È iniziata ufficialmente la nostra avventura artica, tra escursioni programmate e prenotate ed altre da scoprire on the road.
Dopo poche ore di sonno, all’incirca tre, ed una veloce colazione (sono stata brutalmente strappata dal lauto pasto da mio marito prima che mi mangi anche i camerieri… ma poi se ne pentirà visti i prezzi del cibo, assolutamente non affrontabili con serenità) siamo saliti sulla nostra gippetta per raggiungere il ghiacciaio di Húsafell, visitabile grazie ad un tour guidato, a bordo di un mezzo 8×8 con ruote chiodate, che parte dal campo base di Klaki, per una durata di quattro ore.
La nostra bravissima conducente, Magdalena (uno scricciolo di ragazza con un piglio da camionista navigato), ci accompagna lungo sentieri terrosi sino all’inerpicarsi sul ghiaccio, su un manto nevoso accessibile unicamente agli spazzaneve, ripido e scivoloso, mentre la guida ci illustra l’intera morfologia del territorio.
Solo alla fine del percorso raggiungiamo la sommità di quello che, con i suoi 925 km quadrati, risulta essere il secondo ghiacciaio più esteso d’Islanda ed è da questo punto che si apre l’accesso al cuore di questa meraviglia, il tunnel del ghiacciaio Langjökull, illuminato magistralmente al suo interno, il che permette di ammirarne la morfologia.
La guida risulta essere molto chiara e paziente nelle spiegazioni, fornendo dettagli e curiosità relativi alle innumerevoli sfumature del ghiaccio, non senza prima aver fornito dei rampini chiodati a ciascun visitatore.
Per comprendere la vastità del ghiaccio basti pensare che lo stesso è formato da una serie di ghiacciai minori uniti l’uno all’altro senza soluzione di continuità, il che permette al visitatore di percepirlo come un’unica unità.
La guida è molto chiara nelle spiegazioni più dettagliate e ampiamente disponibile a soddisfare qualsiasi quesito venga rivolto, tuttavia la bellezza va ammirata, si tratta di un mondo sotterraneo incantato, da osservare ad occhi spalancati e con il cuore aperto nei confronti della natura e della sua capacità di produrre delle meraviglie immense che la mano umana non potrà mai eguagliare.
2 Comments
Ipasticciterry
5 Maggio 2023 at 8:33Ma che meraviglia!! Confesso che mi accontento di guardare le tue foto e ascoltare le tue impressioni. Morirei certamente di freddo e di claustrofobia comunque un esperienza incredibile! Goditela amica mia, io ti seguo da qua ❤️
Tatiana
7 Maggio 2023 at 20:40Ma lo sai che si stava benissimo? Caverna enorme quindi nessun senso di soffocamento e la temperatura interna è di zero gradi costanti tutto l’anno. Certo fuori nevicava e tirava vento ma all’interno ci stavi benissimo!