Una domenica strana: un alternarsi continuo di sole cocente e di gelide nubi nere, perfetto per una passeggiata primaverile senza grosse pretese e senza schiattare dal caldo… usciamo da casa tutti insieme, il maritino, il figliolo, la cagnetta ed io, senza saper bene dove andare a parare: tutti in sella allo scooter e via! Il marito con il figliolo al seguito perchè andare con il papà è più divertente (e certo… corre lui, mica è una lumachina come la mamma…), il cane comodamente alloggiato nel proprio borsone morbido, appoggiato sulla pedana! E io, per una volta, da sola e rilassata sul mio “dueruote”!
Parcheggiamo in centro e iniziamo la scarpinata, lungo le vie del centro storico (e meno male che ho optato per leggins e ballerine!), per raggiungere la sommità del colle di San Giusto, dove svetta la nostra cattedrale e il bellissimo, omonimo, castello: Federico non c’è mai stato e io non ricordo molto di quanto vidi anni fa… se poi si aggiunge che anche la cagnolina è ammessa all’interno della struttura fortificata… perchè no?
Sono rimasta incantata e senza parole… ho scoperto nuove stanze aperte, un castello curatissimo e stupendo, ma andiamo per gradi e iniziamo con un po’ di storia…
Premetto che in storia sono parecchio somarella, ma amando l’arte riesco un po’ ad arrampicarmi sugli specchi, nota pratica sportiva molto utile non solo a scuola, ma anche per descrivere la genesi e l’evoluzione di questo magnifico sito che domina tutta Trieste: il tutto trae origine nel periodo che va dalla fine dell’età del Bronzo sino a tutta l’età del Ferro, quindi siamo intorno al 1000 c.C., epoca in cui un castelliere occupa la cime del colle, in posizione chiaramente strategica per il controllo del terreno circostante, tralalatro circondato dal mare e, quindi , maggiormente a rischio di invasione.
E’ proprio da questo abitato fortificato che, all’inizio del primo millennio a.C., nasce il centro abitato di Tergestum, termine la cui etimologia trova fondamento dal vocabolo “Terg”, di radice indoeuropea, che significa “mercato” e dal tipico suffisso veneto “este”, che equivale a “città”: la parte storica tuttora più valorizzata allo stato attuale è però quella, risalente alla prima metà del II secolo a.C., epoca in cui i Romani si impadronirono della città stabilendo il centro della loro vita sulla cima del colle, fondandovi una colonia militare e dando origine agli edifici più rappresentativi della città romana, tra cui il Tempio Capitolino, dedicato alla triade capitolina, con i monumentali Propilei, i cui resti ancora sono visibili sotto il basamento del campanile della cattedrale di San Giusto. Ricordiamo ancora la Basilica Civile, di epoca successiva (siamo già intorno al 133 d.C.), vastissima, biabdisata, sede del consiglio del municipium, tribunale nonchè luogo di riunione e, stupenda ancor oggi, la piazza del foro: i resti di questi ultimi sono stati riportati alla luce negli anni ’30 e sono posti magnificamente in evidenza alla base del castello.
Il castello, così come lo conosciamo oggi, fu costruito in circa due secoli, tra il 1470 e il 1630: all’ingresso ci accolgono gli originali di Mikez e Jakez (Michele e Giacomo, nomi riferiti, sembra, a due famosi giudici della città), i due automi, modellati nel giugno del 1985 da Fausto Asteo, le cui copie ancora oggi battono le ore sul Palazzo Comunale, mentre all’interno vi si possono ammirare la Casa del Capitano, che ospita il Civico Museo del Castello, ricco di armi e di splendidi cassapanche lignee (me ne sarei portata volentieri una a casa… 🙂 ), bellissimo è il camminamento di ronda che permette di ammirare tutto il Golfo di Trieste e, nelle giornate di migliore visibilità, di intravedere Grado e Venezia alla propria destra e l’Istria alla sinistra e… girandosi appena un po’, di ammirare, alle proprie spalle, le catene montuose delle Giulie e della Slovenia, spesso ancora imbiancate!
Scendendo dal camminamento di ronda si percorrono i bastioni, tra cui il neorestaurato Bastione Lalio, che ci porta al Lapidario Triestino, sede espositiva di steli, epitaffi e stupendi mosaici di epoca romana, rinvenuti nei vari scavi posti in essere nel corso degli anni nella mia città e, sino a pochi anni fa, esposti all’aperto dell’Orto Lapidario, in balìa degli eventi atmosferici; l’ingresso al Lapidario è alquanto suggestivo poichè ci si immerge completamente nei sotterranei del castello, in tutta la loro atmosfera…
Di ritorno dal Lapidario si dà un’ultima occhiata al Bastione Fiorito e al cortile interno, di lontano uso militare e sul quale ancora campeggia un enorme circolo indicante il luogo ove sorgeva la santabarbara, ma attualmente utilizzato per gli spettacoli che da decenni vengono ospitati dalle strutture del castello: ricordo ancora che mia madre mi raccontava spesso delle sue serate estive ad ammirare gli spettacoli musicali organizzati sul Bastione Fiorito!
Delle volte si cerca di uscire di casa percorrendo decine di chilometri, spesso inutilmente, perchè dopo la visita al colle di San Giusto siamo scesi lungo le suggestive viuzze della “cittàvecchia”, come qui viene chiamato il centro storico, per raggiungere la parte moderna della città e… un meritatissimo gelatone!
Una splendida domenica di una famiglia di turisti nella propria città!
23 Comments
edvige
29 Aprile 2013 at 23:20Brava Tatiana sono anni che non ci vado mi hai fatto venir voglia belle foto stupendo tutto . Hanno ancora i resti della nave di Marconi??? bacioni e buona settimana.
cucinaincontroluce
30 Aprile 2013 at 8:42Ciao Ed, i resti dell’Elettra sono stati trasferiti a Padriciano, in una palazzina dell’ex campo profughi, poichè l’ambiente del castello era troppo umido; l’alberetto, invece, è stato restaurato ed è stato adibito ad alzabandiera nel piazzale antistante l’International Maritime Academy di Trieste. Le parti restanti sono sempre al Museo del mare e, dal 2000, la prua dell’Elettra si trova a Padriciano, di fronte alla sede del Centro Radioelettrico Sperimentale, presso l’Area di Ricerca, intitolato a Marconi… praticamente l’hanno smembrata completamente!
Baci e buona giornata!
edvige
3 Maggio 2013 at 8:01Smembrata e dire poco ora che leggo mi è venuto in mente di un articolo scritto in occasione memoria dalla figlia che era dispiaciuta di questo smembramento ma non era scritto dove fossere andati. Grazie delle informazione buona giornata e bacione.
cucinaincontroluce
3 Maggio 2013 at 21:28E ci credo… nemmeno a me avrebbe fatto piacere uno smembramento del genere… lo trovo irrispettoso!
Un bacio!
accantoalcamino
30 Aprile 2013 at 7:29E’ proprio da visitare, nemmeno io sono mai stata dentro al castello, trascinerò ello, lui ama la storia (meno spostarsi dal divano 😉 ) Bacione.
cucinaincontroluce
30 Aprile 2013 at 8:44Ciao Libera, ne vale proprio la pena… pensa che volevo quasi non andarci temendo che Bubu non potesse entrare e inceve è stata una visita meravigliosa! Dai, fai alzare Ello dal divano che poi trascorre un bel pomeriggio….
Un bacio!!! 🙂
conunpocodizucchero
30 Aprile 2013 at 12:05che bella gitarella virtuale!!! devo renderla reale … che dici? 😉
cucinaincontroluce
30 Aprile 2013 at 12:25Dico che ne vale la pena perchè vedresti una bella città ricchissima di storia e nella quale sono passati proprio tutti, dai Romani a Napoleone… dovessi fare delle altre gitarelle urbane non mancherò di fornire qualche notizia e qualche bella foto: questa è stata inaspettata e con me avevo solo il cellulare, che sul più bello (all’interno della cattedrale) ha ceduto a causa della batteria oramai da sostituire!
Ciao!!! 🙂
conunpocodizucchero
30 Aprile 2013 at 22:36😀 ci lasciano sempre al momento giusto eh???
cucinaincontroluce
1 Maggio 2013 at 22:43In tutta onestà la batteria è proprio da sostituire, ma aver avuto la macchinetta fotografica sarebbe stato meglio… però sono talmente foto-dipendente che sarei capace di scattare anche con una bic… 🙂
conunpocodizucchero
2 Maggio 2013 at 23:13😀
unpizzicodime
30 Aprile 2013 at 14:34Che bella domenica!! Grazie per aver condiviso le foto ed averci fatto viaggiare, molto belli i particolari che hai immortalato, l’ingresso del Lapidario mi ha intrigato, la vista dal camminamento deve esser stata spettacolare, ma lo ammetto, come te, il baule me lo sarei portata a spalla a casa!! 😉 Un posto incantevole! Un abbraccio, Claudia
cucinaincontroluce
30 Aprile 2013 at 16:03Lo sai che quello era appena uno dei tanti bauli che c’erano? Uno migliore dell’altro, ma la pessima luce e l’avere con me il solo cellulare mi hanno limitata ad una foto soltanto… però forse era il più bello!
Ricambio l’abbraccio di cuore! 🙂
Emanuela
30 Aprile 2013 at 22:09Ma che bei luoghi! Avete fatto davvero un bel giro! E poi tutti insieme…che bella giornata! 🙂
Un bacio grande!
cucinaincontroluce
1 Maggio 2013 at 22:41Se la meta è interessante è meglio, ma l’importante è andarci insieme e tutto diventa magico!
Un bacione!!! 🙂
accantoalcamino
4 Maggio 2013 at 8:38Ciao Tat, solo un salutino, buon fine settimana ♥
cucinaincontroluce
4 Maggio 2013 at 19:39Carissima Libera, un bacio per un fine settimana di tutto relax e serenità anche a te! 🙂
simo
6 Maggio 2013 at 19:28grazie per lo splendido reportage! Un saluto!
cucinaincontroluce
6 Maggio 2013 at 21:05Ne valeva davvero la pena… è stata una sorpresa anche per me!
Grazie del passaggio, buona serata1!! 🙂
sallychef
10 Maggio 2013 at 17:56Che emozione questa “passeggiata”, grazie per avermi fatto conoscere la tua città 🙂
cucinaincontroluce
10 Maggio 2013 at 21:16L’ho fatto volentieri in quanto non è molto conosciuta ed è un gran peccato perchè è davvero bella e ricca di storia….
Un bacio!
accantoalcamino
12 Maggio 2013 at 11:53Auguri Mamma ♥
cucinaincontroluce
13 Maggio 2013 at 15:53Grazie mia cara amica, sei sempre un amore!!! 🙂
Bacino!