Serbia/ Viaggi

Riprendiamo il nostro lungo viaggio e dirigiamoci verso Valjevo

La chiesa situata nella parte storica della cittadina, la Cattedrale della Resurrezione del Signore

Oramai siamo in giro da molti giorni e le tappe si sommano una sull’altra, motivo per il quale, complici anche le festività natalizie, fatico un po’ a narrarvi le ultime tappe, ma con un po’ di impegno cerco di portare a termine tutto.

I consueti interni meravigliosi

Oggi siamo a Valjevo, una cittadina che ci sconcerta sin dal primo impatto in quanto totalmente deserta, nonostante l’ora di punta e in piena estate, ma comunque cerchiamo un parcheggio un po’ fuori dal centro in maniera tale da non dare fastidio a nessuno e ci incamminiamo alla scoperta di questa cittadina, incontrata grazie alla ricerca della Valjevska Pivara, noto birrificio con annesso spaccio, dove però la scelta offerta agli acquirenti si rivela alquanto scarsa.

Valjevo è una delle rare città che presenta due centri cittadini, uno di fronte all’altro, divisi dal fiume Kolubara, quasi a dimostrare un simbolico contrasto tra Est ed Ovest, secolare collisione in suolo serbo; nel corso del primo conflitto mondiale Valjevo fu il centro del quartier generale dell’esercito serbo, sotto il comando del duca Živojin Mišić, esercito che sconfisse le truppe austroungariche nella battaglia di Kolubara, giusto per fornire un minimo di infarinatura storica. In tale conflitto si ebbe una gran perdita di vite umane, l’intera città venne adibita ad ospedale bellico e vide anche una vasta epidemia tifoide: oggi la città è talmente deserta che sembra quasi di poter assistere ai tristi scenari dell’epoca…

Sulla riva destra si possono ammirare le stradine di Tesnjar, centro storico acciottolato in stile orientale, fiancheggiato da piccole botteghe artigianali delle quali poche ad oggi sopravvivono, ma che riporta alla memoria l’atmosfera turca; dall’altro lato del fiume incontriamo la parte moderna, tipicamente europea, spesso palcoscenico, al pari di Tesnjar, di eventi culturali, artistici e cinematografici… e vi assicuro che passeggiando lungo le stradine acciottolate di Tesnjar si ha la sensazione di trovarsi catapultati nell’antico west tra cavalli imbizzarriti e sparatorie!

Sembrano le strade di un film ambientato nel Far West?

Di storia da raccontare ce ne sarebbe a bizzeffe, ma oramai mi conoscete e sapete come io eviti troppi tecnicismi a favore delle emozioni che un luogo riesce a regalarmi, quindi preferisco accompagnarci lungo le stradine di Valjevo e, foto alla mano, raccontarvi qualcosa. Tuttavia degna di nota è la Cattedrale della Resurrezione del Signore, la più grande chiesa ortodossa di Valjevo, costruita sulla confluenza tra il fiume Reka Gradac a Kolubar, uno dei maggiori templi serbi dopo San Sava di Belgrado: la sua costruzione iniziò nel 1992, in stile serbo-bizantino, su progetto dell’architetto Ljubica Bosnjak, occupa una superficie pari a 978 metri quadri mentre la galleria ne occupa 229, un tanto per darvi l’idea della maestosità.

Una volta attraversato il Kolubara l’aspetto del centro cambia un po’ e si inizia ad incontrare qualche anima viva, ma pur sempre nel deserto totale, il che ci permette una passeggiata rilassante e una visita molto tranquilla alla cittadina, tra chiese e qualche monumento.

Una volta attraversato il ponte…
Si apre la città moderna
Con la sua chiesa… spettacolare al pari dell’altra!

A questo punto, lasciata Valjevo, possiamo dire sia iniziato il nostro viaggio di ritorno, pur se con moltissima calma e toccando varie cittadine: le prime due tappe sono dedicate ad altrettanti monasteri, e posso dire che queste sono le visite migliori di questo viaggio itinerante perchè sono davvero splendidi e curatissimi!

Ci rivediamo nel prossimo post per le visite?

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