Mi sono imbattuta casualmente in queste pagine, un libro che non conoscevo, un po’ come ultimamente sta accadendo spesso, ma che ho iniziato timidamente e con perplessità, per poi divorarlo in pochi giorni; è un romanzo lieve come una piuma, un romanzo d’amore e di amicizia, di timore della vecchiaia, della sua graduale accettazione.
L’ambientazione è una Roma indolente e deturpata dall’incuria, dalla sporcizia, eppure generosa e sempre pronta da accogliere chiunque e in tale scenografia si colloca la figura di Natalia, un’insegnante sessantenne, divorziata e senza figli e che nel tempo si è costruita la propria esistenza, senza scossoni e basata su una serenità oramai collaudata, con qualche fuga culturale saltuaria. Al rientro da Ferrara, meta di una di queste fughe, sul treno nota un distinto signore non più giovane che eppure la incuriosisce: tiene tra le mani un libro e ascolta musica dagli auricolari mentre Natalia non riesce ad evitare di guardarlo con una certa dose di insistenza e sfacciataggine, mentre nella sua mente si costruisce delle storie immaginarie, ispirata dai volti che incontra.
Una volta rincasata, riprendendo in mano il libro interrotto durante il viaggio, scorge un messaggio sull’ultima pagina, nascosto nel testo parzialmente sottolineato, e accompagnato da un numero di telefono: “Bisogna voler bene”. I tentennamenti che la accompagnano sono molti e proseguono finchè non prende coraggio e chiama il numero riportato sul volume, per incontrarvi la voce di Franco, l’affascinante viaggiatore.
Ne nasce una bellissima amicizia, forse il preludio di qualcosa di più, tra timidezza, ritrosia, timore di non essere all’altezza di tutto ciò, eppure è un dono che viene offerto a due persone già rassegnate all’età che avanza e che portano Natalia davanti ad un abbassamento delle proprie difese e al successivo rifiuto di una possibile relazione proprio a causa della particolare situazione personale di Franco, ma la crisi sarà l’occasione per una ripartenza e per una rinascita. A voi il resto della lettura, è un libro delicatissimo e struggente, si legge bene grazie alle poche pagine ed un ottimo interlinea, ne vale la pena.
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