Sono una creatura del bosco, è indiscutibile: oramai sono prossima al letargo e i risvegli mattutini sono diventati un incubo, al lavoro ho gli occhi sbarrati davanti al computer e appena apro un codice mi si incrocia lo sguardo e le palpebre si rifiutano di collaborare. Ascolto con attenzione chi si siede davanti a me e mi espone i propri problemi e le relative necessità, ma la mente tende a volare al divano di casa mia e ai cuscini soffici che lo ricoprono… che poi se mi ci siedo con un libro tra le mani è matematico che mi addormento nel giro di cinque minuti al massimo.
La sera sono talmente stanca che preparare la cena diventa un’impresa ciclopica, mi prefiggo puntualmente le verdure, ma si sa che vanno lavate e ripulite e finisce che mi trovo stravolta davanti ad una scodella di latte, incapace di fare alcunché: solo la domenica sono pimpante e piena di energia e ciò a causa degli orari massacranti che mi allietano tutta la settimana. Non ce la posso fare sino all’estate prossima.
E allora ho affinato la tecnica delle zuppe, delle vellutate, ovviamente con l’aiuto esclusivo del Bimby che me ne prepara tre scodelle alla volta, una che mi riscalda la pancia nell’immediato e altre due da riporre nel frigorifero per l’indomani: sono sane, economiche, ricche di verdure, confortevoli e scendono che è una bellezza. Ora ho il “trip” della zucca, che ho scoperto essere un prodotto fantastico, io che la guardavo di brutto ogni inverno, non sapendo bene cosa farmene con quella buccia dura da scalfire, tutti quei bitorzoli impossibili da togliere, poi ho avuto un’illuminazione e ho iniziato a sperimentare, scoprendo un ortaggio incredibilmente versatile seppur difficile da tagliare, con quel suo colore allegro e simpatico, arancione come un tramonto d’estate, con il suo tocco dolciastro perfettamente abbinabile ad ogni piatto se ben equilibrato con gli altri ingredienti. Insomma, la magica zucca sa il fatto suo e questa volta l’ho voluta mettere nella vellutata.
Ingredienti:
una cipolla piccola
400 g. di zucca a pezzetti
400 g. di patate a pezzetti
20 g. di olio evo
un cucchiaino abbondante di dado vegetale (meglio se fatto in casa)
un pezzetto di zenzero di 1 cm. circa (io ho usato quello secco perché l’avevo terminato)
15/20 g. di burro
una spolverata di paprika dolce (facoltativo)
Procedimento:
Chiaramente la cottura in pentola a pressione è assolutamente perfetta, dopo aver imbiondito la cipolla tagliata fine in poco olio extravergine, e in circa venti/trenta minuti si cuoce tutto (fate qualche prova perché molto dipende dal tipo di zucca): basteranno poi pochi colpi di frullatore ad immersione avendo però l’accortezza di inserire il burro solo a fine cottura e prima di frullare il tutto.
Io ho usato il Bimby, nel cui boccale ho inserito la cipolla tagliata in quarti, frullata brevemente a vel.5 e poi ripassata nell’olio per 10 minuti a 100° a vel.1; successivamente ho inserito tutti gli ingredienti tagliati a pezzi grossolani e ho impostato la cottura a 100°, vel.1, per 30 minuti; alla fine ho aggiunto il burro frullando per 30 secondi a velocità 10.
Versare nelle fondine e spolverizzare con della paprika dolce.
Ed ecco fatto, in barba a pigrizia e stanchezza da bradipo!
22 Comments
zia Consu
29 Ottobre 2015 at 20:48Hai ragione le creme/vellutate o zuppe di verdura sono un toccasana x far pace con il mondo dopo una giornata sfiancante 🙂 Adoro la zucca e mi fa piacere condividere questa passione con te ^_^
Coccolati e non trascurarti mai <3
Tatiana Bruni
30 Ottobre 2015 at 8:00Quanta ragione hai cara Consu: coccolarsi è un dovere, tant’è che anche nei momenti più sfiancanti qualche attenzione particolare verso se stessi è un atto dovuto! E questa volta la coccola è passata per la pancia: quanto mi è piaciuta questa zuppa, soprattutto grazie alla noce di burro finale che regala al piatto quel tocco in più che fa la differenza! E di zuppe ne sto provando tante in questo periodo, quindi ci rileggiamo alla prossima 🙂
Un abbraccio forte!
Vale
30 Ottobre 2015 at 9:05cosa c’è di più coccoloso di una buona zuppa??? Ottima questa, un bacione
Tatiana Bruni
30 Ottobre 2015 at 9:15E hai ragione… se penso a quanti anni di zuppe mancate sprecati! Perché la mia mamma mi rifilava quegli orrendi minestroni con i pezzettoni ammollati che galleggiavano nella brodaglia, quanto li ho odiati! E le paste e fagioli mai passate perché a lei piace la “roba che galleggia”? Puahhhhh…. ecco tutto ciò che mi ha fatta inorridire per anni all’idea del “primo piatto liquido”: che mi son persa….
Ma ora chi mi ferma più?
Un bacione a te 🙂
edvige
30 Ottobre 2015 at 13:00Le creme vellutate anch’iole faccio quando mi scoccia o sono all’ultimo minuto anche se in pensione non ho mai pace 🙂 però vellutate sia ma non di zucca. Buona fine settimana dai presto arriva domenica. Cioaoo
Tatiana Bruni
4 Novembre 2015 at 8:21La zucca per me è stata una piacevole scoperta: se penso che per anni ho sperimentato senza mai riuscire ad equilibrare alla perfezione il dolciastro che risultava essere sempre preponderante sugli altri ingredienti… poi forse ci siamo capite e ha iniziato a funzionare, scoprendo un ortaggio versatile, economico, sano ed ipocalorico! Magari questo mi spingerà verso nuovi orizzonti in fatto di vellutate….
Un bacio!
ipasticciditerry
30 Ottobre 2015 at 15:03Buonaaaaaa! io adoro la zucca, nonostante mio marito storce il naso ogni volta che gliela propongo. Faccio anche io qualcosa del genere con la zucca e le patate però non ho mai provato a mettere la paprika dolce. anche io in questo periodo mi sento più stanca del solito … io ho sempre dato colpa al cambio di ora. Coccolati dolce Tatiana, anzi coccoliamoci.
Tatiana Bruni
4 Novembre 2015 at 8:25La paprika è stata un’idea nata dall’esigenza di abbinare i colori, perché mi dispiaceva lasciare questa crema così bella arancione senza un punto di colore in contrasto… e allora ho provato e mi sono resa conto che non solo i colori si abbinavano alla perfezione, ma che anche al palato l’abbinamento risultava gradito!
E comunque non ti preoccupare che nemmeno in casa mia il marito passa indenne davanti alla zucca, tant’è che ci ho rinunciato… da come la guarda schifato ogni volta lo lascio a godersi la sua bistecca in pace e tranquillità 🙂
Un abbraccio e una coccola anche a te 🙂
Miss Fletcher
30 Ottobre 2015 at 16:51Uh, che brava Tatiana! La zucca non è tra i mei sapori preferiti ma questa tua ricetta mi attira parecchio, paprika e zenzero… deve essere particolare!
Bacioni!
Tatiana Bruni
4 Novembre 2015 at 8:27Il mio è stato un atto di coraggio! Ero proprio stanca di vedere come tutti riuscissero a ricavare il meglio dalla zucca mentre io combinavo solo disastri: e ho fatto benissimo a provare! E’ inutile, bisogna sempre sperimentare…. e alla fine l’intraprendenza paga 🙂
Un bacio!
Stravagaria
30 Ottobre 2015 at 20:31La zucca e la patata insieme stanno benissimo e la patata mitiga un po’ la dolcezza della zucca, ne mangiavo una anni fa a cui veniva aggiunto il riso. Mi piaceva da matti chissà se riesco a recuperare la ricetta… Baci
Tatiana Bruni
4 Novembre 2015 at 8:28Ecco, se la recuperi si può provare, no? Comunque non ho dubbi che un pugno di riso ci stia proprio bene: il riso è fantastico nelle zuppe perché si abbina perfettamente alle cremosità… anzi alla prossima vellutata ce lo metto, per dare un po’ di corpo al tutto!
Un bacione!
Claudia
31 Ottobre 2015 at 15:06Anche io sono una da zuppe e vellutate.. solo che io le tre scodelle le faccio fuori in una sera -.-” anche la zucca è una cosa che mi piace e mi conforta 😀
siamo entrambe due creature di bosco credo.. io un piumato probabilmente 😉
a presto :*
Tatiana Bruni
4 Novembre 2015 at 8:32Appunto… la prima scodella l’ho mangiata diligentemente il primo giorno, ma già il giorno seguente, a foto scattate, lo sai che fine hanno fatto le altre due scodelle, vero? 🙂 Insomma… mi ero trattenuta per le foto perché mancava la luce e non potevo proprio scattarle (già l’indomani è stata durissima a causa del maltempo e del buio perenne)!
Per il resto concordo con te: la zuppa è una faccenda seria e d’ora in poi ritornerò a prepararle anche fredde nel corso della stagione estiva… le avevo ingiustamente un po’ dimenticate e considerato l’effetto positivo che hanno sull’umore si tratta di un errore imperdonabile 🙂
Un bacione!
Alessia
31 Ottobre 2015 at 19:52Buonaaa! E che colore fantastico 🙂 Queste sono davvero prodezze da creatura del bosco (fatato, però!)
Un bacione,
Alessia
Tatiana Bruni
4 Novembre 2015 at 8:34Hai visto che magie? E che colori? Guarda, è talmente buona che ora ridurrei a zuppa anche tutta la quintalata di verdura cotta di cui mi nutro durante l’inverno: mi devo organizzare per un menu zupposo di tutto rispetto…. con buona pace (finalmente) della linea che ne vedrà qualche risvolto positivo!
Un abbraccio forte 🙂
Marirò
1 Novembre 2015 at 15:33ahahahah, descrizione perfetta dei risvegli autunnali:idem 🙂
Davvero hai scoperto solo ora la zucca gialla? Io l’adoro in agrodolce, a polpettine, col riso e la ricotta o semplicemente arrostita sulla griglia. Se dolce è una bontà.
Devo provare questo tuo suggerimento, senza Bimby e quindi con del buon tempo a disposizione in più.
Ciao, buon mese di Novembre
marirò
Tatiana Bruni
4 Novembre 2015 at 8:38Sono tremenda, da letargo totale! Sono rientrata ieri sera da un fine settimana turistico e, nonostante le otto ore di sonno, mi sento stravolta! (Preciso però che la cagnetta mi ha disturbata per due notti di seguito continuando a togliermi coperte e lenzuola, quindi sono “addormentata giustificata”).
Sì, lo confesso: io e la zucca siamo stati nemici per anni, ma in casa mia non si era mai consumata e quindi la guardavo con un misto di fascino e di terrore, pertanto ora mi sento quasi in obbligo di recuperare il tempo perduto e di sperimentare a più non posso! Anzi, se vuoi proporre qualche preparazione io sono a disposizione….
Un bacione e buon novembre a te 🙂
Francesca P.
1 Novembre 2015 at 22:33Io mi nutro di vellutate tutto l’anno, trovo sempre una scusa per mangiarle, d’estate ricorro alla versione gazpacho e quindi sono un “mai più senza” a cui sono molto affezionata! E quanto è bello servirle nelle ciotoline colorate? Ecco un altro motivo per cui le amo…
Interessante la tua anima marittima che diventa creatura del bosco in questa stagione… un bel contrasto, come la paprica rossa sulla zucca gialla! 🙂 E se ti addormenti subito con un libro in mano, mi candido per leggerti qualche capitolo ad alta voce…
Tatiana Bruni
4 Novembre 2015 at 8:45Ecco un altro punto che ci accomuna e che ci mette in simbiosi nonostante i tanti chilometri che ci separano: le vellutate! Perché per anni ne ho consumate anche d’estate, belle fredde e intensamente profumate di aromi mediterranei! E non sai quanto tu mi abbia conquistata con quel gazpacho che hai proposto la settimana scorsa… ce l’ho fisso nella mente perché voglio assolutamente assaggiarlo! Poi un po’ ho scordato queste preparazioni, presa dalle corse quotidiane, dai mille impegni e dalla necessità di ridurre i tempi in cucina, specie durante la stagione calda visto che in casa mia si schiatta, continuando a proporre il più possibile dei piatti che andassero bene anche ai “fastidiosi” di famiglia 🙂
Allora ti accompagno ogni tanto per una passeggiata, così possiamo discorrere di zuppe e vellutate e magari, se mi prende sonno, mi trasformo in creatura del bosco e mi faccio cullare dalle tue parole che mi leggono un libro…. 🙂
Un abbraccio forte!
carmen
5 Novembre 2015 at 14:33Ciao Tatiana, che bella ricetta invitante!
Quando ero piccola, in inverno spesso per cena c’era una minestra con riso e zucca cotti nel latte (o forse era acqua e latte, non so con certezza) allora non mi piaceva molto, come tutte le minestre; oggi invece vado matta per zuppe, creme e vellutate!
Tatiana Bruni
6 Novembre 2015 at 9:19La tua zuppa di bambina mi incuriosisce perché il sapore del latte dona sempre un tocco in più alle zuppe, è così delicato… farò qualche ricerca perché mi piacerebbe saperne di più! Comunque le minestre dell’infanzia le ho detestate anch’io, soprattutto a causa di una divergenza di idee con la mia mamma sulla definizione di minestra 🙂 Lei le ama brodose con i pezzettini che galleggiano, io passerei tutto, anche il piatto! Però ne rammento una tanto buona che vorrei provare a riprodurre: se mi riesce di rifarla fedelmente o se lei ancora ne rammenta la ricetta ci rileggeremo qui!
Un abbraccio!