Ci siamo arrivati solo a seguito dell’interesse di mio marito per la storia, trovandosi a Recoaro un bunker molto ben mantenuto che lo incuriosiva da tempo. Lui è un grandissimo appassionato di storia, io l’ho sempre detestata ma delle volte mi adatto, sia mai che impari qualcosa, quindi anche questa volta l’ho seguito di buon grado.
Non ho alcuna intenzione di soffermarmi su quelle che sono reminescenze belliche, sia per il sopra citato odio per la storia, sia e soprattutto per la mia repulsione verso tutto ciò che ci riporta ad episodi di violenza, tuttavia se siete di passaggio vale la pena apprendere almeno un’infarinata di ciò che è accaduto in queste zone nel corso del secondo conflitto bellico e del motivo per il quale è stata scelta questa località per costruirvi un bunker.
A metà di settembre 1944 Recoaro Terme divenne sede del Gruppo d’Armate C tedesche in Italia guidate dal feldmaresciallo Albert Kesselring, sia per motivi logistici (facilità di fuga verso la Germania, abbondanza di strutture alberghiere, luogo non cruciale per interessi bellici e quindi teoricamente non interessante per eventuali attacchi), sia per la necessità di Kesselring di poter usufruire di cure termali.
Ad oggi il bunker è mantenuto molto bene grazie al volontariato e costituisce una visita gradevole, nonostante l’abbigliamento un po’ teatrale degli addetti, acconciati con abiti replica rispetto agli originali dell’epoca; l’accesso è gratuito e si basa esclusivamente su donazioni volontarie.
Tanto curata appare questa visita quanto in condizioni disastrose si trova la cittadina, luogo a mio avviso di grandi potenzialità ma abbandonato a se stesso, con tutti i centri termali chiusi, vecchi alberghi barricati e fatiscenti e case disabitate da innumerevoli anni, dalle insegne sbiadite e i ballatoi arrugginiti.
Mi è davvero dispiaciuto vederla così, ferma al lustro appannato di cinquant’anni fa, almeno a giudicare dallo stile edilizio, nonostante la potenziale ricchezza data dall’acqua termale e dallo stabilimento dell’acqua minerale che, con un po’ di investimento, potrebbe divenire davvero un piccolo impero, eppure ho notato una trascuratezza davvero desolante, non so nemmeno se imputabile ad una amministrazione comunale poco interessata in quanto si tratta di un degrado evidentemente di lunga data.
Vi lascio un paio di scatti del bunker e ci rimettiamo in viaggio per la prossima tappa.
2 Comments
Daniela Gambarin
13 Marzo 2023 at 15:01Tati che bello leggerti in questo tuo viaggio nel mio Veneto.
Sai che recoaro io non l ho mai vista???
Grazie del tuo reportage
Tatiana
13 Marzo 2023 at 20:17Onesta? Di Recoaro non perdi nulla, una decadenza tristissima… e dire che ha delle potenzialità stratosferiche! Però l’aperitivo era una bomba 🤣
Il Veneto l’abbiamo scelto perché c’è tanto da vedere ed è vicino alla mia regione e se non hai tanti giorni disposizione è perfetto.