Quella di oggi nasce come una giornata di trasferimento libera da escursioni prenotate e quindi completamente a nostra disposizione, quindi mi siedo alla guida della nostra gippetta e mi preparo ad affrontare più di duecento chilometri, la maggior parte dei quali verranno percorsi su strade sterrate e che metteranno a dura prova le mie abilità di pilota.
La prima tappa della giornata ci vede salire sulla montagna sacra di Helgafell, situata sulla penisola di Snæfellnes: si tratta di un’altura di soli 73 m. sulla quale venne eretto un tempio in nome di Thor da Pórólfr Mostrarskegg, primo colono della zona. La tradizione vuole che, se vi si sale e si scende in silenzio, senza mai guardarsi alle spalle, si possano esaudire tre desideri.
La seconda tappa la facciamo a Kolugljufur per ammirare le bellissime cascate, anch’esse legate ad una tradizione locale; infatti si narra che la gola Kolugil, in cui scorre il flusso d’acqua, debba il proprio nome alla troll Kola, qui sepolta insieme al proprio tesoro, tant’è che sia la gola che l’adiacente collina siano protetti da un incantesimo.
Pristapar rappresenta la terza tappa, legata a quella che storicamente fu l’ultima esecuzione avvenuta in Islanda, risalente al 12 gennaio 1830 e che vide protagonisti Agnes Magnúsdóttir e Fridrik Sigurdsson, rei di aver commesso un doppio omicidio nei confronti di un proprio compaesano (che, letta tutta la storia, proprio uno stinco di santo non era), che valse loro la decapitazione.
La quarta tappa è stata un po’ una delusione in quanto a Vatnsdalhólar era prevista una passeggiata lungo la sponda di un lago, purtroppo disattesa in quanto recintata nonostante le diverse indicazioni forniteci, tuttavia abbiamo avuto la gioia di conoscere una cagnolona simpaticissima che ci ha riempiti di baci e che ha tentato di espatriare salendoci in macchina (e se fossimo stati in camper sono certa che mio marito l’avrebbe adottata nonostante non si trattasse di una randagia)… c’è rimasta così male quando siamo dovuti ripartire (e noi pure)…
Prima di arrivare all’albergo ci siamo fermati a Gullsteinn, dove è posta una pietra a ricordo della fattoria in cui visse Porvaldur Kodransson, un missionario al seguito del vescovo Friderkur di Sachen; tale pietra veniva venerata dai pagani e si narra che si spezzò quando il vescovo cantò per esorcizzarla a favore del cristianesimo.
Insomma, mica male per un semplice trasferimento… alla fine abbiamo avuto modo di arricchire un po’ il nostro bagaglio culturale con la storia di un paese meraviglioso del quale si conosce poco. Domani però sarà un po’ più movimentata, quindi appuntamento pressoché alla stessa ora per un’altra puntata da vivere con noi!
2 Comments
Ipasticciditerry
6 Maggio 2023 at 16:22Grazie, a domani! ❤️
Tatiana
7 Maggio 2023 at 20:40Grazie a te per seguirmi nelle mie tappe! 💖