Arte, storia ed architettura/ Viaggi

Cahors, lungo le sponde del Lot – giorno 10

Ieri sera siamo approdati a Cahors, tranquilla cittadina del Midi-Pyrénées, che sorge in una stretta ansa del Lot, fiume che si snoda silenziosamente ospitando piccoli battelli e kayak e che permette la crescita di una folta vegetazione.

Il muro della città

La città non offre poi granché e, a parte la cattedrale di St-Étienne e il Pont Valentré, non appare nemmeno molto curata, tanto più che risulta essere fuori dalle comuni rotte turistiche, tuttavia è innegabile che avrebbe molte potenzialità.

Le vie della città, tristi e desolate

La cattedrale sorge al centro della città vecchia, venne eretta tra il 1090 e il 1125, nonostante le successive integrazioni strutturali, tant’è che presenta una parte absidale gotica, il portale romanico e il chiostro gotico-fiammeggiante.

Il chiostro

Il ponte, gettato sul Lot, presenta una magnifica struttura fortificata trecentesca poggiata su sei arcate gotiche, difeso alle estremità e al centro da tre torri merlate. Essendo un rilevante punto di riferimento per i pellegrini sulla via di Santiago de Compostela, l’UNESCO lo ha inserito nella Lista del Patrimonio dell’Umanità.

Il ponte circondato dai vitigni
Lungo il fiume
Simbolo del cammino verso Santiago de Compostela

Cahors è la città natale di Jacques Duèze, futuro papa Giovanni XXII e di Leon Gambetta, statista di metà dell’800 e personaggio di spicco della Terza Repubblica, inoltre nel periodo della cattività avignonese fu investita di alcuni benefici da parte del sopra citato papa. Nel 1331 vi fu istituita l’Università di Cahors, fusasi nel 1751 con quella di Tolosa.

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