando esistono solo la spensieratezza estiva e le calde serate a fare baldoria, quando la passione è alle stelle e si vive al ritmo della musica e nell’intensità dei tramonti… ora è diverso, ci sono i silenzi contemplativi, anche quelli in piena solitudine, se nessuno mi chiama per uscire mi sta benissimo, finalmente posso prender fiato e riprendere il contatto con la mia vita senza la frenesia che contraddistingue ogni istante del quotidiano. Posso sedermi sul balcone, annusare l’aria e sentire il profumo che cambia e che, ieri sera, era quasi lo stesso che sentivo nelle sere di primavera avanzata, quando eravamo già proiettati verso la “mia” stagione… perché io vado sempre ad olfatto, l’aria profuma di odori diversi a seconda della stagione e le mie sensazioni si agganciano sempre ai ricordi olfattivi, quelli potenti che riescono a metterti in subbuglio l’anima.

Sento sempre più profumo di rinascita, anche se si sta virando verso il freddo dell’inverno, e ritorna prepotente la voglia di passeggiare lungo il mio mare, quello che d’inverno è meraviglioso nel suo bianco e nero, quello che ti regala la sensazione di affacciarti sul Baltico perché se il nord Adriatico viene spazzato dalla bora la sensazione è la stessa, il freddo intenso, l’aria tersa e il profumo di sale appena accennato, gli spruzzi bianchi dei marosi che si infrangono sulla scogliera… ecco, questo è diventato per me settembre, non un mese di transizione ma da assaporare nella sua pienezza.

La cucina di settembre può essere un compromesso equilibrato di sapori e di freschezza e di consistenze tiepide, perché no? E allora ho preparato questi spiedini rigorosamente vegetariani, ma non vegani perché la cosa mi è un po’ antipatica, a base di polpettine di lenticchie ancora tiepide e di ciliegine di mozzarella fresche, inframmezzate da pezzettini di peperone bianco dolce per evitare la commistione tra i due e mantenere l’equilibrio, per godere di un boccone fresco come l’estate e di una polpettina tiepida del colore dell’autunno, il tutto su un letto di verdura mista, di ciò che il mio orticello casalingo ancora mi ha offerto, un misto tra vari tipi di verdura a foglia verde e di portulaca, erba spontanea che mi ha invaso mezzo balcone e che però è parecchio gustosa, specie se ravvivata anche da un pizzico di menta fresca…. ecco, qui c’è tutto ciò che settembre ancora mi ha generosamente offerto!

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Ingredienti per circa 35 polpettine:

150 g. di lenticchie pesate a crudo

180 g. di pane raffermo grattugiato

1 uovo medio

un pizzico di fiocchi di sale affumicato Falksalt

tre spicchi d’aglio

3 peperoncini di Cayenna essiccati

olio evo q.b. per le polpettine e altrettanto per la cottura in padella

una manciata di prezzemolo dolce appena colto

Preparazione:

  • cuocere le lenticchie in pentola a pressione calcolando 15 minuti dal sibilo, con l’aggiunta di un pizzico di sale;
  • poi mescolare tutto con il robot da cucina, “impolpettare” le biglie e passarle in una padella con un velo di olio evo finchè avranno un aspetto dorato;
  • infilzare tutto in uno spiedino alternando polpettine, mozzarella e peperone bianco crudo;
  • adagiare gli spiedini sull’insalata precedentemente condita.Immagine 013

Dopo tanto tempo vi lascio con un po’ di musica, si tratta di uno dei brani che preferisco in assoluto da sempre e che trovo si adatti perfettamente a questo momento….

 

[youtube=http://youtu.be/oyGJG0GKrSI]

Arte, storia ed architettura/ Un po' del mio mondo

Il mondo perfetto

L'estasi di un'appassionata di cucina qui ha trovato l'apoteosi (e anche il cioccolato di Modica)

L’estasi di un’appassionata di cucina qui ha trovato l’apoteosi (e anche il cioccolato di Modica)

E’ quello in cui sei felice ogni mattina anche se il sole si nasconde e decidi che puoi sfruttare al meglio la giornata visitando il museo della tua città che ancora non hai visto, se anche piove e non puoi andare al mare va bene ugualmente, puoi stenderti sul divano e coccolarti con un libro, se il tempo cambia ogni pochi minuti puoi sistemare il balcone, riordinare l’orticello e rendere la casa più bella, se ti senti riposato puoi metterti in cucina e creare qualche meraviglia dal nulla, reinventandoti i pasti con il poco che c’è e organizzandoti la settimana di lavoro riempiendo il congelatore.

C’è chi si lamenta di questa estate bizzarra e molto norvegese, ma io me la sono goduta al meglio, ho finalmente reso la casa più abitabile e quando me la posso godere con un libro in mano mi sembra di rilassarmi in un albergo a cinque stelle, adoro alzarmi con calma la domenica, stiracchiarmi come un gatto e passeggiare a piedi nudi sul parquet riscaldato dal sole, sedermi sul balcone con una tazza di caffè in mano e guardare il bosco, gli alberi sovrastati da un cielo bellissimo pieno di nuvoloni variopinti che rotolando si rincorrono, le foglie cariche di pioggia che sembrano ancora più verdi e profumate.

C’è chi si agita se non può uscire, c’è chi in casa propria non riesce a starci, mentre per me le cose più importanti sono la casa e la borsa, enorme e strapiena, che mi accompagna ovunque, perché per me è sempre stato come portare un pezzetto di casa con me e tuffarmici dentro durante le interminabili ore lavorative e trovarvi dentro ogni bene di conforto, tenerla accanto a me sulla scrivania…beh, è davvero come essere un po’ nel salotto di casa mia!

Il mondo perfetto è avere un paio d’ore di tempo e riempire la casa dei profumi della cucina per poi sentire il cuore che scoppia di gioia nel vedere la famiglia che rientra sorridendo con le narici solleticate dall’aroma del pane nel forno, quando mio figlio mi corre incontro abbracciandomi e inondandomi di una fiume di parole confuse che rotolano incespicando una sull’altra per la fretta di farmi sapere proprio tutto in un minuto solo, quando mio marito aspetta pazientemente che termini il momento furioso del piccolo per raccontarmi la sua giornata, quando mi siedo rassegnata alla confusione e ascolto tutti, con le cagnoline che si arrampicano addosso a tutti esaltate dal profumo del cibo quasi pronto.

E’ bello anche quando si riesce a mettere insieme qualche giorno libero e scappare lontano, in un clima di complicità nonostante spesso si parta con quattro soldi in tasca, facendo letteralmente le capriole quando si parla del “viaggio dell’anno”, quello accuratamente scelto e preparato con la massima attenzione e costantemente a votazione unanime, quello che piano piano cerco di condividere con voi.

Mi rendo conto che sto pubblicando con moltissima lentezza, ma il non avere ancora un portatile tutto mio mi causa non poche difficoltà, comunque queste foto le avevo preparate pochi giorni fa cercando almeno di marchiarle con dei programmini estemporanei che non richiedano dei download, visto che sto usando un computer che non è il mio; godetevi anche questi scatti nel mentre io torno in cucina perché vorrei replicare una delle meraviglie che ho conosciuto nel corso di questo viaggio.

Taormina, un gioiello proteso a picco sul mare

Taormina, un gioiello proteso a picco sul mare

E' stata la tappa più bella in assoluto

E’ stata la tappa più bella in assoluto

Lo gnomo che è riuscito a trascinare un'intera famiglia fin quaggiù...

Lo gnomo che è riuscito a trascinare un’intera famiglia fin quaggiù…

E qui sono rimasta definitivamente folgorata....

E qui sono rimasta definitivamente folgorata….

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Arte, storia ed architettura/ Un po' del mio mondo

Ho pazienza solo per l’amore

“Non ho pazienza per alcune cose, non perché sia diventata arrogante, semplicemente perché sono arrivata a un punto della mia vita in cui non mi piace più perdere tempo con ciò che mi dispiace o ferisce.
Non ho pazienza per il cinismo, critiche eccessive e richieste di qualsiasi natura. Ho perso la voglia di compiacere chi non mi aggrada, di amare chi non mi ama e di sorridere a chi non mi sorride. 
Non dedico più un minuto a chi mente o vuole manipolare.
Ho deciso di non convivere più con la presunzione, l’ipocrisia, la disonestà e le lodi a buon mercato.
Non tollero l’erudizione selettiva e l’arroganza accademica. 
Non mi adeguo più al provincialismo e ai pettegolezzi. Non sopporto conflitti e confronti.
Credo in un mondo di opposti, per questo evito le persone rigide e inflessibili. 
Nell’amicizia non mi piace la mancanza di lealtà e il tradimento.
Non mi accompagno con chi non sappia elogiare o incoraggiare.
I sensazionalismi mi annoiano e ho difficoltà ad accettare coloro a cui non piacciono gli animali.
Soprattutto, non ho nessuna pazienza per chi non merita la mia pazienza.”

Meryl Streep

 

Eppure, nonostante la pazienza sia latitante, ho trascorso l’ultima settimana con l’amica di sempre, quella perduta trent’anni fa e da poco ritrovata, quella che mi ha invaso la casa con i bagagli e il cuore con l’affetto che non ha mai perduto nelle sue peregrinazioni e nelle difficoltà che ha incontrato lungo il cammino: una settimana faticosa a gestire lei e il suo caro figliolo, ad accogliere anche il figlio maggiore appena ha trovato due giorni per raggiungerci, tutti strizzati in una casa che proprio grande non è: ho cucinato tanto, tantissimo, ho parlato molto, moltissimo… e ancora una volta ho capito che davvero non ho più tolleranza alcuna per chi manipola le persone, per chi sfrutta una donna per poi lasciarla da sola a crescere dei figli, senza un lavoro e con una casa che cade a pezzi, facendole la guerra e rovinandole l’esistenza.

Lei ora è ripartita mentre la sto aiutando a ritornare a casa, casa sua, la nostra città, chissà se ci riusciremo con l’unione di cuori che ci ha sempre contraddistinte, come quando avevamo quindici anni e ci divertivamo con nulla, quando contavamo gli spiccioli per un gelato al mare… ci spero davvero perché lei è dolcissima e già mi manca….

Appena lei è uscita ho incontrato un’altra cara ragazza, che conoscevo appena, in grosse difficoltà con il compagno e che si è trovata in mezzo alla strada, senza soldi né biglietto di ritorno a casa, sola in compagnia del suo cane e dei bagagli… potevo lasciarla nei guai? Ovviamente no, non me la sono proprio sentita, quindi (grazie alla collaborazione di un marito splendido) ce l’abbiamo fatta anche questa volta. E di nuovo posso ribadire di aver ricevuto più soddisfazione dall’amore che mi hanno regalato queste due persone rispetto ai rapporti fatui ed evanescenti con chi del mio tempo non merita nemmeno un minuto, con chi parla molto eppure non ti lascia nulla nel cuore, con chi ti elogia solo per mera convenienza: in pochi giorni ho ritrovato un’amica che credevo perduta e ne ho incontrata un’altra, ho imparato di più asciugando le sue lacrime che non ascoltando finti discorsi accademici e l’abbraccio che mi ha regalato ieri sera è valso più di mille parole.

Sono stanca, molto stanca…ma felice!

E ora finalmente riesco a condividere qualche scatto delle mie vacanze: mi sono fatta attendere, lo so, ma ne è valsa la pena investire il mio tempo regalando un pezzo del mio cuore perché la valanga di amore che ho ricevuto è stata incredibile, perché stringere lei in lacrime e faticare per non versarne altrettante è stata dura, ma so di aver fatto la scelta giusta e che la rifarei mille volte ancora!

Le foto che ho scattato sono moltissime, quindi inizio con quanto più mi ha colpito: i pescatori di Sciacca, perchè il legame che ho con il mare è indissolubile!

Le ceramiche erano un sogno

Le ceramiche erano un sogno

Specie se incorniciate dai colori del tramonto

Specie se incorniciate dai colori del tramonto

12)Sciacca,visita della cittadina,granita col pan caldo e acquisto pesse direttamente dai pescadori (39)

Quando siamo arrivati scendeva una sera meravigliosa…

L'indomani mattina  abbiamo atteso il rientro dei pescatori

L’indomani mattina abbiamo atteso il rientro dei pescatori

12)Sciacca,visita della cittadina,granita col pan caldo e acquisto pesse direttamente dai pescadori (59)

Abbiamo fatto scorta di pesce freschissimo

12)Sciacca,visita della cittadina,granita col pan caldo e acquisto pesse direttamente dai pescadori (54)

Abbiamo riempito il congelatore del camper

Per poi fare colazione con pane caldo e granita al limone..

Per poi fare colazione con pane caldo e granita al limone..

Il signor Aurelio, artigiano della granita, che ci ha fatti rincasare con una bella scorta di limoni

Il signor Aurelio, artigiano della granita, che ci ha fatti rincasare con una bella scorta di limoni

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