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Bad Reichenall, alla scoperta di un piccolo mercatino tra le terme

La partenza verso Bad Reichenall

Oggi è il terzo giorno di viaggio, allietato da una giornata soleggiata e gelida, infatti ci svegliamo con un bel -9 gradi e un brivido di terrore dinanzi al parcheggio ghiacciato. Alla fine ne usciamo indenni anche questa volta, senza derapate né danni, tant’è che ripartiamo alla volta della prossima cittadina da visitare.

La Salzach

Dopo pochi chilometri siamo a Bad Reinchenall, noto centro ricco di palazzi termali di bellissima fattura, di un’eleganza antica che va quasi in dissonanza rispetto al clima festoso che si respira in centro dove, grazie ad un piccolissimo mercatino, si beve Glühwein e si ride in armonia. Non si tratta di una manifestazione turistica tant’è che è frequentato per lo più dai residenti, ma per questo più vero… e il vin brûlé è assolutamente delizioso e lontano anni luce da quelle brodaglie chimiche che propinano altrove (da provare quello all’amaretto, una versione atipica ma strepitosa).

La mattina girelliamo un po’ con le cagnoline visto che nella mezz’ora di strada che separa l’area camper dal centro vi sono ben due parchi consecutivi, deliziosamente innevati, per poi raggiungere il centro e permettere loro una bella sgambata nelle ore meno fredde, per poi rientrare al camper e riscaldarci sino a metà pomeriggio.

Abbiamo preferito ritornare ai mercatini, nella piazza del Municipio, da soli in quanto al tramontare del sole la temperatura è colata a picco ed onestamente era dura anche per noi nonostante l’abbigliamento adatto: nulla di speciale da visitare a parte qualche chiesetta ma semplicemente un giretto invernale in pieno spirito pre natalizio culminato con una deliziosa cena in birreria, a prezzi onestissimi e qualità eccellente.

L’ingresso della birreria
Il calore e l’accoglienza degli interni
Birra di loro produzione, una chicca da scoprire
Ogni tanto ritorno a parlare di cibo (ma vi prometto un rientro in cucina a breve)

Sono consapevole del fatto che io vi abbia abituati a dei viaggi ricchi di architettura, di bellezze artistiche e di curiosità storiche, ma questa volta voglio solo portarvi per mano tra colori, profumi, decorazioni artigianali e dolcetti deliziosi; godetevi l’atmosfera e sorridete al calore della vita semplice, senza le cattiverie che ci accompagnano ogni giorno!

Natale/ Viaggi/ Vini e bevande

Alla scoperta dei Christkindlemarkt… bloccati da una bufera di neve!

Il panorama incoraggiante che ci allieta nell’area di sosta autostradale 😂

Dopo due anni di assenza rinasce prepotente la voglia di girellare tra quei magnifici mercatini nordici, obiettivo inizialmente arduo vista la consueta riluttanza da parte del datore di lavoro di mio marito nel concedere qualche giorno di ferie con ampio anticipo, costringendo la sottoscritta ad una situazione da funambola per potersi liberare dal lavoro all’ultimo momento. Detto ciò ce la facciamo, prepariamo il camper con la consapevolezza delle temperature estremamente rigide che ci attendono e partiamo!

Già sulla catena dei Tauri la situazione inizia a farsi “imbiancata” ma si sa… siamo in montagna e ci sta, ne abbiamo prese tante di nevicate intense fino ad oggi quindi zero preoccupazioni; i pensieri bui iniziano a Salisburgo, sotto una copiosa nevicata che riduce la visibilità e fa temere per la tenuta dei pneumatici sull’asfalto. Montiamo pneumatici da quattro stagioni ma, con i cerchi in lega, ci scordiamo di poter mettere le catene quindi panico, sangue freddo e cerchiamo la prima area di sosta possibile dove poter pernottare. Ne troviamo una con una bellissima zona camper e… la sbarra limitatrice a tre metri (ma sono scemi? Solo noi siamo alti 3,15 e non siamo enormi rispetto ad altri modelli.), fatto sta che ci infiliamo tra i camion prendendo la cosa con filosofia e cambiamo itinerario.

La meta iniziale doveva essere un tour di tre giorni tra Regensburg, Bamberg e Ulm, tutte città già visitate durante un’estate di molti anni fa ma che meritavano un giretto invernale. Tuttavia anche la zona intorno a Berchetsgaden è molto bella quindi ci sta bene… finché la mattina seguente ci alziamo così!

La mattina seguente realizziamo il devasto che ci aspetta…

Dopo parecchie tribolazioni riusciamo ad uscire dal parcheggio per immetterci sulla carreggiata autostradale perfettamente curata, per percorrere pochi chilometri e ritrovarci sulle strade secondarie messe peggio nonostante gli spazzaneve siano già in azione con benne e sale.

Il ponte che collega la Germania e l’Austria

All’ora di pranzo, procedendo con molta cautela, abbiamo raggiunto la Stille Nacht Kapelle, piccola cappella che ispirò l’omonimo canto natalizio e in questo periodo circondata da un mercatino natalizio piccolo e delizioso, composto da sole bancarelle di artigianato locale e ottimo Glühwein.

La Stille Nacht Kappelle

Gironzoliamo un po’ tra le bancarelle, visitiamo la chiesetta e ci beviamo il vin brûlé per riscaldarci, senza insistere troppo nel permanere al freddo perché le cagnette ne stanno risentendo.

Glühwein a go go….
La porta d’ingresso alla cappella
L’interno

Prima dell’ingresso nella cappelletta ammiriamo il fiume e la riva tedesca dalla parte opposta: in effetti la cittadina di Laufen nel corso dei secoli ha subito molti rilevanti cambiamenti tra i quali, il 14 aprile 1816, la cessione della regione del Salisburghese, da parte della Baviera, in cambio del Palatinato, il che ha portato a portare la linea di confine in corrispondenza della Salzach e alla cittadina di Laufen l’appartenenza alla Baviera mentre Oberndorf (all’epoca la Laufen austriaca) ad oggi appartiene all’Austria.

Laggiù, oltre la Salzach, c’è la Baviera


Ritorniamo al camper pregando di arrivare a domattina con la batteria dei servizi in quanto la stufa consuma follie e se dovessimo rimanere al freddo rischieremmo la rottura delle tubature dell’acqua. Quindi non ci resta che attendere domani, al lume di candela, e di aggiornarci con nuove notizie.

Potevano mancare i musicanti?
Ce la faremo ad uscire da qui?

Gute Nacht meine Lieben!

Amicizia/ Viaggi

Un viaggio lunghissimo per raggiungere un’amica- giorno 18

Ne parlavamo da tanto di incontrarci, ci avevamo pensato a primavera un paio di volte, ma siccome nessuna di noi due trascorre le proprie giornate ad annoiarsi siamo arrivate all’estate; ci avevamo pensato in occasione del nostro viaggio in Baviera ma eravamo strettissimi con i tempi, quindi siamo arrivate ad oggi.

Siamo partiti da Worms alle 8.30 del mattino, dopo una sveglia all’alba ed un velocissimo camper service, abbiamo imboccato l’autostrada con grande ottimismo visto che c’eravamo pressoché solo noi, niente camion trattandosi di un giorno festivo e con l’idea di raggiungere Terlano, in Alto Adige, nel primo pomeriggio.

Che accoglienza 😍

Appena ci siamo immessi su uno dei rami autostradali principali è iniziato il devasto tra file immense e rallentamenti continui, con Luca (eroico) che teneva duro e io che cercavo i percorsi alternativi su Google Maps impostato sul traffico, tra continue uscite sulle statali ed alcuni rientri in autostrada. Dopo dieci ore dalla partenza abbiamo visto il cartello che ci indicava l’ultimo chilometro da percorrere: non ci volevamo credere! L’area di sosta era già piena al limite, quindi abbiamo parcheggio su di un piazzale sterrato, sperando in bene vista la nota antipatia dei sudtirolesi nei confronti dei camperisti… però siamo onesti, le aree di sosta non sono preposte al campeggio stanziale e questa, già piccolina, era piena di turisti tedeschi armati di tendalini, sedie, tavolini e brandine! Con la conseguenza che i posti erano dimezzati e noi sinceramente eravamo troppo stanchi per continuare a girare, quindi il tempo di una doccia velocissima e siamo finalmente andati da lei! Molte di voi sanno di chi parlo, vero?

Sconvolta di stanchezza ma felice!

Noi chiacchieriamo quotidianamente da molto tempo, abbiamo imparato a conoscerci e spesso rimpiangiamo di vivere così lontano l’una dall’altra in quanto ne è nata una solida amicizia, un affetto inaspettato, diciamo che quando chiacchieravo ogni tanto con lei, poche battute frequentando alcuni gruppi in comune, mai avrei pensato ci fossimo trovate sulla stessa lunghezza d’onda. Invece, casualmente, lei lesse un mio post su un social, mi scrisse privatamente concordando con il mio pensiero e da lì fu un attimo, due annusatine come la volpe e il piccolo principe 🤣 ed è nata l’amicizia! Che con me non è cosa semplice, sia chiaro! 😉

Alessandra è deliziosa come la immaginavo, mi sono sentita subito a casa, ha due figlioli splendidi ed educatissimi ed un marito che è stata una sorpresa: esplosivo, intelligente, simpaticissimo… e ho ammirato una complicità tra di loro che mi ha riscaldato il cuore!

Grazie ragazzi, mi avete fatta sentire parte della famiglia ❤️

Germania/ Viaggi

Worms, dove Martin Lutero cambiò le regole della Chiesa – giorno 17

Monumento a Martin Lutero
Tra i personaggi presenti a lato di Lutero abbiamo anche Girolamo Savonarola

Siamo a Worms, quindi oramai al di fuori della Strada delle Fiabe, tuttavia perché non visitare anche un luogo storico, da sempre solo un nome sui libri di scuola? Siamo dove Martin Lutero, teologo e riformatore tedesco, diede inizio al protestantesimo.

Questo è il punto esatto in cui Lutero consegnò alla dieta dell’imperatore Carlo V la riforma protestante

Egli, infatti, sostenne semplicemente che non fosse necessaria l’intercessione della Chiesa per la salvezza dell’anima, essendo sufficiente, a tale scopo, la fede; inoltre egli si battè contro la chiesa romana in merito alla vendita delle indulgenze praticata dai papi Giulio II e Leone X.

A seguito di queste ed altre critiche egli formulò le 95 tesi, considerate quale l’inizio dello scisma dal cattolicesimo e della riforma protestante; Lutero venne invitato a ritrattare le sue tesi e le sue posizioni avverse alla chiesa di Roma, quindi, dopo il suo rifiuto, egli subì la scomunica per eresia da parte di Leone X con la nota bolla pontificia (siamo nel 1521, almeno per avere una collocazione storica).

Martin Lutero nacque da una famiglia di contadini, visse nell’umiltà ma riuscì a studiare sino a conseguire la laurea in Teologia, pur mantenendo sempre un suo pensiero critico e dando quindi origine al protestantesimo luterano ma, soprattutto, ad una visione libera della fede.

Premetto che su alcuni passaggi mi sono rinfrescata la memoria una volta decisa questa tappa del viaggio, vista la mia ben nota avversità per la storia, tuttavia affascinata dal pensiero libero di Lutero, assolutamente aderente al mio essere anticlericale (a dire il vero anche non credente), ma pur sempre molto rispettosa del pensiero altrui e della fede che possa accompagnare chiunque.

La sinagoga di Worms
Gli interni

Per il resto la città è moderna, con alcuni angolini storici perfettamente fusi nella modernità, al punto che su alcune parti residue del muro di cinta sorgono edifici recentissimi, è un centro molto vivace in cui coesistono tradizioni locali ed immigrazione moderata, dove incontrare le consuete catene commerciali ma anche la tipica ristorazione germanica a base di Wienerschnitzel e Weissbier, insomma una città molto carina e assolutamente vivibile!

Una delle porte della città
Il Duomo di S.Pietro (meraviglioso)
Gli interni
La cripta con sepolcri che risalgono a più di 1500 anni fa

Dopo qualche passo lungo il Reno rientriamo alla nostra casetta su ruote, stanchi soprattutto a causa del gran caldo (oggi si bolle) ma anche in quanto oramai siamo in giro da più di due settimane e la media giornaliera percorsa a piedi si aggira sui dieci chilometri, tant’è che anche le cagnoline iniziano ad essere cotte. Domattina la sveglia suonerà molto presto in quanto siamo ancora molto lontani dall’Italia ed entro metà pomeriggio dobbiamo essere assolutamente in Sud Tirolo, pronti al rientro?

La statua del Nibelungo, lungo il Reno
Il Reno
Germania/ Viaggi

Hanau, l’ultima tappa della Strada delle Fiabe (con qualche perplessità) e il Castello Eltz – giorni 15 e 16

Il monumento eretto in memoria dei fratelli Grimm

Questa mattina ci alziamo di buonora e raggiungiamo Hanau, con mille dubbi in merito alla visita della città in quanto, sin da quando abbiamo programmato il percorso sapevamo che Hanau non offriva nulla in relazione alle fiabe tranne un monumento in ricordo dei fratelli Grimm, che qui ebbero i natali, tuttavia gironzolando siamo riusciti a rinvenire il luogo dove sorgeva la loro casa, pur se distrutta il 19 marzo 1945 ad opera di un bombardamento.

Un’immagine di quella che era la casa natale dei Grimm
La casa che oggi sorge sulle ceneri di quella originale
Con qualche tratto a ricordo dell’edificio precedente

Hanau è una città modernissima e piena di vita, ricca di negozi e di locali, con dei centri commerciali immensi ma l’immigrazione è stata davvero eccessiva, il che ha portato ad una perdita di quella germanità che ho sempre apprezzato. Si tratta di un’immigrazione integrata in cui tutti lavorano, pagano le tasse e sono molto gentili, senza alcun pregiudizio di sorta, ma ho notato una perdita delle tradizioni tedesche, come avere il desiderio di fermarsi a bere una birra e non trovarla per non offendere i precetti religiosi dell’Islam. Sia chiaro che non intendo mancare di rispetto a nessuno però quando viaggio amo osservare la gente e la cultura del luogo ed onestamente oggi sono rimasta perplessa… (anche da altri aspetti che ho notato, ma ho voluto solo portare l’esempio più pregnante)

La birra alla fine l’ho trovata in una pizzeria italiana, ma anche il pink latte con vaniglia e cannella era delizioso!
Gli stivali del gatto (con gli stivali…)
Pochi ricordi dei Grimm ma la memoria è sempre viva

Nel mentre raggiungevamo Hanau abbiamo avuto un guasto ai freni del camper, quindi domattina la sveglia sarà al canto del gallo per l’appuntamento in officina, pertanto non so bene a che ora ci sbrigheremo, certo è che almeno viaggeremo in sicurezza e con il cuore più tranquillo.

Di prima mattina abbiamo riparato il guasto al camper grazie alla velocità dell’officina, praticamente in due ore hanno ordinato dischi e pastiglie dei freni e hanno terminato il lavoro (fantastici!), il che ci ha permesso di non perdere nemmeno una delle tappe prefissate.

Ci siamo diretti in mattinata verso Eltz, sede del Burg Eltz, stupendo maniero medievale situato sulle colline sovrastanti la Mosella, tra Coblenza e Treviri e ancor oggi di proprietà della medesima famiglia, dalla bellezza di trentatré generazioni; è considerato uno dei più belli castelli tedeschi ed infatti è magnificamente conservato sia esternamente, come potete vedere dalle foto, sia internamente dove, purtroppo, era impossibile scattare alcuna foto (ma merita davvero, ve lo garantisco!).


Ho accorpato anche il giorno 16 (tanto pubblico con calma perché non ho trovato alcuna connessione WiFi che mi potesse aiutare) così vi illustro qualcosa di più rispetto alla giornata trascorsa ad Hanau, storicamente scarsa.

Il castello è circondato sui tre lati dall’Elzbach e sorge su una rupe rocciosa alta 70 metri e la particolarità è che è stato suddiviso in tre parti (è un cosiddetto Ganerburg), ciascuna appartenente ad un diverso ramo della medesima famiglia; ciò in quanto nel Medioevo era uso, per le famiglie che non potessero permettersi un castello proprio, unirsi al fine di crearne uno da dividere in varie sezioni, insomma l’antenato dell’attuale condominio 😀.

La parte più antica risale al XIII secolo mentre la più recente è della metà del XVI secolo, il tutto suddiviso tra la famiglia del Leone d’Oro, quella del Leone d’Argento e quella delle Corna di Bufalo; al termine della visita della dimora il giro si conclude con l’accesso alla Tesoreria, in cui sono collocati più di cinquecento oggetti preziosi di arte orafa, in avorio intagliato e altri manufatto, oltretutto si tratta degli unici locali in cui le foto sono permesse, quindi ve ne condivido qualcuna.

Proseguiamo quindi verso Worms, ma a visitarla vi ci porto domani, gustandoci con calma l’ultima tappa di questa avventura tedesca, poi via verso l’Italia per un appuntamento tanto atteso con un’amica blogger che molti di voi già conoscono…


Germania/ Viaggi

Steinau an der Straße: tante foto per un piccolo luogo incantevole – giorno 14

L’accesso alla cittadina
Il fossato

Stamattina abbiamo raggiunto questo piccolo borgo immerso nel verde dell’Assia, dove i fratelli Grimm si trasferirono alla fine del XVII secolo, per abitare nella casa del nonno e dove, ancor oggi, sorge il museo loro dedicato.

Accediamo alla cittadina tramite un ponte che attraversa un fossato ed affiancato da una torre, come sempre reminescenza del perimetro cittadino, e dopo pochi metri siamo alla casa sopra citata: già il giardino è delizioso, vi si passeggia tra un principe ranocchio ed una casetta di marzapane, mentre la strega spaventa Gretel dopo aver rinchiuso Hansel nella stia dei polli.

Il principe ranocchio ci accoglie anche qui
Con i consueti musicanti di Brema…
E la casetta di marzapane!
La cucina dei Grimm

Entrando il pianterreno è dedicato alla vita della famiglia e si può ammirare una cucina stupenda, ancora con il lavello in pietra, il camino e gli accessori dell’epoca, ma salendo al primo piano c’è la magia! Un mondo dedicato alle favole, alla fantasia, dove si entra in una galleria verde come un bosco in cui sono poste decine di quadri raffiguranti scene delle fiabe dei Grimm, interamente in tre dimensioni grazie a delle immagini metalliche sovrapposte a diversi livelli, il tutto deliziosamente vintage e magico! Ho scattato foto su foto, ma ve ne condivido qualcuna.

La città celebra degnamente i Grimm in quanto anche nel castello vi è una stanza interamente allestita per far sentire il visitatore in una favola! Insomma, è sì un museo (e si è capito che io non amo i musei) ma quella stanza è deliziosa: mi sono seduta su un pouf e sono rimasta lì incantata…

Il castello
Gli interni della parte museale
Poi si sale letteralmente sui libri
E si arriva nella favola, tra principesse…
… e specchi magici!
Ma le casette di marzapane sorgono lungo tutte le viuzze
E questa le supera tutte!
Anche le fontane ci portano nelle fiabe

L’ultima tappa l’abbiamo fatta alla fontana che li ricorda, nel centro della quale si eregge un pilastro riccamente intagliato con alcune scene tratte dalle loro fiabe: insomma il centro è piccolissimo ma ricorda degnamente coloro i quali lo hanno reso celebre.

E questa è la più bella, vediamola insieme!
Tre piani sulla colonna intagliata
La vedete la casetta di marzapane con la stregaccia?
E Rapunzel con la treccia che pende dalla torre?


Germania/ Viaggi

Alsfeld, dove le cicogne raccolgono i bambini – giorno 13

Raggiungiamo Alsfeld in mattinata, prendendocela con calma visto che l’area di sosta dista pochi metri dal centro, la giornata soleggiata e molto calda, ma ce la godiamo gironzolando subito tra le consuete case a graticcio, sulle tracce di Cappuccetto Rosso e facendo i veri turisti, pranzando all’aperto con una gustosissima Wiener Schnitzel ed una Weissbier, poi con un gelatone sotto il Rathaus (ed è grazie al WiFi del municipio se anche oggi riesco a pubblicare il post).

La piazza del mercato, sotto il municipio
La Grabbrunnen, fontana delle cicogne

Il primo bellissimo impatto lo abbiamo guardando il cielo, dove una cicogna vola verso il proprio nido, sito in cima ad una torre, reminescenza di una cinta muraria, verso una compagna che la attende e infatti la struttura è conosciuta quale torre delle cicogne.

La cicogna è protagonista anche di una fonte presso la quale, si narra, venissero prelevati i bambini per essere successivamente consegnati alle famiglie destinatarie.

Abbiamo anche seguito le tracce di Cappuccetto Rosso, la cui fiaba trovò i natali in questa cittadina, tant’è che le è stata dedicata una fontana, purtroppo attualmente assente, probabilmente per restauro (la foto che vi posto è stata recuperata dal web).

La Gänzel Lisel, la ragazza delle oche, considerata la statua simbolo di Cappuccetto Rosso (foto tratta dal web)

Degno di nota è il Rathaus, il municipio, che si erge sulla piazza del mercato, immenso ed imponente ad ombreggiare la pausa caffè degli avventori dei numerosi locali che vi trovano alloggiamento.

Il Rathaus

Un rammarico: il museo delle fiabe, le cui aperture seguono il calendario delle festività scolastiche e qui la scuola è iniziata già da un paio di giorni, quindi niente museo… e dall’esterno sembrava davvero molto carino!

Ancora case a graticcio
Il museo delle fiabe con la treccia di Raperonzolo
I Musicanti di Brema
Il Principe Ranocchio

Ultima tappa è stata la Walpurgiskirche, bellissima chiesa dagli interni parzialmente lignei e coloratissimi, della quale non molte notizie tranne che trattasi di un edificio gotico sorto al di sopra di una precedente chiesetta romanica.

L’interno della chiesa
Coloratissima, quasi una continuità con i colori delle case a graticcio circostanti
Nemmeno l’organo sfugge al colore

A domani per la prossima tappa, siamo verso la fine della nostra collezione di fiabe della buonanotte, ma cercherò di tenervi compagnia ancora per qualche serata, sempre che riesca a trovare una connessione internet.

Germania/ Viaggi

Marburg, una bellezza inaspettata! – giorno 12

“Ho l’impressione che qui ci siano più scale per le strade che nelle case”. (Jakob Grimm)

Il castello
L’accesso al cortile interno
Il cortile interno

Temevo la tappa di oggi, trattandosi di una città più grande rispetto ai borghi dei giorni precedenti e considerato che la stanchezza inizia a farsi sentire: le visite sono molto a ridosso l’una all’altra ma i giorni disponibili prima di rientrare al lavoro sono limitati e già così abbiamo dovuto depennare una città dal nostro tour…

Tra le case a graticcio
Tutta la città è disseminata di monumenti a memoria delle opere dei fratelli Grimm

In effetti già dal primo impatto risulta faticosa, essendo strutturata tutta in salita, quindi saliscendi, gradini a raffica, pace mai insomma, tant’è che iniziamo con la salita al castello: dal 13 gradi del mattino la temperatura sale vorticosamente, i gradini sono alti e tanti e io mi sento molto stanca. Comunque la struttura del castello è maestosa, conservata molto bene ma, purtroppo, chiusa nella giornata odierna per riposo settimanale!

Il Rathaus (il municipio)

Riusciamo a visitare anche la Elizabethkirche, costruita tra il 1235 e il 1283 sul sepolcro di S.Elisabetta, che costituisce la più antica chiesa di pure forme gotiche eretta in Germania tra quelle ancora esistenti, ma purtroppo parte di essa, tra cui il transetto, è chiusa per ristrutturazione e quindi anche lo scrigno di S.Elisabetta, capolavoro orafo contenente i resti della santa, risulta interdetto al pubblico.

Il resto è un passeggiare guardando le case che ci sovrastano con la consueta bellezza cui questo paese ci ha abituati, tra case a graticcio ed autentici gioielli architettonici, godendo di una pausa pranzo in un bistrot all’aperto, di un eieskaffee e di una weizen in un localino strepitoso (dove ho visto uno dei bagni più belli e curati, completo di crema mani, caramelle, deodorante, lacca per capelli e articoli intimi femminili… quanta civiltà si nota dai bagni!), insomma abbiamo fatto un po’ i turisti…

Uno degli angolini deliziosi del centro
E poco lontano ecco il nostro bistrot e il nostro pranzo…

Degna di nota, favolosamente bella e maestosa, dall’aspetto incantevolmente “dark academia” la vecchia Università, il primo e l’ultimo palazzo incontrato nel tragitto area camper-centro città e ritorno, completo della Evangelische Universitätskirche, un capolavoro del 1300 annesso al palazzo sopracitato (e ovviamente deturpato dalle impalcature all’interno).

La maestosità della vecchia Università

Insomma, tirate le somme è davvero una città da visitare, con un centro meraviglioso ed un’immediata periferia ricca di negozi e di centri commerciali per ogni esigenza, piena di vita e di giovani, gente rilassata, cortese e sorridente!

Germania/ Viaggi

Bad Wildungen, Bergfreiheit, Christenberg e Schwalmstadt – giorno 11

Il castello che ispirò i Grimm alla stesura di Biancaneve e i Sette Nani
Varchiamo l’ingresso

Ed eccoci all’undicesimo giorno della nostra vacanza itinerante, sempre con il titolo del post dai nomi impossibili, ma anche oggi ve la faccio breve: Biancaneve e i Sette Nani, Hansel e Gretel e Cappuccetto Rosso… così si ragiona, vero?

La prima tappa l’abbiamo fatta al castello che ispirò la storia di Biancaneve, semplicemente in virtù del fatto che vi visse una fanciulla che finì i suoi giorni avvelenata, il che ispirò i fratelli Grimm nella stesura che oggi conosciamo; tuttavia se dovessi consigliarvi la visita del castello per me è un no secco, vi trovereste all’interno di un museo con delle stanze molto rimodernate ed una guida pallosissima che vi chiacchiera in tedesco per un tempo interminabile, ma purtroppo era l’unico modo per accedere agli interni.

Il terrazzamento

Il percorso turistico prevede la visita alla miniera di carbone, che abbiamo omesso per motivi organizzativi essendo aperta per una sola ora alla settimana e, pur avendone la possibilità, l’abbiamo saltata avendone già visitate delle altre, immense e bellissime; abbiamo preferito farci un giro nella casa dei sette nani, assolutamente una chicca da non perdere, semplicemente una casetta a graticcio di due piani interamente a misura di bambino, nell’ottica del fatto che sembra i sette nani fossero stati in realtà dei bambini, visto l’elevato numero di minori impiegati all’epoca nel lavoro minerario.

L’ingresso alla miniera
Sono graziosissimi…
Entriamo nella casina
E già la porta è un amore
Lettini mignon con la scaletta
Con tanto di scaldino!
La saletta da pranzo
Ma i berrettini a punta… sono fantastici!
E le lanternine…
Il cucinotto

Lasciato questo delizioso paesino dalle case a graticcio siamo passati per Christenberg, grazioso borgo collinare collegato alla casetta di marzapane di Hansel e Gretel, pur non rinvenendovi delle rilevanti tracce a memoria (però una bella birra ed una fetta di torta ce le siamo concesse).

Un ricordo della casetta di marzapane
C’è rimasta solo questa perché la casetta se la sono mangiata 😀
Hansel e Gretel con la strega

Ultimo passaggio al volo lungo la Rotkäppchenland, la terra di Cappuccetto Rosso, luogo in cui non vi si trovano altre tracce stante l’ambientazione della fiaba nei boschi e riducendo il tutto a meri eventi a tema e a un po’ di merchandising.

Il museo di tessuti ispirato alle stoffe usate nella narrazione di Cappuccetto Rosso, immancabile il carillon
Germania/ Viaggi

Ripartiamo per Sesertal-Oedelsheim e Sababurg – giorno 10

Che detta così a voi dirà poco, ma se parliamo del Gatto con gli Stivali e della Bella Addormentata? Ci siamo, vero?

Ebbene sì, questo è il viaggio dei ricordi bambini, tant’è che passiamo per Sesertal-Oedelsheim solo per scattare una foto al Gatto con gli Stivali, perché altro non c’è, ma era una delle favole che più amavo, grazie alla scaltrezza di questo micio che finì spacciarsi per il Marchese di Carabas, gabbando tutti e assicurandosi un futuro comodo e degno di nota.

Lasciamo il gatto per raggiungere Sababurg, sede dell’omonimo castello che si narra vi si svolsero le vicende narrate ne “La Bella Addormentata”, a dire il vero a me non molto simpatica come tutte queste fanciulle che venivano salvate dal principe (che io sia una che si salva da sola si era capito, vero?), comunque la visita è molto breve in quanto il maniero è attualmente sottoposto ad una importante ristrutturazione e quindi risulta visitabile solo nel fine settimana e compatibilmente con la sicurezza del cantiere. Siamo comunque riusciti a vedere qualcosa e a salire sulla sommità di una torre per poi scendere dalla collina e farci un giro allo zoo; premetto che gli zoo li detesto ma mio marito desiderava visitare quello più antico d’Europa e io ho accettato in quanto gli animali, comunque autoctoni, vi vivono liberi ed è possibile interagire con essi. Lo zoo, in realtà si chiama Sababurg Wildlife Park, nacque nel 1571, si estende su circa 130 ettari e ospita pressapoco 80 specie faunistiche, alcune in via d’estinzione. Gli animali sono tenuti molto bene, peccato oggi alcuni fossero nascosti (desideravo vedere il lupo, mi affascina molto, ma giustamente non si faceva vedere … c’era molto rumore), mentre altri recinti li abbiamo evitati di proposito perché dopo tre ore a camminare eravamo cotti. Non ho scattato alcuna foto nel parco perché rimango dell’opinione che gli animali starebbero meglio nel proprio habitat quindi di proposito ho voluto riservare loro almeno questo segno di rispetto.

Questa notte sosteremo in libera perché le aree sono affollatissime, ma siamo talmente stanchi che dormiremmo ovunque. A domani! O quando il WiFi ce lo permetterà…

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