La giornata di ieri è proseguita con la sospirata visita all’Ossario di Custoza, monumento in ricordo dei caduti costituito da un edificio con obelisco ed una cripta; visita che ci ha causato un po’ di problemi a causa dei disservizi causati dal maltempo. Infatti in tarda mattinata è scesa tanta di quell’acqua, spazzata da un vento violentissimo, che ha causato dei blackout al monumento, purtroppo non notificati in tempo al pubblico dei visitatori, quindi tra mail e telefonate siamo riusciti ad accedere all’edificio più di un’ora dopo l’orario previsto. Ne è valsa la pena, assolutamente, sia per interesse storico sia per la cripta “a vista” (nel senso che i teschi che vedete nella foto non sono coperti da alcuna teca, tant’è che ho pensato a lungo se pubblicare la foto o meno, poi ho ragionato sul fatto che online si trova ovunque e che non avrei arrecato alcun effetto macabro ); siamo stati accompagnati da Irene, bravissima guida che ci ha concesso l’ingresso gratuitamente, completando il tutto con tour guidato, anch’esso gratuito, quale ristoro per il disservizio subito, quindi il gruppo creato è stato esiguo e fortemente interessato, il che ha permesso una notevole interazione con chi ci ha spiegato veramente ogni cosa inerente il sito.
La riesumazione dei resti dei caduti è iniziata nell’agosto del 1876 e ha interessato tutti coloro i quali sono caduti a Custoza nel 1848 e nel 1866, portando all’esumazione di 1894 corpi, trattati con rispetto e delicatezza e cercando quanto più possibile di mantenere integri anche gli oggetti rinvenuti, ottenendo alla fine un corridoio circolare letteralmente rivestito di ossa. Può fare un po’ impressione, ma la guida è riuscita a farci apprezzare l’aspetto criminologico ed antropologico del sito, facendoci notare i fori di proiettile nei crani, le striature di colore dovute ai materiali di contatto come il terreno o oggetti ferrosi e addirittura la muffa sorta su alcune superfici ossee.
A me personalmente ha affascinato molto (saranno le reminescenze di antropologia criminale che sono riemerse…), ma vi porto avanti prima che mi molliate tra le ossa 😀.
Dopo la visita all’Ossario abbiamo fatto tappa merenda a Corte Vittoria, azienda casearia vicinissima a Custoza, ricca di formaggi a prezzi onestissimi ed un gelato che è la fine del mondo: ve lo raccomando se ne avete la possibilità!
La sera abbiamo fatto tappa all’area di sosta di Monzambano, bellissima e collegata ad un piccolo parco con laghetto dove poter passeggiare con i cani, anche se noi ovviamente eravamo di corsa e la mattina seguente ci è toccato fuggire alla volta di Peschiera del Garda.
Peschiera è stata inserita nel tour da mio marito in seguito alla presenza di alcune vestigia storiche, ma io me la sono goduta così com’è, in tutta la sua bellezza di cittadina lacustre, sotto un sole che finalmente scottava, tra una pizza ottima a pranzo, un aperitivo ed una passeggiata al porto dove, seduta in cima al molo, ho goduto della pace e della meraviglia dell’acqua.
Vi lascio alle foto perché di Peschiera davvero non serve altro!
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