Probabilmente state pensando io abbia chiuso la cucina e mi sia dedicata unicamente al “zuzzurellaggio”… forse dovrei rinominare il blog “Viaggi in controluce”, ma è giusto vi spieghi come non sia assolutamente indirizzata verso un cambio di direzione bensì mi trovi in una fase transitoria.
Dopo vent’anni di difficoltà a causa di un problema metabolico che mi ha causato parecchi guai collaterali, finalmente un medico mi ha ascoltata e sto trattando la causa di tutto questo scompiglio, chiaramente seguendo un’alimentazione mirata e quindi, per la mia salute mentale, non cucino alcuna prelibatezza che mi sia proibita. Essendo comunque questo il mio angolo nel quale stare con voi a chiacchierare di tutto ho scelto di raccontarvi una parte della mia estate, in maniera tale da potervi anche suggerire qualche meta interessante e diversa dal solito (in attesa di ritornare ai fornelli).
Siamo riusciti a ritagliarci un fine settimana lungo e, a bordo del nostro Chewbecca (che oramai conoscete), abbiamo raggiunto Golling, piccolo centro carinissimo del Salzburgerland e poco distante da Salisburgo, scegliendo questa volta di soggiornare in un campeggio per poterci rilassare al massimo, complici anche i prezzi estremamente contenuti che l’Austria propone.
La prima visita che abbiamo programmato è stata al museo ferroviario di Freilassing, sito nella vicina Baviera, non molto grande ma curatissimo e seguito da alcuni anziani volontari disponibili a tutte le spiegazioni ed approfondimenti possibili.
Già il primo impatto mi ha colpito in quanto, all’ingresso, sono posizionati dei piccoli “ICE” (tipo di treno, per i meno esperti) cavalcabili e a misura dei più piccoli, che ovviamente fa capire l’attenzione che viene loro rivolta.
Le macchine esposte vanno dalle prime vaporiere ai locomotori, dalle macchine da lavoro a quelle magnetiche, spesso lasciando a vista la meccanica interna e permettendo un’occhiata agli interni mediante l’ausilio di scalette metalliche.
Io sono sempre stata appassionata di treni quindi non faccio testo ma il profumo di ferrovia che vi ho respirato mi ha riportato il cuore a quand’ero una bambina e il mio papà, macchinista delle ferrovie, se lo portava addosso.
La cura che ho incontrato nella gestione di questa chicca mi è stata confermata anche dall’invito rivolto ai visitatori di posizionarsi sulla piattaforma di manovra per farsi trasportare da un binario all’altro alla stregua di una macchina da spostare… un’esperienza meravigliosa gradita sia ai bimbi che agli adulti!
Vi lascio alcuni scatti tra le decine che ho nel telefono… e se vi capitasse di trovarvi in zona prendete in considerazione questo viaggio temporale nel mondo dei trasporti!
E noi ci rivediamo appena arriveremo ad un delizioso castello!
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