Questa è nata come una giornata di mero spostamento tra due zone del paese, oltretutto con la prospettiva di macinare molti chilometri, tuttavia ci dispiaceva enormemente sprecare un giorno senza vedere qualche angolo di natura.
Alla fine, lungo la strada, abbiamo avuto modo di fermarci ad ammirare una serie di cascate provenienti dal fiume Rjukand che, dividendosi in tre rami, genera dei salti d’acqua stupendi.
Di chilometri ne abbiamo macinati tanti e lo dico con cognizione di causa in quanto ieri era il mio turno di guida, del resto sono fortunata perché mi capitano sempre strade bianche e valichi montani densi di nebbia da tagliare con il coltello. Comunque sia ci siamo fermati per uno spuntino al Moira Canyon, una visita velocissima ma molto carina per ammirare la morfologia del territorio.
Ripartiti belli sazi ci siamo fermati presso questa bella chiesetta costruita integralmente in torba, come le casette del villaggio dei giorni scorsi: a seguito di uno scavo è stato rinvenuto un antico insediamento vichingo, del quale solo la chiesa era chiaramente identificabile, motivo per cui questa è stata ricostruita secondo la manualità vichinga, il resto dell’area è stato recintato al fine di offrire al visitatore un’idea d’insieme di come poteva essere organizzato un villaggio.
Finalmente, dopo molto nervosismo da parte della pilota, dovuto al maltempo, alla visibilità nulla e alla stanchezza, abbiamo raggiunto il Rejdarfjördur, il fiordo meta della nostra giornata, immerso nelle nubi ma con il fascino che solo queste terre regalano.
Domani ci toccherà un ulteriore spostamento, molto più breve di quello odierno, ma ricco di tappe, pur con la consapevolezza che il maltempo ci accompagnerà sino a sera…
Domani vi farò compagnia con delle tappe di una bellezza selvaggia!
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