Serbia/ Viaggi

Penultima tappa del nostro viaggio in Serbia: Manastir Svete Petke.

I giardini del complesso monastico

Nel corso del nostro viaggio itinerante avevamo già incontrato Sveta Petka, ma questa è un’altra tappa, totalmente incentrata sull’omonimo monastero, nonostante purtroppo la chiesa la abbiamo trovata chiusa. A questo punto però, vista la figura ricorrente della santa, approfondiamo un po’ il motivo di tanta notorietà: Petka nacque da una devota e benestante famiglia greca a Epibatai, l’odierna Selimpaşa, non lontano da Costantinopoli, e con il fratello Eutimio crebbe con un’eccellente istruzione religiosa all’interno della famiglia, tant’è che quest’ultimo entrò per primo nell’ascetismo monastico, fino a raggiungere il livello di anacoreta e poi episcopo di Mydios in età avanzata. Petka invece, dopo la morte dei genitori, decise di ritirarsi prima in un monastero del Ponto e successivamente in un monastero femminile in Terrasanta; ella predicò il cristianesimo e la vita monastica femminile, fino a quando, in sogno, le apparve un angelo a comandarle di rientrare al paese nativo. Nel corso del viaggio di ritorno Petka si fermò a Costantinopoli, presso il Santuario di Blacherna, per venerare l’icona della Madre di Dio, per poi riprendere il viaggio sino alla città natía e morirvi pochi anni dopo. Ripetuti miracoli avvennero successivamente presso il suo sepolcro, il che portò alla riesumazione dei suoi resti, che vennero trovati incredibilmente intatti; le reliquie vennero quindi traslate presso la chiesa dei Santi Apostoli di Epivat e poi spostate a Veliko Târnovo, antica capitale bulgara. Il 14 ottobre viene commemorata la sua figura e la sua venerazione si estende fino alla Romania. I suoi resti vennero spostati più volte fino a trovare dimora nella cattedrale di Iași, capoluogo della regione Moldova di Romania.

Santa Petka
La chiesetta chiusa per restauro

Fatto l’excursus storico, vi accompagno in questo complesso monastico, stupendo nonostante la chiusura della chiesetta a causa del restauro in corso, ma ricco di meli, di passeggiate nel verde e comprensivo di un fornitissimo negozio ricco di liquori prodotti dalle monache oltre ai consueti articoli religiosi.

Un chiosco nel giardino
All’interno del chiosco
La cappella annessa alla chiesa

Non ho rinvenuto molte altre notizie in merito al luogo che ci ospita, tranne la particolare qualità dell’acqua che scorre poco prima di accedere al complesso monastico, che viene offerta gratuitamente a chiunque si presenti con le bottiglie da riempire, oltretutto ritenuta salutare e miracolosa (posso confermare essere fresca e buonissima).

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