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Un po’ del mio mondo

Ricette vegetariane/ Secondi/ Un po' del mio mondo

Vita da cani, di sfiga e di polpette….

2013-10-03 17.41.50

La mia vita con Polly procede con molta pazienza (da parte mia) e con una sana dose di umorismo, respirando a fondo dopo ogni danno subito e applicando molta calma zen, specie nel cercare di convincermi che ogni oggetto distrutto dalla quadrupede nera sicuramente era di troppo e che quindi mi ha fatto un favore!

Quando ho proceduto con l’adozione il mio timore maggiore era la possibile reazione di gelosia da parte di Bubu e a tutt’oggi devo ammettere che non solo è andata bene e che le due pelosette giocano tutto il giorno, ma addirittura che le due fetenti si sono coalizzate!

Dopo una discreta distruzione “pollesca” di scarpe, che trovavo rigorosamente allineate sul divano, gli uomini di casa hanno finalmente compreso che la scarpiera ha la sua utilità, sempre ammesso che Polly non impari ad aprirla, specie dopo aver capito che la luce del salotto ultimamente non si accendeva da sola: la giovanotta teme il buio, quindi ben presto ha imparato che con la zampona può illuminare la stanza!

Giorni fa il divano ha iniziato a dimostrare i segni dell’età con un forellino minuscolo, che chiaramente richiedeva l’intervento del tappezziere, anche se non con grande urgenza…tempo una mattinata da sole in casa e il forellino si è tramutato in una voragine, cosa prontamente rimediata dalla sottoscritta che ha riesumato due splendidi Granfoulard  (costassero poco…) che ad oggi presentano già quattro buchi: rimane ferma la mia indecisione se lasciare che gli strappi diventino altrettante voragini o se un rammendo forse potrebbe attirare meno l’attenzione canina….

Ieri mattina ero in ritardissimo, ma sul più bello Polly ha maltollerato l’impellenza di un bisognino solido (nemmeno tanto solido… purtroppo…) ed ha battezzato il corridoio: siccome la legge del contrappasso è ancora in vigore e nonostante il malcelato risolino del marito che si godeva la visione di una moglie in tacchi a spillo che, con il mocio in mano e imprecando in silenzio, rammazzava le mattonelle…. dopo pochi minuti “ello” si è trovato un cane nero sul letto del figliolo che completava l’opera! Ah…. meno male che lì non c’era mocio che tenesse… ha dovuto ripulire tutto l’ilare consorte (che di ilare non aveva più nulla)!

Fortunatamente all’ora di pranzo le scariche della moretta erano cessate (ma tutta ‘sta cacca mi porterà un po’ di fortuna?) e, per ringraziare il fato per averla miracolata, aveva provveduto a levare dal divano quanto rimaneva del compianto Granfoulard (c’è mancato poco lo piegasse e lo riponesse nell’armadio), per consentire alla bionda (Bubu) di vomitare direttamente sull’alcantara….

Comunque la giornata è finita bene, con l’opera dissuasoria della moretta che, dopo mesi di suppliche e minacce al figliolo affinchè mettesse al loro posto le istruzioni dei Lego, prontamente disattese, ha sbrandellato tutti i libretti: in caso di demolizione delle astronavi non so se farà prima a ricostruirle a memoria o a rincollare i pezzetti delle istruzioni! Giustizia è fatta!

Com’è bella la vita con loro, la noia non esiste!

Ma siccome mi sentivo Wonderwoman, con il sorriso sulle labbra mi sono messa anche a cucinare delle polpettine consolatorie al cavolfiore: chissà se tra tante sfighe riesco almeno a far mangiare l’odiato ortaggio allo gnomo?

Premesso che sono ancora senza bilancia e che quindi qui si va molto ad occhio…. (ma… tremate… sta arrivando una sorpresa…)

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Ingredienti:

mezzo cavolfiore grosso

2 patate

1 uovo intero

parmigiano grattugiato q.b.

pangrattato q.b.

sale e pepe q.b.

un pizzico di cannella

Procedimento:

Ho letteralmente messo tutto nel mixer, conservando un po’ di pangrattato per rotolarvi le polpette prima di infornarle, con la precisazione di avere l’accortezza di “impolpettare” con le mani bagnate perchè l’impasto risulterà un po’ appiccicoso; ho riscaldato il forno intorno ai 190°C. e vi ho lasciato la teglia per una mezzoretta… squisite e consolatorie, con la consistenza morbida grazie alle patate e con quel pizzico di sapore particolare donato dalla cannella! Lo gnomo le ha mangiate, brontolando un po’, ma ha dovuto aggiungere :”Una pizza no, eh?”… e vabbè, sono soddisfazioni!

PS: mi sono anche tagliata un dito con le lame del mixer, ma quando non è giornata non c’è cacca di cane che tenga…

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Un po' del mio mondo

Nulla viene per caso….

2013-09-24 15.33.56

Me lo dicevi che nulla viene per caso, non ci credevo e pensavo fosse il tuo modo per guarirmi il cuore da una delusione profonda, me lo ripetevi che nulla viene per caso, ma c’è chi è entrato nella mia vita per aiutarmi a superare degli ostacoli insormontabili, chi c’è uscito perchè anche da questo dolore ho imparato qualcosa, nulla viene per caso perchè da ogni esperienza ho imparato ad amare di più, nulla viene per caso perchè ho ricevuto sempre e solo amore, anche da chi mi ha solo sfiorata ed è andato avanti per la sua strada…

E’ vero che nulla viene per caso perchè è dal caos che nascono l’ordine, la voglia di migliorare la realtà, la soddisfazione di se stessi… veramente nulla viene per caso perchè da ogni esperienza negativa nascono la riflessione  e la conoscenza, nulla viene per caso perchè ciascuno di noi ha il grande dono di potersi rimettere in discussione e di essere felice…

Ho capito che nulla viene per caso perchè il mio passaggio ha insegnato ad amare la vita a chi aveva perso la fiducia, ho capito che nulla viene per caso perchè non sono mai stata dimenticata, ho capito che nulla viene per caso perchè io non ho mai dimenticato, perchè questi sono gli insegnamenti che ne ho saputo trarre…

Avevi ragione, nulla avviene per caso, nemmeno il male perchè impari ad apprezzare il bene e più male ricevi più provi gioia nell’amare l’onestà, la schiettezza, la gentilezza… e sai che il bene ritorna indietro se ne hai donato a piene mani, perchè la gentilezza non costa nulla eppure troppo spesso si perde per la strada dell’egoismo…

Dolce amica, nulla viene per caso, nemmeno tu sei venuta per caso, il destino ci ha legate in un modo che mai mi sarei aspettata… ed è a te che dedico questo momento magico con il profumo dei suoi brownies…

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Brownies alle nocciole

Ingredienti:

2 uova intere

170 g. di zucchero

150 ml. di olio di girasole

30 g. di cioccolato amaro grattugiato

un pizzico di sale

un cucchiaino di lievito per dolci

aroma vaniglia a piacere

100 g. di nocciole tritate

Procedimento:

Io ho inserito tutti gli ingredienti nel mixer, esattamente nell’ordine in cui li ho elencati, facendo attenzione che lo zucchero e le uova, una volta unite, incorporino aria formando un composto spumoso, quindi vanno sbattute con cura e a lungo; tutto il resto lo si aggiunge un po’ alla volta, senza grandi cure e con molta praticità…. oltretutto le nocciole vano tritate senza essere spellate, affinchè mantengano tutto il loro sapore e il loro aspetto rustico.

Il composto va versato in una pirofila oleata e messa nel forno caldo a 180°C. per circa 25 minuti: poco e semplice lavoro per un’esplosione di sapori con il quale festeggio finalmente l’acquisto del forno nuovo, regalo dei miei genitori per il tredicesimo anno di vita in comune con mio marito.

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Autoproduzione/ Bevande/ Conserve/ Un po' del mio mondo

Colori di settembre e preludio d’autunno ♥

 

2013-09-04 19.16.03

I colori non sono solo colori, sono sensazioni ben precise e hanno un carattere proprio: il rosso è una patata bollente, il bianco è la morbidezza dell’ovatta, il marrone è morbidissimo e caldo, l’arancione non è solo solare, ma anche il colore dei boschi di ottobre, quando le foglie virano dal verde al giallo, per poi raggiungere punte di rosso fuoco come quelle del sommacco dei miei boschi.

Settembre detestato per decenni, foriero di un disagio profondo, del termine delle scorribande estive fatte di spiagge e discoteche, delle nuotate in notturna quando l’acqua è fluorescente sotto la luna piena, settembre da poco apprezzato grazie ad un nuovo amore nei confronti dell’autunno, caldo, romantico ed accogliente, stagione di riposo dopo gli eccessi estivi, il calore e il divertimento sfrenati.

Settembre, stagione di piccole coccole, di colori caldi e di tazze di the con i dolcetti, di passeggiate nei boschi con la famiglia, preludio di caldarroste con il vino novello e di di cioccolate calde con la cannella, settembre di fichi e di more, ma anche di bacche di sambuco, succose e scurissime, che ti lasciano le dita viola quando le raccogli, con cui fare la marmellata per le crepes o aromatizzare la grappa, ma questa volta ho dato la precedenza alle frequenti tossi invernali di mio figlio e ho preparato lo sciroppo, che è buonissimo da bere anche diluito con acqua e limone.

Il procedimento è semplicissimo e con poco lavoro ho fatto scorta di bottiglie per l’inverno, come una formichina, ma sarebbe stato un peccato non sfruttare questi preziosi doni di stagione che la natura ci offre!

Dopo aver sgranato le bacche le ho frullate molto velocemente e ho aggiunto metà dell’acqua prevista dalla ricetta e il succo di limone, poi ho lasciato macerare ventiquattrore in un contenitore di vetro coperto da un piatto; trascorso il tempo necessario alla macerazione, ho filtrato il liquido con un colino da the e solo a questo punto ho aggiunto il resto dell’acqua, lo zucchero e portato ad ebollizione, in modo da versare immediatamente lo sciroppo nei vasetti o nelle bottiglie precedentemente sterilizzati ed ottenere il sottovuoto capovolgendo il contenitore.

Un cucchiaio di sciroppo puro è ottimo per la tosse mentre, volendo preparare una bibita dissetante, diluire una parte di sciroppo con quattro di acqua, aggiungere del ghiaccio e una fetta di limone (io qui ho usato l’arancia).

Ingredienti:

200 g. di bacche sgranate

400 g. di acqua

100 g. di zucchero

il succo di mezzo limone

E’ stata bello e rilassante la preparazione di questo sciroppo, dopo aver sgranato una quantità non da poco di bacche, insieme ad un’amica che imparava da me il procedimento, con gli insetti che uscivano dal sacchetto facendo sobbalzare mio figlio (e anche la mamma che li doveva accompagnare sul balcone, lo confesso….), ma ridendo come pazze e, per una volta, pensando un po’ a noi stesse con calma e tranquillità, scambiandoci chiacchiere e piccoli segreti… sarà stata la rilassata atmosfera di settembre?

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Vi lascio con un po’ di buona musica, con uno dei brani che prediligo, in grado di riconciliarmi con il romanticismo che prelude all’autunno….

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Un po' del mio mondo

Benvenuta Polly!

IMG-20130819-WA0006E’ venerdì pomeriggio e la tua “tata” ci ha appena chiamati per avvisarci che sei partita da Brindisi pochi minuti fa, che viaggerai tutta la notte senza mangiare e che non toccherai cibo sino a domani sera, quando ci incontreremo a Bologna, in un parcheggio di Borgo Panigale: questa adozione l’hanno combinata mio figlio e mio marito, a mia insaputa, perchè più volte hanno provato e non hanno ottenuto la mia approvazione, perchè non volevo ulteriori complicazioni, perchè Bubu è gelosa e un po’ prepotente, perchè è territoriale e il cuore di farla soffrire non ce l’ho…  E invece sono andata avanti, ho visto le tue foto e ti ho scelta con il cuore a pezzi, sapendo che tua sorella, con la quale condividi pochi metri di spazio da un anno, sarebbe rimasta in quel lager, in compagnia di altre novecento creature che, come te, hanno un’immensa fame di amore… ho scelto te perchè mi hanno detto che, essendo nera, eri più difficile da sistemare.

Mi hanno detto che sei dolce e impaurita, in questo momento stai viaggiando in un furgone, in compagnia di altre creature che, come te, stanno andando verso un futuro migliore, ma tu non lo sai, sarai confusa, disperata, affamata di cibo e di amore… e io sono emozionatissima e mi scendono le lacrime a pensare al giorno in cui ho adottato Yoghi,  l’amore della mia vita, che non c’è più, ma che mi ha donato riconoscenza eterna e che ora, mentre corre felice sul ponte dell’arcobaleno, mugola felice perchè con il suo amore sa di avermi insegnato qualcosa… quando penso a lei le lacrime scendono ancora copiose e non posso nemmeno nominarla che la voce mi si spezza in gola, ma la riconoscenza la devo a questa piccola  perchè mi ha insegnato quanto amore si può dare e ricevere ed è anche grazie a lei che sono qui a dirti: “Benvenuta Polly!!!”.

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Arte, storia ed architettura/ Un po' del mio mondo

Sono ritornata… con il turchese nel cuore!

Sospesi tra mare e cielo

Sospesi tra mare e cielo

E’ trascorsa già una settimana dal mio rientro, ma mi sono trovata catapultata subito nel lavoro, tantissimo lavoro, e ciò non mi ha dato la possibilità di metabolizzare il rientro, cosa di cui ho sempre assoluto bisogno prima di poter scrivere… devo riflettere, sentire il pensiero dentro di me… e poi le parole iniziano a fluire come acqua in piena…

La malinconia del ritorno...

La malinconia del ritorno…

Nella notte tra venerdì e sabato scorso sono sbarcata a Trieste, la mia città, stanca dopo un tragitto via mare troppo lungo, essendo partiti da Patrasso e avendo trascorso la maggior parte del tempo in cabina a causa del forte maltempo che ci ha accompagnati  per buona parte del viaggio… una sofferenza dopo tre settimane sospese tra cielo e mare, tre settimane vissute all’insegna di tutte le sfumature di colore, dal blu intenso al turchese più profondo, tre settimane caldissime, ventose, secche… il clima che più amo al mondo!

Solo fiori e mare!

Solo fiori e mare!

Sono partita per la Grecia con la fermissima intenzione di visitare alcune isole, tra cui Santorini, che era il mio sogno di sempre: purtroppo abbiamo dovuto rinunciare poichè i traghetti, a causa della pesante crisi che ha colpito il paese, sono stati interamente privatizzati, con conseguenti prezzi proebitivi… ci sono stati chiesti 440 euro per Santorini!!! I traghetti partivano vuoti, ovviamente… un altro aspetto che mi ha creato dei problemi è stato il fare la spesa, la comunissima spesa alimentare… prezzi da paura! Sia nelle botteghe di paese che negli ipermercati… ci siamo salvati grazie ai Carrefour, ma mi sono chiesta come questo dignitosissimo popolo riesca a mangiare a questi prezzi e con gli stipendi tagliati sensibilmente. La situazione, sino a poco tempo fa florida, che permetteva al turista di cenare allegramente in una trattoria sul mare, ora è completamente rovesciata: i prezzi sono molto elevati, anche se la qualità che ho trovato nel cibo è stata ottima, però non ho potuto cenare che due sole volte e già mi è pesato sul bilancio. In compenso ho trascorso delle bellissime serate sulle coste del Peloponneso a sorseggiare bicchieri di Ouzo ghiacciato e ascoltando lo sciabordio del mare, nella pace più assoluta e lontana anni luce dal caos della città.

Dopo una lunga nuotata...

Dopo una lunga nuotata…

Un momento di fresco... mi sono innamorata i queste bottiglie!

… un momento di fresco… mi sono innamorata i queste bottiglie!

Il turchese è ovunque...

Il turchese è ovunque…

... nel mare...

… nel mare…

... nel cielo cocente di mezzogiorno...

… nel cielo cocente di mezzogiorno…

... oltre il faro... adoro i fari!

… oltre il faro… adoro i fari!

E la prossima volta... isole aspettatemi!

E la prossima volta… isole aspettatemi!

Il terzo problema che ho riscontrato è stata la “recentissima” tolleranza zero nei confronti dei camper, in riferimento ai quali spesso non viene ammessa nemmeno la sosta, al pari di qualsiasi altro veicolo… le amministrazioni comunali hanno stabilito che la sosta equivale al campeggio e ciò ci ha portato a spendere una somma considerevole per i campeggi, soldi che ovviamente abbiamo dovuto levare dal fondo destinato ad altri obiettivi!

Posso dire però di aver trovato un popolo meraviglioso, gentile, onesto e generoso, un popolo che dona quel poco che ha, gente semplice, povera, gente di mare che ha scavato con le mani per toglierci da una sabbiola nella quale ci eravamo impantanati e che ha avuto molte difficoltà nell’accettare almeno un paio di birre in segno di gratitudine.

Non avendo potuto visitare le isole mi sono mancate le spiagge belle, quelle che abbiamo incontrato non erano proprio granchè, però la bellezza estrema del mare che le bagnava ci ha ripagati, nonostante tutto… come giustamente ha osservato mio marito un mare così ce l’abbiamo attaccato a casa, in Croazia, ma l’aspetto selvaggio delle calette scoperte per me è stato impagabile, è una natura diversa, più vera e più viva!

Il percorso seguito nelle tre settimane di “vagabondaggio” ci hanno portato a dei siti archeologici meravigliosi: l’emozione delle tombe di Agamennone e di Clitennestra, il brivido della Porta dei Leoni, la meraviglia dello stadio di Olimpia, l’incredibile bellezza di Mystras, antica città bizantina, patrimonio dell’Unesco, sulla cui collina ci siamo faticosamente arrampicati sotto il sole cocente delle ore di punta (tutti i siti archeologici chiudono alle 15.00, anzichè alle 20,00, a causa della crisi nazionale che ha portato al taglio degli stipendi dei dipendenti pubblici), essendo però ricompensati dalla deliziosa accoglienza delle suore ricamatrici che ancora vivono all’interno del monastero situato sulla sommità del colle e che ci hanno accolto con delle profumatissime caramelle al garofano di loro produzione.

Ci sarebbe tanto, tantissimo da scrivere, ma preferisco lasciare che queste poche immagini parlino per me e del mio desiderio di ritornare in questo mondo bianco e turchese dove la bellezza non riesce ad offuscare le concrete ed evidenti difficoltà di un popolo lontano anni luce da una modernità forse auspicata, ma che vive dignitosamente e serenamente a contatto con la purezza di una natura ancora incontaminata.

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Un po' del mio mondo

Chiuso per ferie (meritatissime…)!!!

Serbatoio pieno!

Serbatoio pieno!

Non ce l’ho fatta a preparare degli altri posts da pubblicare in questi giorni, i preparativi per la partenza sono stati moltissimi: ora la nostra casetta su quattro ruote è pronta, pulita, profumata e con il serbatoio pieno di gasolio… siamo quasi alla partenza!

E’ stato preparato tutto di corsa, senza respiro perchè in pochi giorni ho tenuto alto il livello di attenzione con le ultime verifiche a scuola (mai mollare…), ho organizzato una festa (anticipata) per il compleanno di mio figlio, che ci teneva a spegnere le sue dodici candeline con alcuni compagni di classe e di basket, che durante l’estate sarebbero stati irreperibili, ho preparato tutto per la partenza.

E’ stato un anno faticosissimo, in realtà parto anche con il pensiero dei miei genitori da soli, anziani e pieni di acciacchi, sperando che stiano bene e siano autosufficienti, ma uno stacco ci voleva proprio: è stato difficile avere le ferie, prenotare un traghetto che potesse accogliere due famiglie con due camper e due cani, organizzare ogni singola tappa, considerando che mio marito vorrebbe vedere solo la Grecia classica e io solo le isole… insomma, questo è un sogno che ho da qualche decennio e che finalmente riesco a realizzare.

Penserò a voi, amici e amiche di blog, farò un’approfondita ricerca sulla cucina locale e, come mio solito, scatterò una quintalata di foto…. ho ancora qualche giorno per poter leggere qualcosa di voi, poi non avrò più alcuna connessione internet sino al mio ritorno; quest’anno parto felice, molti ostacoli stanno trovando il giusto ridimensionamento e spero, al ritorno, di sistemare ancora qualche sospeso… per ora vi abbraccio e ci rivediamo a luglio!!!

Camper appena lavato dal figliolo, bianco e scintillante!

Camper appena lavato dal figliolo, bianco e scintillante!

L'interno è stranamente ordinato...

L’interno è stranamente ordinato…

Questa volta funziona anche la luce!

Questa volta funziona anche la luce!

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Autoproduzione/ Un po' del mio mondo

Il calore ritrovato

2013-05-28 20.13.18

Eravamo in un prato della Val San Nicolò, una delle più belle località della Val di Fassa, ero seduta in mezzo all’erba con il mio piccolo Federico, che ancora non camminava, l’avevamo fatto scendere un po’ dallo zaino per farlo sgranchire (e  per far riposare le spalle del papà) e lui tentava di sgambettare con le sue primissime pedulette arancioni, era un amore!

Yoghi, la nostra prima cagnetta, della quale sono ancora follemente innamorata anche se non c’è più, correva felice nei prati con le sue zampette corte ad una velocità folle, seguendo chissà quali tracce in un ambiente completamente incontaminato, si allontanava sempre più, ma io avevo fiducia in lei e sapevo che sarebbe ritornata da noi.

In quel periodo ho avuto sempre fiducia in tutto, la mia fede nella famiglia era incrollabile, nessuno avrebbe mai potuto convincermi che prima o poi qualche problema si sarebbe presentato: insieme abbiamo superato difficoltà di ogni tipo, mi era stato detto che quando sorgono problemi economici anche la famiglia crolla, invece noi li abbiamo affrontati più uniti che mai!

Questa è stata l’immagine che mi ha sempre sostenuta, anche nei momenti bui, anche quando il mondo mi è crollato addosso… questa è stata l’immagine che mi ha salvata perchè mentre mi stavo perdendo è a ciò che ho pensato e, mentre mi scendevano le lacrime di nostalgia e di dolore e nonostante ci fosse chi mi diceva che oramai era una realtà perduta che mai sarebbe ritornata, sapevo che era quella la mia vita e che la rivolevo a tutti i costi perchè, se così non fosse stato, l’avrei rimpianta per sempre.

Ho faticato a risolvere molti problemi, purtroppo ho dovuto allontanare tutti coloro i quali hanno interferito negativamente nella mia vita, alcuni tagli sono stati molto dolorosi, ma posso dire che quel quadretto è di nuovo presente, che sono serena e felice, anche se il dolore che mi è stato inferto rimarrà sempre presente dentro di me e ancora riemerge…

2013-05-28 20.13.05

E’ stato un processo lungo, molto lungo, ma l’ho portato a termine grazie all’amore di cui sono sempre stata circondata e che la mia famiglia ha elargito a piene mani e la prova l’ho avuta quando mi sono ritrovata a cucire questi cuoricini: sono sempre stata affascinata da cuori ed orsacchiotti, sono le immagini che mi attirano da sempre, e questi li ho realizzati con delle campionature di stoffa che mi vennero date gratuitamente e che mi dispiaceva buttare poichè sono dei tessuti davvero bellissimi… li ho ritagliati, all’interno ho inserito dei piccoli pezzi di felpa  ripiegata e poi ho ricucito il tutto con del filato di lana con punti a vista, semplici e romantici!

E’ la dimostrazione che ho nuovamente dell’amore da donare…

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Autoproduzione

Un’idea velocissima di riciclo: le spugnette per i piatti!

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Dalle mie protratte pause ed assenze oramai l’avrete capito che sto attraversando un periodo pienissimo di impegni e di stress, cosa che mi dispiace moltissimo perchè amo stare con voi e scambiare quattro chiacchiere, ma l’anno scolastico volge oramai al termine e non voglio perdere d’occhio il discolo che ha appena recuperato un po’ di votacci, al lavoro è un delirio poichè mi è stata levata la collega che collaborava con me e sto letteralmente scoppiando… la sera rincaso e a malapena riesco a mettere insieme un cena passabile, quindi non me ne vogliate…. al ritorno dalle vacanze spero di portarvi una ventata di mare con qualche scatto pieno di ricordi e magari un bel reportage!

Nel frattempo posto questa idea: nulla di che, ma ho messo insieme queste spugnette mentre seguivo mio figlio con i compiti, sono di realizzazione velocissima, non richiedono particolare precisione e costituiscono pur sempre un risparmio, anche se minimo: in questi ultimi mesi sto lavorando come una pazza perchè i licenziamenti aumentano ogni giorno che passa e mi si spezza il cuore nel vedere tante persone che, seppur dignitosamente, si presentano da me con gli occhi gonfi di pianto… allora penso che anche un minimo gesto di risparmio possa costituire un piccolo passo, un aiuto per chi non ce la fa, per chi conta i centesimi anche per le cose più banali, per quelle che ai più sembrano scontate.

Ci sono stati dei periodi in cui ho contato anch’io i centesimi perchè era appena trascorso un mese più pesante degli altri, so che accadrà ancora, ma qui ci sono delle persone che vivono tale realtà come una quotidianeità dalla quale non riescono a scappare e quindi continuerò sempre a dire di non buttare nulla, di aguzzare la fantasia e di ricrearsi la vita, anche con poco… non è la soluzione, ma ogni piccolo passo è un aiuto in attesa di risorgere!

Ho conservato per qualche tempo le retine dei limoni, delle arance, degli scalogni e delle patate (quest’ultime sono le più rigide e ruvide, perfette per la pulizia delle pentole), le ho ritagliate con cura e le ho cucite insieme in maniera tale che non sfilaccino, creando dei cuscinetti: all’interno ho inserito quelle più ruvide e corpose, all’esterno quelle più morbide, in maniera tale che nel lavaggio più difficile sia sufficiente premere un po’ la spugnetta per avere un effetto abrasivo più marcato.

Potete anche accostare i colori in modo da farne di più carine, magari sovrapposte e cucite insieme, ma io ho preferito dar corso alla praticità e via!

Non è molto, ma quanto costa una confezione di spugnette al discount? Più di un euro, almeno da me…. e con un euro e mezzo, facendo un calcolo veloce e impreciso, acquisto tre chili di farina… e allora anche queste piccole idee possono aiutare noi nel risparmio e la natura che avrà qualche retina di plastica  in meno da smaltire!

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Arte, storia ed architettura/ Un po' del mio mondo

Una gitarella nella mia città: Castello e Cattedrale di San Giusto

Il bellissimo piazzale sul quale si ergono il Castello e la Cattedrale

Il bellissimo piazzale sul quale si ergono il Castello e la Cattedrale

La Cattedrale vista dalle finestre del Castello

La Cattedrale vista dalle finestre del Castello

Una domenica strana: un alternarsi continuo di sole cocente e di gelide nubi nere, perfetto per una passeggiata primaverile senza grosse pretese e senza schiattare dal caldo… usciamo da casa tutti insieme, il maritino, il figliolo, la cagnetta ed io, senza saper bene dove andare a parare: tutti in sella allo scooter e via! Il marito con il figliolo al seguito perchè andare con il papà è più divertente (e certo… corre lui, mica è una lumachina come la mamma…), il cane comodamente alloggiato nel proprio borsone morbido, appoggiato sulla pedana! E io, per una volta, da sola e rilassata sul mio “dueruote”!

Parcheggiamo in centro e iniziamo la scarpinata, lungo le vie del centro storico (e meno male che ho optato per leggins e ballerine!), per raggiungere la sommità del colle di San Giusto, dove svetta la nostra cattedrale e il bellissimo, omonimo, castello: Federico non c’è mai stato e io non ricordo molto di quanto vidi anni fa… se poi si aggiunge che anche la cagnolina è ammessa all’interno della struttura fortificata… perchè no?

Mikez e Jakez

Mikez e Jakez

Sono rimasta incantata e senza parole… ho scoperto nuove stanze aperte, un castello curatissimo e stupendo, ma andiamo per gradi e iniziamo con un po’ di storia…

Splendidi particolari degli interni

Splendidi particolari degli interni

Premetto che in storia sono parecchio somarella, ma amando l’arte riesco un po’ ad arrampicarmi sugli specchi, nota pratica sportiva molto utile non solo a scuola, ma anche per descrivere la genesi e l’evoluzione di questo magnifico sito che domina tutta Trieste: il tutto trae origine nel periodo che va dalla fine dell’età del Bronzo sino a tutta l’età del Ferro, quindi siamo intorno al 1000 c.C., epoca in cui un castelliere occupa la cime del colle,  in posizione chiaramente strategica per il controllo del terreno circostante, tralalatro circondato dal mare e, quindi , maggiormente a rischio di invasione.

Meravigliose sedute lignee completamente intagliate

Meravigliose sedute lignee completamente intagliate

E’ proprio da questo abitato fortificato che, all’inizio del primo millennio a.C., nasce il centro abitato di Tergestum, termine la cui etimologia trova fondamento dal vocabolo “Terg”, di radice indoeuropea, che significa “mercato” e dal tipico suffisso veneto “este”, che equivale  a “città”: la parte storica tuttora più valorizzata allo stato attuale è però quella, risalente alla prima metà del II secolo a.C., epoca in cui i Romani si impadronirono della città stabilendo il centro della loro vita sulla cima del colle, fondandovi una colonia militare e dando origine agli edifici più rappresentativi della città romana, tra cui il Tempio Capitolino, dedicato alla triade capitolina, con i monumentali Propilei, i cui resti ancora sono visibili sotto il basamento del campanile della cattedrale di San Giusto. Ricordiamo ancora la Basilica Civile, di epoca successiva (siamo già intorno al 133 d.C.), vastissima, biabdisata, sede del consiglio del municipium, tribunale nonchè luogo di riunione e, stupenda ancor oggi, la piazza del foro: i resti di questi ultimi sono stati riportati alla luce  negli anni ’30 e sono posti magnificamente in evidenza alla base del castello.

Particolare del soffitto

Particolare del soffitto

Splendido camino piastrellato

Splendido camino piastrellato

Il castello, così come lo conosciamo oggi, fu costruito in circa due secoli, tra il 1470 e il 1630: all’ingresso ci accolgono gli originali di Mikez e Jakez (Michele e Giacomo, nomi riferiti, sembra, a due famosi giudici della città), i due automi, modellati nel giugno del 1985 da Fausto Asteo, le cui copie ancora oggi battono le ore sul Palazzo Comunale, mentre all’interno vi si possono ammirare la Casa del Capitano, che ospita il Civico Museo del Castello, ricco di armi e di splendidi cassapanche lignee (me ne sarei portata volentieri una a casa… 🙂 ), bellissimo è il camminamento di ronda che permette di ammirare tutto il Golfo di Trieste e, nelle giornate di migliore visibilità, di intravedere Grado e Venezia alla propria destra e l’Istria alla sinistra e… girandosi appena un po’, di ammirare, alle proprie spalle, le catene montuose delle Giulie e della Slovenia, spesso ancora imbiancate!

Il camminamento di ronda

Il camminamento di ronda

Scendendo dal camminamento di ronda si percorrono i bastioni, tra cui il neorestaurato Bastione Lalio, che ci porta al Lapidario Triestino, sede espositiva di steli, epitaffi e stupendi mosaici di epoca romana, rinvenuti nei vari scavi posti in essere nel corso degli anni nella mia città e, sino a pochi anni fa, esposti all’aperto dell’Orto Lapidario, in balìa degli eventi atmosferici; l’ingresso al Lapidario è alquanto suggestivo poichè ci si immerge completamente nei sotterranei del castello, in tutta la loro atmosfera…

Suggestivo ingresso del Lapidario

Suggestivo ingresso del Lapidario

Splendidi mosaici ritrovati nella zona di Barcola, zona di ville romane signorili

Splendidi mosaici ritrovati nella zona di Barcola, zona di ville romane signorili

Di ritorno dal Lapidario si dà un’ultima occhiata al Bastione Fiorito e al cortile interno, di lontano uso militare e sul quale ancora campeggia un enorme circolo indicante il luogo ove sorgeva la santabarbara, ma attualmente utilizzato per gli spettacoli che da decenni vengono ospitati dalle strutture del castello: ricordo ancora che mia madre mi raccontava spesso delle sue serate estive ad ammirare gli spettacoli musicali organizzati sul Bastione Fiorito!

Particolare di un bastione

Particolare di un bastione

Delle volte si cerca di uscire di casa percorrendo decine di chilometri, spesso inutilmente, perchè dopo la visita al colle di San Giusto siamo scesi lungo le suggestive viuzze della “cittàvecchia”, come qui viene chiamato il centro storico, per raggiungere la parte moderna della città e… un meritatissimo gelatone!

Una splendida domenica di una famiglia di turisti nella propria città!

La Cattedrale di San Giusto con lo splendido rosone

La Cattedrale di San Giusto con lo splendido rosone

Ancora un particolare degli splendidi arredi

Ancora un particolare degli splendidi arredi

Questo baule ligneo intagliato me lo sarei portato volentieri a casa!

Questo baule ligneo intagliato me lo sarei portato volentieri a casa!

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Un po' del mio mondo

Un ringraziamento a Betty!

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Oggi è davvero una giornata speciale: apro la posta e trovo questa notizia originale ed inaspettata…il fiocchetto che vedete nella colonna a lato, donatomi da Betty!
Vi chiederete cosa vi sia di speciale, ma per me è stata una sorpresa molto gradita, in quanto Betty mi ha voluto donare questo simbolo, un po’ dissacratorio nei confronti dei consueti premi con i quali spesso giochiamo, ma ironico e intelligente come lei… Betty è una persona particolare, talora cinica e molto diretta, ma con un’acutezza intellettiva che le permette di esaminare se stessa con un coraggio ammirevole e senza pretesti, senza falsi schemi nè maschere di comodo.

Non so molto di lei, ma mi piace un sacco, quindi va da sè che mi senta stimata nell’aver ricevuto la sua approvazione, perchè so di essere una persona talora scomoda, polemica, solitaria e che non le manda a dire, ma nel contempo sono consapevole di avere una testa pensante e, se questa viene apprezzata, beh… non può che farmi piacere!

Grazie cara, hai tutta la mia stima e un post lo meritavi davvero!

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