Arte, storia ed architettura/ Serbia/ Viaggi

Kovilj Manastir, Bodjani Manastir e Castello di Bač

Come già riscontrato in altri paesi, vengono allestite delle piattaforme tutte per loro
Kovilj
Il cortile interno del monastero

Kovilj rappresenta il primo monastero che incontriamo rientrando verso casa, uno splendore assoluto cui ho voluto dedicare un post a parte per non appesantire il tutto con troppe fotografie: si tratta di una struttura religiosa dedicata a Sant’Arcangelo, fondato nel 1220 da San Sava per commemorare l’incontro diplomatico tra il re di Serbia e quello d’Ungheria, notoriamente in costante conflitto e che, grazie a tale incontro, prevenirono l’ennesimo scontro. Il monastero venne dedicato ai santi Arcangeli Gabriele e Michele, tuttavia esso subì, come di consueto, molteplici eventi avversi e tra distruzioni, ricostruzioni e rimaneggiamenti vari oggi possiamo ammirare un edificio di rara bellezza, noto anche per ospitare un coro di canti bizantini i cui maestri vantano la fondazione della Scuola di canto bizantino di Novi Sad.

Tutta questa meraviglia l’abbiamo ammirata al monastero di Kovilj
Accediamo al giardino del monastero di Bodani

Il Monastero di Bodani, invece, trova le sue prime tracce sulle prime pietre edificate dal mercante Bogdan, nel 1478, quale segno di gratitudine alla Vergine per avergli guarito gli occhi, mentre l’attuale chiesta del monastero venne costruita nel 1722 da Mihail Tamisvarlija, che ovviamente subì i consueti eventi distruttivi come qualsiasi altro edificio della zona, ma che venne anche riportata agli attuali fasti, quale esempio di arte bizantina e barocca e punto cruciale dell’arte serba.

Accediamo al sito del castello di Bač
Completamente immerso in un’area rurale

Già che ci siamo, facciamo anche una puntatina serale alla Fortezza di Bač (Tvrdjava Bač), per vedere ciò che rimane di una fortezza meravigliosa, ad oggi la migliore della Vojvodina, all’epoca abitata sia dagli Avari che dagli Slavi, fondata da Carlo I, re d’Ungheria, ma ben resto ampliata soprattutto in quanto Bač era il principale crocevia dell’epoca. Infatti le strade per l’Europa, i Balcani e il Mediterraneo si incrociavano qui e l’alta torre centrale consentiva la supervisione e il controllo delle pianure sottostanti, nonchè del traffico fluviale e di quello terrestre, tant’è che anche il fondale della Mostonga venne dragato per consentire il traffico fluviale sino alla fortezza stessa. Nel 1704 essa venne minata e durante la guerra di Indipendenza di Rakoczi venne distrutta, per poi essere successivamente abbandonata in quanto non più rilevante per scopi militari, tuttavia essa rimane la fortezza medievale meglio conservata della zona.

A Bač rimangono anche poche testimonianze di un hammam, non tanto per ciò che ne rimane, ma per la curiosità legato all’unica costruzione islamica della Vojvodina; esso fu costruito dopo la battaglia di Mohach, nel 1529, quando i turchi raggiunsero la zona e questo è quanto sono riuscita a sapere vista la scarsità di informazioni (e anche di offerta storica ed artistica data la chiusura tombale anche della chiesa cittadina).

Ci rivedremo ancora per uno, forse un paio di post e poi brinderemo alla fine di questo viaggio… ma ho altre proposte da portare avanti su queste pagine!

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