Manco da tanto tempo e voglio trascorrere qualche momento con voi, un po’ perchè l’ho promesso e un po’ perchè ne ho bisogno: ho avuto (e ho) tanti problemi con la mia mamma, ogni giorno è una scommessa contro la malattia, la malasanità, i servizi pubblici inesistenti, ogni giorno è volto a regalarle un sorriso e un piccolo passo avanti, cercando tutte le informazioni che io possa rinvenire, tutti i contatti utili, imparando come si assiste una persona in cattive condizioni fisiche, affrontando la fatica fisica e quella psicologica, occupandomi dell’assistenza più umile, quella che non tutti farebbero, sorridendo a casa e piangendo dentro, faticando senza risparmiarmi e cercando sempre un sorriso sul suo volto stanco, certa di aver fatto la cosa giusta pretendendo ogni istante che vengano garantiti i suoi diritti e che non venga lesa la sua dignità, come purtroppo è stato fatto sino ad oggi; non passa ora che non debba fare il diavolo a quattro contro il qualunquismo di coloro i quali dovrebbero garantire il rispetto della salute delle persone e ciò mi stanca, mi debilita, mi sfinisce… avevo bisogno di passare un po’ in cucina con voi, per dimenticare tutto ciò almeno per un paio d’ore.
Questo è un post che vuole essere una continuità con le vacanze estive, al ritorno delle quali, prima che mi crolli il mondo addosso, sono riuscita a mettere in atto qualche esperimento in cucina, scattando le foto e lasciandole su una chiavetta per settimane prima di ritrovare il coraggio di postare nuovamente perchè qui ogni riga è parte di me e mai sarei riuscita a scrivere se dentro di me non avessi sentito di aver fatto la cosa giusta e di lottare per qualcosa che andava fatto!
Ingredienti (per circa 90-100 pezzi):
Farina 500 g.
Olio evo 125 g.
Vino bianco secco 200 ml.
Sale 10 g.
Pepe q.b. (oppure un pizzico di finocchietto selvatico)
Procedimento:
Amalgamare bene la farina con gli altri ingredienti e mescolare sino ad ottenere un panetto liscio, poi lasciar riposare l’impasto al fresco per almeno mezzora, successivamente ottenere dei rotolini (io mi sono mantenuta sui 6-8 cm.), curvarli sino ad ottenere degli anelli (i miei sono un po’ stortignaccoli e non perfettamente lisci) che, una volta richiusi, verranno prima fatti bollire in acqua per pochi minuti e poi infornati a 200°C. per circa mezzora, controllando affinchè rimangano dorati e non brucino.
20 Comments
Luna
13 Settembre 2016 at 6:09Mi dispiace tanto Tatiana, per la situazione che stai vivendo. Ci siamo passati con mia nonna, paralizzata per metà della sua vita ( da quando aveva 48 anni), a causa di un intervento sbagliato di cui nessuno ha mai ammesso le proprie responsabilita). Il compito più difficile e lacerante è quello di difendere la dignità dei propri cari in situazioni simili. Verrebbe voglia di scappare da questo paese. Non posso che abbabbracciarti stretta e invitarti ad essere sempre forte e tenace come hai dimostrato di essere. Ma anche a ritagliarti, appena puoi, momenti come questo,tutti tuoi, per coccolare e rinfrancare te stessa. Brava! E questi taralli sono veramente uno spettacolo. Tanti baci, a te e alla tua mamma?
Tatiana Bruni
19 Settembre 2016 at 21:47Concordo con te sulla voglia di scappare da questo paese: sono irritata, allucinata e schifata da tutto ciò che sto vivendo, dai vincoli burocratici spaventosi che sto incontrando solo per fare una dichiarazione Isee o per farmi accettare una delega al ritiro di una pensione di invalidità, manco fossero miliardi… e dire che nella pubblica amministrazione ci lavoro quindi non sono proprio digiuna di procedure, figuriamoci in quale situazione si può trovare la povera gente. E’ assolutamente scandaloso!
I momenti per me piano piano, passata l’emergenza, me li sto ritagliando altrimenti vado fuori di testa e la cucina è sempre il mio rifugio dove posso coccolare me stessa.
Un bacio 🙂
edvige
13 Settembre 2016 at 14:32Mi dispiace Tat posso immaginare il la lotta l’ho fatta per la mammam tantissimi anni fa ed allora era ancora più difficile perchè certi vincoli diciamo giuridici ora sono più facili …almeno mi sembra, Forza e corraggio cara se hai bisogno di una spalla sono qui il resto se posso volentieri anche aiuto. Buoni i taralli li adoro. Un abbraccio e bacione.
Tatiana Bruni
19 Settembre 2016 at 21:43Diciamo che le tutele a proprio favore sono certamente aumentate, però è aumentata anche la difficoltà nell’arrivare ai vertici delle strutture amministrative poichè chi risponde in ultima analisi si trincera dietro contatti inesistenti e mail blindate, però si sa che sono una capa tosta e che non mollo facilmente.
Grazie dell’appoggio cara Ed, con tanto affetto ce la posso fare!
Un bacio 🙂
m4ry
13 Settembre 2016 at 15:03Ci sono passata…so bene di cosa parli. Ci si sente devastati e con il desiderio di starsene in un angolo a piangere, ma non si può. Si deve lottare, si deve sostenere chi sta male e si deve fare tutto quel che c’è da fare…per i genitori poi, non ci si arrenderebbe mai. Sono pezzi di noi, come noi siamo pezzi di loro.
I taralli…da pugliese doc non posso non amarli. Sono il mio “ammazza tempo” preferito. I tuoi hanno un aspetto magnifico 🙂
Ti abbraccio, e mi raccomando…
Tatiana Bruni
19 Settembre 2016 at 21:40No, non si può, hai ragione, anche se la stanchezza è a mille e la voglia di mollare è tanta, ma guai a cedere: ho lottato per quasi due mesi e alla fine, con le ultime forze, ho dato la mazzata finale… vuoi per esasperazione, vuoi per disperazione, ma quando si va giù pesanti si ottiene qualcosa perchè i prepotenti sono sempre anche vigliacchi e temono chi tira fuori le unghie e i denti.
Grazie anche a te per i complimenti perchè io, da brava perfezionista, li stavo già criticando senza pietà (che buoni però…)!
Un abbraccio 🙂
Stravagaria
13 Settembre 2016 at 19:22Ciao Tatiana, volevo scriverti una mail ma quando ho letto su fb che eravate di nuovo in ospedale mi sono fatta prendere dall’indecisione. Sono felice di ritrovarti qui e spero tanto che tu riesca a trovare le strade giuste per risolvere la cosa. Purtroppo vista la comune età siamo un po’ tutti nelle stesse condizioni con i genitori e si viaggia sempre a vista. Un abbraccio a te e un augurio alla tua mamma!
I taralli? Quando ho visto la foto e quanto erano perfetti ho pensato che li avessi comprati 😉
Tatiana Bruni
19 Settembre 2016 at 21:35Ciao Viv, tu scrivi quando vuoi perchè mi fa piacere e non ti fare degli scrupoli inutili: una parola dal cuore è sempre gradita!
La strada che ho percorso sembra sia quella giusta, nonostante sia dovuta arrivare ad un esposto formale in cui non ho risparmiato nomi, cognomi, fatti e date, ma quando non si lavora bene e si lucra sulla pelle delle persone è giusto che le cose vengano a galla: ho agito per il meglio e i risultati si vedono giorno dopo giorno.
Grazie per i complimenti, i taralli immortalati sono quelli un po’ più regolari, ma il sapore era ineguagliabile!
Un abbraccio!
Paola
14 Settembre 2016 at 5:58La vita a volte è beffarda e quello che fa più arrabbiare è quando è nelle mani di persone che non hanno la delicatezza e la competenza di saperla affrontare, di saper affrontare le situazioni quando sono complicate, di non amare il proprio lavoro o di non averne capito il senso e te li ritrovi ad essere pressapochisti e superficiali. Negli ultimi tempi con i miei nonni è capitato spesso di incontrarne di persone del genere. E di queste persone, purtroppo, non ne è pieno solo il mondo della sanità, ma sono presenti un po’ ovunque e quando si ha la sfortuna di incontrarne ci si sente irritati perché le cose vanno esattamente come loro fanno in modo che vadano. Cerca di essere forte, per la tua mamma, per te stessa e lotta ancora. Avrai sempre un uomo che ti ama al tuo fianco e che capirà la tua stanchezza. Avrai sempre il blog e tutte noi qui a darti sostegno. Ti abbraccio forte
Tatiana Bruni
19 Settembre 2016 at 21:30In questi giorni ho provato la rabbia e il senso di impotenza che spesso riscontro nelle persone che a me si rivolgono per lavoro e che finiscono col ringraziarmi per aver trovato delle risposte: non ci volevo credere ma ora li capisco perchè mi sono vista lanciare da una parte all’altra come una pallina di gomma e ad ogni rimbalzo la disperazione aumentava poichè non si può giocare sulla pelle delle persone che di tempo davanti a sè non ne hanno più.
La mia mamma, contro ogni aspetttiva, ha tenuto duro e piano piano ha sconfitto tutti ii mostri che hanno cercato di annientarla ed io, contestualmente, ho mantenuto tutte le promesse fattele… ora non rimane che l’ultima: ritornare a casa in piena forma, sconfiggendo anche chi sostiene che ciò non sia possibile.
Un baco!
Alessia
14 Settembre 2016 at 14:00<3
Tatiana Bruni
19 Settembre 2016 at 21:26Bella tu!
Ti abbraccio 🙂
uno spicchio di melone
15 Settembre 2016 at 14:21Ciao carissima…abbiamo un’altra cosa in comune…oltre la passione per la cucina…ed è l’amore per la mamma!
Io l’ho persa l’anno scorso in soli 3 mesi…il suo primo ricovero è coinciso con la scoperta di aspettare Zeno (il mio secondo bimbo)…non ti dico cosa ho provato…cosa provo…
Il blog nasce per questo..per andare avanti…sennò tutto sarebbe inutilmente fermo!
Questa comunque è la mia storia e non ti devi spaventare…devi sempre e comunque sperare…noi lo abbiamo fatto fino all’ultimo e ci ha aiutato, davvero!
Stai vicino alla tua mamma più che puoi e…continua anche a fare da mangiare…perchè sei bravissima!
Buon pomeriggio!
unospicchiodimelone!
Tatiana Bruni
19 Settembre 2016 at 21:26Grazie Irene, anche la vostra tenacia nel sostenermi è stata fondamentale… ho tenuto duro e lottato al suo fianco e lei ha sconfitto tutti i virus che si era presa uno dietro l’altro, ora rimane solo il corpo da riabilitare, ma vinceremo anche questa lotta, alla faccia dell’età che vorrebbe prevalere ma che soccombe dinanzi alla tenacia della mia mamma arzilla e coraggiosa.
Un abbraccio 🙂
ipasticciditerry
15 Settembre 2016 at 15:52Purtroppo so bene di cosa parli … ci sono passata prima con mia suocera e ora con mio papà. E pensa che la sanità al nord è meglio che al sud!! Immagina cosa è dalle altri parti … tieni duro Tati, non mollare, così come non mollo nemmeno io. In fondo glielo dobbiamo ai nostri genitori, visto che si sono presi cura di noi, quando eravamo piccoli. Ora tocca a noi. Detto questo, da brava figlia di pugliesi, ti faccio i miei complimenti per questi stupendi taralli. Sono identici a come li faccio io e come mi aveva insegnato mia nonna, pugliese doc! Un abbraccio grande e … grazie per le letture ♥
Tatiana Bruni
19 Settembre 2016 at 21:23Ciao Terry cara, non mollo lo sai, mi conosci e quindi sei anche al corrente delle lotte che faccio ogni giorno: ci ho messo un po’ a rispondere perchè ero stanca ed abbacchiata, ma oggi ho la certezza di aver agito per il meglio in quanto ho ottenuto ciò che volevo, quindi la soddisfazione è immensa e, di conseguenza, anche l’umore della mamma ne ha beneficiato!
Grazie per il complimento, graditissimo perchè a me sembravano bruttarelli: un po’ irregolari e pure con le strisciate del tappetino sul quale li ho appoggiati, ma erano strabuoni e mille volte meglio di quelli industriali… vuoi mettere?
Un bacio 🙂
carmen
20 Settembre 2016 at 10:51Eccoti, finalmente ho ritrovato il tuo blog!
Mi sono ri -iscritta agli aggiornamenti per email perchè non mi arrivavano più, chissà perchè…
Un abbraccio
Carmen
Tatiana Bruni
20 Settembre 2016 at 15:00Da quando ho cambiato indirizzo mail sapessi quanti me ne perdo io perchè vengono bloccati dal server.. 🙁 Piacere comunque di averti ritrovata!
Un bacio 🙂
Affy
18 Ottobre 2016 at 17:34Intanto voglio abbracciarti con grande solidarietà per il momento difficile che stai attraversando.
Sei encomiabile per come ti prodighi nei confronti della tua mamma nonostante la stanchezza e gli attimi di scoramento che comprensibilmente ci sono.
La cucina sa essere una grande risorsa per ritemprare la mente e permettere qualche momento di evasione.
Apprezzo i taralli, sono davvero molto buoni e vien voglia di sgranocchiarli per soddisfare quel languiorino che spesso ci assale.
Ti lascio un forte abbraccio, coraggio Tatiana ♥
Tatiana Bruni
19 Ottobre 2016 at 16:13Io nel tuo abbraccio per un momento mi ci perdo chiudendo gli occhi e rilassandomi per un attimo, perché sono davvero stanca dopo due mesi e mezzo di corse e di arrabbiature, di preoccupazioni e di frustrazioni, ma fortunatamente sono vicina a vedere la luce e ciò grazie sicuramente alle mie impuntate e liti infinite che ho intentato contro l’amministrazione sanitaria (e che alla fine mi ha accontentata in quanto gli elementi per portarli in giudizio li avevo tutti), ma soprattutto grazie alla forza di carattere e al coraggio della mia mamma, che dopo un momento di disperazione e rinuncia ha iniziato a lottare con le unghie e con i denti dimostrando un testardissimo attaccamento alla vita.
Grazie davvero delle tue parole, mi hanno riscaldato il cuore… e ora una chiacchierata sgranocchiando una ciotola di taralli ci sta tutta, vero?
Ti abbraccio forte!