Dolci e desserts

Crostoli triestini ed è di nuovo Carnevale

Capiamoci, detesto il Carnevale, non l’ho mai amato, tranne la volta in cui salii su un treno e dopo due ore mi ritrovai in una Venezia da sogno, un angolo di mondo rimasto fermo agli sfarzi settecenteschi, dove i volti nascosti dietro immobili ed enigmatiche maschere variopinte di sprecavano.

Ero infagottata dentro un bellissimo abito di Pierrot, cucito dalla mia mamma, maschera che ho sempre amato, coperta da uno spesso strato di cerone bianco e con una lacrimuccia glitterata, un po’ agitata perchè raffreddatissima e con il timore di non riuscire a soffiarmi il naso 🙂

La soddisfazione però fu immensa poichè, proprio a me tra un esercito di costumi meravigliosi, un fotografo mi chiese il permesso di scattare una fotografia… a me, ad un piccolo Pierrot tra tante dame dagli abiti di raso e broccato e cavalieri in calzamaglia e tunica di velluto!

Per il resto il Carnevale ancora oggi mi coglie di sorpresa perchè non so mai quando arriva e in pochi giorni vengo invasa di richieste di dolci, perfetto per me che odio friggere, ma tant’è… mica posso cuocere al vapore in questo periodo vero?

Le richieste della mia mamma sono sempre le stesse: i crostoli! Che poi li si chiami chiacchiere, frappe, cenci… sempre loro sono, delicati e scrocchiarelli!

Non potevo non prepararglieli, lei ora non ce la fa più ma con quel bellissimo abito da Pierrot se li è guadagnati per la vita 🙂

La ricetta è tratta da “La cucina triestina” di Maria Stelvio (cioè il nostro testo sacro per non perdere le tradizioni locali), pur se con qualche leggerissima variazione e con il raddoppio delle quantità previste (mica vorrete morire di fame?).

Ingredienti:

 100 g. di burro

80 g. di zucchero

latte q.b.

un pizzico di sale

500 g. di farina

3 uova

3 cucchiai di rhum

qualche goccia di o.e. di limone o buccia grattugiata

olio di girasole per friggere

Procedimento:

Sciogliere il burro e aggiungere gli altri ingredienti lavorando in modo da ottenere un impasto morbido ma lavorabile senza fatica (io impasto sempre a macchina, se ne avete la possibilità fatelo), poi stenderlo sulla spianatoia infarinata e ripassarlo con il mattarello sino ad ottenere una sfoglia molto sottile, avendo sempre cura di usare la farina necessaria a non fare attaccare il tutto al mattarello; tagliare i crostoli con la rotellina seghettata praticando un’incisione al centro sia per migliorare il risultato in cottura che per abbellirli, poi friggerli in olio ben caldo e abbondante. In brevissimo tempo saranno dorati: sgocciolarli e lasciarli su carta assorbente per farli asciugare dall’olio in eccesso. Prima di servirli spolverizzarli di zucchero a velo vanigliato… e il giorno dopo saranno ancora più croccanti!

You Might Also Like

18 Comments

  • Reply
    zia Consu
    6 Febbraio 2016 at 18:30

    Essendo di Viareggio, io sono cresciuta con il Carnevale 🙂 anche se quello di Venezia deve essere proprio affascinante 🙂
    Grazie x questa ricetta golosissima e buon we dolcissima amica <3

    • Reply
      Tatiana Bruni
      6 Febbraio 2016 at 19:06

      Viareggio fa parte dei miei ricordi di bambina, tuttavia in occasione del Carnevale non ci sono mai stata: da quanto ne so è molto diverso da quello di Venezia, con il suo sarcasmo e il suo aspetto caricaturistico contrapposto alla poesia un po’ misteriosa, artistica ed antica dell’atmosfera veneziana. Penso siano due modi diversi di viverlo e di concepirlo: Viareggio è divertimento, è ironia talora fine e talora un po’ più becera, ma intelligente e sottile, assolutamente contemporanea, mentre Venezia da sempre ostenta un’eleganza regale, inarrivabile per chi la ammira… Venezia è musica, sembra un gioiello ancora incastonato nel periodo barocco e mentre guardi la folla che si accalca (è impossibile cadere, giuro!) osservi dei veri capolavori che, nel silenzio della laguna, danno vita all’armonia di un concerto d’archi… questa è la sensazione che ne ho avuto io…
      Se mai ne avrai l’occasione vacci, è un’esperienza indimenticabile e vale la fatica 🙂
      Un abbraccio.

  • Reply
    Stravagaria
    6 Febbraio 2016 at 19:18

    Hanno un aspetto molto invitante e quella casseruolina è deliziosa. Anche io, come te, vengo sempre colta di sorpresa dal carnevale; se a questo aggiungi che il carnevale ambrosiano è anarchico e non segue il calendario peninsulare capisci bene che non ho tutti i torti 😉

    • Reply
      Tatiana Bruni
      8 Febbraio 2016 at 7:36

      Se non sbaglio hai qualche giorno in più per organizzarti con quello ambrosiano, vero? 🙂 Però quando mi si chiede “quando cade quest’anno il carnevale”, secondo il consueto calcolo rispetto alla Pasqua, che non ho mai imparato, cado sempre dalle nuvole… Però anche questa volta sono corsa ai ripari e ho spadellato dolcetti per tutta la famiglia 🙂
      Un bacione!

  • Reply
    Paola
    7 Febbraio 2016 at 0:00

    Invece a me da piccola il carnevale piaceva moltissimo. Amavo la possibilità di cambiare per un solo giorno, di essere un’altra, persona, animale o cosa, non importava. Ed anche io sono stata vestita da Pierrot, ma ero davvero piccina piccina per ricordarlo 🙂
    Di sicuro ricorderei questi crostoli, se li provassi 🙂 Sono belli, davvero 🙂

    • Reply
      Tatiana Bruni
      8 Febbraio 2016 at 7:41

      A dire il vero da piccola piccola mi divertivo, ma più che altro perché si facevano delle feste carinissime durante le quali mi potevo scatenare senza freni e perché mi potevo rimpinzare di “fritole” (frittelle tondeggianti che ovviamente trovano la loro versione locale) senza limiti, tanto con quello che correvo bruciavo tutto 🙂 Però con quegli abiti lunghi e femminili che piacevano tanto alla mamma (fatina, zingara….) stavo scomodissima, pizzicavano, non potevo arrampicarmi sugli alberi :), sono sempre stata un maschiaccio insofferente alle trine e merletti (possibilmente rosa) tanto amati da lei, che essendo sarta non mi faceva mancare, nonostante le mie sonore proteste per avere un paio di jeans!
      Un bacione cara Paola!

  • Reply
    Laura e Sara Pancetta Bistrot
    7 Febbraio 2016 at 9:51

    Ho trascorso il weekend scorso a Venezia, lì il Carnevale è proprio magia, come l’hai descritto tu! Immaginarsi i volti e le storie dietro quelle maschere bianche è stato uno dei miei passatempi preferiti 🙂
    Un piccolo Pierrot in mezzo a tutte quelle maschere del 700 deve essere sembrato molto poetico 🙂
    Da noi queste sono le frappe, che buone!!
    Buona domenica cara Tati, un bacione!!
    L.

    • Reply
      Tatiana Bruni
      8 Febbraio 2016 at 8:05

      In effetti mi è venuta proprio voglia di ritornarci, magari per l’anno prossimo riesco pure a rientrare nel costume di allora che è ancora perfetto ed è l’unico che ho amato tantissimo! Sono sempre molto legata alla figura di Pierrot, che per alcuni è una maschera triste mentre a me mette solo un senso di poesia, di gentilezza, di timidezza, ma mai tristezza… è una di quelle figure particolari, misteriose come “Il fantasma dell’Opera”, in merito alle quali non sai cosa vi sia dietro ad una maschera bianca, un po’ come quei volti cerei che incontri a Venezia… è vero, è proprio magia!
      Un abbraccio a te e all’altra amica pancetta 🙂

  • Reply
    Francesca P.
    7 Febbraio 2016 at 13:44

    I costumi più memorabili per me sono stati tre: da odalisca con veli rosa, da notte con un mantello blu pieno di stelle adesive e da gatto, con una tutina nera e i baffi disegnati con la matita per gli occhi… 🙂 E tutti questi abiti li aveva cuciti mia nonna, è un bel ricordo… e mi piace condividerlo qui da te, perchè il tuo post mi ha trasmesso tutta la malinconica dolcezza che certi frammenti di vita regalano… e secondo me, se fossimo state alla stessa festa, avremmo fatto amicizia! 🙂
    La domenica la merenda può durare di più, quindi metti doppia tazza di tè sul fuoco e possiamo sgranocchiare… chiacchiere di nome e di fatto! 😀

    • Reply
      Tatiana Bruni
      8 Febbraio 2016 at 8:16

      Di costumi non ne ho avuti tanti, ma rammento il primo, una fatina tutta rosa per la quale la mamma ci andava matta (lei, mica io 🙂 ), poi uno da zingara che lei si era cucita per sé e che poi aveva adattato alle mie misure mignon, che neppure amavo per la consueta scomodità in quanto sono sempre stata un vero maschiaccio!
      Poi ci sono stati i due costumi più belli poichè richiesti da me: Pierrot per le uscite esterne e diavoletta per andare a ballare, con una mini da schianto a mostrare le gambe (la mia parte migliore che allora esibivo con disinvoltura essendo molto magra)… ora non li ho più indossati, non mi entrano e neppure mi attirano, ma se tornassi al Carnevale veneziano allora sì che ci riproverei. Non travestirsi a Venezia è blasfemia pura 🙂
      Sono certa che se ci fossimo trovate alla stessa festa ci saremmo riconosciute, se non altro tu avresti riconosciuto me se avessi visto un cosino rosa appollaiato su qualche lampadario con il sedere al vento 🙂 Perché sarei scesa e ti avrei fatta scalmanare tutto il pomeriggio e te ne saresti ritornata a casa scarmigliata e sudicia come un muratore, unta di frittelle e con il cioccolato sin sui capelli! Hai capito che ci siamo perse? Però ora mi sono data una calmata, eh?
      Intanto il the è pronto e per un pomeriggio possiamo stare tranquille e riposate, pronte a scatenarci il prossimo Carnevale!
      Un bacione 🙂

  • Reply
    edvige
    7 Febbraio 2016 at 17:13

    Fritole crostoli e C. ormai non ne faccio più. Prima di tutto perchè non li mangia nessuno oddio se li facessi certo ma giusto perchè ci sono non perchè sussiste la gola. Preferisco comprarne un pò in una pasticceria da Lionetti ad esempio e basta. Dolci e fritto i nemici della glicemia e colesterolo. Buoni però quelli fatti in casa e prutroppo nemmeno a nipote interessano. Buona domenica cara.

    • Reply
      Tatiana Bruni
      8 Febbraio 2016 at 8:19

      Pensa che io li faccio solo perché me li chiedono tutti poiché fosse per me non ci penserei nemmeno: certo che mi vengono molto buoni, ma tutto quel fritto non fa per me e poi l’odore che rimane ad aleggiare per la casa è detestabile, ma per una volta l’anno si può sopportare. Anzi…due…mi hanno già chiesto il bis e mi è toccato ieri pomeriggio!
      Buona settimana ed un bacio!

  • Reply
    Margherita
    8 Febbraio 2016 at 5:04

    Io come te non amo friggere (forse perché non mi riesce ?!?!?) ma Febbraio senza “cenci” proprio non si può affrontare… ecco perché ho inviato a cena degli amici italiani nei prossimi giorni facendo espressa richiesta… a lei piace cosi tanto friggere….. che dici ho fatto male?!?!

    • Reply
      Tatiana Bruni
      8 Febbraio 2016 at 8:22

      A me riesce bene, ma non ne amo il sapore, dopo pochi bocconi già sto male e poi l’odore che rimane in casa è qualcosa di pauroso! Sarebbe da friggere sul balcone di casa se si potesse…. E hai fatto benissimo a “suggerire” espressamente i tuoi desideri: se una ama friggere pensa che le hai fatto un favore e hai a tuo favore una buona azione 🙂 Infatti anch’io ho fatto la buona azione e ne sono felice, ma casa mia puzza come una friggitoria dopo due giorni 🙁
      Un bacione!

  • Reply
    ipasticciditerry
    9 Febbraio 2016 at 11:25

    E certo che raddoppiamo, mica vogliamo star lì a guardare, una volta che friggiamo! Stupendi anche i tuoi. Bei ricordi e poi Venezia è sempre stupenda, carnevale o non … Buona settimana tesoro, un bacio

    • Reply
      Tatiana Bruni
      10 Febbraio 2016 at 9:44

      Certo che se ci si imbatte nell’avventura di friggere lo si fa una volta per tutte, comunque a me è stato richiesto il bis e mi è toccato il supplizio una seconda volta….
      Ora però sino all’anno prossimo non se ne parla proprio!
      Un bacio Terry cara 🙂

  • Reply
    Alessandro
    12 Febbraio 2016 at 16:35

    Buonissimi.. peccato il Carnevale sia già finito!!!

    I miei calici

    • Reply
      Tatiana Bruni
      15 Febbraio 2016 at 11:24

      Forse è meglio… buonissimi ma l’ago della bilancia lievitava a vista d’occhio 🙂
      Benvenuto e grazie della visita!

    Leave a Reply

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    This site is protected by wp-copyrightpro.com