Ogni anno trascorriamo la Pasqua lontani dalla nostra città, almeno sino a due anni fa, quando la nostra meta fu Budapest, poi purtroppo gli eventi ci hanno bloccati in casa mentre quest’anno ci siamo goduti il nostro primo weekend da sposini (vabbè, a parte le cagnolone che ci hanno accompagnati!), una Pasqua senza nostro figlio, per me un gran dispiacere ma aveva altri obiettivi 🙁
Avendo a nostra disposizione solo due giorni e mezzo, comprensivi di viaggio, abbiamo optato per un obiettivo relativamente vicino a casa: i Colli Euganei, con visita a Montagnana, Arquà Petrarca e Monselice, tre borghi bellissimi grazie alla cui bellezza medievale mi sono sentita come fossi tra le colline umbre.
La prima tappa è stata Montagnana, città fortificata del padovano, cui è stata conferita la Bandiera Arancione per la valorizzazione del territorio, nonchè facente parte dell’Associazione I Borghi più belli d’Italia: complesso fortificato tra i cui vicoli spiccano molteplici reminescenze rinascimentali, con un centro storico avvolto dalla cinta muraria di architettura medievale europea, ancora ben conservata nonostante i secoli dalla loro costruzione a difesa del castrum.
Montagnana più che descritta va vissuta passeggiando con la mappa tra le mani e il naso all’insù e con la voglia di arrampicarsi sull’enorme scalinata del mastio, dal quale si gode di una magnifica vista sulle zone limitrofe, che si stendono verdi oltre il fossato a protezione delle mura.
La seconda giornata l’abbiamo dedicata ad Arquà Petrarca: un sogno! Mai avrei detto di trovarmi in Veneto, bensì tra i colli umbri… una distesa infinita di morbide colline disseminate di uliveti, un panorama spettacolare dominato dal paese fortificato, tra mura medievali e sentierini stretti che si inerpicano lungo il borgo.
Inevitabile porre l’accento sull’ultima dimora del poeta, maestosa anche se (a parer mio) eccessiva: un’arca marmorea che ne ospita le spoglie dopo la traslazione dall’interno della chiesa parrocchiale, per volere del genero, che tuttavia rendono l’idea della maestosità del personaggio e che, anche dall’aldilà, incute una certa soggezione a chi ne visita il monumento funerario.
Ben più gradevole è la casa di Petrarca, umile ma deliziosa dimora che l’ha ospitato nel corso degli ultimi anni della sua vita: un piccolo edificio a due piani, cui vi si accede per il tramite di una doppia scalinata che permette, dalla sommità, di godere di una vista incantevole sul giardino che la circonda, un’autentica oasi di pace e tranquillità che all’epoca ha allietato gli ultimi anni del poeta. Particolare burlone è il corpo di quella si dice fosse la sua gatta (è assodato che si tratti di una fictio), il quale giace incorniciato in uno dei saloni della casa: particolare che potrebbe sembrare macabro se non fosse che secondo me assomiglia più ad un coniglio privo di orecchie e tutto sommato dà un’impressione piuttosto grottesca.
Arquà è da girarsela tutta, tra vicoletti e angoli deliziosi, anche per scoprirne quello che a parer mio è un autentico gioiello gastronomico: il Brodo di Giuggiole, liquore delizioso a base di giuggiole, frutto che in zona abbonda, e dalla cui bontà nasce il detto “andare in un brodo di giuggiole”. Naturalmente per i meno alcoolizzati 🙂 c’è l’alternativa delle giuggiole sotto spirito, che rendono bene la golosità del frutto locale.
La chiesa all’interno della quale ha riposato il Petrarca prima della traslazione e, avanti ad essa, il monumento marmoreo
Con gli occhi ancora pieni di bellezza lasciamo a malincuore Arquà e ci avviamo alla volta di Monselice, ultima cittadina della nostra breve vacanza: carina, un centro piccolo e a misura d’uomo, ma la meraviglia si spalanca quando si decide di salire al Castello e al Santuario delle Sette Chiesette.
Il Castello prevede una visita guidata, bellissima, ma decisamente troppo affollata e resa faticosa anche a causa dello scarso livello di educazione di alcuni visitatori, tuttavia il tour si snoda tra i vari locali e il cortile del palazzo, non solo meraviglioso, ma anche conservato alla perfezione: qui non posso mostrarvi granchè a causa del divieto di scattare foto, ma ci è stato accordato il consenso di immortalare le cucine… una chicca!
Il Santuario delle Sette Chiesette è costituito da un grazioso percorso lungo il quale si snodano sei cappellette che hanno ottenuto dal papa Paolo V l’attribuzione delle medesime indulgenze spettanti ai pellegrini che si recavano in pellegrinaggio presso le sette principali basiliche di Roma; ‘ultimo santuario è quello maggiore, l’Oratorio di San Giorgio, costruito su di una pianta circolare concentrica rispetto alla muratura interna e ospitante le spoglie mortali di figure di spicco della chiesa cattolica, tra cui San Valentino.
14 Comments
Serena
4 Maggio 2018 at 1:15Ci sono stata lo scorso settembre ci feci anche un post, devo dire che non mi sarei aspettata il fascino che questi luoghi mi hanno evocato. A vedere le tue belle foto un ricordo repentino mi è salito alla mente..
Tatiana
4 Maggio 2018 at 9:09Lo sai che nemmeno io ci contavo molto? Ho seguito la proposta di mio marito senza nemmeno discutere perché ero stanchissima e tutto mi andava bene: è stata una sorpresa inaspettata e non vedo l’ora di ritornare per poter visitare anche i restanti borghi fortificati.
Un bacio!
Ipasticciditerry
4 Maggio 2018 at 8:40Che posti bellissimi … L’unico in cui sono stata è Monselice, una vita fa o forse era un’altra vita, non so. I cuccioli crescono e prendono il volo, vedrai che ci si abitua. Grazie per la condivisione, sono contenta tu sia riuscita a trovare qualche giorno per te.
Tatiana
4 Maggio 2018 at 9:11Se ne hai l’occasione ritornaci ed inserisci anche Arquà: non mi sarei mai aspettata tanta bellezza! Un borgo rimasto intatto e perfettamente conservato nell’atmosfera medievale: ne vale davvero la pena! Nonostante l’affollamento turistico mi sono sentita in pace con il mondo…
Un bacione!
saltandoinpadella
4 Maggio 2018 at 12:28Che belle foto tesoro. Hai detto bene, uno si aspetterebbe luoghi così in umbria non in Veneto. Davvero conosciamo troppo poco la nostra meravigliosa terra. Quando ho letto giuggiole sono andata in brodo di giuggiole 😀 devo proprio visitare queste zone in autunno perchè io adoro le giuggiole.
Tatiana
10 Maggio 2018 at 16:07Spesso è proprio grazie a queste brevi “incursioni” volanti che scopro degli angoli deliziosi del nostro paese, sempre così bello, e che reggono alla grande il confronto con mete più blasonate! Indubbiamente Arquà è conosciuta ed era abbastanza affollata, ma tutta la zona circostante è valevole di una visita gustata con calma 🙂
Un bacio!
zia Consu
4 Maggio 2018 at 18:51Grazie Tati x questo tour incantevole di due giorni e devo dire che siete proprio stati baciati dal sole ^_^
Sono certa che anche con l’assenza di vostro figlio, vi sarete goduti tutta questa meraviglia e relax 🙂
Buon we e a presto <3
Tatiana
10 Maggio 2018 at 16:09E’ stato inaspettatamente bello e siamo stati graziati dalle condizioni meteo in quanto almeno un giorno di pioggia torrenziale era garantito: evidentemente l’audacia è stata premiata! Ahahah, guarda che il figlio ti manca sempre, ma sai che relax senza le consuete polemiche adolescenziali 🙂
Un bacione!
Marisa
4 Maggio 2018 at 20:37Posti bellissimi! Ci sono stata anni fa in gita scolastica in giornata e mi ripropongo di tornarci con mio marito (noi siamo “sposini” da qualche anno, dato che i nostri figli vivono per conto loro!) fermandomi almeno una notte.
Fotografie stupende. Complimenti!
Tatiana
10 Maggio 2018 at 16:12Ciao Marisa, è vero che sono dei posti meravigliosi, pertanto ritengo che visitarli in veste meno didattica e più rilassata possa essere una scelta ottima per poterli godere al meglio, soprattutto senza la responsabilità di una marmaglia di scalmanati intorno 🙂
Grazie per le tue belle parole e la graditissima visita, ti abbraccio!
stravagaria
4 Maggio 2018 at 22:27Ricordo bene il castello di Monselice, meno altri posti. Mi sa che è arrivato il momento di tornarci… sono contenta di vedere che finalmente sei riuscita a ritagliarti qualche giorno di riposo 😊
Tatiana
10 Maggio 2018 at 16:14Eh mi sa di sì, una gita primaverile perfetta, mettila in programma che merita! Finalmente la mia vita è riuscita a guadagnare qualche punto in più per equilibrio e gestione, quindi un paio di fine settimana siamo riusciti a ritagliarli, tutti per noi 🙂
Un bacione.
Mile
11 Maggio 2018 at 12:46Uh che bello questo giretto con il naso all’insù. Posti in cui non sono ancora mai stata. Quanti begli angoli abbiamo in Italia.
E dopo questo giretto spero proprio tu sia un po rigenerata.
Un abbraccio tati!
Tatiana
15 Maggio 2018 at 19:19Non solo mi sono rigenerata moltissimo, ma è stata un’autentica scoperta: ne ho sempre sentito parlare dei Colli Euganei ma pensavo fossero sopravvalutati solo perchè vicini a casa ed invece… una sorpresa inaspettata!
Un bacio 🙂