E’ deciso: si parte per un fine settimana, ancora increduli di aver ottenuto tutti un giorno libero dal lavoro e dalla scuola… siamo una famiglia fortunata! La scuola è chiusa grazie ad un ponte con la giornata del santo patrono, al lavoro sono piovute suppliche e scene madri, non si sono verificati cataclismi, né influenze, né epidemie né tanto meno catastrofi naturali… non siamo nemmeno più in bolletta del solito, un pieno di gasolio lo possiamo fare… infilo in borsa un paio di abiti di ricambio e riempio una sacca di cibo da sistemare sugli scaffali del camper (persino il frigorifero funziona… ovvio, mica siamo ad agosto, stagione in cui notoriamente si rifiuta di partire)!
Destinazione? Dopo tante discussioni? Abbiamo ipotizzato Parma, Sabbioneta e Mantova, poi rammento al marito che non si può partire un giorno prima, pena il linciaggio da parte del figlio derubato di Halloween, quindi tagliamo Parma e si avvia il motore in direzione Sabbioneta.
Ci troviamo dinanzi un piccolo borgo, oltretutto Patrimonio dell’Umanità, molto curato e fortunatamente provvisto di un bellissimo mercatino dell’antiquariato (sorvolo sugli occhioni dolci fatti al marito affinché cedesse un paio di banconote alla sottoscritta… momentaneamente…ehm…sprovvista di contante): non abbiamo visitato alcun palazzo all’interno perché doversi sempre organizzare a turni avendo due cagnette che ci accompagnano, beh… diventa faticoso ed impegna troppo tempo! Abbiamo gironzolato con calma lungo le pulitissime stradine di Sabbioneta, chiacchierato con alcuni abitanti del luogo di una gentilezza squisita, osservato i palazzi e approfondito gli aspetti più interessanti grazie all’ufficio turistico locale, per poi rientrare all’area di sosta che ci ha ospitati, completa di acqua e di scarichi e totalmente gratuita… una chicca!
L’indomani mattina siamo ripartiti alla volta di Mantova, una piccola città deliziosa, pulita, con un’atmosfera provinciale molto rilassante ed un centro storico di tutto rispetto, dove abbiamo avuto modo di passeggiare, con il naso all’insù, osservando i bellissimi palazzi, anche se molti dei quali totalmente coperti a seguito dei restauri in corso d’opera; purtroppo noi ci siamo trovati in città nella giornata del lunedì, turno di chiusura dei musei (ma porca miseria… se uno ha solo il lunedì viene totalmente punito!), pertanto abbiamo cercato di concentrare le uniche visite cui non intendevamo rinunciare al martedì mattina seguente, in vista del fatto che la sera dovevamo rientrare a casa, focalizzandoci unicamente sul Castello con il Palazzo Ducale e sul Palazzo Te.
Naturalmente non ho omesso la ricerca, caldamente consigliata da una cara amica, dei casoncelli alla zucca e amaretto, ma non sono stata in grado di trovarli in alcun negozio, pertanto ho pensato di farmeli da sola e di offrirveli per il pranzo di oggi!
Ingredienti:
Per la sfoglia:
300 g. di farina di grano tenero
3 uova
Per il ripieno:
500 g. di zucca mantovana
80 g. di parmigiano
100 g. di amaretti
100 g. di mostarda mantovana
sale q.b.
noce moscata q.b. (io però ho usato la cannella perchè la preferisco)
pepe q.b.
un tuorlo per sigillare i dischetti di pasta ripiena
Procedimento:
Impastare tutti gli ingredienti previsti per la sfoglia e riporla a riposo per almeno un’ora; nel frattempo tagliare la zucca a cubetti ed infornarla a 180° per circa 30-45 minuti (fate attenzione perché dipende dal forno) o fintanto che si possa ridurre in purea, poi unire gli altri ingredienti rimasti. Mescolare bene e versare delle piccole quantità, a intervalli regolari, sull’impasto: tagliare poi dei dischetti di pasta e ricoprire la parte farcita con dei dischetti di uguale misura, sigillandone bene i bordi con del tuorlo d’uovo spennellato.
Cuocerli in acqua salata per circa 4 minuti e condirli con burro, salvia e parmigiano: deliziosi!
20 Comments
zia Consu
7 Novembre 2015 at 18:17Che splendido post, bellissime foto ed una ricetta rigenerante dopo la lungo passeggiata virtuale ci voleva proprio ^_^
Tatiana Bruni
8 Novembre 2015 at 13:24E’ stato un fine settimana istruttivo e rilassante: adoro girar per borghi e piccole città dove, anche a voler vedere tutto, non ci si uccide di fatica vanificando ogni buon intento di riposo 🙂
Grazie per il bel commento e un bacio cara Consu!
v i c a i n c u c i n a
7 Novembre 2015 at 19:54L’Italia è questa! Adoro la sua diversità.. i suoi sapori!
Mai avevo sentito dei casoncelli.. hanno un aspetto delizioso!
Ciao Tatiana, un abbraccio ^_^
Tatiana Bruni
8 Novembre 2015 at 13:27Ciao Vica e benvenuta! Sai che oltre al sapore incredibile sono anche facili? Io ho sempre avuto delle remore nel preparare la pasta ripiena, forse anche perchè non rientra tra i cibi tipici della mia regione, zona in cui predomina la tradizione austriaca e slovena, ma a questo punto mi lancio nell’avventura… niente a che fare con la pasta acquistata nella grande distribuzione!
Un abbraccio forte a te!
Stravagaria
7 Novembre 2015 at 20:02Il vantaggio di essere una foodblogger è anche questo, scommetto che i tuoi casoncelli non avevano nulla da invidiare a quelli originali. Baci
Tatiana Bruni
8 Novembre 2015 at 13:29A dire il vero quelli originali non li ho trovati, quindi mi fido del mio istinto, anche se mi sono limitata a sostituire la noce moscata con la cannella, dopo avere fatto le prove su una quantità minima… niente da fare, la cannella la batte alla grande…almeno secondo i miei gusti!
Un bacione 🙂
edvige
8 Novembre 2015 at 9:49Ottima decisione anche a me sarebbe piaciuto un camper ma purtroppo l’ottica di maritozzo è diversa a lui piace la comodità ovvero avere qualcosa attorno il viaggio cosi parti e vai non è nel suo animo che ho fatto diventare da zingaro almeno andando sempre nei campeggi da ormai 50 anni :-))
Buoni i casoncelli li ho gustati in quella zona solo il contrato amaretti non mi avvince tanto ma in fondo sono buoni una tantum.
Buona domenica.
Tatiana Bruni
8 Novembre 2015 at 15:19Non è stata semplice nemmeno per me, quando ho proposto la soluzione del camper, poichè mio marito era abituato, durante l’infanzia, alla roulotte e si sa che quello che fanno i propri genitori è parola santa…. però siccome alla fine se a cavava dicendo che IO non ero tipo da camper ma da albergo gli ho dimostrato il contrario e ora viaggiamo ovunque a bordo del nostro fidatissimo!
Sai che neppure io ero convinta sull’uso degli amaretti? E invece ci vanno proprio, non li senti ma se mancano te ne accorgi perchè il sapore non è più quello che si apprezza di questa pasta ripiena.
Un bacio 🙂
carmen
8 Novembre 2015 at 18:34Ciao Tatiana, Mantova e Sabbioneta sono proprio delle belle località da visitare e i tuoi casoncelli di zucca sono venuti proprio bene; io li ho mangiati in un ristorante locale ma allora non mi erano piaciuti molto, troppo speziati e dolciastri per i miei gusti…noi facciamo i casoncelli alla bergamasca, più saporiti!
Un abbraccio, buona settimana
Tatiana Bruni
8 Novembre 2015 at 21:25Eh…lo so che ogni località ha i propri casoncelli, ma io non amo molto la carne e l’unica pasta ripiena che riesco a mandar giù è quella vegetale, anche se a farseli da sè sicuramente la si apprezza maggiormente; proverò anche i vostri, con il chiaro intento di far felici i carnivori di casa, ma chissà che essendo fatti in casa non me li faccia piacere?
Un bacio 🙂
Alessia
9 Novembre 2015 at 13:57Mantova l’ho visitata e mi piace moltissimo… Sabbioneta mi manca, ma dalle tue foto sembra meravigliosa! Prossimo itinerario programmato ^_^
I casoncelli con l’abbinamento zucca e amaretto sono fantasticiiiii 🙂
Un abbraccio grande
Tatiana Bruni
9 Novembre 2015 at 15:00Adoro questi fine settimana poco lontani da casa che ti permettono di visitare piccoli centri senza stancarti eccessivamente! Mi piace da matti partire con pochissime cose perché quando si va via per lunghi periodi i preparativi sono micidiali visto che oltre agli abiti devo pensare anche al cibo da cucinare in camper (e chiaramente nessuno in casa collabora) 🙁
I casoncelli mi hanno soddisfatta molto e non me l’aspettavo, però per i miei gusti il tocco decisivo è stato l’uso della cannella: forse i puristi mi snobberanno, ma a me è piaciuta tanto!
Un abbraccio forte forte 🙂
ipasticciditerry
9 Novembre 2015 at 16:54Foto stupende, bravissima hai fatto bene ad approfittare per un bel fine settimana fuori porta. Poi con il camper non c’è nemmeno bisogno di prenotare! Conosco molto bene questi posti e ho pure la ofrtuna di avere una amica che abita a Mantova e mi prepara sempre questi ravioli (buonissimi, che adoro!) quando vado a trovarla. Lei li condisce con un sugo di pomodoro … mamma che buoni! Buona settimana e curati anche tu tesoro, potremmo fare un concerto con la nostra tosse? Mah … dai che passa.
Tatiana Bruni
10 Novembre 2015 at 8:29Infatti il bello del camper è proprio questo: noi ci facciamo anche viaggi lunghi ed itineranti, anche se purtroppo ultimamente il costo del gasolio ci uccide e sicuramente talora spenderemmo meno se usassimo altri mezzi di trasporto, specie sulle lunghe distanze… ma per un fine settimana organizzato al volo è meraviglioso! Decidi di partire? Mezzora e metti in moto per andare dove ti pare!
Con il sugo di pomodoro non ho mai provato a condirli, tuttavia potrei provare la prossima volta per cambiare: forse l’asprigno del pomodoro ci sta bene con il dolciastro della zucca, perché no?
Un bacione 🙂 … e grazie per i complimenti!
PS: ora mi sto curando con la melata… sembra funzionare!
Marta
12 Novembre 2015 at 13:01I tuoi casoncelli sembrano davvero molto invitanti e vista l’ora ci starebbero pure. Brava!
Tatiana Bruni
12 Novembre 2015 at 17:32Benvenuta Marta! Grazie per il bel commento… viene veramente voglia di rifarli 🙂
Un caro saluto!
Marirò
13 Novembre 2015 at 17:43Che belle queste fughe conquistate coi denti! Puro ossigeno per mente e cuore.
Se poi aggiungi i posti visitati con tanto di storia, accoglienza, buon cibo, …è fatta 🙂
Le vostre foto invitano ad una visita, idem per un buon pranzo coi ravioli e la zucca, cannella compresa.
Baci
Marirò
Tatiana Bruni
15 Novembre 2015 at 12:29Hai ragione, sono proprio delle vere fughe e la cosa più significativa è che alla fine sono meglio riuscite queste che non le vacanze “lunghe” annuali: un po’ perchè ci si stanca meno, un po’ perchè sono desiderate e guadagnate con fatica! Questa non è stata da meno, non distante da casa eppure con delle tradizioni culinarie così distanti dalle nostre, con un’architettura che non ha nulla a che fare con quella della mia città: una vacanza in piena regola anche da questo punto di vista!
Un bacio 🙂
Vale
13 Novembre 2015 at 22:31Mantova! Mi hai riportata ad una gita delle superiori…ricordo benissimo Palazzo Te e …che dire, non si possono non mangiare i ravioli con la zucca! 😉
Tatiana Bruni
15 Novembre 2015 at 12:33Vero che è tanto bella? Un piccolo centro storico in cui ad ogni passo ti trovi dinanzi ad un gioiello, circondata da persone tranquille e gentili… per me è stata una pace dell’anima dopo mesi a subire l’aggressività che riscontro ogni giorno nel lavoro e, in generale, nella mia città, dove le convivenze di frontiera sono difficili, la disoccupazione a livelli spaventosi e la gente è perennemente stressata!
Meno male che un bel piatto di casoncelli fumanti mi ha riaddolcita nei confronti del mondo 🙂
Un bacione!