L’autunno piano piano, spingendo dolcemente, è riuscito ad allontanare l’estate, la mia stagione del cuore, quella pigra al sole cocente, quella del mare sempre e comunque, quella passionale ed infuocata al tramonto, per trovarmi spiazzata ed impreparata dinanzi al giacchino che ben presto ha lasciato posto al cappotto, alle zucche e ai cavoli sui banchi dei mercati, al termometro che la mattina mi gela i pensieri al primo sguardo, alla ricerca dell’acqua calda anche per lavarmi i denti, alla copertina la sera sul divano perchè sono peggio di Linus.
L’autunno è amato da molti perchè è mite, ma qui al nord inizia già a stringere la morsa, ad entrarti nelle ossa quando alle sei del mattino sei costretto a lasciare il piumone ed essere già pienamente operativo con gli occhi pieni di sonno a cercare il primo caffè della giornata, quando ti affacci alla finestra e il cielo è grigio e ghiaccio, quando la bora sferza gli alberi dinanzi casa e le foglie, ad una ad una, iniziano a ricoprire il terreno come un manto dorato.
L’autunno però è anche il profumo della legna al fuoco, del calore dei caminetti,del fascino di una tazza di vin brulè al rientro da una giornata faticosa, del piacere di una doccia bollente che ti accoglie nel suo abbraccio confortevole, delle domeniche mattina che trascorrono lente tra una stiracchiata sotto le coperte e un libro sul divano, intervallate solo da poche uscite nelle scarse ore di luce appena tiepida a fare un po’ di scorta di sole per tutta la settimana.
Alla fine anche l’autunno ha i suoi momenti di lentezza e di pigrizia come quelli che ci dona l’estate, una pigrizia maggiormente rigenerante perchè faticosamente conquistata da giornate più pesanti, fredde, imbottite in abiti ingombranti dai quali io vorrei uscire sognando isole dell’Egeo, una pigrizia per me difficile da combattere perchè i primi freddi mi gelano i pensieri, le emozioni, i desideri… l’unica reazione conseguente al freddo che mi penetra ovunque è entrare in cucina, dove c’è luce, ci sono profumi e consistenze a stimolarmi, dove c’è il calore del fuoco, dove posso iniziare a mescolare, annusare, assaggiare e creare, fuggendo all’inverno incombente e immaginando solo colori caldi ed intensi come il sole, dove posso sopravvivere sognando già il mio mare estivo che mi attende per una nuova stagione a scaldarmi il cuore.
Confettura di zucca, mele e cannella
Ingredienti:
500 g. di polpa di zucca
200 g, di mela al netto degli scarti
250 g. di zucchero di canna
1 limone
due cucchiai di cannella in polvere
Procedimento:
Premesso che per cuocere le confetture potete utilizzare il metodo Ferber, che ho già sperimentato su queste pagine (qui), questa volta ho preferito adottare la tradizionale cottura a fuoco lento, in vista dei tempi lunghi necessari alla zucca per ammorbidirsi: l’ho tagliata in pezzettini molto piccoli e volendo potete anche aiutarvi con pochi colpi di frullatore, dopodichè l’ho unita alle mele a cubetti, al limone e allo zucchero, facendo sobbollire per il tempo necessario all’addensamento. Solitamente parto dall’idea di proseguire la cottura a bassa temperatura per tre ore, ma alla fine controllo sempre in corso d’opera poichè la varietà del prodotto usato fa cambiare completamente le carte in tavola! Le mele possono essere più o meno acquose, lo stesso vale per la zucca, quindi io questa volta l’ho cotta per pochissimo tempo, in realtà meno di un’ora visto che già il tutto era addensato, limitandomi ad aggiungere la cannella solo all’ultimo istante.
Nel mentre la confettura sobbolle sterilizzare i vasetti, che andranno poi riempiti sino all’orlo, chiusi bene e capovolti sino a completo raffreddamento.
Il risultato è molto particolare: non dolcissima nel senso che non è zuccherina, ma con la dolcezza delicata della zucca e mitigata dall’asprezza della mela… vale la pena provarla!
19 Comments
alessandra
25 Ottobre 2015 at 12:06Che Buona!!provo anch’io la zucca mi piace moltissimo .
Tatiana Bruni
26 Ottobre 2015 at 11:35Sto scoprendo da poco la zucca e mi si sta aprendo un mondo fatto di mille possibilità grazie ad un prodotto estremamente versatile… basta equilibrare i sapori e si ottengono dei risultati incredibili!
Un abbraccio e benvenuta nel mio angolino 🙂
edvige
25 Ottobre 2015 at 14:20Bello quello che scrive piacevole lettura e divagazione sull’autunno. Meno interessante, scusa, per me la confettura. Troppo dolce e per fortuna la zucca non mi piace per chi combatte la glicemia non va bene come altro di contenuto zuccherino…carote, uva, fichi, piselli ecc. Cioaooo e buona domenica.
Tatiana Bruni
26 Ottobre 2015 at 11:37Lo so che i dolci non li mangi, ma io mi trovo costretta a sfornare una media di tre crostate a settimana perché le colazioni me le richiedono 🙂 Quindi ben vengano le confetture fatte in casa… l’unica volta che ne ho usata una di produzione industriale mi si è ammollato l’impasto!
Un bacio!
Stravagaria
25 Ottobre 2015 at 19:02Con le marmellate sono un po’ monocorde…o albicocca o ciliegia. Forse dovrei emanciparmi ma non so decidermi a cambiare sapori. Complimenti all’aiuto fotografo…mica potrà aiutarti solo nell’assaggio, eh?
Stravagaria
25 Ottobre 2015 at 19:05Con la marmellata sono un po’ monocorde…solo albicocca o ciliegia. Forse dovrei emanciparmi ma non so decidermi a cambiare sapori. Complimenti per l’aiutante fotografo…non potrà mica aiutarti solo nell’assaggio, eh? 🙂
Tatiana Bruni
26 Ottobre 2015 at 11:42Ultimamente mi sto sfogando nella ricerca di abbinamenti diversi dai soliti, anche perché talora le cuocio direttamente con il Bimby e quindi nemmeno mi stresso con lunghe preparazioni: per me è la cosa migliore da mangiare quando ho voglia di sapori dolci e zuccherini perché adoro la frutta e detesto il cioccolato 🙂
Il fotografo questa volta mi ha aiutata solo negli scatti perché con le confetture non ci va proprio tanto d’accordo e si limita a mele e sambuco: meglio così, è abbastanza rotondetto 😉
Un bacio!
Francesca P.
25 Ottobre 2015 at 22:33Io non sono ancora del tutto convinta che l’estate sia passata, sai? La tengo in tasca e la cullo nella mente, come se avessi messo dei granelli di sabbia nelle tasche per ritrovarli, appena infilo la mano… quello che voglio fare è portarmi qualcosa di lei in questi mesi, anche solo un profumo di un ricordo o una suggestione, perchè chi nasce con il mare nelle vene non se ne separa mai, anche quando raccoglie legna e prepara ottime confetture di zucca, vero
😉
Quanto alla pigrizia, qui Ulisse e Tarallino sanno come fare lezioni con dimostrazione pratica in ogni stagione, ahaha! E sono convincenti…
Francesca P.
25 Ottobre 2015 at 22:34Mi è rimasto un punto interrogativo nell’aria, forse è scappato in spiaggia… 😛
Tatiana Bruni
26 Ottobre 2015 at 12:17… e ha fatto bene! 🙂 🙂 🙂
Tatiana Bruni
26 Ottobre 2015 at 12:16E’ vero che anche qui ogni tanto spuntano delle giornate calde e oggi è una di queste, com’è vero ciò che dici: il mare nelle vene ce l’ho da quando son nata e nessuno me lo toglierà mai, ne sento il profumo nell’aria e questo è il motivo per il quale non potrei mai vivere nell’entroterra! Talora vado in riva al mare in pieno inverno, mi siedo sugli scogli e ne ammiro l’immensità inalando l’odore del salgemma, delle alghe e dei pescherecci sempre in fervente attività, osservo il sole che con i deboli raggi che gli rimangono riescono a fendere le nubi e a riflettersi faticosamente sulla sua superficie e allora mi sento quasi fossi sulle rive del Baltico… ma il fascino c’è sempre, anche nel gelo dell’inverno e nella stagione delle zucche!
Tu hai Ulisse e Tarallino a ricordarti che un po’ di sana pigrizia è alquanto godereccia, ma non sai le ronfate che si fanno Bubu e Polly non appena guadagnano un posto “da acciambellamento” accanto a me sul divano…. e anche loro sono molto convincenti 😉
Un bacione!
miss mou
26 Ottobre 2015 at 14:59Che bello perdersi in questo autunno con te. E che bella questa confettura. Su quel pane poi. Ci farei proprio una merenda adesso che ho già fame.
Tatiana Bruni
27 Ottobre 2015 at 13:07Ogni tanto a pomeriggio inoltrato scendo con le cagnette e ci facciamo una passeggiata: loro se la prendono con una calma olimpica e del resto ci mancherebbe… è la “loro” passeggiata, mica la mia, ma ne approfitto per guardarmi intorno, annusare l’aria e osservare tutte le vecchie case che ancora sorgono intorno alla mia palazzina, il profumo di legna al fuoco è molto intenso e i campi sono ammantati di foglie appassite e allora ti viene voglia di descrivere l’autunno, abbracciarlo e godere al meglio dei suoi regali!
Un abbraccio 🙂
luna
26 Ottobre 2015 at 19:16Leggendoti, quasi quasi m sono innamorata dell autunno! Non che io lo detesti, però ecco mi piacerebbe quello che c è li al nord da te, una cosa netta e definita insomma. Non come qua da noi che si chiama autunno e magari un giorno fa anche freddo poi però ALL improvviso ti torna il caldo umido. Sicuramente mi vsono innamorata di questa confettura fatta di tutti i sapori che adoro. È perfetta, luminosa, bellissima. Proprio una coccola! Tanti baci Tatiana buona serata
Tatiana Bruni
27 Ottobre 2015 at 13:12In questi giorni anche quassù il clima si è un po’ addolcito, ma la mattina e la sera ancora la temperatura è piuttosto rigida e comunque certamente le stagioni di mezzo sono più nette e definitive che non nella tua zona: però se l’autunno ha già il sapore dell’inverno è anche vero che a noi manca da morire la primavera, la quale risulta essere completamente inesistente e ti trovi spiazzato dal passaggio repentino dal gelo al sole cocente!
Se in città può forse risultare noioso alla fine cambi idea osservando la campagna perché la natura riesce a dare il meglio di sé anche in questi periodi di transizione: l’importante è godere al meglio di ciò che offre e saperlo sfruttare con spirito di adattamento… sono sempre del parere che siamo noi a doverci adattare alla natura e non il contrario visti i doni che ci elargisce!
Un bacio 🙂
zia Consu
26 Ottobre 2015 at 21:55Per l’autunno provo un sentimento di amore/odio…adoro i suoi frutti dalle zucche ai funghi dalle castagne ai cachi ma mi mette malinconia perchè mi costringe a salutare x un anno la mia amata estate. Sono freddolosa ed il calore del fuoco che ci regali è di conforto ^_^
Buona settimana dolcissima amica <3
Tatiana Bruni
27 Ottobre 2015 at 13:16Concordo con te Consu, per me le stagioni intermedie sono sempre state un po’ fastidiose a causa degli sbalzi climatici, del loro aspetto indefinito e, soprattutto, ce l’ho con l’autunno che mi uccide l’estate, la mia stagione del cuore! Però ho imparato ad apprezzarlo semplicemente rilassandomi e lasciando scorrere il tempo come meglio crede, senza affanni, senza tentativi sovversivi, tanto la natura segue il proprio corso e non ha alcun senso agitarsi: se l’accetti è più rilassante….
E allora riscaldiamoci con zuppe, tisane, dolcetti appena sfornati, crostate ricche di confetture realizzate con i frutti autunnali… e godiamoci l’autunno anche noi freddolose 🙂
Un bacione!
Paola
28 Ottobre 2015 at 12:21Aspettavo l’autunno, sai? Aspettavo la sua atmosfera così intima, i colori tenui, le foglie ingiallite e le copertine da tenere addosso quando scende la sera. Aspettavo che portasse questo freddo e che mi costringesse a cercare calore nei sorrisi e nelle tazze di tè. Aspettavo arrivasse l’autunno per aprire le zucche come fossero scatole piene di regali e per unire i puntini delle nocciole che tracciano vie, magari mi portano a quel vasetto di confettura 🙂
Un abbraccio
Tatiana Bruni
29 Ottobre 2015 at 7:48Quando oramai mi ero resa conto che l’estate si stava spegnendo in una luce un po’ livida, triste e deprimente…beh, anch’io a questo punto aspettavo l’autunno con i suoi nuovi colori, le sue sfumature così diverse da quelle estive, la sua luce più tenue e soffusa, quasi riposante dopo il sole abbacinante di luglio ed agosto, dopo giornate intere trascorse in mare a vivere a mille all’ora e s stancarsi da morire. Aspettavo l’autunno con le sue castagne, i funghi, i primi cavoli e le zucche, sì perché quest’anno ho scoperto che la zucca non è buona solo al forno e ogni giorno ne provo una nuova versione!
Un abbraccio a te 🙂