Viaggi

Barcellona: sulle orme di Gaudì, Casa Vicens e Parc Güell

Uscire dall’aeroporto e già l’incanto del tramonto ad illuminare le palme

Siamo rientrati da poco dall’Egitto, ma avendo ancora qualche giorno libero ho insistito per volare di nuovo nonostante la contrarietà del gentile consorte che aspirava a rimettere in moto il camper, il che ha portato ad una discussione abbastanza vivace, sfociata alla fine in un viaggio che fortunatamente ha soddisfatto entrambi.

Ma già l’atterraggio prometteva bene…

Stavolta il decollo è avvenuto dal Marco Polo di Venezia, quindi sempre con il disagio di doversi spostare dalla nostra città, ma la (mia) felicità era a mille: la Spagna era nella mia wish list da anni e finalmente il desiderio si avverava! Quindi partiamo subito con le meraviglie che hanno allietato la nostra visita… so che stavolta siamo alle banalità rispetto a quanto visto in Egitto, ma a me brillavano gli occhi 🙂

Casa Vicens, un tripudio di vegetazione e colori

La prima tappa è stata Casa Vicens, prenotata all’ultimo momento visto che non mi ispirava granchè, ma meno male che ho avuto un ripensamento perchè si tratta di un’architettura davvero splendida; si tratta della prima casa attribuibile a Gaudì, incastonata nella calle Carolines, una viuzza insospettabile in cui improvvisamente incontriamo questo gioiello, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, che ricorda l’arte islamica e mudejar, in cui incontriamo una perfetta fusione di materiali diversi, tra cui pietre, mattoni e ceramica.

Un motivo frequente è dato dalla presenza dei volatili, a dimostrazione della centralità della natura nella visione di Gaudì
Parte del tetto

Essa venne costruita tra il 1883 e il 1885, su di un progetto elaborato da Gaudì tra il 1878 e il 1880, ponendo le basi per alcuni elementi del Modernismo, sorgendo in quello che all’epoca non era il quartiere di Gracia come lo conosciamo oggi, in quanto esso costituiva un comune a se stante; nel progetto originale vi era un grande spazio dedicato al giardino, tuttavia nel tempo il terreno venne suddiviso in lotti destinati alla costruzione di edifici residenziali, tant’è che Gaudì, per sfruttare al meglio lo spazio rimasto, realizzò un progetto composto da tre sole facciate, addossando la quarta facciata al muro di mezzeria di un convento attiguo. Nel 1925 l’edificio godette di un ampliamento realizzato da Joan Baptista Serra, discepolo dell’architetto, il che permise di ottenere la facciata mancante mantenendo lo stile dell’edificio originario. Ad oggi esso rappresenta una traccia della fase orientalista di Gaudì, grazie alla presenza delle ceramiche, degli archi a mitra, dei mattoni a vista e delle estremità a forma di tempietto o cupola.

Nel pomeriggio abbiamo affrontato la seconda visita, sotto un sole cocente da impazzire, ma ne è valsa comunque la pena, vista la bellezza del Parc Güell, magnifico parco di più di 17 ettari ricco di giardini e di elementi architettonici, posto sul Monte Carmelo e progettato da Antoni Gaudì per l’impresario Eusebi Güell, per essere poi inaugurato nel 1926. L’intera superficie si articola su una serie di architetture manipolate in maniera tale da realizzare un armonioso equilibrio con l’ambiente circostante, ambiente che risulta ricco di vegetazione nonostante l’assenza di falde acquifere grazie alla presenza di specie tipiche dell’area mediterranea, quali, a titolo esemplificativo, i pini, le querce, le palme, gli ulivi, i mandorli e molti arbusti aromatici, realizzando quindi un ecosistema che permette la massiccia presenza di volatili, tant’è che lo spazio sovrastante è continuamente attraversato da bellissimi pappagallini variopinti.

Le terrazze del parco
Salendo lungo i sentieri del parco

All’ingresso è visibile la parte più bella del parco, quella in cui sorgono due padiglioni che ricordano le casette delle fiabe, oltre ad una miriade di decorazioni riccamente rivestite da tasselli di ceramica multicolore, tra le quali possiamo ammirare una salamandra, simbolo di prosperità, che ci accompagna ad una sala ipostila che, grazie alla presenza di ottantasei colonne, ci accompagna in un’atmosfera da tempio greco ma che ha lo scopo di sostenere il peso della terrazza sovrastante. Se invece risaliamo lungo il parco possiamo incontrare innumerevoli viadotti che si integrano perfettamente allo spazio circostante, come da sempre nella visuale che Gaudì ha dell’arte, ossia quella della completa fusione con la natura.

Le sedute della terrazza (sul lato posteriore sono presenti anche le canalizzazioni dell’acqua, tutto geniale e riccamente decorato a mosaico).

Dopo questa lunga, ma doverosa descrizione, vi lascio alle foto perchè Gaudì è soprattutto colore, forma, natura.

Le due costruzioni poste all’ingresso…hanno davvero qualcosa di fiabesco!
Una delle costruzioni poste all’ingresso
Il colonnato a sostegno della terrazza sovrastante
Tra i gruppi di colonne sono stati incastonati questi meravigliosi mosaici
La salamandra
La scalinata è circondata da questa struttura che rammenta le lische di pesce

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2 Comments

  • Reply
    Daniela Gambarin
    19 Agosto 2024 at 9:04

    Bellissimo parco guell..
    Che bei ricordi..

    • Reply
      Tatiana
      23 Agosto 2024 at 11:22

      Parc Guell è incredibile, purtroppo la folla era a livelli devastanti nonostante le dimensioni del parco (era completamente overbooked, se non avevi il biglietto acquistato online non ci entravi) , ma il peggio è stato il calore folle che ci ha accompagnati in quella giornata e l’avere lo zaino sulle spalle. Avevamo appena lasciato l’alloggio che ci aveva ospitati pa prima notte e avremmo raggiunto un altro alloggio la sera stessa… una faticaccia immensa con una settimana di cambi d’abito sulle spalle 🤣

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