Da qualche settimana ho smesso di fare colazione all’aperto, sul balcone, ma a dire il vero quest’anno di colazioni così ne ho fatte ben poche, del resto è stata un’estate strana e, lo ribadisco, un’estate molto fuori dagli schemi. Sto risalendo la china dopo anni di stress e di dolore, inizio a pensare al domani e a sorridere e allora mi godo anche i piccoli momenti, quelli di cui mi sono privata rinunciando alle mie colazioni all’aria aperta a favore di bocconi veloci, stanchi e nervosi.
Le mie mattine in settimana iniziano molto presto mentre per la casa mi aggiro come uno zombie con addosso solo una maglietta abbondante, mentre a piedi nudi ed occhi chiusi riempio di coccole (e di snack 🙂 ) le cagnette, iniziando la giornata molto a fatica perché la stanchezza antica si fa ancora sentire…
In quell’ora del mattino mi accorgo che l’aria è cambiata, che ogni giorno c’è un brivido in più, che nonostante vada ancora a nuotare in mare ogni tanto c’è la voglia di qualcosa di caldo e confortante, qualcosa da gustare in famiglia con le finestre chiuse; c’è voglia del boccone che ti riscalda l’anima, quello che ti regala il piacere della preparazione, che ti profuma l’ingresso appena apri la porta e che ti accoglie in un caldo abbraccio.
Non sono solita cuocere la carne, a parte la bistecca al volo che in casa viene richiesta a gran voce dal marito, non che non mi piaccia ma faccio parte di quella categoria che vivrebbe di vegetali per non far danno al mondo animale, però ogni tanto mi trovo a soprassedere per regalare un sorriso ai coinquilini golosi, quindi per questa volta che carne sia!
Post realizzato in collaborazione con Rigoni di Asiago.
Tempo di preparazione | 20 mins |
Tempo di cottura | 90 mins |
Porzioni |
4 persone
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- 800 g. carne di maiale adatta all'arrosto (carrè o altro taglio)
- q.b. olio evo
- q.b vino rosso corposo
- q.b. salvia fresca
- q.b. rosmarino fresco
- q.b. salsa Worcestershire
- q.b. sale
- q.b. pepe facoltativo
- q.b. cipolla per il fondo di cottura
- q.b. confettura ai mirtilli rossi di bosco Fiordifrutta Rigoni di Asiago
Ingredienti
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- Tagliare sottile la cipolla, imbiondirla nell'olio e poi appoggiarvi la carne, girandola su tutti i lati in maniera tale da sigillarla e mantenere all'interno di essa i succhi, assicurandone quindi la morbidezza, insaporire con le erbe aromatiche, regolando di sale e pepe, sfumare con i vino, poi coprire la casseruola con un coperchio assicurandosi che non bruci e aggiungendo, a necessità, dell'acqua, il tutto sino a cottura ultimata (ci vorrà circa un'ora e mezza).
- Una volta terminata la cottura estrarre la carne e, appena fredda, tagliarla in grosse fette che verranno adagiate su di un piatto da portata e procedere a preparare la salsa di accompagnamento.
- Questa verrà realizzata aggiungendo un cucchiaino di confettura Fiordifrutta ai mirtilli rossi di bosco Rigoni di Asiago ad ogni due cucchiai di fondo di cottura, preventivamente frullato con il minipimer e tolte le erbe aromatiche, unitamente ad un paio di gocce di salsa Worcestershire. Una volta riscaldata la salsa ed amalgamata bene versarla sulle fette di arrosto, che verranno servite ben calde ed accompagnate da un buon bicchiere di vino rosso robusto.
12 Comments
saltandoinpadella
30 Settembre 2019 at 11:22Io mangio pochissima carne e tantissima verdura più che altro perchè in genere proprio non mi piace. La classica fettina proprio no, ma gli arrosti di solito invece mi garbano perchè sono più gustosi e teneri. Questo arrosto mi intriga per l’abbinamento dolce/salato, che di solito amo molto
Tatiana
7 Ottobre 2019 at 11:47Nemmeno io a dire il vero e spesso la sostituisco con i legumi, però questa idea dell’arrosto con il tocco di bosco mi frullava per la mente da un bel po’ finchè, complice la presenza di questa magnifica confettura, mi sono decisa… insomma a farci dei dolci con le confetture son capaci tutti no? 🙂
Un bacio cara Elena!
Serena
30 Settembre 2019 at 16:41Anche io non sono un’amante della carne e potrei vivere di verdure e legumi ma i secondi abbinati alla frutta mi piacciono molto, sono per il contrasto dolce salato. Godersi i piccoli attimi uno alla volta è il primo segnale di risalita, è successo anche a me, prosegui per quella strada Tatiana. Un abbraccio
Tatiana
7 Ottobre 2019 at 11:43Ciao Serena, hai visto che tengo duro e continuo a sperimentare? Nonostante il pochissimo tempo a disposizione ma mettermi in cucina è troppo importante per stare bene e per risalire costantemente la china, mi ritrovo inguaiata tra mille pendenze però cucino e sorrido 🙂
Concordo con te, specie se il sapore dolce è moderato o dall’aroma fruttato, io che ho iniziato a sperimentare tale connubio a partire dai grandi classici come il cacio con le pere o il miele sul pecorino, per poi appassionarmi e provarne sempre di nuovi (e stavolta con grande ed inaspettata soddisfazione).
Un abbraccio forte a te 🙂
Elena
2 Ottobre 2019 at 21:48Cara Tatiana a me la carne piace solo se lascia il profumo all’ingresso, mi è piaciuta questa frase, sono per le carni a cottura lenta, belle ricche di sugo magari accompagnate con una polenta oppure come questo arrosto che trovo tremendamente elegante e festivo! Un abbraccio caldo caldo 🙂
Tatiana
7 Ottobre 2019 at 11:35Ecco l’espressione che esprime al meglio ciò che intendo anch’io: la carne che lascia il profumo all’ingresso, quella che quando torni la sera stanco dal lavoro e infreddolito ti accoglie come un caldo abbraccio che sa di amore e di famiglia, quella che divori pucciandoci il pane o la polenta vero?
E questa è proprio la sua versione festiva, hai detto bene, e devo dire che con pochi tocchi un semplice arrosto diventa “l’arrosto”.
Un abbraccio!
ipasticciditerry
3 Ottobre 2019 at 13:55Io consumo pochissima carne ma proprio per un gusto personale, non la amo particolarmente. Aimè mi piacciono moltissimo i formaggi e i salumi, oppure la carne bianca, specie di pollo. Questo arrosto però lo assaggerei volentieri, mi sa che mi piacerebbe. Da noi le giornate si sono di molto rinfrescate e anche se oggi, per esempio, c’è un cielo azzurrissimo, le temperature sono basse e ormai abbiamo tirato fuori giubbini e piumotti sul letto. E pazienza dai, è la sua stagione e ci sta.
Tatiana
7 Ottobre 2019 at 11:32Nemmeno io ne consumo molta, forse più per un discorso etico che di gusto personale, tant’è che su queste pagine di carne se ne vede bon poca. Stavolta però devo dire che la presenza della confettura e della Worchester hanno fatto la differenza ed è stata promossa anche dai “soliti noti” di casa mia 🙂
Sai che queste temperature non mi dispiacciono? A dire il vero ogni tanto alle ore di punta fa ancora un po’ troppo caldo ma per il solo fatto che tutta quell’umidità se ne sia andata sono già contenta! Il bello delle nostre latitudini è proprio il cambio delle stagioni…
Un bacio mia cara Terry!
edvige
4 Novembre 2019 at 16:13Io ero e lo sono ancora amante della carne però sinceramente sono arrivata al punto di mangiarne pocchissima perchè in fondo non mi piace più quella di oggi. Volatili non fanno per me, pelo si ma vorrei qualcosa di selvatico ma oggi non mi fido tanto.
Buono questo piatto con l’abbinamento della confettura mangiato a Ginevra in un Club di caccia e quindi rigorosamente capriolo o cervo. Buona settimana.
Tatiana
13 Novembre 2019 at 10:45Verissimo, ricordo il sapore della carne della mia infanzia: era poca ma di un gusto oggi inarrivabile. Quindi la evito alla grande 🙂 e se proprio devo cerco almeno di farla bene!
Un bacione 🙂
Daniela
12 Novembre 2019 at 17:54Cara Tatiana non ci avevo mai pensato ai frutti di bosco cn il maiale!mi dai sempre spunti insoliti e creativi..mi segno la ricetta,grazie!!!
Tatiana
13 Novembre 2019 at 11:03La salsina con la quale ho condito l’arrosto è frutto di esperimenti, l’idea di mescolare i frutti di bosco con la Worcester e il fondo di cottura mi dava l’idea di buono (oltretutto la Rigoni è senza zucchero), ma non la pensavo tanto buona e grazie ad essa un semplice pezzo di arrosto si è vestito a festa 🙂
Un bacio!